6 agosto 2014

Fabriano sotto i 32 mila: il segno di un fallimento politico


La notizia più rilevante di questi giorni l'ha data Claudio Curti del Messaggero e riguarda il trend demografico cittadino. Fabriano scende sotto i 32 mila abitanti, una dimensione innaturale raggiunta attraverso forzature politiche e amministrative, ricongiungimenti familiari senza fondamento lavorativo e per il tramite di una politica abitativa che ha riempito la città di cemento e cubature inutili, e di migliaia di vani disabitati con conseguente deprezzamento degli immobili e una terrificante diminuzione del patrimonio delle famiglie. Questa visione da tirannelli sedotti dalla pianificazione demografica, praticata quando i segnali di crisi non erano più un vago ed episodico scricchiolìo, era l'effetto di un'equazione demenziale generata non dalla mente lucida di Atena ma dai cervelli di gallina della politica locale: superare quota 30 mila per avere più consiglieri comunali e più assessori da nominare; e quindi puntare con decisione verso i 40 mila perchè il numero degli abitanti fa crescere il livello dei trasferimenti statali. Sull'altare di questa fisima politicista - incentrata su nuove residenze e non sul trend delle nascite - è stato sacrificato tutto, a partire dalla verità, perchè per far trasferire migliaia di persone in un pertugio geografico come Fabriano era necessario convincere i forestieri in arrivo che, da queste parti, fosse possibile trovare non solo casa e lavoro ma anche una notevole quantità di salsicce attaccate ai fili. La crisi ha consumato l'illusoria bolla demografica, creata a tavolino dalle amministrazioni di sinistra, e non è un caso che il deflusso veda in prima fila stranieri e italiani di origine meridionale, ovvero i soggetti su cui si era puntato per spiccare il volo verso quota 40 mila abitanti. La diminuzione di residenti non è, quindi, soltanto l'effetto numerico della crisi ma anche il fallimento di una politica in cui l'ambizione ombelicale di alcuni amministratori ha impedito di fare i conti con la realtà e con i suoi molti vincoli strutturali. Gli effetti del fallimento, come è naturale che sia, si riflettono anche sui servizi al cittadino che, a loro volta, sono stati progettati e strutturati non per rispondere a un bisogno collettivo ma per aderire alle deliranti pieghe di un disegno politico. E' per questo che oggi si fanno i conti con asili nido paurosamente sovradimensionati rispetto al numero di bambini utenti e al potere d'acquisto delle rispettive famiglie; strutture che un Comune sovietico si ostina a tenere in piedi al prezzo di rette insostenibili e di un deficit tra entrate e uscite compensato mettendo le mani nelle tasche dei cittadini fabrianesi. In un anno siamo passati da 87 a 37 iscrizioni, ma nel Bilancio di Previsione sembra tutto sereno e tranquillo. La verità è che questo dato rivela, in modo portentoso, come un mix di fallimento politico e crisi economica possa generare un cortocircuito nella struttura sociale di una comunità che non può avere futuro se non inverte la tendenza del saldo naturale. Di questo passo Fabriano diventerà una Città della Terza Età, meritevole di uno specifico riconoscimento Unesco, e la vecchiaia, che piaccia o meno alle anime belle, non attira capitali e investimenti. Al massimo cliniche per patologie senili. E in una città vecchia magari ci si fa pure un salto per vedere Giotto, ma senza fermarsi a lungo e giusto di passaggio. Come fanno i nipoti che vanno a trovare un vecchio zio che ha mille aneddoti sul passato ma poco da dire sull'oggi e sul domani.
    

15 commenti:

  1. L'avevo già scritto due anni fa che Favriano sarebbe scesa a livello di popolazione. Spero vivamente scenda sotto quota 30.000 il prima possibile, almeno ci saranno meno consiglieri e meno assessori.

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  2. In città penso che l'aumento più sostanzioso sia legato alla vendita di cartelli vendesi.

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  3. Giampietro sai nulla di chi verrà votato dai "nostri" rappresentati (sic) per l'imminente rinnovamento del consiglio provinciale?

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  4. Mi ricollego al post precedente,come mai i prezzi degli affitti non calano?A Fabriano ci sono ancora pance piene,vecchie,ma piene......

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  5. il dramma attuale di questa amministrazione è che per attirare ulteriori " abitanti" l'unica attrattiva che è riuscita, volontariamente, a mettere in atto , è l'apertura del social market , sempre più indirizzato al mantenimento ( vitalizio) di stranieri, più che Italiani, hanno voglia di sire che non è vero, ma il dato di fatto è che se un extracomunitario si presenta alla porta del social market , trova già la tesserina fatta, se ci si avvicina un Italiano, deve sputare l'anime per farsela rilasciare, stesso discorso per le varie graduatorie, case popolari, gestite in maniera vergognosa, e vaucher lavorativi, chi ha avuto modo di vedere le graduatorie si sarà fatta un'idea di chi è in pole position , questa è la nuova politica di questa amministrazione , procurarsi e garantirsi i voti, attraverso politiche di mantenimento a vita di una certa fetta elettorale, queste sono le nuove frontiere di consenso, non guadagnato sul campo con attività di sviluppo, con incentivi all'instaurazione di nuove attività , ma comprato attraverso l'ipocrita facciata di perbenismo e buonismo fintamente disinteressato, per il rilancio del territorio, dell'occupazione c'è tempo, tanto le pance sono ancora troppo piene e gli occhi stentano ad aprirsi. Muratori Davide

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  6. vediamo se finisce il vitalizio dei merloniani

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  7. Ricordiamoci che Souris Sorce Topo vaneggiava di raggiungere i 34.000 abitanti entro pochi anni.

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  8. Non è una novità questo dato, già all'inizio di Gennaio 2013 il sito ISTAT riportava per Fabriano 30870 abitanti.

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  9. Ma secondo te, Simonetti, il visitatore medio che arriva a Fabriano attirato anche dal nome di Giotto, che conoscono in tutto il mondo, quando scoprirà che di Giotto ci sono in mostra due tavolette piccole piccole e un frammento di affresco, tornerà a casa senza farsi domande?

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    1. TI PARE POCO? Ma lo sai almeno quanto è rimasto di Giotto di trasportabile? cioè che non siano gli affreschi di Assisi o degli Scrovegni? e MICA STAMO A PARLà DE Paolo da S.Lorenzo. Beata ignoranza.... sempre tutto misurato sulla quntità e mai sulla qualità. Anche questa mentalità metalmezzadra da annientare se si vuole costruire qualcosa di nuovo!

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    2. Dirà: che grossa inculata !!!

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    3. io che al contrario di te vivo in città e non sulle nuvole, vedo e parlo con gente entusiasta che apprezza la mostra e, ti sembrerà strano, anche la città. Qualcuno si lamenta dei servizi, tipo ristoranti, impossibilità di pernottamento, locali chiusi ma il fatto dell'inculata l'ho sentito solo da te! Sei penoso e totalmente ignorante.... e penso che porti pure sfiga!!!

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    4. Di trasportabile ci son rimasti i somari come te

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    5. meglio un somaro vivo che un metalmezzadro, come te, morto. Aspetta e spera che artorna il padro'..... intanto c'è gente che almeno prova a rimboccarsi le manicheal contrario tuo che piagnucoli.

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  10. E intanto Fabriano si spopola.Nessuno ci guadagna quando le fabbriche chiudono o si trasferiscono all'estero,nessuno ci guadagna quando i giovani figli di grandi imprenditori vendono per incapacita' ,abbiamo tutti solo da rimetterci.Siamo cresciuti con l'idea che era meglio la catena di montaggio che stare a spasso davanti al centrale o al bar ideal.Rimettersi in gioco quando si e' figli di un dio minore non e' facile soprattutto quando intorno c'e' il deserto.Siamo ormai alla resa dei conti e ancora non abbiamo capito che siamo stati sfruttati tutti chi piu' chi meno.Tutti vivevamo all'ombra dei Merloni anche chi pensava di vivere in completa autonomia.Loro incassano il bottino e noi incassiamo il niente.Loro se ne vanno ricchi e noi restiamo...poveri.Avanti con le mostre che purtroppo non portano a nulla ,vendute come la panacea da un giullare famoso reso ricco e famoso dalle sceriffate che faceva al costanzo show e che continua a fare per mantenere il suo target e soprattutto il suo budget e noi sempre ad applaudire miti che non ci portano da nessuna parte.Me ne andro' da fabriano con l'amaro in bocca ,per quello che e' stato,per come poteva essere........Tristemente come ci sono arrivato tanti anni fa.

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