La sospensiva concessa dal TAR non salva il punto nascite di Fabriano ma ne garantisce il funzionamento fino al 19 febbraio, data in cui il Tribunale Amministrativo entrerà nel merito della questione.
Si tratta, quindi, non di un salvataggio ma di una sospensiva tecnica che consente al punto nascite di funzionare anche nei giorni successivi alla chiusura prevista per il 31 gennaio 2016, evitando un disservizio che sarebbe stato compensato soltanto attraverso il parto disobbediente da tempo annunciato dal primario Pasquale Lamanna.
Il punto, adesso, è capire cosa succederà nelle prossime tre settimane sul versante politico anche se un fatto è certo: il punto nascite di Fabriano chiuderà. La battaglia politica, quindi, non è incentrata sul se ma soltanto sul come e sul quando.
Di fatto, ad oggi, i sostenitori del "No alla chiusura" non hanno molte stellette al bavero perchè si sta consolidando il cosiddetto lodo Sagramola, ossia l'istituzione di un'Area Funzionale Omogenea con equipe itinerante tra Fabriano e Jesi; proposta che è stata sostanzialmente accolta da Ceriscioli perchè abilmente connessa al completamento della Quadrilatero, tema buono sia come strumento di rinforzo della richiesta che come sponda per evitare al Governatore il rischio mediatico di una mezza ritirata.
Da quel che si mormora è probabile che il lodo Sagramola venga ufficializzato nel giro di qualche giorno da un pronunciamento della Regione che dovrebbere confermare la chiusura del punto nascite prorogandone l'operatività fino al completamento della Quadrilatero previsto per la seconda metà del 2017, ossia qualche mese dopo le elezioni comunali di Fabriano.
Il Lodo Sagramola, quindi, appare come una soluzione compromesso politico nel PD che consente al Governatore di accreditarsi come riformatore del sistema sanitario regionale e al Sindaco di Fabriano di giocarsi il risultato ottenuto nell'ottica di una ricandidatura che per funzionare ha bisogno di narrazioni efficaci e di suggestioni popolari adeguate alla mobilitazione elettorale, come appunto quella attivata attorno al punto nascite.
C'è anche un altro elemento da comprendere in questo scenario di politicizzazione dei parti e cioè se l'eventuale ratifica del Lodo Sagramola costituisca un cessate il fuoco temporaneo, un patto di non aggressione o il preludio di un altro capitolo del conflitto che si è aperto attorno alla sanità fabrianese in quanto simbolo della lunga stagione spacchiana che il Partito democratico sta cercando di rimuovere a colpi di damnatio memoriae.