Come avevamo previsto - davvero comodo
essere profeti in una città senza visione! - dopo le apparizioni degli UFO
intorno a San Vicino non poteva mancare un altro segno premonitore
dell'imminente apocalisse pedemontana. E dopo il monte fu la volta del fiume,
del povero Giano tombato e scoperchiato che, senza preavviso, ha visto le chiare,
fresche e dolci acque rivestirsi di schiuma bianca e di "chimica lebbra", come
avrebbe cantato l'edificante Pierangelo Bertoli. Fosse successo al tempo del merlonismo
trionfante e dei metalmeztechi appecorinati innanzi al Re Sole delle Lavatrici, nessuno si
sarebbe accorto di un po' di mucillaggine, perché negli anni delle vacche grasse
si conviveva allegramente con afrori e puzze di fiume, visto che contava soltanto l'odore dei soldi e che notoriamente
pecunia non olet. Ma le cose col tempo un po' sono cambiate, quanto meno in una
certa fascia di cittadinanza, in un ceto medio riflessivo non certo
maggioritario ma capace di opporre un buon sussurro di consapevolezza al
silenzio poco innocente del fabrianese più sensibile alla carbonella per la "sbraciolaa" che alla pulizia degli argini e degli alvei. Il Comitato del
Giano, che di questa inedita attenzione alla cosa pubblica è espressione
riuscita ed efficace, ha fatto la cosa più semplice che si possa fare in uno
stato di diritto; una roba talmente semplice da risultare eversiva rispetto alle
abitudini e all’andazzo: chiedere l’intervento del nucleo ecologico dei
Carabinieri. E’ difficile, infatti, immaginare che lo sversamento biancastro
possa essere l’effetto di una concentrazione anomala di Intima di Carinzia, di
un tacito accordo finalizzato a sincronizzare detergenze e bidet cittadini. Assai più probabile è, invece, che si sia
verificato qualche problema di depurazione di origine industriale di cui attendiamo con fiducia motivazioni ed effetti. Nel frattempo, da
quel che emerge dalle cronache, pare che il Comitato del Giano sia stato il primo a
mobilitarsi con sopralluoghi e interventi informativi sui social media, mentre l’amministrazione
comunale – che esprime la rappresentanza politica e la sovranità del popolo
fabrianese – non ha dato segni di vita, specialmente a livello di informazione alla cittadinanza. La cosa
non sorprende, perché il focus dell’azione di governo, in queste calde giornate
di giugno, era tutto incentrato sulle dimissioni di Patrizia Rossi, sulla
nomina della Pallucca e sulla presunta violazione del Manuale Cencelli per via dell'assessorato in quota Verdi trasferito in quota PD. Ma una volta che si è scelta la linea del silenzio tombale è buona cosa mantenerla e sostenerla fino
in fondo, giusto per evitare che di fronte a un problema la toppa risulti peggiore
del buco. E stamattina l’UFO di Palazzo Chiavelli, in piena vertigine da
successo elettorale non suo, non ha resistito alla tentazione cossighiana di esternare prima che giungessero altri a sottrargli scena e riflettori. E lo ha
fatto distillando un capolavoro di quasi pittorico di lontananza ed estraneità rispetto al problema, perchè - come ho detto ieri a un amico - Sagramola è un problem solver quanto io sono ballerino di danza classica. La
dichiarazione da bambinone rosa del primo cittadino, in questo senso, è una vera pietra miliare: “Peccato,
perché da un anno la condizione del fiume era migliorata e c’erano molti pesci. Le ipotesi al momento sono tante e non sarebbe giusto parlare prima di verificare il tutto”.
Le parole del Sindaco esprimono un rammarico generico, da spettatore senza
potere, da cittadino che prende atto sapendo di non poter fare leva su alcun
potere decisionale e che si salva in calcio d'angolo dicendo che le ipotesi sono tante, milioni di milioni, quando anche il gatto sa che l'ipotesi è una e una sola. Quando parla un Sindaco, dovrebbe sempre farlo senza menare il can per l'aia e
ricorrendo al triangolo d’oro della sua funzione istituzionale, i cui vertici sono
rappresentati dalla norma, dai poteri e dagli strumenti di intervento.
Limitarsi a dire “Peccato” significa, invece, comportarsi da Sindaco non
Sindaco, replicando il vizio nazionale di ricoprire ruoli senza rivendicarne oneri, fardelli e responsabilità. Insomma nelle parole di Sagramola lo sversamento sembra il frutto di una casualità inspiegabile,
un cataclisma alieno di cui prendere atto senza troppe domande, senza chiedere conto
a nessuno e limitandosi a un rammarico di circostanza che esclude riflessioni
sulla tutela del fiume e sulla difesa quotidiana dell’ecosistema. “Mannaggia li pescetti” è l'unico messaggio che il governo cittadino è stato capace di mettere in circolo e credo ne sia
sufficiente l'impronta puerile per sintetizzare la qualità di questa amministrazione invero efficientissima
quando c’è da tartassare i cittadini con tasse e tributi. Ieri Sagramola ha
dichiarato di sentirsi un Sindaco di strada. Può darsi che lo sia davvero. Ma una cosa è certa:
non sarà mai né Sindaco del fiume né prefetto delle acque. Ne abbiamo le prove.
10 giugno 2014
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Post amarissimo
RispondiEliminaSagramola: Sindaco in fascia tricolore alle processioni. Dipendente comunale quando sulla sua poltrona.
RispondiEliminaUn fiume mortalmente inquinato è colpa ben minore che una brucica con una ruota dell'auto su un fuori posizione prontente segnalata con spay bianco da un solerte vigile. Daltronde l'alta posizione dei nostri governanti comunali non scende più sotto del livello della sede stradale. Marcello Martini
RispondiEliminaFabriano come Livorno e Perugia!!
RispondiEliminaIn serie B?
EliminaVvedete il sindaCOTTO è più preso ed interessato ad apparire nella fictions " che dio ci aiuti" che apparire sul luogo in cui si è verificato un disastro ambientale, il motivo è presto detto sul set della fiction non gli chiedono altro che continuare a fare quello che fa quotidianamente nella vita pubblica .... RECITARE , se fosse intervenuto sul luogo del misfatto avrebbe dovuto prendere una posizione, probabilmente attendistica , ma una posizione forte sui presunti artefici del disastro!!! e come ormai abbiamo appurato il sindaCOTTO non è esattamente un decisionista , fatto salvo quando deve vessare la cittadinanza con tasse assurde e inique, e probabilmente, molto probabilmente anticostituzionali nella messa in opera!!! quindi non mi meravigliano le parole di Sagramuntantoalletto, anzi rafforzano nel mio intimo la convinzione che l'unico modo che potrebbe avere Fabriano di uscire da questo empasse pilotato, sia quello di tornare alle urne al più presto, per poter eleggere un sindaco che di tale fregio ne faccia un vanto e non un fardello da portare avanti a capo tortu!!!! Muratori Davide
RispondiEliminaChe diamine di dichiarazioni Sagramola! E non dimentichiamo che in Provincia è stato Vicepresidente con delega all'agricoltura, alla caccia e alla pesca. PORI SOLDI NOSTRI !!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaDelega alla pesca? Intesa come specie ittiche? o piuttosto come dire..... siamo alla frutta.
Eliminaabbiamo quel che meritiamo!e poi se siamo sommersi dalle tasse significa che possiamo pagarle!
RispondiEliminano capisco questo accanimento da parte di muratori:ci sono le elezioni ,com'e' che prima e poi tutti votano pd? .
significa che le cose cosi piacciono a tutti!
A leggere il blog ..tanghero... ci sarebbe anche da ridere ma non e' cosi' parliamo del fiume Giano un pezzo di storia fabrianese vederlo ridotto cosi' a me fa' una tristezza infinita!
RispondiEliminaL'ironia è un modo per esprimere indignazione. Effettivamente dopo due anni in cui i fabrianesi sono stati sponsor e patrocinatore della nuova vita del fiume si tratta di un brutto colpo. Ma almeno c'è stata una reazione
RispondiEliminaGPS, ma l'ultima puntata sui voucher quando arriva?
RispondiEliminaArriva arriva sono tornato operativo
RispondiEliminaE' vero che il sindaco ha detto "Peccato, perché da un anno la condizione del fiume era migliorata e c’erano molti pesci. Le ipotesi al momento sono tante e non sarebbe giusto parlare prima di verificare il tutto".....ma nessuno finora (nemmeno qui sopra) ha pronunciato la parola "cartiere". Se non siamo liberi noi di dire le cose come stanno figuratevi il sindaco della "città della carta". Che fosse un problema di depurazione di origine industriale credo fosse sottinteso, e credo che come nel resto d'Italia resti sottinteso che l'inquinamento è l'altra faccia di una medaglia chiamata benessere. Taranto, Falconara, Gela, Seveso e altre realtà ci insegnano che il problema può essere ben più grave della nostra querelle sulla tombatura di un torrente. Poi, andando oltre, credo che le analisi diranno che il fiume è inquinato a causa di un improvviso aumento di cloro, azoto e chissà cos'altro, e poi tutto si fermerà lì, a meno che non si decida di controllare tutti gli scarichi sul fiume. A quel punto, emergerà che gli scarichi delle grosse fabbriche poste sul corso del Giano a monte della città sono in regola, e gli unici scarichi non in regola saranno quelli abusivi delle abitazioni non collegate al collettore. Sappiamo tutti il nome e il cognome del responsabile del problema, stiamo tutti zitti e siamo tutti senza prove. La mafia ce fa na pippa. Samuele
RispondiEliminamagari in questo contesto la parola cartiere non è venuta fuori, ma in città come sui social sono in molti a puntare il dito.... ma siamo garantisti, speriamo che almeno il nucleo ecologico dei carabinieri porti avanti le indagini con serietà.
EliminaA me non piace essere deduttivo. Sono empiricamente certo che ci sia di mezzo la Cartiera ma aspetto il parere tecnico di chi ha campionato le acque ed era preposto a farlo. Ovviamente eviterei di demonizzare le Cartiere che mi pare si siano impegnate nel costruire una relaizone finalmente compatibile con la città e il suo fiume.
RispondiEliminaP.S. non lavoro in Cartiera e non ho parenti che ci lavorano
Voglio specificare in maniera chiara e definitiva che il Comitato non è contro la Cartiere, non ci interessano le illazioni e i sentito dire ma i fatti riscontrati e riscontrabili. Come membro del Comitato del Giano auspico come tutti che il corso d'acqua sia tutelato perseguendo in tutto e per tutto la qualità delle acque imposta e determinata dalle normative vigenti (su tutte il DLGS. 152/2006 e s.m.i. e Piano di Tutela delle Acque della Regione Marche del 2010) tutto il resto non è compito nostro, non ci compete. Non tifiamo né a favore né contro qualcuno, si richiede solo il rispetto delle regole da parte di tutti. Quello che è certo è che come Comitato cittadino abbiamo vigilato e segnalato, vigileremo e segnaleremo sempre, qualsiasi irregolarità dovessimo riscontrare, che siano scarichi abusivi, discariche selvaggie, abusi edilizi, ecc... sempre più concittadini ci segnalano delle situazioni che come Comitato cittadino provvediamo a segnalare ogni volta alle autorità competenti.
RispondiEliminaPeccato che ti abbia votato!!! Peccato che sei un sindachino senza coraggio..
RispondiEliminaSe il Giano a monte della cartiera è pulito e a valle di essa e biancastro, di chi sarà la colpa??? Mannaggia ai pescetti ci voleva anche questa ehhhhh Sicuramente è stato un incidente di percorso, di lavoro, qualche errore è stato commesso, sbagliare è umano, speriamo non si perseveri!!!!
domanda :una volta c'era un assessorato all'ambiente che fine ha fatto??? Il problema non lo interessa??Qualcuno ha sentito la sua voce???
RispondiElimina"A" come Ambiente ,; "A" come Alianello ;
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