20 febbraio 2015

Ragioni e torti a 5 Stelle sul caso Whirlpool al Mise

Patrizia Terzoni è una volenterosa deputata del Movimento 5 Stelle, una parlamentare sgobbona e poco affetta da presenzialismo. Ieri ha lamentato con una certa energia la sua esclusione dal tavolo con i vertici della Whirlpool, convocato presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Secondo la parlamentare del Movimento 5 Stelle la sua esclusione sarebbe stata causata dalla natura tecnica del tavolo che non prevedeva la presenza della parte politica. Ma rispetto a questo Patrizia Terzoni lamentava, invece, la presenza del Governatore Spacca come eccezione immotivata rispetto all'esclusione dei politici.

Patrizia Terzoni, a volerla dire tutta, ha ragione e torto allo stesso tempo. Ha ragione perchè, almeno in linea teorica, la rappresentanza politica deve essere coinvolta in iniziative che rientrano a pieno titolo nella natura e nelle finalità del mandato parlamentare.

L'errore è nel lasciare quasi intendere che si tratti di un ostracismo personale, di una sorta di veto posto nei confronti della sua persona. Da questo punto di vista credo sia sufficiente verificare se sono inoltrati inviti agli altri parlamentari marchigiani, campani e lombardi. Se così fosse il Ministro sarebbe incorso in gravissimo sgarbo al Parlamento e per questo attendiamo dall'on.Terzoni qualche elemento aggiuntivo di informazione.

La sensazione è che il Ministero abbia voluto evitare il rischio teorico del sovraffollamento che avrebbe potuto trasformare un vertice tecnico in una rumorosa e inconcludente assemblea

Se consideriamo, infatti, le tre regioni coinvolte nelle decisioni strategiche di Whirlpool - Marche, Campania e Lombardia - avrebbero dovuto essere invitati circa 240 tra deputati e senatori eletti in quei territori. Quindi più ch supporre una discriminazione ad personam nei confronti di Patrizia Terzoni tenderei a immaginare un extra omnes, un "fuori tutti" per evitare il rischio di una confusa passerella.

Un'ultima considerazione riguarda la presenza di Spacca. Ad oggi, nonostante la leadership politica di Marche 2020, Spacca è a tutti gli effetti il Governatore delle Marche. Il che, visto l'approssimarsi delle elezioni regionali, può anche non essere gradito agli avversari ma ciò non ne inficia la funzione e la legittimità istituzionale visto il ruolo che spetta alle regioni nella gestione degli effetti economici e di coesione prodotti dalle crisi e dalle ristrutturazioni industriali.
Da cittadina fabrianese all’interno delle Istituzioni, ritengo sia doveroso da parte mia stare vicino agli operai che stanno vivendo un periodo di incertezza. Oggi tutto questo non mi è stato consentito. A quanto pare il Ministro non gradisce la presenza di Deputati e Senatori ai tavoli tecnici. La motivazione è che essendo un tavolo tecnico la parte politica non può essere presente, però, il Presidente Spacca è potuto entrare tranquillamente - See more at: http://www.radiogold.tv/?p=8254#sthash.ed5uANls.dpuf
Da cittadina fabrianese all’interno delle Istituzioni, ritengo sia doveroso da parte mia stare vicino agli operai che stanno vivendo un periodo di incertezza. Oggi tutto questo non mi è stato consentito. A quanto pare il Ministro non gradisce la presenza di Deputati e Senatori ai tavoli tecnici. La motivazione è che essendo un tavolo tecnico la parte politica non può essere presente, però, il Presidente Spacca è potuto entrare tranquillamente - See more at: http://www.radiogold.tv/?p=8254#sthash.ed5uANls.dpuf
Da cittadina fabrianese all’interno delle Istituzioni, ritengo sia doveroso da parte mia stare vicino agli operai che stanno vivendo un periodo di incertezza. Oggi tutto questo non mi è stato consentito. A quanto pare il Ministro non gradisce la presenza di Deputati e Senatori ai tavoli tecnici. La motivazione è che essendo un tavolo tecnico la parte politica non può essere presente, però, il Presidente Spacca è potuto entrare tranquillamente - See more at: http://www.radiogold.tv/?p=8254#sthash.ed5uANls.dpuf
Da cittadina fabrianese all’interno delle Istituzioni, ritengo sia doveroso da parte mia stare vicino agli operai che stanno vivendo un periodo di incertezza. Oggi tutto questo non mi è stato consentito. A quanto pare il Ministro non gradisce la presenza di Deputati e Senatori ai tavoli tecnici. La motivazione è che essendo un tavolo tecnico la parte politica non può essere presente, però, il Presidente Spacca è potuto entrare tranquillamente - See more at: http://www.radiogold.tv/?p=8254#sthash.ed5uANls.dpuf
Da cittadina fabrianese all’interno delle Istituzioni, ritengo sia doveroso da parte mia stare vicino agli operai che stanno vivendo un periodo di incertezza. Oggi tutto questo non mi è stato consentito. A quanto pare il Ministro non gradisce la presenza di Deputati e Senatori ai tavoli tecnici. La motivazione è che essendo un tavolo tecnico la parte politica non può essere presente, però, il Presidente Spacca è potuto entrare tranquillamente - See more at: http://www.radiogold.tv/?p=8254#sthash.ed5uANls.dpuf
    

18 febbraio 2015

Le elezioni nelle Marche tra schifiltoso orgoglio e paciose dissoluzioni

Qualche giorno fa, su questo blog, ho scritto che nelle Marche la dialettica politica e di governo - in vista delle elezioni regionali - è tutta interna al perimetro delle forze che hanno governato negli ultimi dieci anni, di cui Spacca e Marcolini costituiscono l'espressione più sintetica e compiuta.

Ciò dipende da diverse ragioni. Non ultima che ogni scenario politico esprime sempre una sua geometria di vuoti e di pieni. Se il Pd e Marche 2020 sono stati capaci, in questi ultimi mesi, di occupare totalmente la scena una qualche responsabilità, al di là dei meriti mediatici e politici di chi ha saputo inscenare il conflitto principale, ce l'ha anche chi non è stato in grado di lasciare un segno e di incidere la pellicola, in primis il Movimento 5 Stelle e la destra.

Il Movimento 5 Stelle non ha influenzato lo scenario politico per l'esplicita volontà di non mescolarsi agli altri e di mantenere un profilo antisistema. E' probabile che il volontario isolamento consenta ai grillini di mietere consensi, complice anche il probabile "rimbalzo elettorale" stimolato dall'inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali. 

Del resto la scelta antisistema ha i suoi vantaggi di breve periodo: se contesti il tutto non devi farti carico di governarlo ma soltanto di sovvertirlo. Per questo il Movimento 5 Stelle uscirà dalle urne molto forte, con diversi consiglieri regionali eletti ma politicamente solo.

Un presenza che si rivelerà comunque utile perchè un sistema che non subisce minacce lungo i confini è destinato alla routine e alla consunzione mentre la presenza concorrenziale dei grillini costringerà le forze tradizionali a darsi una svegliata, una scossa e, magari, anche una ripulita.

Ma mentre i grillini ci sono - anche se non si vedono in quanto ideologicamente e politicamente schifiltosi - una vera e propria dissoluzione è quella che ha coinvolto la destra marchigiana. Negli ultimi dieci anni l'area berlusconiana non è stata in grado di delineare uno straccio di progetto politico nè di esprimere un candidato capace di contendere davvero lo scettro a Spacca.

In parecchi, nel centrodestra, hanno preferito perdere perchè nella sconfitta ogni ras può continuare a coltivare in santa pace il suo orticello personale e a esercitare una quota di potere residuale, mentre in caso di vittoria i centri di potere e di influenza si moltiplicano, costringendo i protagonisti a costruire mediazioni molto più difficili e complesse.

Una visione di piccolissimo cabotaggio che, col passare degli anni, ha ridotto il bacino elettorale del centrodestra marchigiano e la qualità della sua rappresentanza politica, con quote di elettorato moderato e conservatore sempre meno propense a sostenere il centrodestra al netto di una concreta prospettiva di governo della Regione.

Di fatto l'orgoglio schifiltoso dei grillini e la paciosa dissoluzione della destra marchigiana sono tra le ragioni primarie di una partita politica ed elettorale che ha tra i protagonisti prevalenti e forse dominanti il centro spacchiano e la sinistra piddina. E alla fine le candele si fanno con la cera che passa il convento.
    

17 febbraio 2015

Whirlpool tra Marche, Lombardia e America

E' previsto per dopodomani il primo incontro ufficiale tra Whirlpool, Sindacati, Governo e Presidenti delle Regioni coinvolte (Marche, Campania e Lombardia). E' assai probabile che la multinazionale americana si presenti al vertice con idee chiare in merito al percorso di integrazione con Indesit e alle economie di fusione che accompagano questo tipo di processi aggregativi.

Le organizzazioni sindacali puntano apertamente tutte le loro carte sull'esigibilità dell'accordo sottoscritto poco più di un anno fa con l'allora vertice della Indesit e fondato su due capisaldi: 1.400 esuberi gestiti con cassa integrazione e contratti di soidarietà fino al 2018 - ossia senza ricorso alla mobilità - e un piano di investimenti del valore di circa 80 milioni di euro per la modernizzazione dei prodotti.

Si tratta di un accordo su cui è difficile costruire una linea di contrattazione per due ragioni. La prima di natura societaria perchè quell'impegno è stato sottoscritto con un'azienda che è stata interamente acquisita e non possiede più una chiara personalità giuridica.  

La seconda ragione è che la natura e l'ammontare del Piano di investimenti è una derivata della strategia che il gruppo americano intende realizzare e non una variabile indipendente dalle intenzioni di Whirlpool. Inoltre, da questo punto di vista, va ricordato che il Piano di Salvaguardia della Indesit - e fummo davvero in pochi a dirlo esplicitamente - era un'ipotesi di riorganizzazione finalizzata alla cessione, ossia orientata a garantire la vendibilità del gruppo e il massimo del valore per gli azionisti di allora.

Fino a questo momento Whirlpool ha mantenuto un profilo prudente e un approccio che non sembra orientato alla rottura delle relazioni industriali e a un conflitto col territorio, come dimostrato anche dalla nomina alla Vicepresidenza del fabrianese Franco Secchi.

Ci sono tre grandi aree di razionalizzazione che tengono i sindacati col fiato sospeso: amministrazione, ricerca e produzione. Scriveva, a tale proposito, Maddalena Carnera sul Giornale del 23 novembre 2014. "Al momento esistono due centri di ricerca e progettazione: Cassinetta e Fabriano. Cassinetta, ossia Varese, è anche l'hub dell'incasso. E potrà produrre assieme allo stabilimento già di Whirpool a Napoli, dove saranno investiti presto 23 millioni, ciò che doveva produrre Indesit in altri suoi stabilimenti. Mentre nello stabilimento varesimo, entro il 2016, saranno investiti 280 milioni".

In realtà, diversamente da quel che pensano le organizzazioni dei lavoratori, il ruolo del sindacato sarà minimale in questa partita perchè il cambio di dimensione, determinato dall'acquisizione, ha consumato quel "sistema di prossimità" che consentiva al sindacalismo territoriale di avere voce in capitolo.

La grande questione oggetto di discussione sarà l'impatto macroeconomico del Piano Whirlpool, ossia gli effetti prodotti sui sistemi di economia locale e sulal coesione sociale dalle decisioni del gruppo americano. E' evidente che la partita si svolgerà prevalentemente a livello statale e di Governo con un ruolo importante ricoperto dalle Regioni coinvolte.

Qualche mese fa, in occasione di un convegno sulla Macroregione Adriatico Ionica, venne nelle Marche il Governatore Roberto Maroni perchè anche la Lombardia fu inclusa nel progetto. 

Fu una presenza su cui venne quasi naturale fare dell'ironia vista la poca confidenza territoriale della Lombardia con il mare Adriatico e con lo Ionio, ma vista col senno di poi si tratta anche di una potenziale riserva di accordo politico perchè, in un'ottca di relazioni positive tra le due regioni, potrebbe consentire alle Marche di trovare una quadra con la Lombardia per sviluppare una strategia comune da portare al tavolo con Whirlpool e Governo. 

Una strategia per attivare una triangolazione concertativa con Governo e Regioni a cui Whirlpool potrebbe non restare indifferente.
    

15 febbraio 2015

Spacca - Marcolini: la partita vera

Ci sono alcune importanti questioni fabrianesi - sanità, Indesit, Jp, ammortizzatori sociali - che dipendono da fattori extracittadini. Per questa ragione Bicarbonati, a partire da questa settimana, sposterà il focus sul livello regionale, perchè una parte del futuro della nostra comunità dipenderà dagli equilibri che emergeranno a seguito del rinnovo dell'Assemblea Legislativa e in relazione al profilo politico, programmatico e territoriale della nuova Giunta Regionale.

Ciò significa che non daremo alcun peso politico all'inchiesta in corso sulle spese dei consiglieri regionali, perchè crediamo che la tenuta del sistema economico e sociale marchigiano sia l'unica moralità politicamente degna di attenzione e rilievo. Il punto di partenza della nostra analisi è che non si governa senza colpe.  

Di conseguenza trappole, merde di cane, età e numero di mandati sono soltanto legittimi strumenti di lotta politica di forze che hanno come obiettivo principale sostituire una nomenklatura con un'altra a loro più conveniente

L'etica possibile si chiama, invece, crescita del PIL, coesione sociale, occupazione, libertà d'impresa e diminuzione della pressione fiscale. Un punto di vista che fa giustizia di scontrini e stendini e riporta attorno ai contenuti e alle posizioni politiche il baricentro del giudizio e della costruzione del consenso.

Su questo versante ci sono soltanto due figure capaci di interpretare la necessità di una governance concreta: Marcolini e Spacca. Un comunista e un democristiano. Entrambi di lungo corso e di lunga esperienza. A riprova che la produzione di culture politiche si è fermata nel 1989 e nulla di interessante è venuto da urlatori, giustizialisti e rottamatori.

Prenderne atto e farci i conti non è complicità ma soltanto realismo politico. Merce sempre più rara in questo Paese