23 aprile 2012

Ciao Luca

Nome omen dicevano i latini. Il nome è un destino, è il segno di ciò che si è. Luca Animobono aveva un animo buono, gentile, tollerante. Era un fabrianese, uno di noi, un albacinello col sorriso. E’ stato sufficiente un istante per spegnerlo. Un istante in una di quelle poche giornata di riposo che si possono permettere i giornalisti. Ci eravamo sentiti al telefono circa un mese fa, per cose di politica ma preferisco ricordarlo giovane studente di ragioneria, mio coetaneo, quando assisteva a qualche nostra accesa discussione politica. Roba da ragazzi un po’ esaltati ed estranei ad altri divertimenti più consoni all’età. Lui rimaneva un passo indietro, a guardarci, con un sorriso a metà tra il compiaciuto e lo stupito. Come se le nostre parole fossero troppe e troppo accese. Sapeva farlo con gentilezza, senza pregiudizio e con quel filo di timidezza che invece di allontanare avvicina e rassicura. Da giornalista ha continuato ad essere il ragazzo di Albacina che conoscevamo. Coi suoi articoli essenziali e piani, con il rispetto per i fatti e le persone e il gusto di descrivere e raccontare senza indulgere al colore e all’eccesso. Se ne è andato senza dire nulla. In punta di piedi come era nella sua natura. Ma troppo presto per aver visto e vissuto abbastanza. Ovunque tu sia in questo momento, Luca dall’animo buono, spero ci siano sempre una penna, un foglio bianco e un sorriso.
    

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