Abbiamo 5.000 disoccupati, una comunità in frantumi e una generazione che parte. E' uno schianto economico e sociale che chiamiamo pudicamente crisi, per coltivare l'illusione che una parola generica possa esprimere il potere magico di sdrammatizzare la realtà.
Negli ultimi anni non abbiamo avuto modo e fortuna di incrociare un'analisi approfondita e seria della situazione, un punto di vista che non fosse espressione di una miopia popolana e rassegnata, uno scampolo di movimento che andasse in direzione opposta rispetto alla mollezza di un attendismo che confonde prudenza e suicidio.
Va detto: attorno alla crisi si è molto cazzeggiato, molto rimosso e alquanto atteso, confidando nel miracolo, nella risoluzione esterna, nel sopraggiungere di una divinità capace di riassorbire manodopera e di sommare agli antichi fasti della produzione anche il tocco delicato della bellezza e del richiamo turistico.
Abbiamo buttato nel cesso almeno dieci anni di consapevolezza e di lucidità; risorse fondamentali per immaginare una exit strategy che non fosse quella banale di un terziario impossibile e di una creatività inesistente ma raccontata come mantra salvifico, sancita da un riconoscimento Unesco che somiglia sempre di più a un profumo spruzzato a coprire un'ascella a lungo trascurata.
I nodi economici e sociali stanno arrivando al pettine ma nonostante le molte nubi che si profilano all'orizzonte un'intera classe dirigente e la maggioranza dei cittadini rifiutano di fare i conti con la realtà, cercano diversivi su cui imbastire campagne ridicole e puritane e provano ad assolversi confondendo le cause con gli effetti.
Reprimere le sbronze, allontanare i clochard da Piazza del Mercato, inalberarsi per le puttane in strada, ma non per quelle che lavorano indoor. Eccola la nuova impronta del fare e la quintessenza del decidere!
Il seguito è noto: risorse ed energie dilapidate per comprimere orari, per raccontare certi pubblici esercizi come bettole per classi pericolose, per mettere la museruola all'aperitivo lungo e allegro, per tutelare un diritto al sonno trasformato in feticci cui rendere omaggio obbligato e corale, per rendere astemia una comunità di giovani ferita e irrisa che dovrebbe pure brindare a suon di lacrime e non di spirito, per allontanare qualche prostituta che adesca a prezzi popolari concittadini simili al vecchio professore moralista della canzone di De André.
C'è una classe dirigente locale che ha creato una disoccupazione mineraria, da coke town ridotta a relitto, e si scandalizza per qualche tipica devianza da crisi economica; una classe dirigente incolta che non ha mai visto un film inglese sul lavoro perduto, che non ha letto una sola pagina di letteratura industriale, che ignora quel che accade quando il furto di futuro diventa un elemento strutturale del panorama sociale.
Ed è solo per ignoranza cronica che questa classe dirigente si illude di risolvere i problemi stringendo la cinghia, mortificando le forme di aggregazione, perseguitando lo schiamazzo notturno e il gomito alzato, trasformando qualche schizzo di vomito nella prova schiacciante del degrado.
Si racconta che un ufficiale nazista si avvicinò a Picasso per chiedergli del dipinto Guernica: "L'avete fatto voi maestro?". Al che Picasso rispose: "No, l'avete fatto voi". Le puttane, le sbronze e la disoccupazione sono il prodotto di una classe dirigente. Sono opera vostra. L'avete fatto voi.
Immenso! Una delle milgiori botte dai denti degli ultimi anni
RispondiEliminaMilgiori , Milgiori !
Eliminae nonostante tutto questo casino l'amministrazione comunale si permette di rinunciare a 7 milioni di euro che una azienda italiana voleva investire a Fabriano per costruire e gestire la nuova casa di riposo ......lavoro per molte persone per 30 anni .... e imprese fabrianesi che l'avrebbero costruita facendo lavorare molte aziende di Fabriano !!!!! ASSURDO MA VERO !!!! CONTINUANO A FARE CAUSE E SPENDERE SOLDI DI NOI CITTADINI....... devono andare tutti a casa questi Incapaci !!!!! Quale comune in italia rinuncia a una occasione simile in questo periodo storico ??? ma certo Fabriano !!!!!!
EliminaI Grilletti avrebbero fatto un casino
EliminaHai interpretato bene un sentimento comune. Torniamo a parlare di cose serie!
RispondiEliminaGrande davvero!!!
RispondiEliminaSimonetti sono più incaz ... di te, anche perché io ci ho già sbattuto il muso brutalmente nel 2005-2008 con questi soggettoni che pretendono di dominare Fabriano, questo non significa che si debbano giustificare gli eccessi come forma di autoipnosi e consolazione collettiva. I giovani non devono piangere o stordirsi, ma rimboccarsi le maniche, possibile che non possano esistere forme di aggregazione diverse dallo svacco dell'alcool e della chiacchera rumorosa nei bivacchi stradali?
RispondiEliminaLa crisi morde il culo a troppe persone a Fabriano, ma Fabriano è l'Italia, perché la crisi c'è dappertutto, quindi perché non promuovere forme aggregative propositive o forti, come gruppi di lavoro sociale, gruppi di autoformazione o gruppi di dibattito politico? Personalmente il rumore vero lo farei in strada, non col bicchiere di birra in mano, ma per protestare chiedendo futuro, e chiedendo ai tanti soloni che girano e pontificano per Fabriano di liberare le poltrone.
Ma quando mai a Fabriano si è fatta una protesta? Quando MAI?
EliminaFabriano è stata, per decenni, il simbolo di chiusura, la culla dei club e dello strapotere a qualsiasi costo. TUTTI vedevano ma TUTTI tacevano, tranne pochissime eccezioni, come l'autore di questo blog che oggi raccoglie tanti consensi. E' stata la patria della prostituzione morale, del menefreghismo, del "noi possiamo tutto". Oggi si raccoglie quel che si è seminato.
EliminaOra che in poco più di mezz'ora si arriva a Perugia, soldi permettendo, lo storico traffico di fabrianesi in cerca di evasione sessuale o di altri tipi di evasione aumenterà sensibilmente.
RispondiEliminaChe dire? Condivido il pensiero. Ma ora, assieme, proviamo nuove strategie per una economia fabrianese diversa.
RispondiEliminaEMIGRAZIONE !!! Se state ancora a Favrià, o non siete capaci di fare un cazzo, oppure siete raccomandati.
EliminaCome non apprezzarti......
RispondiEliminaClasse dirigente figlia di quelle donne ....
RispondiEliminaHai fatto una delle migliori fotografie, se no la migliore, della città in cui viviamo!!
RispondiEliminaComplimenti per l'articolo, davvero complimenti!!!
Questa fotografia la vediamo tutti perché è la realtà, liberiamoci dal prosciutto sugli occhi dell'ipocrisia e del perbenismo, ci vuole un attimo per farlo, basta un poco di coraggio, coraggio che è la sola arma di speranza per chi non ha più nulla da perdere.
EliminaCoraggio per fare cosa? Cosa?
Eliminal'analisi è ineccepibile ma,come sempre,manca la proposta. nell'ultimo consiglio comunale un consigliere di minoranza ha parlato per circa un'ora ( e non era in inglese ma favrianese strascicato) delle attestazioni nei verbali delle presenze dei consiglieri , vere o presunte, che danno diritto all'obolo di giornata e per due minuti del "profumo d'ascelle"! finché sarà cosi i "dirigenti locali" dormiranno sonni tranquilli.
RispondiEliminaTre motti del socialista Formica che fanno al caso nostro: "la politica è sangue e merda" (e ascelle), "il convento è povero, ma i monaci sono ricchi", "corte di nani e ballerine".
EliminaAggiungo: "L'elettore può essere chiunque, l'eletto NO "
EliminaDi che partito era quel consigliere?
EliminaLa proposta non spetta a me ma a chi è incaricato di governare la città. Ci mancherebbe pure che faccio il suggeritore per l'amministrazione!!!! Chi vuole Cristo se lo prega! Io sono un privato cittadino che scrive e osserva.
RispondiEliminaSarà. Io però ne ho piene le p...e di chi critica e nulla propone. Da te è lecito attendersi qualcosa di più della semplice osservazione al telescopio delle impudicizie fabrianesi.
EliminaNo, non "l'hanno fatta loro" o quantomeno, non solo loro. Siamo d'accordo sulla totale inadeguatezza di questi fantocci che si definiscono amministratori e potremmo star qui a dire tutto il male possibile di tali soggetti, comitati d'affari etc, tutto vero, ma la domanda (retorica) è: chi ha consentito a questa presunta classe dirigente di fare il bello e il cattivo tempo per una cinquantina d'anni in questa città? la cittadinanza dovrebbe essere esercita in maniera attiva in tutte le sue forme, qui la gente per decenni ha abbassato la testa e votato DC in massa, ognuno o quasi, preoccupato di difendere i frutti del proprio orticello, non siamo migliori di chi abbiamo consentito ci amministrasse durante tutti questi lustri o, quantomeno, non abbiamo fatto nulla per dimostrare il contrario. saluti, Valerio Marchesini
RispondiEliminaPardon definisce la salute come la capacità delle persone di assolvere ai ruoli sociali. La modernità porta con sé alienazione e egocentrismo (individualismo) e vi è una relazione causale tra disgregazione sociale (rottura degli equilibri) e stato di salute/malattia della popolazione.È solo negli ultimi venti anni che la scienza medica ha cominciato a prendere in considerazione gli effetti di fattori come reddito,disoccupazione, povertà, disuguaglianze soco-economiche e relazioni sociali...Il commento su questa città, che è anche la mia città, fa male ma lo spaccato descritto è frutto di una serie di decisioni politico economico e sociale non lungimiranti, ammiro le parole che sono state spese l'analisi fatta è giusta e la denuncia molto coraggiosa.
EliminaTalcott Parson...mi scuso per l'errore :)
EliminaAbbiamo ciò che ci meritiamo punto e a capo. Inutile battersi il petto e starnazzare come oche quando siamo noi che abbiamo tacitamente e consapevolmente permesso tutto qusato. In altri paesi e da noi in altri tempi per molto meno si sarebbero incendiate le piazze ma noi continuiamo ad assere come sempre tutte chiacchiere e distintivo ... ma mi faccia il piacere come disse il grande toto ! Quando ci svegliamo ? Quando iniziamo a fare almeno un decimo di quanto hanno fatto i nostri nonni o i nostri padri ??? Smidollati assuefatti alla protesta da tastiera ecco cosa siamo ...
EliminaContinuo a ripeterlo: EMIGRAZIONE.
EliminaIl lavoro qua è stato sempre sinonimo di raccomandazione: dal pubblico al privato.
Non importava quello che sapevi fare, bastava leccare il culo alla persona giusta.
Questo ha prodotto un appiattimento generale:
- che cazzo studi a fa, tanto c'è Merlò !!!
- vai all'università ma non capisci un cazzo? Non importa tanto c'è la Indesit o la Carifac.
Mo' però so cazzi vostri, perché appena uscite dalla gallerie, non li conosce nessuno i vostri santi protettori, quindi se non valete nulla, rimanete dentro la valle.
Di lacrime.
ma tu lo shampoo alla barba lo hai fatto ? puoi anche avvalerti alla facoltà di non rispondere,
RispondiEliminaciao.
Tre volte al giorno
EliminaTre volte al giorno
EliminaTi ho letto spesso...perchè sono convinto che sei la "migliore penna" che abbiamo a Fabriano...spesso per l'analisi delle situazioni...sempre per il perfetto "piglio giornalistico" con il quale le sai discernere ed illustrare...questa volta però non posso esimermi dal farti i COMPLIMENTI....tutto perfetto quanto asserisci...puntualizzo solo su una cosa: i Fabrianesi hanno sempre, nella storia, saputo crearsi un loro spazio di eccellenza per le loro capacità, per le loro intuizioni e l'innegabile inventiva ...queste sono qualità che ci hanno sempre contraddistinto e che ci hanno consentito di primeggiare in tanti settori...oggi abbiamo bisogno di ritrovare un pò di umiltà e di voglia di lavorare e ripartire...io sono un inguaribile ottimista...e sono certo che i Fabrianesi torneranno ad occupare quel posto che, nella storia più o meno recente, è sempre loro appartenuto...COMPLIMENTI di nuovo!!!!
RispondiEliminaMe lo auguro anch'io. Vivo qui è ho due figli che stanno crescendo qua.
EliminaMe lo auguro anch'io. Vivo qui è ho due figli che stanno crescendo qua.
EliminaTutto vero. In attesa di un qualcosa o qualcuno che non è arrivato e mai arriverà, si è creato un buco generazionale che difficilmente si colmera'.La lunga lista di amministratori, di qualsisi colore,ha pensato solo alla tutela degli interessi di pochi ed i loro . Allora cosa ci aspetta? Sinceramente credo che la maggioranza dei cittadini continua ad aspettare magari tra una pedalata e l'altra...facendo la felicità di "Bicisport"
RispondiEliminaFacciamoci una domanda ! Vent'anni fa, chi poteva fare e non ha fatto, chi poteva ribellarsi e non l'ha fatto, oggi non ha nessun diritto di pontificare
Eliminal'analisi e' ineccepibile ,d'accordo su tutto ,pero' manca la contestualizzazione della citta' ,non gira tutto attorno a noi ,anzi al contrario non ci "caga" nessuno fuori dai confini comunali . l'emigrazione delle generazioni giovani ,quelle capaci , verso l'estero aumenta annualmente .in italia (e quindi pure a fabriano) rimangono le vecchie generazioni che ci governano ,senza piu' voglia di innovarsi ,migliorarsi........la chiamano crisi ......ma io la chiamo in un' altro modo: (non stancatevi di leggerla)Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
RispondiEliminaripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità
Domanda (seria): ma le puttane per strada dove stanno? Io non le ho mai viste. Non creiamo inutili allarmismi.
RispondiEliminaSuggerisco una lettura : il letto ed il potere
Eliminauno per volta , la casa di riposo ! non finisce qui vedremo cosa ne pensa la giustizia del CASINO COMBINATO DAL PD , secondo me perdiamo anche la causa con LA Società CHE VINSE LA GARA D''APPALTO e SONO cazzi. TANTO PAGANO I CITTADINI
RispondiEliminala prostituzione ma siete ciechi proprio pochi giorni or sono, un troscio (come si dice da noi ) di colore , proprio in piazza bassa mentre ero in macchina a cazzeggiare su facebook, mi si avvicina e mi dice mostrandomi una dentatura da fare invidia a un vampiro se desideravo qualcosa , bè sono rimasto incredulo , purtroppo le risposi che ti allontani.fatevi un giro lungo il viale della stazione ammiccate uno sguardo e vedrete quante disgraziate di colore vi sorridono MMMMMMMAAAAAAA BASTA , abbiamo bisogno di rigore siamo troppo passiVI e incapaci di reagire se continua così saremo noi a doverci integrare . FAVRIANESI ( V ) ALLE ARMI COME NEL 1435
MA CONTRO CHI?????????????'
DIMENTICAVO GUARDATE BACKECAINCONTRI FABRIANOCOME SI SCRIVE
RispondiEliminaOttimo intervento ed ancora attuale.
RispondiEliminaInfatti nonostante i 5 Stelle, non è cambiato un cazzo a Favriano.
EliminaAnzi, è peggiorata la situazione vista la valanga di furti