Non possiamo dire se e quanto abbia pesato l'intervista di Sagramola al Fatto Quotidiano nell'esclusone di Fabriano dal cratere sismico. Il "come va come va? Tutto ok tutto ok!" era sicuramente più adatto a un motivetto di Albano e Romina che a un Sindaco del Centro Italia ma il primo cittadino - nei suoi quattro anni e mezzo di mandato - ci ha abituati a un "fuori luogo" puntuale e compulsivo.
Di conseguenza scandalizzarsi ancora, come fosse la prima volta, rende gli indignati tragicamente simili al cane di Pavlov. Per chiudere un'epoca non serve essere sempre impettiti e incazzati. E' sufficiente far scivolare lievemente una scheda nell'urna. Si risparmiano fegato e parole.
E veniamo alla questione del cratere sismico. Tradizionalmente, in Italia, si verificano due terremoti: quello che le abitazioni le distrugge e quello che le ricostruisce. I cataclismi, infatti, fanno circolare ingenti quantità di denaro pubblico ed è quasi fisiologico che una quota ingente di esso finisca per foraggiare opere e cose che col sisma c'entrano davvero poco.
Ciò accade per molte ragioni, non ultima l'assenza di una legge quadro per la gestione degli eventi sismici che costringe i governi ad approvare normative ad hoc ogni volta che un terremoto provoca danni e distruzione.
La scia sismica che da agosto funesta il Centro Italia ha provocato la distruzione di interi centri abitati e danni estesi anche a distanze significative dall'epicentro. Il quadro non è quindi uniforme e non si possono trattare allo stesso modo zone colpite in modo diverso e a un diverso livello di profondità.
Fabriano ha circa 600 sfollati, pari all'1,8% della popolazione residente, riconosciuti attraverso specifici decreti di inagibilità degli immobili. Almeno ufficialmente, quindi, Fabriano risulta colpita marginalmente dal sisma, a meno che non si voglia alimentare il sospetto di danni volutamente non rilevati dai soggetti incaricati di svolgere le ispezioni.
Il che non può essere né escluso a priori né considerato un dato di fatto. In assenza di riscontri oggettivi tutto diventa oggetto di congettura, ovvero di chiacchiera da bar e di complotti da tastiera.
Per esprimere un giudizio dobbiamo, quindi, prendere atto dei 600 sfollati e partire da questo. Può non piacere a chi punta lo sguardo soltanto sul risvolto politico dei fatti ma con questi numeri è comprensibile che Fabriano non sia stata inserita nel cratere sismico.
Se volessimo fare un'obiezione potremmo sostenere che altri comuni sono stati inseriti nel cratere, nonostante l'entità dei loro danni non sia così difforme dalla nostra. In questo caso entrerebbe automaticamente in scena il tema delle coperture politiche importanti che Fabriano aveva e non ha più, ma saremmo comunque fuori da ogni valutazione reale dei danni subiti.
Quando c'è un terremoto i soldi devono essere spesi per ricostruire le prime case e per il rispistino del potenziale produttivo danneggiato. I 600 sfollati fabrianesi potranno accedere, come è giusto, ai fondi per la ricostruzione che verrà finanziata dallo Stato al 100%. Chi ha seconde case danneggiate, e mi sembra giusto anche questo, potrà accedere a un 50% di contributo statale, visto che su questi immobili gravano tasse di rilevante ammontare.
Quel che fa paura - sintomo di una mentalità assistenzialista di cui Fabriano ormai pullula, è il cuore del dibattito e dello scontro politico focalizzato attorno all'idea che lo Stato debba finanziare la paura utilizzando risorse destinate alla ricostruzione per pagare politiche di rilancio dell'economia territoriale di zone non colpite.
Essere nel cratere sismico significa avere la busta paga pesante, sospendere il pagamento dei contributi, sbloccare i vincoli del patto di stabilità nella spesa comunale in vista delle elezioni. Tutta roba che con i danni da sisma non c'entra nulla.
Fabriano, nel suo equilibrio statico costruito a spese della collettività, evidentemente non si accontenta di migliaia di cittadini che svernano a colpi di ammortizzatori sociali che durano decenni e consentono di fare il doppio e il triplo lavoro. No, adesso battiamo cassa pure per farci iniettare un'altra dose di veleno assistenziale.
Se Fabriano verrà inserita nel decreto per un po' di tempo disporremo di qualche soldo in più ma creperemo nell'illusione che per salvarsi tutto faccia brodo: dalla cig ai crateri sismici. Come sei ridotta vecchia città dell'homo faber!
Ciò accade per molte ragioni, non ultima l'assenza di una legge quadro per la gestione degli eventi sismici che costringe i governi ad approvare normative ad hoc ogni volta che un terremoto provoca danni e distruzione.
La scia sismica che da agosto funesta il Centro Italia ha provocato la distruzione di interi centri abitati e danni estesi anche a distanze significative dall'epicentro. Il quadro non è quindi uniforme e non si possono trattare allo stesso modo zone colpite in modo diverso e a un diverso livello di profondità.
Fabriano ha circa 600 sfollati, pari all'1,8% della popolazione residente, riconosciuti attraverso specifici decreti di inagibilità degli immobili. Almeno ufficialmente, quindi, Fabriano risulta colpita marginalmente dal sisma, a meno che non si voglia alimentare il sospetto di danni volutamente non rilevati dai soggetti incaricati di svolgere le ispezioni.
Il che non può essere né escluso a priori né considerato un dato di fatto. In assenza di riscontri oggettivi tutto diventa oggetto di congettura, ovvero di chiacchiera da bar e di complotti da tastiera.
Per esprimere un giudizio dobbiamo, quindi, prendere atto dei 600 sfollati e partire da questo. Può non piacere a chi punta lo sguardo soltanto sul risvolto politico dei fatti ma con questi numeri è comprensibile che Fabriano non sia stata inserita nel cratere sismico.
Se volessimo fare un'obiezione potremmo sostenere che altri comuni sono stati inseriti nel cratere, nonostante l'entità dei loro danni non sia così difforme dalla nostra. In questo caso entrerebbe automaticamente in scena il tema delle coperture politiche importanti che Fabriano aveva e non ha più, ma saremmo comunque fuori da ogni valutazione reale dei danni subiti.
Quando c'è un terremoto i soldi devono essere spesi per ricostruire le prime case e per il rispistino del potenziale produttivo danneggiato. I 600 sfollati fabrianesi potranno accedere, come è giusto, ai fondi per la ricostruzione che verrà finanziata dallo Stato al 100%. Chi ha seconde case danneggiate, e mi sembra giusto anche questo, potrà accedere a un 50% di contributo statale, visto che su questi immobili gravano tasse di rilevante ammontare.
Quel che fa paura - sintomo di una mentalità assistenzialista di cui Fabriano ormai pullula, è il cuore del dibattito e dello scontro politico focalizzato attorno all'idea che lo Stato debba finanziare la paura utilizzando risorse destinate alla ricostruzione per pagare politiche di rilancio dell'economia territoriale di zone non colpite.
Essere nel cratere sismico significa avere la busta paga pesante, sospendere il pagamento dei contributi, sbloccare i vincoli del patto di stabilità nella spesa comunale in vista delle elezioni. Tutta roba che con i danni da sisma non c'entra nulla.
Fabriano, nel suo equilibrio statico costruito a spese della collettività, evidentemente non si accontenta di migliaia di cittadini che svernano a colpi di ammortizzatori sociali che durano decenni e consentono di fare il doppio e il triplo lavoro. No, adesso battiamo cassa pure per farci iniettare un'altra dose di veleno assistenziale.
Se Fabriano verrà inserita nel decreto per un po' di tempo disporremo di qualche soldo in più ma creperemo nell'illusione che per salvarsi tutto faccia brodo: dalla cig ai crateri sismici. Come sei ridotta vecchia città dell'homo faber!
Sei la coscienza critica della città. Col cazzo che lo scrivevano altri un articolo come questo!
RispondiEliminaNel tuo intervento post-sisma del 3 Novembre c'era già chi aveva scritto che sperava di avere contributi assistenziali.
RispondiEliminaMi sembra chiaro quel che vuole il fabrianotto medio.
Di lavorare non se ne parla.
Poi difendiamola anche questa gente.
Il Sindaco, "nei suoi quattro anni e mezzo di mandato - ci ha abituati a un "fuori luogo" puntuale e compulsivo", impulsivo e piccato.
RispondiEliminaL'Italia è un Paese a rischio sismico, di terremoti ce ne sono stati tanti e, come giustamente scrivi, non è mai stata fatta una legge quadro per la gestione dell'evento terremoto in termini di ricostruzione, di risarcimenti e di agevolazioni fiscali. Non parliamo poi della stupidaggine del "cratere sismico", una circonferenza dentro la quale ci si può mettere tutto e tutti oppure lo si può allargare come i cerchi concentrici dell'onda sismica.
Cratere o non cratere, la legge dovrebbe dire chiaramente che i danni alle abitazioni dichiarate inagibili con ordinanze di sgombero vanno risarcite (ricostruzione). Così come ho detto per il terremoto del 1997, non avendo subito nessun danno all'abitazione, nessun danno all'opificio industriale, non avendo perso un giorno di lavoro, non capisco perchè esentare i lavoratori dal pagamento delle imposte dirette, indirette, contributi e addizionali irepf come anche non capivo perchè esentare le aziende dal pagamento dei contributi inps, delle ritenute fiscali sui compensi ai professionisti e altre varie imposte. E' assurdo: non esiste il danno psicologico, il risarcimento della paura anche perchè, lo Stato dovrebbe risarcirlo anche ai cittadini che non hanno reddito.
Tutte queste elargizioni creano un'altro scossone alla già precaria situazione del debito pubblico e, del disavanzo inps e dei bilanci dei comuni.
Le risorse vanno concentrate sulle prime case e sulle attività produttive se danneggiate per una veloce ripresa della produzione e quindi del lavoro.
Le seconde case, vanno risarcite al 50% ma l'altro 50% è soggetto alle detrazione fiscale sulle ristrutturazioni (almeno 50% in 10 anni) e quindi il risarcimento sarebbe oltre il 50%.
Gli importanti politici locali? Non abbiamo una importante Senatrice da oltre 10 anni in Parlamento di cui ho pubblicato la sua attività parlamentare negli ultimi 5 anni, ovvero ZERO?
Vabbè, lasciamo perdere.
Pochi giorni fa ho scritto delle "zone franche" istituite in Emilia, in Lombardia, e altre province a seguito del terremoto. Anche su questo si potrebbe aprire un'altro capitolo sul "veleno assistenziale".
Per Fabriano ci vorrebbe ben altro a seguito del terremoto economico che ci ha colpito e, non è finita qui ma, quel ben altro, non è "il velenoso assistenzialismo".
occorre meno assistenzialismo statale alle imprese gestite male e più giustizia sociale.
EliminaQuale assistenzialismo ? tu che scrivi tranquillo nella tua casa sicura devi sapere che a fabriano ci sono interi quartieri piegati dal sisma, io ho vissuto in prima persona questo terribile evento e posso dire che qui ho visto tanta gente dignitosa perdere tutto in pochi secondi e mantenere un certo decoro. rispetto per chi soffre
RispondiEliminaRispetto per chi soffre senz'altro. Qua si spiega che non ha senso dare a pioggia le esenzioni IRPEF, INPS, ecc. a pioggia, come se Fabriano fosse stata rasa al suolo.
EliminaQuale assistenzialismo? Io ho visto persone aver perso tutto in pochi secondi e andar via con grande dignità.
RispondiEliminaLeggeteli gli articoli. L'assistenzialismo è per quelli che reclamano il cratere sismico e non hanno avuto un cazzo di danno. Chi ha la casa inagibile è giusto venga rimborsato. Non mettetemi in bocca cose che non ho scritto
Eliminal'articolo l'ho letto e l'ho trovato pieno di rimandi simpatici ma che c'entrano poco col contenuto. Secondo me sei andato un po' troppo avanti con la fantasia. Fabriano ha poco meno di 600 sfollati e, con una cifra così esigua, lo capiamo tutti, si può reclamare come si vuole senza però avere poi un riscontro positivo nella realtà. Ora però pensare che ci siano delle persone che non avendo avuto un cazzo di danno, come hai detto tu, reclamano benefici e vantaggi fiscali solo perchè disoccupati, per vivere di assistenzialismo, mi sembra un discorso che non sta in piedi e che non trova riscontro da nessuna parte. Io invece posso dirti con una certa sicurezza, perchè lo vivo in prima persona, che ad oggi mancano sopralluoghi scrupolosi e soprattutto certificazioni serie che possano dichiarare non solo l'agibilità di una struttura valutando essenzialmente la mancanza di filature nelle colonne portanti esterne, ma soprattutto la sicurezza e la tenuta di un'abitazione, dopo aver sopportato un sisma di 6.5 con le colonne ancora agibili (forse) ma distrutta dentro. In certi terreni definiti ad alto rischio, dove abito io per intenderci, a detta di un tecnico amico, andrebbero fatte molte altre fondamentali verifiche, quali per esempio, la tenuta del terreno attraverso simulazioni e strumentazioni apposite che solo tecnici competenti: geologi, ingegneri, tecnici sono in grado di certificare ed assumersi una responsabilità di ciò che firmano, non certo come i sopralluoghi che hanno svolto in maniera del tutto superficiale certi geometri del comune, che come interesse principale hanno quello di potare in ufficio meno dichiarazioni di inagibilità possibili per una questione di soldi. Con questa mentalità politica sbagliata si spende sempre e di più.
Eliminavedi...la mia casa è agibile e considero indegno godere di denari che devono andare tutti per la ricostruzione. Ossia per le persone come te. Bisogna leggere bene prima di chiedere rispetto. Il mio articolo tarsuda rispetto per la verità e per chi ha la casa inagibile
RispondiElimina...purtroppo i denari pubblici destinati per la ricostruzione vengono gestiti malissimo con i vari passaggi di subappalto. Qui a Fabriano sono crollate per ben due volte le stesse abitazioni ricostruite dopo il sisma del '97. Mi chiedo come sia possibile, nessuna responsabilità personale ?
EliminaIl rispetto per chi soffre c'è i soldi pure, qua si parla di non cascare ancora nelle elemosine, non vedo l'ora di vedere i programmi elettorali per la prossima tornata elettorale
RispondiEliminaLe dichiarazioni del sindaco Sagramola sul Fatto Quotidiano non corrispondono al vero. È sotto gli occhi di tutti.
RispondiEliminaIo mi preoccuperei anche di appurare se questi miliardi che volano come le caramelle - nelle parole come nelle speranze - siano reali ... ricordatevi chi c'è alla guida del governo!
RispondiEliminaGiamp c'e' gente (parecchia) che come me ha l'appartamento lesionato ma agibile non chiediamo niente né buste pesanti ne sgravi fiscali ma non mi sembra tanto giusto dover fare dei lavori di riparazione e consolidamento completamente a nostre spese !
RispondiEliminavero !
EliminaIo ho chiesto un sopralluogo al comune quindi capisco perfettamente. Il problema che pongo è se il cratere sismico aiuta la città o crea un altra fase di catalessi diffusa
RispondiEliminaLa mentalità assistenzialista di Fabriano deve finire al più presto, bisogna prendere atto che non c'è posto per tutti.
RispondiEliminaFabrianesi e non devono andare via dalla città, almomento le aziende che ci sono non riescono a poter dare occupazione a tutti. Come molte persone sono arrivate così molte altre se ne dovranno andare. Oggi come oggi per trovare lavoro bisgona fare le valigie e ora abbiamo una possibilità in più verso Perugia. Bisogna fare i conti su noi stessi.
Riguardo il terremoto spero che non si debba aspettare 10 anni prima della fine dei lavori di recupero.
p.s. ad un alcolizzato si aiuta di più dicendo un no, rispetto a dargli una pacca sulla spalla e ofrendo un bicchiere di vino
Buona notte
La gente ormai non è più capace a lavorare dopo 10 anni e passa di cassaintegrazione
EliminaPer andare via è tardi. Ormai la concorrenza è troppo elevata fuori. E poi il favrianesi doc non è abituato a stare fuori dal paesello.
Elimina"bisogna prendere atto che non c'è posto per tutti" non c'è da aggiungere altro
RispondiEliminaLa prossima settimana scade un bando europeo milionario che si chiama Europa Creativa, mi chiedo se Fabriano Città Creativa Unesco con il sindaco globetrotter e creativo a tutto tondo abbia presentato un progetto.
RispondiElimina...tenendo conto che le squadre del comune in prima istanza hanno dichiarato agibili case PALESEMENTE inagibili e non sicure per i residenti....scarsa professionalità o linea imposta? poi al secondo round si sono viste le inagibilità....ovviamente mi auguro che i fondi vadano solo ed esclusivamente a chi ha avuto realmente le case danneggiate (residenza, non seconde o settime case...)
RispondiEliminachiaramente linea imposta !
Eliminagiusto anche che i fondi vadano prima di tutti alle prime abitazioni e per scorrimento alle altre.
Eliminanon credo che la gente non sia in grado di trovare lavoro, è chiaro pensare di trovarlo a Fabriano è impensabile. Se uno vuole domani fa le valigie e in 3 giorni trova un lavoro, basta volerlo e non pretendere di averlo sotto casa. Purtroppo Fabriano rischia di non essere competitiva neanche per chi vuole tornarci da pensionato... Sono realista
RispondiEliminaSiamo quasi al fondo, di sicuro lo abbiamo voluto toccare e ci siamo sempre giustificati dicendo che era la scelta giusta da fare. Ora i nodi vengono al pettine e non ci dobbiamo stupire. Chi crede di guadagnare con questo terremoto tra dieci anni si renderà conto che ancora una volta ci si è rivoltato tutto conto. Servono scelte coraggiose e condivise, serve un cambiamanto e bisogna saper accettare questo cambiamento senza mille critiche. Se continuiamo a guardare il nostro orticello non faremo un passo. Forse ancora un po' di assistenzialismo ci avrebbe aiutato a toccare il fondo.
RispondiEliminaFabriano fuori dal cratere, Matelica nel cratere, forse la nostra martoriata città è troppo estesa per sopportare una spesa notevole e a Roma hanno iniziato a far qualche conto, soprattutto quando i soldi sono ancora sulla carta.
RispondiEliminaSe la gente vuole rubba' a Roma fanno bene a toglierci dal cratere
Eliminaper chi non ha reddito non esiste alcun assistenzialismo. per lo stato semplicemente non esistiamo, e siamo tanti.
RispondiEliminaInvisibili...
EliminaLe seconde case è giusto che la gente se le aggiusti da sola
RispondiEliminae perchè ?? Le seconde case le persone se le sono comperate con i tarallucci e vino o magari rinunciando alla gita al mare, alla settimana bianca o a cambiare la mountain bike una volta all'anno ?? Le persone come me la seconda casa se la sono comperata rinunciando a tante cose !!! Basta con questi luoghi comuni... ci sono dei vicini di casa che si lamentano perchè hanno il mutuo , una casa sola ecc. ecc. poi vacanze, iphone ultimo sgaggio, settimane bianche e lusso... e sti cazzi !!! poi critichiamo ed additiamo chi ha la seconda casa !!!!! Ma per favore....
EliminaCaro amico, anche sto giro ci hai azzeccato.
RispondiEliminaPiena solidarietà e riconoscimento per i contributi dello Stato atti alla ricostruire, ma chi NON ha avuto alcun danno è assurdo che aspiri ad avere sgravi fiscali..., anche perché sono certo che fra un anno o due verranno richiesti integralmente e allora chi se l'è sciupati allegramente, magari per cambia la maghina, detto alla favrianese, come farà a restituirli??
E poi basta costruire su terreni argillosi o franosi, certe abitazioni andrebbero rase al suolo e ricostruite in zone sicure, magari anche identiche esteticamente alle stesse.
Da ricordare che con il terremoto del 97 il comune assunse un bel po' di personale a tempo determinato che poi fu stabilizzato anche se non serviva più ad un cazzo. Con l'inclusione nel cratere i comuni possono assumere nuovamente personale. A Fabriano cosa serve nuovo personale? Solo a portare voti. Meditare, please.
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