Il caso Ardo è scomparso di scena da mesi. Dimenticato. Rimosso come una brutta storia di cui è meglio non far menzione. Magari per evitare il rischio di inciampare nella verità. Unica eccezione l'aggiornamento continuo sul rinnovo della cassa integrazione che, oltre a rasserenare lavoratori e famiglie, serve a spostare tutta la materia dal cervello al cuore della nostra gente. Invece la notizia di oggi è che il Tribunale di Ancona ha nominato un perito per verificare la correttezza delle modalità di vendita della Ardo al Gruppo JP Industries. La decisione del Tribunale nasce dal ricorso presentato da un gruppo di banche, esposte con la Antonio Merloni per circa 180 milioni di euro, che chiedono l'annullamento della vendita perché sarebbe avvenuta sottostimando vistosamente i valori di mercato e quindi mandando in fumo i loro crediti. Non essendo un tecnico del diritto societario e delle operazioni di cessione aziendale evito di scivolare in qualche affermazione da ignorante. Ma un filo di civetteria autosbrodolante me la regalo, ricordando che il 19 novembre 2011, come segretario locale della Lega Nord, rilasciai - in totale solitudine e proprio mentre il Sindaco Sorci proponeva di realizzare monumenti in marmo al nuovo capitano d'industria - una dichiarazione ripresa dal Corriere Adriatico che sottoscriverei anche oggi: "Tredici milioni di euro per comprare tutta la baracca sono cifre da svendita nel bazar cinese. Ma c’è dell’altro. Qualcosa che fa pensare ai pavimenti impolverati che vengono ripuliti buttando lo sporco sotto i mobili. In questa situazione, chi ci rimette è la Carifac che, grazie all’operazione Ardo, prende una legnata da 10 milioni di euro”. Da cittadino e contribuente spero che la decisione del Tribunale di Ancona sia l'occasione per cominciare a fare piena luce su quanto è accaduto attorno alla Ardo, visto che alla fine dei giochi è un'intera comunità ad essercisi rotta l'osso del collo dal punto di vista economico e occupazionale. Ma siccome mi interessa il risvolto politico delle operazioni economiche mi piacerebbe alquanto trovare il bandolo di questa misteriosa matassa. Per ora mi limito a rivolgere a me stesso e a chi legge questo blog qualche domanda.
- Perché il fallimento di un gruppo che aveva un fatturato consolidato al 2007 di circa 850 milioni di euro, 10 siti produttivi e circa 5.000 dipendenti è stato totalmente silenziato quando per realtà industriali in crisi enormemente più piccole si è costruito un battage mediatico tale da alimentare attenzione e soluzioni?
- Perché due multinazionali - cinese e iraniana - partecipano a un bando internazionale di vendita l'una dimenticando di versare la cauzione di due milioni di euro necessaria a partecipare e l'altra presentando un Piano Industriale senza risorse a sostegno ma anzi chiedendo che fosse lo Stato a finanziarlo a fondo perduto? Era forse un bando per guadagnare tempo? E con quale scopo?
- Come è possibile che una realtà industriale di queste dimensioni, seppur tecnicamente fallita, possa essere acquisita da un gruppo industriale venti volte più piccolo in termini di fatturato?
- Il valore della vendita è stato stabilito sulla base di criteri di mercato o in relazione alle capacità finanziarie dell'acquirente?
- Considerato che l'acquisizione era comprensiva di circa 200.000 metri quadri di spazi al coperto (da me approssimati per enorme difetto), ovvero di capannoni, ciò vuol dire che siamo a un valore di 65 euro al metro quadro. E non credo di sbagliarmi sostenendo che a valori di mercato siamo attorno ai 600 € a metro quadro. E' stata quindi un'operazione industriale o prevalentemente immobiliare?
A queste domande non so rispondere perché presuppongono informazioni e dettagli di cui nessuno di noi dispone. Eppure le considero modeste ma fondate deduzioni di un ignorante su cui costruire un'operazione verità assolutamente necessaria per capire fino in fondo chi siamo e dove viviamo. Ne vogliamo parlare?
"Io io io io io io io io io " non aveva detto che dal buen retiro avrebbe dato alle stampe un libro che speigava come si era svolta la faccenda della Ardo? Io lo aspetto.
RispondiEliminaLa vicenda ARDO ha dell'incredibile sin dall'inizio del suo lento declino. Ma ancora più raccapricciante è il silenzio e l'omertà che ne è scaturita.
RispondiEliminapenso che la risposta al punto 3, uno particolarmente malizioso, potrebbe anche accostarla bene...persino senza capire molto di diritto societario; del resto, qualche brusio, in merito, si sente...
RispondiEliminala stessa risposta, a mio avviso, potrebbe già chiarire meglio anche gli altri punti...ma sono certo che non mi piacerà, quella verità, nemmeno se dovesse essere quella "vera".
quanto all'omertà, purtroppo, per salvaguardare il proprio orticello, molto spesso, noi fabrianesi (e non solo noi) abbiamo ignorato ciò che succedeva al di fuori di casa nostra....e finchè la nostra sta in piedi, va bene tutto; quindi, ogni porcata, che possa portare un minimo vantaggio a chi ne viene a conoscenza, ha buone probabilità di rimanere un mistero per gli altri.
(un po' sgrammaticato, ma, spero, chiaro)
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G.R.
Con la questione Ardo temo che le manovre che ci hanno portati fin qui siano molto più' raffinate e "alte" di quanto noi possiamo anche solo ad immaginare. Ma temo ancora di più' che mai, ripeto e sottoscrivo MAI, potremo sapere davvero cos'e' successo. Ma c'e' comunque un'altro aspetto che mi ha sempre colpita di questa vicenda. Ricordo negli anni '70 gli scioperi degli operai della FIAT con bandiere, casino, rumore, immagini sui TG nazionali...... ma gli operai dell'Ardo dove sono? Chi li ha visti? Qualcuno li ha sentiti? E per quanto ancora avranno la cassa integrazione in cambio del silenzio?
RispondiEliminaA molti fa comodo prendere i soldi della cassa, fare altri lavoretti neri e poi passeggiare ai Monticelli (cit.)
EliminaInfatti è aumentato il numero dei cani e alla spianata c'è un vago odore ammoniacale di urine dei quadrupedi...
Eliminaah ah ah ah !!!
EliminaIl silenzio degli operai è un riflesso condizionato della favrianesità....della serie vai avanti te che a me viene da ridere...
RispondiEliminaspero davvero che sia solo favrianita'........
RispondiEliminaE'uno schifo!!! poi qualcuno si chiede dove vengano spesi i soldi pubblici, non c'è bisogno di cercare tanto lontano..
RispondiEliminaC'è gente che è in cassa integrazione da anni, tralasciando chi ha famiglia, ed ha un’età tale da rendere problematica la ricerca di un nuovo lavore, ci sono molti nullafacenti di professione che non hanno voluto, e non vogliono cercarsi un altro lavoro.
La Ardo avrebbe dovuto fallire anni fa, e i soldi utilizzati per tenere in vita un’azienda ormai morta e sepolta, sarebbero dovuti andare ad Aziende sane, che lavorano e continuano ad investire contro tutti e tutto.
Basta all’assistenzialismo di stato! Questo è solamente un modo di mantenere il proprio bacino elettore e di potere con i soldi di tutti!
Il problema è avere un sistema di cassa integrazione che imponga davvero una riqualificazione delle persone. la cassa integrazione lunga a zero ore con l'impossibilità di impiegare questi lavoratori ad esempio in attività di manutenzione urbana è una istigazione di stato al non fare nulla. Sul fatto di destinare risorse alle imprese che tirano avanti e non delocalizzano sono totalmente d'accordo. Ok no all'assistenzialismo ma attenti a non cadere nella giungla darwiniana.
EliminaSarei davvero curiosa di sapere che lavoro fa questo qui sopra e cosa significhi perdere il lavoro a 50 anni. E' una disgrazia terribile che non auguro a nessuno, ma solo a te, di cuore e sappi che i tempi stanno cambiando molto velocemente e ti può toccare. Dalla poccia statale in tanti ciucciano. Sandra
EliminaNon facciamo di tutta l'erba un fascio, NON tutti sono stati felici della cassa integrazione perchè con 650 euro non ci campi se paghi un affitto o un mutuo e hai famiglia perchè ASSOLUTAMENTE non tutti hanno il lavoretto in nero. Avrei voluto vedere voi che vi bullate tanto (perchè un lavoro ce l'avete)e dite "andate a lavorare........fannulloni" se vi fosse capitata una roba del genere a 40\50\60 anni....grazie al cazzo...dove trovi qualcosa adesso, se ti va bene puoi trovare 1 mese poi ti cacciano..ecc... NON GENERALIZZIAMO perchè la maggior parte delle persone si son trovate nella merda e se non si vedono in giro è anche perchè da noi ancora esiste una sorta di "amor proprio" e molti si vergognano anche di aver perso lavoro e non riuscire a trovare nulla.
RispondiEliminaPoi a differenza di molti io mi firmo perchè non ho nulla da nascondere. Ciao a tutti!
A 50/60 è impossibile cambiare/trovare un nuovo lavoro, od almeno molto molto difficile. Ma a 30/40 no.
Eliminaci si arma di buona volontà e si CAMBIA ANCHE CITTA', PROVINCIA, REGIONE SE SERVE.
Il lavoro chi ce l'ha e si permette di far critiche, se lo è sudato, non gli è piovuto dal cielo grazie a babbo/nonno Merlò.
Come pensavo sei un dipendente pubblico, a cui porto rispetto, ma non a te che dici di aver sudato per il posto. Forse e sottolineo forse è l'unica volta che ti è successo. Sandra
EliminaStatale? Magari !!! Sbagli alla grandissima !!!
Eliminadavide infatti dicevo di stare attenti a non cadere nella giungla darwiniana per cui perdere il lavoro diventa una sorta di giudizio sul diritto a sopravvivere o a restare sommersi. Lo stato sociale e il sostegno a chi rimane a piedi è una conquista di civiltà irrinunciabile. Ma credo che converrai con me che la cassa integrazione lunga cinque anni, a zero ore e senza possibilità di mettere quanto meno un po' di tempo a disposizione della collettività non va bene. Non perché ci siano fannulloni ma perché tende inevitabilmente far ripiegare le persone su se stesse. Io agli operai della Ardo rimprovero un silenzio assordante che non si è visto da nessuna parte, in questa Italia devastata dalla crisi. Ma più che agli operai lo rimprovero al sindacato
RispondiEliminaCaro Sim, non è vero che tutti sono stati in silenzio visto che come associazione di categoria la CNA ha portato in tutte le sedi opportune (istituzionali e no)le domande che tu ti poni, ma purtroppo non è stata mai ascoltata, quello che aspettavo era proprio che la magistratura si occupasse del caso Antonio Merloni, perché forse sarà questo il modo di fare chiarezza su un fatto colossale che fa sangue da tutte le parti, ti voglio solo ricordare che con le revocatorie, ultimo atto criminale dei commissari, si è dato il colpo definitivo ad aziende che avrebbero potuto salvarsi. Ti aggiorno che J&P Industrie ha acquistato 350000 metri quadrati coperti escluse le pertinenze, quindi ha comprato a 37,14 euro al mq ... Non l'avresti comprata anche tu?
RispondiEliminaTi ringrazio per la precisazione sulle dimensioni in metri quadri dell'acquisizione che fa ancora più sangue...il silenzio della triplice resta e sono d'accordo che con le revocatorie si è data la grande mazzata....
EliminaLa Ardo è da 10 anni che fa cassa integrazione, non è che è fallita da un giorno all'altro!!
RispondiEliminaC'è stata anche la possibilità di prendere una buona uscita, ma è stato più facile aspettare che altri risolvessero i problemi e prendersi i soldi, tanto ci pensa Merloni...
A una persona che sta a casa da 4/5 anni, se non di più, che cosa la metti a fare??
Lo sai quale è la frase tipica?? "Adesso mi prendo un altro anno o due di cassa integrazione e poi vedo.."
Io il lavoro ce l'ho, perché me l'ho invento tutti i giorni, non ho ferie e malattie, e non conto le ore di lavoro.
Condivido il fatto che la cassa lunga generi un'oggettiva dispersione e invecchiamento delle competenze e delle professionalità innalzando nuove barriere all'accesso
EliminaQuoto in pieno la risposta di Francesco Lazzari.
EliminaSono d'accordo su tutto con Simontti ma non sulle revocatorie.
RispondiEliminaLe revocatorie sono previste dal diritto fallimentare per garantire la parità tra i creditori.
Mi chiedo quali criteri abbia utilizzato l'azienda, in situazione di "fallimento sostanziale", per scegliere quali creditori pagare e quali lasciare a bocca asciutta.
Conoscendo la continua contaminazione con la plitica non vorrei che si sia proceduto sulla base della logica politica.
Forse ci sarebbe da fare un'analisi scientifica dei flussi elettorali per capire davvero certe connessioni...
RispondiEliminaQuanto scritto da Davide Riccioni mi dà spunto a una riflessione. E al di là dei punti di vista personali c'è un dato di fatto che oggi tendiamo a dimenticare. Il lavoro è un diritto (come riporta la Costituzione) e non un lusso. Se partissimo da questa considerazione non si creerebbero spaccature tra noi comnuni mortali, perchè cercheresti di comprendere cosa significhi per un uomo la perdita del lavoro, che non solo è la mancanza di una stabilità economica ma ha anche implicazioni psicologiche pesanti. E al di là delle predisposizioni personali e cioè tra chi è in grado di inventarsi il lavoro e chi no, non faccio differenze sostanziali perchè ritengo che sia diritto di tutti poter soddisfare le proprie ambizioni, speranze, sogni aspettativa di vita. Ognuno deve essere libero di scegliere il proprio destino poi come accade ovunque c'è il lavativo, il creativo, il parassita ma oguno si assume la responsabiliotà delle proprie scelte. Quindi quando di fatto paghi un prezzo caro per scelte non di tua responsabilità non ci sono differenze nè di età nè professionali. Entrambi subiscono un'ingiustizia. E chiunque si vede privato del sacrosanto diritto di poter vedere il prprio futuro senza angosce , ansie e paure per me è un grande fallimento sociale.
RispondiEliminaVoglio ricordare che questo territorio fin dalla metà degli anni 50, è stato lasciato in mano alla DC e ai Merloni che da quel dì hanno fatto sempre il bello e il brutto tempo.Non tutto è stato fermo, una parte più combattiva di operai hanno a loro tempo occupato per 3 giorni ilcervello della A.M. A parte le finte solidarietà, in quell'occasione a coloro che lottavano per il posto di lavoro è stato negato l'appoggio di tutti i partiti e di tutti i sindacati che anzi hanno "remato contro" esclusa la Fiom. Voglio ricordare che poco tempo dopo sempre operai della A.M sono stati espulsi e allontanati con metodi fascisti dal palazzetto dello sport di fabriano, questo un mese dopo l'occupazione. Presenti al Palaguerrieri c'erano i principali esponenti nazionali di Cgil, Cisl e uil con una manifestazione "La Merloni deve vivere". questi operai hanno preteso fosse letto un loro breve comunicato, il servizio d'ordine era composto da delegati sindacali e dalle forze dell'ordine allertate dagli stessi contro la spontanea iniziativa degli operai. Questa volta l'epurazione era avvenuta senza troppi complimenti anche da parte dei membri della Fiom. Non è forse vero che la crisi a Fabriano si è cominciata a sentire molto prima che a livello nazionale? Chi sono i loro veri referenti politici i: i lavoratori o i padroni. Non stanno succedendo oggi le medesime cose a livello nazionale?. P.S senza voler parlare dei "presidi" e della nascita del comitato contrastati in tutti i modi. Dove erano tutti coloro che oggi si elevano a “santi inquisitori” e pur di non lottare, lanciano continue offese al mondo del lavoro fino a sostenere di far lavorare per il "bene comune" lavoratori che usufruiscono della cassa. Al contrario di quanto dice la Fornero, il lavoro è ancora un diritto e se c'è qualcuno che dovrebbe andare a lavorare a 700€ al mese questi sono i parassiti che fino ad oggi e per le prossime generazioni continueranno a speculare sulla nostra pelle a cominciare dai vostri referenti politici che a loro volta sono sul libro paga dei banchieri.
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