Solo in uno Stato sovietico come il
nostro poteva venire in mente a qualche decisore di denominare Imposta Comunale Unica (IUC) una tassa che ne contiene e ne ingloba
altre tre - IMU, TASI e TARI –, destinate a finanziare e sostenere servizi diversi e non comparabili. E siccome aveva ragione da vendere
Publio Cornelio Tacito quando affermava che “le leggi sono moltissime quando lo
Stato è corrottissimo”, spassiamocela pure con le modalità di pagamento che si
moltiplicano a dismisura, perchè una tassazione unica e unificata, nella sua semplicità, toglierebbe
fieno e denari a diversi soggetti pubblici, privati e parastatali che hanno
fatto di questa giungla legale un pascolo comodo e remunerativo, pagato dai
cittadini e dal sistema produttivo. Riporto testualmente le modalità di
pagamento, di quella che appunto è stata denominata Imposta Comunale Unica per sfregio linguistico e per l'innato sovversivismo della classe burocratica, riportate
nel sito Internet del Comune di Fabriano: “
Sia
l’IMU che la TASI devono essere effettuate in autoliquidazione mediante modello
F/24 da parte del contribuente con scadenze 16 giugno 2014 e 16 dicembre 2014. Invece
la TARI si pagherà in tre rate con scadenze: luglio, settembre e novembre. I
modelli di pagamento verranno inviati dal Comune.” E fin qui siamo alle mille bolle blu dello Stato centralista, al cittadino inseguito come un Orzowei dalle tribù della paralisi statalista, a quella
perversione fiscale che attraversa orizzontalmente i governi senza distinzione
di colore e di toponomastica politica. Ma nel mazzo da ardere ci sono pure gli enti locali, i finti soggetti di prossimità che
fanno la gara a metterci del loro. L’amministrazione comunale di Fabriano, tanto per non allontanarci troppo, brilla di presunzione e di solerzia in quanto compagine in mano a uscieri,
messi, avvocati e ragionieri, ovvero soggetti privi di “connessione economica
e sentimentale” col popolo. Il caso Tares e le feroci polemiche che ne sono
seguite non ha insegnato nulla alla Giunta Sagramola, resa ancor più sorda da
un risultato elettorale delle europee abusivamente trasformato in conferma elettorale di medio termine.
Quando la matassa si ingarbuglia a livello centrale ed è elevato il
rischio dell’ingorgo fiscale vige una regola aurea da osservare e seguire: arrivare
ultimi come arriva amen, restare fermi a pelo d’acqua e sospendere ogni decisione fin quando il quadro normativo non si consolida e diventa definitivo. A Fabriano
questa regola, purtroppo, non si declina. Qui vige il principio amministrativo dell’eiaculazione
precoce e dell’arrivare prima degli altri, per bruciare le retrovie ed evitare retromarce o ripensamenti. A dicembre, tanto per dire, si
presentò l’opportunità – addirittura sancita da un emendamento del PD - di tornare in regime Tarsu, ma non se ne fece
nulla perché le procedure di riscossione erano già state attivate e i bollettini Tares affluivano
nelle case dei fabrianesi. Per non parlare della rateizzazione, che venne
praticata da molti comuni ma che a Fabriano fu ritenuta improponibile
perchè il regolamento della Tares era stato approvato sei mesi prima della
scadenza, con una solerzia amministrativa davvero sospetta e degna di miglior causa. E
allora tutto immagini tranne un’amministrazione che fa tesoro della lezione, che
aggira la buccia di banana e si convince che la gatta presciolosa fa solo i
gattini ciechi. Ancora una volta prevale il
diabolico perseverare, l’errore reiterato e sbattuto in faccia - come cosa giusta, necessaria e inevitabile - a una comunità che invece di inseguirti col forcone ti ripaga col voto, con una sudditanza che solo agli appecorinati potrebbe venire in mente. Il bello è che il Governo Renzi ha approvato un decreto: nei Comuni dove la delibera che
stabilisce le aliquote verrà approvata entro il 10 settembre la prima rata si
pagherà entro il 16 ottobre, mentre dove nemmeno questa scadenza sarà
rispettata si pagherà tutto in un’unica soluzione entro il 16 dicembre.
Di circa 8.000 municipi italiani sono solo 2.177, ossia poco più di un quarto, i comuni Speedy Gonzales
che hanno deciso di regalare ai propri cittadini l’emozione dell’ingorgo
fiscale di giugno. E Fabriano, la città della crisi industriale cronica, della disoccupazione
al 25% e della fine del lavoro, brilla ovviamente per solerzia e per immediato desiderio
di bussare a denari.
Nessuna rettifica e nessun ripensamento da parte del
Sindaco e dell’Assessore al Bilancio, perché al centro dei loro pensieri di dipendenti pubblici non ci
sono i fabrianesi ma i conti in ordine, ovvero la tutela autoreferenziale della
struttura burocratica del Comune, coi suoi trecento addetti che reclamano
stipendio sicuro, posto sicuro e zero rischi sul groppone. Eppure, se uno lo volesse, qualcosa di diverso sarebbe possibile farla. Come ad esempio è accaduto a Bondeno
- cittadina emiliana di 15 mila abitanti - dove
Alan Fabbri, rieletto Sindaco per la seconda volta, ha pubblicato – anche via
Facebook – un comunicato stampa in cui annuncia che il Consiglio Comunale “
approverà
come primo atto, dopo il suo insediamento di giovedì prossimo 12 giugno, la possibilità
di pagare la Tasi, entro il 15 luglio, senza nessuna sanzione. Venendo incontro
alle esigenze dei cittadini e al corposo lavoro dei Caf.” Il 12 giugno si riunirà anche il Consiglio Comunale di Fabriano ma la materia non è all'ordine del giorno. L’opposizione è disponibile a presentare una proposta di posticipo di tre righe sulla
falsariga di quanto annunciato dal Sindaco di Bondeno? Attendiamo fiduciosi un segno dell'opposizione, perchè ultimamente c'è davvero poca vita su Marte.
Sul magazine la Cosa Blu che ha lanciato l'idea di una Leopolda del centro destra stamattina potete trovare una mia riflessione in merito. (
http://www.lacosablu.it/la-nuova-destra-da-bisanzio-a-londra-sola-andata/)
TINI VERGOGNATI !
RispondiEliminaE' tutta la giunta che si deve vergognare. E pure chi li ha votati
EliminaServono i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, le ferie sono dietro l'angolo.
RispondiEliminaQuanto te piacerebbe essere uno de 'sti dipendenti ... de sicuro te fa parlà l'invidia! Poretto!
EliminaVisto che non fanno un cazzo tutto il giorno, sono paraculati e sono entrati a forza di zampate dal culo, certo che mi piacerebbe stare al posto loro. Però l'aria cambierà.
EliminaSperano che ve mandino a fatica' o per strada o a 100 km de distanza, parassiti.
EliminaParassiti del Comune siete quasi peggio degli ex Ardo
EliminaMa Emanuele Rossi un po di tempo fa non aveva annunciato in consiglio comunale che avrebbe presentato un documento per chiedere le dimissioni di Tini ?
RispondiEliminaArcioni, in consiglio comunale, al posto di sparare cazzate. SVEGLIAAAAAAA !
RispondiEliminaArcioni e Romagnoli: tante chiacchiere e pochi fatti. VINCERETE POI
RispondiEliminachi salvera' Fabriano ? CROCETTILAQUALUNQUE portando tanti turisti a vedere: montagne di pilu, case piene di pilu, macchine su cui fare pilu
RispondiEliminaTini è il migliore, ha gestito alla grande la lottizzazione di Collemalvano, i proprietari dei fondi lo vogliono al Quirinale
RispondiEliminaSimonetti, uno come te, tanto attento ed informato, non può non sapere che i dipendenti comunali sono 200 e non 300.
RispondiEliminaNon è un errore da poco, soprattutto perchè è in mala fede.
Sta sicuro che molte di queste persone - a Fabriano come in tutta Italia - non hanno nulla di cui vergognarsi, al contrario di quello che tu cerchi sempre di far intendere nelle tue quotidiane ed ormai pallose omelie.
Come hanno dimostrato i risultati elettorali, i fabrianesi si sono rotti di sentir continuamente sparare al vento solo populistiche sciocchezze e continue ed inutili denigrazioni.
Fattene una ragione! Saluti.
X l'esattezza 219!!!
EliminaE invece la gente sé proprio rotta i coglioni
EliminaDuecento sono sempre troppi. Su una cosa ti do ragione però. Che hanno votato per il PD i garantiti e gli statalisti. E sono felice di non fare parte di quella compagnia. Fattene una ragione. Saluti!
RispondiEliminaGrande risposta Giampi !!! Questi rosicano perché la terra gli incomincia a scottare sotto il c..o!!!
EliminaIn merito a cosa fa l'opposizione, vogliamo precisare che, in sede di Consiglio comunale sulla TASI, pur riconoscendo l'importanza del "quando", abbiamo cercato di far abbattere il quantum dell'aliquota, oggi applicata, del 2,2 per mille, presentando ben due emendamenti: il primo proponeva di abbassare il coefficiente al 1,6 e ...ci é stato bocciato dalla maggioranza; il secondo proponeva, allora, di applicare l' 1,9 e...ci é stato bocciato dalla maggioranza! La nostra proposta prevedeva di recuperare il minor introito fiscale attraverso una oculata 'limatura' della spesa corrente, ma i consiglieri di maggioranza hanno deciso anche questa volta di non ascoltare ragioni, applicando solo i metodi ragionieristici, che di sicuro non rispondono alle esigenze dei cittadini di un territorio profondamente in difficoltà. Sempre piú distanti e sordi...
RispondiEliminaGruppo consiliare Nuovo Centro Destra
hanno votato il pd perche' continuano a fare i caxxi loro i soliti del cerchio magico..Simonetti continua cosi....
RispondiEliminaSono abbastanza contento di questo andazzo, della gente che si sente al sicuro perchè il pd ha vinto le europee. Godetene e sentitevi tranquilli. E occhio al risveglio.
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