Negli anni passati i cittadini fabrianesi si sono trovati, in diverse circostanze, a comportarsi come Renzo Tramaglino nei Promessi Sposi: partire accesi e belligeranti e poi placarsi davanti al latinorum dei Don Abbondio di Palazzo Chiavelli.
Il "calmante" dispensato al popolo bizzoso era di un genere assai efficace: impedimenti tutto abbastanza verosimili, rinforzati da sistematici richiami alla microlingua amministrativa, ovvero al latinorum della dittatura burocratica.
La rigidità del bilancio, la proliferazione della spesa corrente, il Patto di Stabilità, il gioco dei residui attivi, i danni erariali sono stati rimandi di sistema accorati ed efficaci che, come una goccia cinese, hanno finito per convincere anche i cittadini più riottosi che ci fosse davvero poco da fare.
La rigidità del bilancio, la proliferazione della spesa corrente, il Patto di Stabilità, il gioco dei residui attivi, i danni erariali sono stati rimandi di sistema accorati ed efficaci che, come una goccia cinese, hanno finito per convincere anche i cittadini più riottosi che ci fosse davvero poco da fare.
In poco tempo molti fabrianesi hanno cominciato a pensare che la funzione di un'amministrazione comunale fosse meramente esecutiva e notarile, ovvero acefala e privata all'origine di quelle libertà d'azione e di scelta che dovrebbero essere requisiti fondamentali dell'esercizio della volontà politica.
Questo appiattimento indotto dall'alto ha prodotto una duplice conseguenza: da un lato ha pompato nelle vene della comunità locale dosi cavalline di arrendevole fatalismo; dall'altro ha spinto a credere che qualsiasi provvedimento fosse sempre il frutto di una necessità e sempre irreversibile nelle sue conseguenze.
L'appiattimento indotto è stato ribattezzato realismo e molti hanno creduto che nella teorizzazione dell'immobilismo dovuto a vincoli insormontabili risiedesse una sorta di sguardo più lucido e disincantato da esibire con orgoglio ai sognatori urlanti.
In realtà, come sosteneva Einstein, "tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa".
La sfida della nuova amministrazione comunale sarà, appunto, essere sprovveduti, fare quel che sembrava impossibile, dimostrando che impossibile non era e non è.
Il desiderio di cambiamento, inequivocabilmente impostosi col voto dello scorso giugno, si è rapidamente declinato in due scuole di pensiero: da una parte gli assertori del "poco e bene", figli situazionisti dell'appiattimento indotto, tuttora convinti che la politica altro non sia che ordinaria amministrazione; dall'altra quella parte di cittadini che, per mille e sacrosante ragioni, vogliono chiudere con un passato ridotto a fardello e senza l'appiglio della famigerata formula del rinnovamento nella continuità.
I minimalisti del "poco e bene" si riconoscono al volo: le loro doglianze si limitano al sampietrino rotto, alla siepe ridondante, alla comunicazione di inizio lavori, all'erba alta e alla carta per terra. Il Sindaco, per loro, è un amministratore di condominio in fascia tricolore, un occhiuto smistatore di manutentori.
Poi ci sono quelli del cambio radicale, gli inappagati convinti che la politica debba prevalere sulla burocrazia, che il bilancio sia uno strumento al servizio di un disegno strategico e che l'urbanistica sia un veicolo essenziale per riscrivere il destino di una comunità e il suo modo di stare insieme.
La passata amministrazione faceva poco e male e, senza mediazione alcuna, considerava gli inappagati soggetti petulanti e ingenui. La nuova amministrazione non può scegliere tra minimalisti e inappagati perchè il suo largo consenso taglia trasversalmente le due categorie.
La Giunta dovrà fare il "poco e bene" e, nello stesso tempo, tenere sempre desta la rottura col passato. Per questo le due partite più complicate per Santarelli saranno più politiche che amministrative: la gestione del consenso e la costruzione di alleanze.
Una sfida nuova e difficile anche per le minoranze che, diversamente dal passato, non possono più accontetarsi di fare un'opposizione senza politica, limitata al pelo e contropelo su determine e delibere. Nulla sarà più come prima. Conviene capirlo. Senza nostalgie e senza rivalse.
L'appiattimento indotto è stato ribattezzato realismo e molti hanno creduto che nella teorizzazione dell'immobilismo dovuto a vincoli insormontabili risiedesse una sorta di sguardo più lucido e disincantato da esibire con orgoglio ai sognatori urlanti.
In realtà, come sosteneva Einstein, "tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa".
La sfida della nuova amministrazione comunale sarà, appunto, essere sprovveduti, fare quel che sembrava impossibile, dimostrando che impossibile non era e non è.
Il desiderio di cambiamento, inequivocabilmente impostosi col voto dello scorso giugno, si è rapidamente declinato in due scuole di pensiero: da una parte gli assertori del "poco e bene", figli situazionisti dell'appiattimento indotto, tuttora convinti che la politica altro non sia che ordinaria amministrazione; dall'altra quella parte di cittadini che, per mille e sacrosante ragioni, vogliono chiudere con un passato ridotto a fardello e senza l'appiglio della famigerata formula del rinnovamento nella continuità.
I minimalisti del "poco e bene" si riconoscono al volo: le loro doglianze si limitano al sampietrino rotto, alla siepe ridondante, alla comunicazione di inizio lavori, all'erba alta e alla carta per terra. Il Sindaco, per loro, è un amministratore di condominio in fascia tricolore, un occhiuto smistatore di manutentori.
Poi ci sono quelli del cambio radicale, gli inappagati convinti che la politica debba prevalere sulla burocrazia, che il bilancio sia uno strumento al servizio di un disegno strategico e che l'urbanistica sia un veicolo essenziale per riscrivere il destino di una comunità e il suo modo di stare insieme.
La passata amministrazione faceva poco e male e, senza mediazione alcuna, considerava gli inappagati soggetti petulanti e ingenui. La nuova amministrazione non può scegliere tra minimalisti e inappagati perchè il suo largo consenso taglia trasversalmente le due categorie.
La Giunta dovrà fare il "poco e bene" e, nello stesso tempo, tenere sempre desta la rottura col passato. Per questo le due partite più complicate per Santarelli saranno più politiche che amministrative: la gestione del consenso e la costruzione di alleanze.
Una sfida nuova e difficile anche per le minoranze che, diversamente dal passato, non possono più accontetarsi di fare un'opposizione senza politica, limitata al pelo e contropelo su determine e delibere. Nulla sarà più come prima. Conviene capirlo. Senza nostalgie e senza rivalse.
La verità sta sempre nel mezzo, tanto che non mi sento ne inappagato ne minimalista!!
RispondiEliminaL'errore più grosso nel 2012, come l'altro giorno mi ha detto un funzionario statale,è questo: chi ha fatto l'impiegato in quel Comune, non può andare a fare il Sindaco!!
Puoi farlo in altro Comune, ma non dove nel bene e nel male, sanno vita morte e miracoli di te in tutti i sensi.
Ora questi del M5S, non hanno inventato l'acqua calda, non sono compromessi con nessuno, in Comune, ora sanno che se non fanno, prima ti avvertono e poi ti scrivono sul groppone:
Giampy, io non ho la tua cultura, ma chi viene dalla strada ha fatto due università, una alla Sorbona e l'altra a Cambrige..., ahahahhh, sperem
L'errore lo ha fatto Sagramola quando ha accettato di non scegliere gli assessori, cosa di sua competenza invece. Preferendo il sistema della poltrona ai più votati. Ha smesso di fare il Sindaco prima di iniziare.
EliminaDire che ora le minoranze in Consiglio comunale non possano più fare opposizione senza politica è una esplicita affermazione che questo è stato il modo di operare fino ad oggi compresa quella parte che oggi al governo della città dovrebbe attuare una semplice rivoluzione.Forse ci vorrebbe un po' più di coerenza logica nell'affermare che chi ha fatto il pelo e contropelo in passato possa improvvisamente ergersi a depositario incontrastato di virtù.
RispondiEliminaChi troppo si loda si sbroda, è solo questione di tempo.
EliminaTana per fraticelli e crocetti!
RispondiEliminaFraticelli è sempre riconoscibile col suo sperem!
RispondiEliminaCrocetti pure è riconoscibile con il suo NON uso della punteggiatura.
Eliminala mia speranza da ingenuo è che sia iniziata una nuova stagione dove se una cosa è giusta, lo è e basta, sia che lo sostenga la maggioranza che l'opposizione. spero che abbia inizio un circolo virtuoso e che la sfida delle prossime elezioni possa essere tra chi ha fatto bene e chi ritiene di poter fare meglio...morirò ingenuo!
RispondiEliminaScusa giamp.fai una stima, tra quanti mesi saremo commissariati?
RispondiEliminai meri giochi politici, la volontà e necessità estrema di dover sembrare diversi, migliori, probabilmente produrrà , nell'immediato, azioni di vetrina, operazioni di una normalità estrema fatte passare come miracoli , ecco questo è il punto, mentre prima l'ordinario sembrava impossibile, oggi lo stesso ordinario viene fatto sembrare un miracolo, basti leggere le decine di post scritti in conseguenza del ritorno dei pullman extraurbani in P.le Matteotti , una manovra di una stupidità esecutiva tale e di impatto immediato che ha messo in secondo piano un piccolo particolare, gli orari delle linee extraurbane ed urbane sono come quelle delle FS non ci chiappano neanche a volerlo, questo perchè? perchè ci si è preoccupati più di fare vetrina e magari un favore ai commercianti della zona, molto penalizzati dalla situazione precedente, che a rendere efficente il per il fruitore il servizio. Troppo facile intervenire sulle macroscopiche criticità create in 5 anni di nulla, meno facile sarà quando si dovranno affrontare problemi di ordinaria importanza, come le problematiche sociali, e successivamente il riordino della macchina amministrativa , in ultimo il decoro urbano e l'urbanistica, non ho appositamente menzionato il campo del bilancio per non creare imbarazzi, certo probabilemnte ci "regaleranno " riduzioni sulla tares, e forse sulla tari, meno probabile, ma se non lo faranno si pareranno dietro alla storica frase " bilancio permettendo ". Bene la rivoluzione, semplice non credo lo sarà per la città, è stata messa in atto, adesso non resta che attendere di constatare anche le capacità, ma non tutti attenderanno immobili e passivi.M.D.
RispondiEliminaSe il M5S riduce l'importo della TARES e/o della TASI MI MANGIO UN GATTO DI MARMO.
EliminaCi vorra' il contributo di tutti,perche' noi generazione del boom economico cosa lasceremo ai nostri figli? Servono nuove idee, anzi propongo un progetto di ideè ma attenzione le multinazionali vanno dove il costo del lavoro e le tasse sono piu' basse e il 2018 presenta un'altra scadenza. Non possiamo arrenderci
RispondiEliminaChe palle con sta storia delle multinazionali.
EliminaPhilipp Morris (una delle poche aziende che si può dire MULTINAZIONALE) in 2 anni ha aperto 2 mega-stabilimenti per la produzione delle sigarette che non fanno combustione, in ITALIA, più precisamente in EMILIA ROMAGNA, più precisamente nel comune di BOLOGNA.
Lì il costo del lavoro NON costa meno, l'acquisto di terreni NON costa meno, le autorizzazioni e permessi NON costgano meno.
Basta con sta storia che le multinazionali vanno dove costa meno l'operaio. Sta storia la raccontava Merlò Antonio, infatti si vede che fine ha fatto.
Una rondine non fa primavera , l'eccezione che conferma la regola devo continuare ?? Negare che in italia il costo del lavoro è troppo alto ( e lo dico da dipendente non ho attività di sorta ) è come negare che il mare è salato o che la terra è rotonda. Questo ci penalizza enormemente ( parlo a livello nazionale non solo locale ). Se domani decidi di metterti a fare una qualsiasi cosa, pensa che avrai un socio che praticamente ti si porta via un 70% ... cosa che in altre nazioni non è così. Ci sono aziende che hanno delocalizzato per non fallire !!!!
EliminaSarò OT ma colgo l'occasione per chiedere una cosa. Perché non si parla da nessuna parte degli altri 15 milioni di euro persi dalla Fondazione Carifac a seguito del fallimento di Veneto Banca? Una volta il patrimonio della Fondazione era oltre 200 milioni di euro ... oggi poco più di 40 ... che amministratori! Più di 21 milioni persi per l'annullamento delle azioni Veneto Banca e adesso altri 15 per l'azzeramento dell'obbligazione subordinata. Solo l'ex sindaco Sorci l'ha evidenziato ... gli altri tutti zitti ... perché?
RispondiEliminaSulle perdite della Fondazione in questo blog trovi parecchi articoli e se hai la briga di leggerteli si parla anche, in tempi non sospetti, dell’obbligazione da 15 milioni a rischio. G.Simonetti
EliminaAspettiamo ancora il libro verità del Souris Sorce Topo.
EliminaDall'atteggiamento (ovvero dai silenzi o meno) di Santarelli verso la Fondazione si capirà molto di una strategia politica dei grillino che, fino a questo momento, mostra di chiaro ed evidente solo il populismo di basso profilo che punta a gratificare echi e grattare briciole di potere.
EliminaSi, dai Sorci pubblica stò libro che hai promesso! Oramai tanto è storia perchè è tutto finito. Sò rimaste solo quattro briciole alla Fondazione e la prosopopea di chi la dirige!
EliminaAggiungere anche la prosopopea del Sindaco, tutto felice a far lo splendido insieme a Ceriscioli e Franceschini che al solito hanno parlato a vuoto. L'avrà capito Santarelli che le chiacchiere stanno a zero e bisogna produrre risultati e stimolare la creazione di posti di lavoro? Oppure siamo creativi solo quando non c'è da faticare?
EliminaSantarelli che crea posti di lavoro? In quel film?
EliminaMa è un sindaco mica è mago Merlino !!!! Da un non grillino come me dico che pretendere l'impossibile solo per buttare fango mi sembra molto ma molto scorretto...
EliminaPer anni sono stati a sfantuzzare sulla chiusura del centro storico e sui mirabolanti piani del traffico e poi ora, giunti al dunque, i grillini pensano di cavarsela con l'ennesima assemblea pubblica e già fanno vedere quale sarà il loro sport preferito per i prossimi cinque anni, il salto a chi mette le mani più avanti. È proprio vero che il modo migliore per non decidere o per perder tempo, quando non si hanno idee, è convocare un tavolo o un'assemblea.
RispondiEliminaGià scritto a suo tempo in questo blog che lo sport preferito dai grillini sarebbe stato la costruzione di tavoli.
EliminaDegni del miglior Lodolini.
La Fucksia berlusconiana in pectore, che a Fabriano ha sostenuto il candidato PD è la degna nemesi del grillismo fabrianese.
RispondiEliminaGià scritto a suo tempo in questo blog, l'articolo (riportato sul Corriere della Sera )del passaggio dell'eletta con i voti del condominio a Forza Italia.
EliminaLa tipa ha urgente bisogno di trovare un posto per essere rieletta, in modo che poi possa uscire e tornare nel Misto.
Questo è l'esempio dei danni fatti dal M5S.
Simonetti purtroppo anche ora che c'è il M5* sembra che sia rimasta la città dei figli e figliastri. Non cambia nulla per i poveri stolti fabrianesi, popolo inetto privo di volontà, suddito succube ammaestrato per generazioni al caporalato più bieco. Vi hanno rovinato per sempre strappato le ali della rinascita, senza il padrone non siete nulla avvizziti dal tempo. Ignoranti, persi e emarginati. Sono passati anni ma mai si è dimostrato il contrario, un decollo che non c'è stato, anzi è tutto imploso sbiadito dimenticato. Chissà se verranno mai forniti il prossimo anno i dati sulla disoccupazione e sull'abbandono del comune. Con biasimo e una punta di disprezzo e amarezza condita da un cinico senso di libertà, saluti.
RispondiEliminaForse una novità c'è. Il nuovo sindaco farà pagare 1.300.000,00 euro di ici al sig. Giovanni Porcarelli? Come mai proprio ora si viene a sapere? Sindacati, Sorci, Sagramola, Comi e Ceriscioli non lo sapevate? !!! Ora lo sapete. Il danno erariale non esiste più? O esiste solo per pochi eletti? Visto che siete tanto bravi a parlare mi piacerebbe sapere cosa direste su questo punto. Lo avete fatto per il bene dei lavoratori? Cosa disse Totò ??
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