E' previsto per dopodomani il primo incontro ufficiale tra Whirlpool, Sindacati, Governo e Presidenti delle Regioni coinvolte (Marche, Campania e Lombardia). E' assai probabile che la multinazionale americana si presenti al vertice con idee chiare in merito al percorso di integrazione con Indesit e alle economie di fusione che accompagano questo tipo di processi aggregativi.
Le organizzazioni sindacali puntano apertamente tutte le loro carte sull'esigibilità dell'accordo sottoscritto poco più di un anno fa con l'allora vertice della Indesit e fondato su due capisaldi: 1.400 esuberi gestiti con cassa integrazione e contratti di soidarietà fino al 2018 - ossia senza ricorso alla mobilità - e un piano di investimenti del valore di circa 80 milioni di euro per la modernizzazione dei prodotti.
Si tratta di un accordo su cui è difficile costruire una linea di contrattazione per due ragioni. La prima di natura societaria perchè quell'impegno è stato sottoscritto con un'azienda che è stata interamente acquisita e non possiede più una chiara personalità giuridica.
La seconda ragione è che la natura e l'ammontare del Piano di investimenti è una derivata della strategia che il gruppo americano intende realizzare e non una variabile indipendente dalle intenzioni di Whirlpool. Inoltre, da questo punto di vista, va ricordato che il Piano di Salvaguardia della Indesit - e fummo davvero in pochi a dirlo esplicitamente - era un'ipotesi di riorganizzazione finalizzata alla cessione, ossia orientata a garantire la vendibilità del gruppo e il massimo del valore per gli azionisti di allora.
Fino a questo momento Whirlpool ha mantenuto un profilo prudente e un approccio che non sembra orientato alla rottura delle relazioni industriali e a un conflitto col territorio, come dimostrato anche dalla nomina alla Vicepresidenza del fabrianese Franco Secchi.
Ci sono tre grandi aree di razionalizzazione che tengono i sindacati col fiato sospeso: amministrazione, ricerca e produzione. Scriveva, a tale proposito, Maddalena Carnera sul Giornale del 23 novembre 2014. "Al momento esistono due centri di ricerca e
progettazione: Cassinetta e Fabriano. Cassinetta, ossia Varese, è anche
l'hub dell'incasso. E potrà produrre assieme allo stabilimento già di
Whirpool a Napoli, dove saranno investiti presto 23 millioni, ciò che
doveva produrre Indesit in altri suoi stabilimenti. Mentre nello
stabilimento varesimo, entro il 2016, saranno investiti 280 milioni".
In realtà, diversamente da quel che pensano le organizzazioni dei lavoratori, il ruolo del sindacato sarà minimale in questa partita perchè il cambio di dimensione, determinato dall'acquisizione, ha consumato quel "sistema di prossimità" che consentiva al sindacalismo territoriale di avere voce in capitolo.
La grande questione oggetto di discussione sarà l'impatto macroeconomico del Piano Whirlpool, ossia gli effetti prodotti sui sistemi di economia locale e sulal coesione sociale dalle decisioni del gruppo americano. E' evidente che la partita si svolgerà prevalentemente a livello statale e di Governo con un ruolo importante ricoperto dalle Regioni coinvolte.
Qualche mese fa, in occasione di un convegno sulla Macroregione Adriatico Ionica, venne nelle Marche il Governatore Roberto Maroni perchè anche la Lombardia fu inclusa nel progetto.
Fu una presenza su cui venne quasi naturale fare dell'ironia vista la poca confidenza territoriale della Lombardia con il mare Adriatico e con lo Ionio, ma vista col senno di poi si tratta anche di una potenziale riserva di accordo politico perchè, in un'ottca di relazioni positive tra le due regioni, potrebbe consentire alle Marche di trovare una quadra con la Lombardia per sviluppare una strategia comune da portare al tavolo con Whirlpool e Governo.
Una strategia per attivare una triangolazione concertativa con Governo e Regioni a cui Whirlpool potrebbe non restare indifferente.
Sono curioso di vedere come riuscirà ad intortare i fabrianotti il buon Spacca.
RispondiEliminaPerchè li intorterà.
Li ha già intortati con questa vecchia cazzate di Area Popolare. Svegliaaaaaaaa
EliminaSarebbe meglio che la regione non si impicci.
EliminaMandiamoci questi commentatori a Roma vediamo di che sono capaci
RispondiEliminahttp://www.google.it/url?q=http://www.ansa.it/marche/notizie/2015/01/27/whirlpool-non-ridurra-occupazione_9117fcec-7d92-4792-adfb-a789967673d3.html&sa=U&ei=hSXIVInxOcyxabvJgqAM&ved=0CCcQqQIoADAH&usg=AFQjCNHin1b3cMkZyYYSqzy8Dy_OF_J3rg il link all'articolo..un pò di costo del lavoro pagato dalla collettività, non fa schifo nemmeno agli americani...
RispondiEliminaStando così le cose preferisco comprare Samsung.
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