Giancarlo Sagramola, dopo il colpo della sentenza Penzi, ha annunciato dimissioni che non darà. Non le darà perchè non è tipo da immolarsi per la bellezza del "gesto" e perchè sa bene che se lascia la sua carriera politica è finita e dovrà rientrare in un cono d'ombra che i politici fanno fatica ad accettare e digerire.
Eppure ha provato a simulare una reazione estrema, per uscire dall'angolo in cui si è cacciato in tre anni di solitaria ostinazione.
Il problema di Sagramola, infatti, non sono i debiti fuori bilancio, non sono i margini di manovra ridotti a zero, non è il funzionamento perverso di un ente comunale che non offre servizi e pratica la spoliazione sistematica dei sudditi.
Il problema di Sagramola si chiama Sagramola. In tre anni è riuscito a concentrare su di sé tutti i mali della nostra comunità, a fungere da unico capro espiatorio, a rappresentare - nell'immaginario collettivo - la summa dei problemi irrisolti, di quelli risolvibili e di quelli insolubili.
Abbiamo dato al Sindaco la colpa di tutto: della crisi industriale, delle imprese che chiudono, del Natale senza luci, della città abbandonata, dei cessi che non funzionano, dei giardini pubblici abbandonati, della tristezza che ci assale e delle partorienti costrette a girare per ospedali limitrofi.
Giancarlone meritava oggettivamente un carico di negatività così unanime e corale? A mio avviso gli si può attribuire solo una parte di responsabilità, ma è riuscito a realizzare il capolavoro di polarizzarsela addosso tutta intera.
Un capolavoro psicologico e di comunicazione, prima che politico, che ha consentito ai fabrianesi di fare quel che sanno fare meglio: rimuovere la verità, banalizzarla, semplificarla e riproporla, sminuzzata e digerita, in forme collettivamente sostenibili e commestibili.
La grande colpa di Sagramola è aver consegnato ai fabrianesi l'idea che eliminato Sagramola finiranno d'incanto pure i problemi e che per risolverli basti l'opera di un Re Mida che prometterà, senza uno straccio di denari da spendere, un Municipio sorridente, efficiente e amico.
Ci sono due situazioni - che sono politiche e sociali e non di bilancio - che hanno spinto il Sindaco ad accelerare prendendo le distanze da quella fascia tricolore che ha curato e coccolato con una passione quasi materna; due situazioni che ne radicalizzeranno il ruolo di capro espiatorio fino a renderlo gigantesco e insostenibile: la manifestazione a difesa del reparto di Ostetricia e la quotazione in Borsa di Veneto Banca.
La manifestazione rappresenterà un'occasione interessante per vagliare l'applausometro politico e misurare i decibel di consenso dedicati a figure più interessate alla candidatura a Sindaco che alle "doglie di prossimità". Ed è possibile che la contestazione a Sagramola trovi, nella manifestazione, un innesco brutale come quello che si verificò all'Oratorio della Carità nel mese di dicembre del 2013.
La quotazione in Borsa di Veneto Banca rappresenterà un altro elemento di crisi perchè oltre al prezzo di recesso (7,3 €) anche il probabile valore di listino a Piazza Affari sarà ben lungi dal valore nominale delle azioni possedute da tantissimi fabrianesi che, assieme alla Fondazione, rischiano un salasso che troverà nel Sindaco il più rapido e comodo degli alibi.
Parafrasando uno slogan grillino potremmo dire che prendersela con Sagramola andrà sempre più di moda. Ed è per questo che il Sindaco cerca di uscire dall'angolo mostrandosi vittima di un contesto su cui non può intervenire. Ma ha aspettato troppo e ha dosato malissimo il mix di scelte compiute e vincoli subiti. E forse, giunti a questo punto, neanche un dio potrà salvarlo.
Non può dimettersi ora Sagramola. La sentenza Penzi ha accelerato la caduta libera in un momento in cui non si è ancora ritagliato il suo posto futuro. Cosa si metterà a fare? Non tornerà di certo a fare il messo comunale e il suo posto dirigenziale non è ancora pronto. Dategli tempo cribbio!
RispondiEliminaMa politicamente quale spazio si deve ritagliare Sagramola? È un incompetente, lo ha già dimostrato quando era in Provincia, ha tolto ogni dubbio da quando è sindaco.
EliminaAnalisi molto severa ma hai ragione quando dici che Sagramola ha fatto velo ai problemi reali
RispondiEliminaCaro Giampy condivido la tua analisi politica che non fa una grinza!!!
RispondiEliminaDalla Tares del 2013 quando si ostino su pressione dei Dirigenti a non fare le rate e venire incontro ai cittadini, capiì che nonostante alcuni incontri diretti non poteva essere più sostenuto da me.
Tanti errori, in primis non avere un addetto stampa e una riorganizzazione del sistema amministrativo del Comune, cosa che avevo auspicato.
Tante promesse da marinaio, circondato da soggetti che ancora oggi viaggiano ognuno sul proprio binario, un Sindaco che non ha avuto il coraggio di delegittimare un assessore condannato in primo grado, tantissime le scelte sbagliate, e prese per il culo personali||
Tanto che decisi di allontanarmi dopo aver fatto tanto con un diretto appoggio, nella sua campagna elettorale.
Per quanto mi riguarda spero in un cambiamento a 360°, sarà dura per chiunque, ma serve una sterzata da testa coda!!!
Con stima al grande Giampy.., Giorgio Fraticelli
caro Giorgio credo anche io che serva un cambio radicale ma deve essere fondato su un valore che a Fabriano difetta: la verità. In queste condizioni si possono anche vincere le elezioni promettendo mari e monti ma governare bene senza soldi richiede tanta fantasia politica che non vedo in circolazione. La crisi è come il mare: travolge ciò che c'era e fa arrivare a riva un sacco di merda. Come dici tu caro Giorgio staremo a vedere.
RispondiEliminaBuona l'analisi, ottimo il terzo e quinto capoverso che condivido e che ho sempre denunciato.
RispondiEliminaGovernare significa “ANTICIPARE”, Governare significa “PRIORITA”, Governare significa DARE RISPOSTE ma a Fabriano non si Governa; si abdica e si tira a campare.
Da circa due anni scrivo che è importante pensare alle priorità, al sociale, all’immagine della città in primis nei confronti di chi la vive;
che gli obiettivi pubblici del Sindaco devono essere il saper fronteggiare le vere emergenze e dare una risposta ai tanti motivi che generano disaffezione verso la nostra città, attenzione alla persona e al patrimonio.
Invece a Fabriano le “PRIORITA’” sono state le fiction, le mostre, le mura, gli scavi, l'attrazione turistica, la città a vocazione turistica, il creative city e si sono dimenticati delle vere PRIORITA’, quelle che tutti i giorni i cittadini lamentano, le proteste, le segnalazioni e le contestazioni, senza dare RISPOSTE.
Ovviamente un Sindaco che non risponde ai suoi cittadini, in fatto di attenzione e di trasparenza, l'unica azione degna che può fare è un esame di coscienza e trarne le conseguenze ma, non perché è arrivata la mazzata di una condanna a pagare somme impreviste, ma perché non non ha saputo rendere la città prima di tutto a misura di cittadino, a misura di disabile, a misura di utenza locale, eliminare il degrado, il dissesto stradale e i pericoli per la salute pubblica, provvedere al decoro urbano, defalciare il verde pubblico che impedisce la visibilità alle auto, tenere pulita la città, i giardini, le piscine, dare luce alle periferie tetre.
Non si tolgono risorse per i servizi per cui si chiedono soldi (tasse e tributi) per destinarli a iniziative inutili che non hanno prodotto alcunché ne in termini di attrazione turistica ne occupazionale.
Al contrario di molti, non ho mai chiesto le dimissioni del Sindaco perchè vorrei che un Sindaco si assuma le sue responsabilità, porti a termine il suo mandato e soprattutto il suo programma. Siamo già a oltre tre anni dal mandato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dare la colpa alla Fondazione, o ai tagli del governo che pur confermo esserci stati e l’ho anche scritto, non impedisce al Sindaco dal trovare le soluzioni per adempiere al suo mandato senza abdicare a dirigenti inefficienti, negligenti e menefreghisti.
Il programma politico del candidato Sindaco e della coalizione, deve guidare il percorso gestionale ed amministrativo dell'ente e non può essere una mera elencazione sistematica di belle intenzioni, di belle parole e di buoni propositi.
Il programma va letto spesso con attenzione per verificare se lo si sta rispettando o meno altrimenti si cade nella sindrome del “pararsi il culo” (ribaltare su altri l’inadempimento) e successivamente nella “sindrome del necroforo" (seppellire gli obiettivi da conseguire fissati nel programma).
Condivido anche il tuo ultimo commento, Gian Pietro: "la prima regola dell’arte politica è essere franco e sfuggire l’infingimento; promettere poco e mantenere quello che si è promesso". Lo diceva un prete politico.
In campagna elettorale si promettono spesso programmi faraonici, si promette tutto a tutti e si finge di credere che le promesse siano tutte realizzabili senza precisare come si intende realizzare il programma e con quali risorse; se le risorse stesse verranno da maggiori entrate (ovvero più imposte, più tasse, maggiore costo dei servizi) o da minori spese (ovvero meno servizi o maggiore produttività).
La crisi non è nata oggi, c'era anche 4 anni fa e questo avrebbe dovuto imporre di essere seri con i cittadini e di indicare con chiarezza ed onestà ciò che “si doveva fare” e ciò che “si poteva fare”, evitando di generare inutili aspettative relativamente a progetti irrealizzabili.
E come dici tu: "La crisi è come il mare: travolge ciò che c'era e fa arrivare a riva un sacco di merda".
Ma pensa a fa le foto del corso vuoto o all'albero de Natale. E pensa che i programmi li scrivevi per l'Idv de Favria'. Ed i risultati se so visti !!!
Eliminacome hai scritto giustamente molti, troppi sono stati gli errori di Sagramola commessi nel tempo, primo tra tutti chiudersi dentro le sale comunali senza preoccuparsi di vivere la città, Sagramola paga errori e comportamenti egocentrici probabilmente dovuti anche ad erratissime scelte nei collaboratori di cui si è circondato e da una sudditanza totale nei confronti del vicesindaco Tini e dell'udc , di fatto il vero sindaco e il vero partito al governo visto l'inconsistenza del PD più preoccupato di restare unito che di suggerire mosse e proposte, e del suo segretario , ahahhahaa, Crocetti Michele che è concreto quanto un pugno di nebbia. insomma Sagramola è stato identificato come unico responsabile dei mali della città? non è riuscito mai a dimostrare il contrario.
RispondiEliminaops scusate la firma Muratori Davide
RispondiEliminaSagramaola ha semplicemnte toppato in queste 3 macro attività:
RispondiElimina- tenere in sella un assessore condannato e mandare a casa uno che ha scritto cazzate su facebook;
-nominare assessori "ad michiam" scegliendo tra persone incompetenti e vecchie;
- difendere a spada tratta scelte impopolari e sbagliate.