Ogni elezione comunale ha le sue liste civiche. E' una tradizione ormai consolidata, che col passare degli anni ha assunto quasi la forma di un teorema.
Le prime liste civiche fabrianesi risalgono alle elezioni comunali del 1998 quando Francesco Santini del centrosinistra prevalse su Maria Di Bartolomeo del centrodestra. In quell'occasione le liste civiche presenti furono tre: la Lista per Santini che prese il 9,50%, la lista di sostegno a Maria di Bartolomeo con il 3,74% e Società Civile con il 9,90%.
Società Civile, va sottolineato, aveva una sua specificità perchè non era il frutto di una costruzione elettorale dell'ultima ora ma il risultato di una solida presenza politica in città che risaliva all'autunno del 1990, frutto di un'aggregazione trasversale riconducibile al campo del centrosinistra.
Nelle elezioni comunali del 2002 la partita si chiuse al ballottaggio con un fotofinish che sancì la vittoria di Roberto Sorci su Claudio Biondi. In quella circostanza fu presentata una lista civica a supporto di Biondi che ottenne il 10,03% dei voti e altre due liste civiche che sostennero la candidatura a sindaco di Paolo Paladini: una lista di sinistra che prese il 4,37% e Società Civile che scese al 5,52%.
Alle elezioni del 2007, quelle che regalarono a Sorci il secondo mandato, scesero in campo ben 4 liste civiche: la lista "Con Enrico Carmenati per Fabriano" che prese il 10%; Società Civile che ottenne il 4%; la lista "Il Cuore di Fabriano" che prese il 2,5% e la lista "Maria Di Bartolomeo Sindaco" che conseguì l'1,4% dei voti.
Proseguendo in questa ricostruzione si arriva alle elezioni comunali del 2012 che sancirono la vittoria di Giancarlo Sagramola. In quella tornata elettorale si presentarono ben sei liste civiche: Cresci Fabriano, a sostegno di Sagramola, con il 7,09%; Urbani Sindaco che prese l'11,5%; Fabriano Cambia, sempre nella coalizione di Urbani, che ottenne il 3,70%; Polo 3.0 a sostegno della candidatura di Marco Ottaviani, con il 9,44%, Noi centro, sempre nella coalizione di Ottaviani, con lo 0,98%; Lista Paoletti a sostegno di Renato Paoletti con il 2,36%.
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Cosa ci suggerisce questa ricostruzione basata su quasi venti anni di appuntamenti elettorali? Sostanzialmente tre cose:
- in linea di massima una lista civica non è in grado di raccogliere più del 10 - 11% dei consensi;
- ciò accade di norma a "liste del Sindaco" che servono per completare il profilo di una coalizione con una forte impronta politica;
- le eccezioni a questa regola si verificano in due circostanze: se la lista civica fa riferimento a un soggetto politico accreditato (vedi Società Civile) o se il candidato Sindaco a cui essa dà appoggio gode di notevole popolarità e di forte richiamo mediatico (Vedi Polo 3.0 con Ottaviani).
In queste ultime settimane Fabriano pullula di ipotesi civiche che nascono con ambizioni di vittoria. La storia recente della nostra città insegna, invece, che le liste civiche sono sostanzialmente cespugli più o meno rigogliosi legati al carro di un leader e quando ciò non accade non riescono a sfondare il muro politico del 10% che, non a caso, ritorna ogni volta con evidente regolarità.
Le elezioni comunali del 2017 avranno anche una diversa natura politica rispetto a quelle del 2012, che vedevano un centrodestra fattosi civico a scapito del PDL berlusconiano, e cioè un ritorno forte del bipolarismo fondato sulla dialettica tra PD e 5 Stelle. Il 5 Stelle non propone per scelta coalizioni e non si apparenta, ragion per cui è plausibile che ci possa essere al massimo una lista civica di area PD di supporto al candidato Sindaco del centrosinistra.
All'esterno di questo perimetro bipolare potranno anche nascere liste civiche autonome, ma esse difficilmente potranno superare la barriera del suono del 10%.
I sogni son desideri ma la politica è fatta innanzitutto di numeri e di rapporti di forza. Ed è per questo che parecchi sognatori rischiano risvegli davvero nervosi e sudati.