E infine giunse il giorno dell'ammainabandiera. Indesit non esiste più da qualche mese come realtà industriale autonoma ed era rimasta in piedi soltanto una differenziazione nominale rispetto a Whirlpool, una riserva risicata di simboli che servivano, quanto meno psicologicamente, a marcare il territorio e a tenere in piedi la finzione del "noi e loro".
Anche quest'ultima ridotta è caduta: la gloriosa "I" che campeggiava iconicamente sulla palazzina degli uffici centrali di Fabriano è stata smontata e tolta di mezzo. Come sempre accade quando si chiude un'epoca, quando cade un regime o semplicemente quando cambia l'assetto proprietario di un gruppo industriale.
I fabrianesi - convinti di essere cittadini di un'isola anomala e felice, governata con bontà e giustizia da una casata neorinascimentale - non hanno mai creduto, fino in fondo, che la storia di Indesit fosse davvero finita.
L'illusione di un'autonoma sopravvivenza del gruppo, seppur in presenza di un passaggio di proprietà, è stata consegnata a una parola che conteneva un concetto fuorviante e privo di contenuto reale: partnership.
L'illusione di un'autonoma sopravvivenza del gruppo, seppur in presenza di un passaggio di proprietà, è stata consegnata a una parola che conteneva un concetto fuorviante e privo di contenuto reale: partnership.
Whirlpool ha fatto finta di stare al gioco e in molti hanno creduto che questo atteggiamento da multinazionale rispettosa delle specificità pregresse rendesse plausibile un rapporto paritario, o al massimo non troppo sbilanciato, con il nuovo proprietario americano.
Qualcuno ha pensato che l'effetto dell'acquisizione fosse una mezza sommatoria e non, invece, una colonizzazione senza mediazioni, giusto attenuata da una fase di transizione resa digeribile dalle necessità mediatiche di Renzi e dal gioco degli ammortizzatori sociali e delle fuorisucite incentivate.
Qualcuno ha pensato che l'effetto dell'acquisizione fosse una mezza sommatoria e non, invece, una colonizzazione senza mediazioni, giusto attenuata da una fase di transizione resa digeribile dalle necessità mediatiche di Renzi e dal gioco degli ammortizzatori sociali e delle fuorisucite incentivate.
Togliere la "I" dalla palazzina uffici e cancellare ogni residuo di memoria simbolica legato a Indesit è il segnale di una nuova fase; una fase in cui non sarà concesso riconoscersi in una comunità che si differenzia rivendicando know how, specificità e modelli produttivi e organizzativi provenienti dalla passata gestione merloniana e capaci di differenziare e mantenere in piedi un'identità nobile svenduta dai vecchi proprietari a prezzo di saldo.
Ormai o si è Whirpool o si è il nulla. Si chiama assimilazione ed è un processo in cui rasi, pizzi e merletti servono solo ad occultare le lame più aguzze e le operazioni più dure. Saranno i fabrianesi a diventare americani e non certo gli americani a ritrovarsi fabrianesi: una verità a lungo rimandata, che ha eroso le difese e circoscritto gli anticorpi.
Bentornato!!
RispondiEliminaFinalmente ti rileggiamo. Mi raccomando continua.
RispondiEliminaGrazie! Si tornerò a scrivere frequentemente. MI sono riposato abbastanza
RispondiEliminaÈ mai successo nella storia che gli americani, una volta sbarcati, non mettessero la loro bandiera e i loro uomini (non necessariamente americani) a gestire i loro interessi? Dopotutto hanno fatto un monumento a quel drappello di marines che issano la Stars&Stripes a Iwojima...
RispondiEliminaE quindi?
EliminaLo hanno tolto perché Sagramola lo voleva appendere nel suo ufficio come quadretto ricordo, insieme allo striscione che gli operai avevano steso dal balcone del Comune.
RispondiEliminaGli stranieri ci tagliano ben bene a tranci, ci spellano, ci friggono e c'arvoltano dentro un cartoccio, vogliamo fare la lista delle aziende storiche italiane che gli stranieri si sono comprati solo nel 2015 e scommettere su quante altre ne saluteremo nel 2016?
RispondiEliminaAmmortizzatori sociali ed uscite incentivate non hanno fatto altro che "rimandare" la fusione vera e propria al 1/1/2019 quando, scadendo i suddetti, l'ascia si abbattera dura ed implacabile. La scomparsa del simbolo caratterizzante la indesit come realtà autonoma, giusta per come sono andate le cose, non è altro che il preludio ad un futuro che, se va bene, ci vedrà assimilati, se va male, ci vedrà disoccupati. È il capitalismo, bellezza. E tu non ci puoi fare niente...
RispondiEliminaDa quel che si legge sui giornali magnano bene anche i grillini.
RispondiEliminaMi spiegate che cazzo ci sta a fare Rossi in consiglio?
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