L'integrazione in atto tra Whirlpool e Indesit ha mietuto le prime vittime, con la messa in mobilità di 20 dirigenti della "fu" multinazionale fabrianese. L'operazione fa parte di quel cambio di vertice che normalmente accompagna un'acquisizione, perchè chi compra non può permettersi il lusso di far condizionare le nuove scelte di gestione da figure legate al passate e fedeli alla vecchia proprietà.
Di questa natura delle cose è espressione anche l'assetto contrattuale dei dirigenti che possono essere licenziati con una facilità non riconosciuta per altre figure professionali. I primi 25 dirigenti furono messi in mobilità con il Piano di Salvaguardia di Milani ed oggi si prosegue su quella falsariga.
Di fatto la notizia non c'è ma la FIOM ha voluto vederla lo stesso, quasi che la decisione di Whirlpool sia il preludio di una scrematura di massa di posti lavoro nel territorio fabrianese.
In realtà l'esclusione dei vecchi dirigenti Indesit un effetto lo produce sul sindacato perchè azzera i soggetti del classico "dialogo sociale" locale, spostando il baricentro delle relazioni industriali a livello nazionale.
Come mi è capitato di scrivere qualche giorno fa la nomina di Franco Secchi a Vicepresidente prefigura una relazione morbida con la città ma siamo in un altro ambito e non credo che Secchi sarà investito di una delega alle relazioni industriali.
Ciò significa che la questione Indesit diventa una materia di intervento del "Governo centrale" e dei sindacati nazionali, con una quota di intervento delegata all'azione delle Regioni coinvolte.
Come fabrianesi saremo sempre più spettatori di processi concordati e definiti altrove. Il che ci aiuterà a superare quel vizio del provincialismo che spinge a pensarci come il centro del mondo e a guardare le cose con occhio lillupuziano e tic ombelicale.
In realtà l'esclusione dei vecchi dirigenti Indesit un effetto lo produce sul sindacato perchè azzera i soggetti del classico "dialogo sociale" locale, spostando il baricentro delle relazioni industriali a livello nazionale.
Come mi è capitato di scrivere qualche giorno fa la nomina di Franco Secchi a Vicepresidente prefigura una relazione morbida con la città ma siamo in un altro ambito e non credo che Secchi sarà investito di una delega alle relazioni industriali.
Ciò significa che la questione Indesit diventa una materia di intervento del "Governo centrale" e dei sindacati nazionali, con una quota di intervento delegata all'azione delle Regioni coinvolte.
Come fabrianesi saremo sempre più spettatori di processi concordati e definiti altrove. Il che ci aiuterà a superare quel vizio del provincialismo che spinge a pensarci come il centro del mondo e a guardare le cose con occhio lillupuziano e tic ombelicale.
Ecco, tutto condiviso.
RispondiEliminaDomanda: perchè non si può fare altrettanto con i dirigenti comunali?
Corte potevi inserire questa proposta nel programma del "fu" IDV che appoggiava l'elezione di Sagramola.
EliminaCorte, da 'aspirante' ad una poltrona in consiglio comunale qual sei, dovresti sapere che non si può fare la stessa cosa perchè questi ultimi stanno sotto i politici, ed i politici giudicano non secondo il valore e la capacità tecnica ma secondo l'appartenenza politica e l'attitudine a dire sempre di sì a qualsiasi ordine.
EliminaUn parere sull'IDV che appoggia Comi, candidando Ninel Donini alle primarie, sarebbe gradito da chi fa parte di un partito che ha sempre appoggiato Spacca.
EliminaSpero che Il docile e appecoronato metalmezzadro avrà la giusta punizione che si meriti, perchè è quella che meritano le persone senza palle. E mi dispiace per quei pochi che le palle ce l'hanno davvero.
RispondiEliminaSaitta oggi ha scritto che se ne vanno da Fabriano quelli con le menti migliori, quindi saranno anche quelli con le palle.
EliminaIl docile e appecoronato tiene ancora duro. Le menti migliori non è detto che abbiano le palle. Shhhhhh ora non facciamo troppo rumore il fabrianese potrebbe svegliarsi
EliminaMi sembra che i Fabrianesi all'Estero se la cavano egregiamente parlando con amici che sono all'estero come me il discorso "tornare al paesino Fabriano dove lavori solo sei amico dell'amico credimi non interessa a nessuno, fuori c'è un mondo spero che un giorno il Favrianese medio lo capirà
EliminaNon solo quelli all'estero, ma anche quelli che si son spostati in Italia non vogliono tornare. Tornare a fare cosa poi.
EliminaContinuo a non capire cosa diavolo debba fregare alla società degli uomini della sorte di 20 manager! Dirigenti fino a ieri strapagati non vengono messi da parte come scarpe vecchie come invece rischia di avvenire a impiegati o operai ma andranno via con laute buonuscite....e ci stiamo a preoccupare per loro ????? Chissenefrega
RispondiEliminaI fabrianesi sono stati sempre spettatori rispetto al destino della propria città.
RispondiEliminaNon ci siamo. Alcuni fabrianesi, anzi molti, hanno fatto da spettatori perchè non facendo parte della greppia merloniana, stavano a guardare non potendo fare altro. A me pare interessante capire CHI sono questi 20 mandati a casa. Quanti sono i fabrianesi? I dirigenti guadagnano forte, possono anche smettere di lavorare dopo alcuni anni ben pagati. Poi se sono bravi trovano da dirigere qualcosa altrove. Se invece sono appena passabili ma rispondevano a logiche politiche e di potere rispetto al territorio...è bene che siano arrivati gli americani, e che vadano a casa. L.L.
EliminaLettura impeccabile!
EliminaHo letto sui giornali della visita degli industriali veneti e marchigiani alla mostra di Fabriano, ma due parole su possibili accordi e strategie industriali che potrebbero far bollire in pentola per fare uscire Fabriano dal pantano non la potevano spendere? Avrebbero dato senso alla loro venuta a Fabriano, anche perché altrimenti non vedo dove è la notizia se dobbiamo commentare una gita sociale su modello di una bocciofila.
RispondiEliminaI veneti, persone con sale in zucca e lontane dalle dinamiche clientelari tipiche fabrianesi, si guarderanno bene dall'andarsi a cacciare nel pantano nostrano.
EliminaCosa devono fare? Si devono tirare dietro il carrozzone dell'Antonio Merloni? Suvvia, un pò di buon senso.
Quelle 20 persone se ne sono andate con le tasche STRAPIENE di soldi. Cosa risaputa da molti è anche che con Whirlpool non avrebbero potuto assolutamente fare quello che hanno fatto in 10 anni di assenza di un controllore, visto che Vittorio si è ammalato e Andrea e Mariapaola erano praticamente inesistenti.
RispondiEliminaBOOM !!! Si è dimesso Galli !!!
RispondiEliminaPaglialunga invece resta al suo posto invece.