Da qualche anno a questa parte abbiamo parlato spesso di Porcarelli, della JP Industries, di piani industriali annunciati, di tavoli ministeriali che non si riuniscono, di vendite annullate e di ribaltoni giudiziari.
Siamo stati così presi e coinvolti dai molti colpi di scena sull'asse Fabriano - Cerreto D'Esi da lasciare sullo sfondo - fin quasi a dimenticarcene - un altro pezzo fondamentale della vicenda Antonio Merloni, ovvero il destino personale, familiare e professionale dei circa 800 lavoratori umbri e marchigiani che non furono riassorbiti nell'operazione JP Industries.
Al grosso di questi 800 "sommersi" scade oggi il diritto all'assegno di mobilità mentre per una quota minore di lavoratori più anziani la scadenza è posticipata al prossimo anno. Ciò significa che molti lavoratori e molte famiglie stanno giungendo al proprio capolinea reddituale.
Ricollocare professionalmente questi lavoratori è un'impresa titanica perchè gli ammortizzatori sociali lunghi hanno consumato le loro competenze residue, disabituandoli psicologicamente alla quotidianità dell'impegno lavorativo.
Per il nostro territorio si tratta di una grave perdita di forza lavoro tra la popolazione attiva, ovvero di un impoverimento economico e sociale che ci coinvolge e ci riguarda tutti.
Dato che i posti di lavoro non si generano per decreto è facile supporre che una parte di questi lavoratori "sommersi" - ovvero quelli più giovani e lontani dalla pensione - sarà costretta a emigrare in cerca di opportunità occupazionali, determinando un ulteriore calo demografico nel nostro territorio.
Dato che i posti di lavoro non si generano per decreto è facile supporre che una parte di questi lavoratori "sommersi" - ovvero quelli più giovani e lontani dalla pensione - sarà costretta a emigrare in cerca di opportunità occupazionali, determinando un ulteriore calo demografico nel nostro territorio.
Un'altra parte, invece, proverà a sopravvivere consumando quel che resta del patrimonio familiare e facendo conto su un minimo di assistenzialismo. Agli effetti di questo "qui ed ora" vanno sommati anche i rischi occupazionali che incombono su Veneto Banca a seguito dell'acquisizione dell'istituto da parte del Fondo Atlante.
Chi si candiderà a Sindaco dovrà essere consapevole che saranno questi i temi che decideranno le elezioni e di certo il silenzio prolungato non paga, specie se non è discrezione ma attesa paracula del referendum del 4 dicembre.
Giusto un paio di giorni fa in questo blog scrivevo di Cartiere Miliani e Tecnowind. E' proprio vero che a ciascun giorno basta la sua pena. Eppure stamattina tiene banco un portone rotto da vandali avvinazzati. Dio acceca chi vuol perdere!
per fare una protesta vera nessuno si dovrebbe candidare alle elezioni.
RispondiEliminaTutti disoccupati! Sai che vita per le strade!
RispondiEliminaTutti a fare giri sui monticelli con le bici !!!
EliminaL'ho scritto qui già in passato: questa classe politica cittadina è talmente invischiata nelle sabbie mobili che non potrà mai rigernerarsi e rinnovarsi, solo un commissario prefettizio può avere le mani libere per iniziare a prendere decisioni logiche e sagge per la comunità fabrianese. Mandateli e mandiamoli a casa!
RispondiEliminaIl commissario prefettizio fa quadrare i conti anche e soprattutto sulla pelle dei cittadini, non fa politica. Capisco che questa ormai sembri universalmente una cosa bella ma è (o dovrebbe essere) la visione politica a indirizzare lo sviluppo di una comunità, e non la burocrazia. Semmai il problema (concordo) è che qui di politica ce n'è poca. In ogni caso, servirà qualcuno con le palle di risollevare anche solo la dignità cittadina con dei gesti forti, che riescano ad unire davvero la comunità. de sti tempi non sarebbe poco.
EliminaTranquilli che una soluzione i nostri intellettuali della magna porchetta con la panza piena l'hanno già trovata, dopo Fabriano città creativa ecco Fabriano città del camminare, camminare ordinatamente tutti in fila per pietire sussidi o per andarsene da Fabriano.
RispondiEliminatu che proponi?
EliminaL'EMIGRAZIONE !!! chi è rimasto qui solo per pocciare soldi dallo Stato e non si è ricollocato fuori, scommettendo solo sulle proprie capacità, cosa cazzo piange ora?
EliminaCome nel medioevo,per trastullare e divertire il popolo affamato si organizzavano i giochi popolari, oggi ci distraggono con notizie sexy o con mascalzonate che tanto piacciono al popolo.
RispondiEliminaÈ Poretti 10 anni a prendere soldi senza fare un caz*o! Ma non scherziamo questi sono stati dei parassiti sociali che abbiamo pagato con le nostre tasse
RispondiEliminaEsatto. Quoto tutto. Basta, basta, BASTA. Tanto adesso gli danno almeno altri 4 anni di mobilità. Ed invece ai lavoratori dell'indotto non hanno dato mai un cazzo. MAI !!!
EliminaLA Politica interpreta il suo ruolo peggiore quando crea false aspettative, appoggiando piani indifendibili, continuando a raccontare la favola di Biancaneve e dei sette nani , per addormentare i suoi cittadini, tra una fetta di salame ed un bicchiere di birra, nel nulla degli ammortizzatori sociali
RispondiEliminaLa politica, ma anche i SINDACATI. Non scordiamoci dell'operato dei sindacati.
EliminaOggi davanti alla Prefettura di Perugia i lavoratori umbri della ex Merloni faranno un presidio di protesta perché è stato concesso dal Governo il riconoscimento di area di crisi complessa per la zona di Terni e non per l'Appennino. A Fabriano dormono anche oggi e ad Ancona la Regione tace. Regione? Ma di chi stiamo parlando?
RispondiEliminaL'appennino è ottimo per l'agricoltura no? Lo dite tutti. Che stato di aria di crisi complessa a che cosa serve?
Eliminala regione non esiste più da giugno 2015
RispondiEliminaPer la Fabriano opulenta e menefreghista un portone rotto è il massimo del vandalismo.
RispondiEliminaDopo Spacca il mandarino, arriva il Sagramola stock exchange ad annunciare l'interesse di un fondo per Tecnowind e immobili ex Merloni.
RispondiEliminaIl fondo del barile, quello è l'unico fondo serio a prendersi un buffo come Tecnowind
EliminaMa ragazzi l'avete letta la presentazione scritta da Francesca Merloni per presentare la tre giorni di luoghi comuni? Che vi lagnate?A Fabriano siamo i migliori, i più bravi, i più creativi, i più fighi, quelli che il fare l'hanno nel DNA, è Fabriano, che cosa vuoi di più, la luna? Ogni tanto le belle parole fanno bene, ora possiamo tornare a dormire più tranquilli e motivati. Buoni sogni.
RispondiEliminaok ma la salute dell'opinione pubblica è strettamente vincolata alla qualità dell'informazione di cui si alimenta.
RispondiEliminaoggi invece la notizia del giorno è il misterioso ritrovamento di fazzoletti sporchi di sangue, episodio che avrebbe potuto avere un precedente di un paio di mesi fa ma le analisi della scientifica poi appurarono che trattavasi di ketchup!
a fare delle brevi ma sufficientemente esaustive rassegne stampa online, il tenore che ne esce fuori è sempre lo stesso (da tempo immemore).
grosso risalto alla cronaca quotidiana e di servizio, con i comici effetti collaterali che in un paese piccolo e ancora oggi estremamente tranquillo
(checché se ne dica) si finisce per trattare (non-)notizie alquanto ridicole.
le questioni serie messe sempre sullo sfondo, spesso con allusioni "alla crisi", "ai tempi difficili che stiamo vivendo"...magari per
contrapporre poi un articolo che ad esempio ci racconta come, nonostante tutto, gli amici della bicicletta o quelli della corsetta realizzino begli eventi con sempre più partecipazione. naturalmente niente contro tali attività e relativi appassionati, la questione è: quali sono le priorità che determinano "cosa" raccontare?
a volte la realtà, quella vera, brutta e cattiva, impone che si debba parlare di essa, ma dall'informazione locale ufficiale vedo solo scarni resoconti (niente che si avvicini ad esempio agli efficaci "spiegoni" di simonetti) e virgolettati vari di dichiarazioni di politici e politicanti più o meno autorevoli (oltre a quelle del vescovo di turno naturalmente), che rigorosamente non vanno oltre il detto (poco e spesso "di circostanza"). analisi e commenti n.p.
io ce le vedo delle relazioni tra lo "struzzismo" e la passività della mentalità fabrianota e i canoni entro i quali si è mosso per decenni il gatekeeping locale. non che ne sia l'unica causa, ma neanche un qualcosa da trascurare.