Scava scava vecchia talpa, direbbe Marx! E con le talpe sono tunnel, gallerie, passaggi segreti. Appena sopra il suolo tutto sembra scorrere tranquillo ma è sotto che c'è vita e festa grande. E allora stasera trivelliamo per goderci il sottosuolo della città. La galleria del Monte Bianco l'ha scavata Sagramola rinnegando il decennio sorciano in Consiglio Comunale. Seguito a ruota dagli esponenti della sua maggioranza. In pochi secondi Sorci è apparso come un ingombro, un ex protagonista su cui stendere un velo poco pietoso, un Nerone barbuto meritevole di una solenne e definitiva damnatio memoriae. Si tratta di scelte che riguardano un certo schieramento politico e che, di certo, non turbano la nostra propensione a consumare pasti regolari e a dormire serenamente. Ma quel che accende la curiosità sono gli effetti che certe scelte producono. La condanna postuma del sorcismo ha immediatamente generato l'effetto Pangea e la conseguente deriva dei continenti. Il che lascia supporre che un pezzo di centrosinistra, fedele al tiranno decaduto, abbia attivato un silente ma inesorabile distacco dalla casa madre democratica. E non è secondario che, complici i ricorsi, si stia manifestando anche un'inedita saldatura tra aree della sinistra radicale e realtà della destra partitica, con Papa Urbano e Mastro Sandrone da Santa Maria, neppure troppo stranamente, uniti nella lotta. Non so se siamo alle convergenze parallele o a qualche variazione sul tema del compromesso storico, ma il sistema di gallerie che popola il sottosuolo politico comincia a somigliare a una forma architettonica proiettata nel futuro. Circola un qualche spiffero pascoliano: "c'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico, io sono altrove e sento che sono intorno nate le viole". Ed è un lieve odore di milazzismo che si diffonde anche se, per il momento, lo percepiscono solo i nasi più tartufeschi e maliziosi. Nell'autunno del 1958 Silvio Milazzo, esponente della Dc siciliana, fece fuori il candidato ufficiale del suo partito con i voti del Partito Comunista e del Movimento Sociale assumendo, contro ogni pronostico e previsione, la Presidenza della Regione Sicilia e inaugurando un'esperienza inedita e anomala, in cui erano le forze nominalmente più lontane a dettare l'agenda politica e a costituirsi come maggioranza. Sono troppo immaginifico nel proporre questo suggestivo parallelismo tra fatti e circostanze tanto diverse? Può darsi, ma come diceva il Divo Giulio a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca. Attenti al lupo quindi. Ma pure alle talpe!
6 luglio 2012
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