Qualche settimana fa il primo cittadino ha sintetizzato in modo plastico e, a dire il vero, un po' comico la situazione del centro storico cittadino: tutto bene, tutto come prima e se non ci sono più persone a bazzicarne le vie è solo perchè stanno tutti rintanati in casa a giocare alla Play Station.
Siccome Sagramola difetta anche dell'eleganza del riccio il quadro d'insieme che ne è emerso è parso inverosimile, ingeneroso e indigeribile. Sarebbe bastato dire che lo svuotamento del centro storico è legato anche al cambiamento delle forme di socialità e il Sindaco avrebbe fatto la parte del buon sociologo di paese.
In realtà i problemi del centro storico sono antichi e diversi ma c'è un elemento comune che tutti li lega e li connette: il costante disprezzo della classe politica locale per un pezzo di città soggetta a vincoli urbanistici e architettonici su cui non era possibile mettere le mani.
Prendiamo spunto da un dato demografico: Fabriano nel 1981 contava circa 29 mila abitanti. A distanza di trentacinque anni gli abitanti sono saliti a circa 31 mila. Una variazione lenta e graduale che poteva essere assorbita senza alterare gli equilibri urbanistici, sviluppando lentamente e a macchia d'olio la città a partire dal centro storico.
L'immagine di Fabriano dall'alto che riportiamo di seguito rappresenta visivamente la follia decisionale della classe politica fabrianese. In rosso è evidenziato il percorso dell'anello che gira attorno al centro storico.
Senza ricorrere a un linguaggio tecnico possiamo serenamente affermare che Fabriano si è sviluppata a cazzo di cane, occupando periodicamente e per strappi aree edificabili sempre collocate a ridosso di capannoni industriali.
Il risultato di questo sviluppo a strappi – negli anni ’80 la
zona Aldo Moro, Santa Maria, Maragone; verso la fine degli anni ’90 Cortina San
Nicolò e negli ultimi dieci anni in zona Don Minzoni, Santa Croce – è chiaro e
visibile: il centro storico non è più il centro della città ma comincia a somigliare a una
mezza periferia.
L'elemento assurdo è che questa bramosia di creare una "città in lungo" non trova giustificazioni storiche, urbanistiche e di trend demografico ed è spiegabile solo in termini speculativi.
In questo contesto la cittadella
degli studi e il centro commerciale hanno dato il colpo di grazia al centro
storico perché, ormai, si focalizzano in periferia gli elementi fondamentali della
quotidianità: supermercati, luoghi di consumo, impianti sportivi e spazi
scolastici.
Giunti a questo punto invertire la tendenza e rilanciare il centro storico significherebbe
rovesciare 40 anni di cazzate e di scelte idiote. Il che è umanamente e
politicamente impossibile per chiunque. L’unica soluzione sarebbe fare del centro storico una nicchia,
uno spazio specializzato nell’intrattenimento di qualità.
Ma come direbbe il Sindaco, ovviamente senza l’eleganza del riccio, “non c’è i sordi”. In verità il problema è molto più grave: non ci sono le
teste. Non ci sono mai state. E quelle che ci sono sono più adatte a essere usate come insulto.
la vista dall'alto è utilissima. Grazie Google!
RispondiEliminaE' tutto un pò più complesso di così, rimane vera la storia che non c'è mai stata una lettura urbanistica della città e non c'è mai stata una visione su quello che doveva essere. Ma nonostante una città costruita "a cazzo di cane", il centro può ancora essere trattato meglio di così e può ancora vivere.
RispondiEliminaSamuele
Ottimo pezzo!
RispondiEliminaDiversamente da quanto suggerito dagli iper pubbliccizzati dati aggregati, vorrei precisare Fabriano città cresce, mentre le frazioni più periferiche si stanno spopolando.
Cresce? 3.000 abitanti in 35 anni vuol dire che si SPOPOLA !!!
EliminaGeograficamente e statisticamente esiste Fabriano Città e Fabriano Comune.
EliminaAnalizza i dati demografici in circolazione e vedrai che i trend sono opposti.
Il 2 e 3 aprile la Fondazione ha organizzato al Teatro una manifestazione per raccogliere idee per Fabriano, con tanto di spot radiofonico. Ne uscirà un frittatone cogli asparagi?
RispondiEliminaChi porta la mortadella ?
EliminaLa crisi economica non è terribile terribile personale incompetente comune anche supponente
EliminaIo abito in centro e vi posso dire che l'idea del renderlo una nicchia sarebbe più che apprezzata!
RispondiEliminaI negozianti ci credono , sono tutte piccole realtà che , storiche o meno, vogliono rilanciare la bellezza di questo angolo di città
E scusate se pongo l'attenzione anche sullo scempio ed il degrado che porta la presenza dei Kebap proprio lì dove dovrebbe prevalere la qualità tradizionale!Non vuole essere un discorso razzista per carità ma lo sporco e l'unto che viene lasciato non fa buona impressione ad un turista straniero che viene in Italia per vedere le nostre bellezze
Certi fast food dovrebbero essere proibiti in centro città
Ci ha provato il sindaco di Padova e si son rivoltati tutti.
EliminaPoi io vorrei ricordare che la macelleria che vendeva il salame di Fabriano in pieno centro ha chiuso da un pezzo.
ottimo pezzo monsieur!!
RispondiEliminaM.D
...finalmente, qualcuno ha la spinta intellettuale ed il piglio di individuare la causa prima (e, dati i tempi, anche l'ultima) dello sfaldarsi Fabrianese: il Kebab.
RispondiEliminaSiete proprio messi bbene.
DM
Basta vedere la faccenda del Giano, dove dopo quattro anni di parole e proteste ancora non si è cavato un ragno dal buco e non si capisce ancora che Filacciano farà il fiume in centro storico.
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