Ieri abbiamo parlato di solitudine e suicidio come segni di una crisi che è innanzitutto identitaria e comunitaria. E abbiamo ragionato di quanto sia costoso e doloroso rompere i sistemi e i vincoli che garantiscono un minimo di integrazione e di coesione sociale. La sfida di una grande politica che non c'è è quella di riannodare fili, di fare in modo che le relazioni tra le persone non si interrompano, di immaginare spazi in cui i rapporti si costruiscono. E' un'altra politica che non ha punti di contatto con le rotatorie, i lavori in corso, i marciapiedi divelti e i sanpietrini che non reggono. Lo spazio delle relazioni è la piazza, è il quartiere, sono i vicoli e gli slarghi, è la riappropriazione dei muri, è il diventare gatti affezionati all'ambiente per essere poi cani legati alle persone. Ma per amare i muri, gli edifici e le scialbature bisogna conoscerle, comprenderne il valore e carpirne l'anima attraverso la piena cognizione di come in quel punto si sia sedimentato un pezzo d'identità e di storia. E se la politica è questo appartenere spogliato di scettro, di allori e di congiure anche il singolo atto politico cambia forma, senso e direzione: non è più soltanto la delibera, la determina o l'appalto ma pure altro. Per esempio un ciclo di vecchie fotografie che cominciano ad apparire su Facebook e che, giorno dopo giorno, vengono apprezzate e condivise con uno spirito virale che si moltiplica attraverso il rimbalzo, il commento e il sentirle parte di un patrimonio comune da salvaguardare. Oggi se penso alla buona politica non mi vengono in mente il Sindaco, la Giunta o le forze che animano il civico consesso ma un Triumvirato di Divulgatori che si sono messi nella testa e nel cuore di raccontare la città attraverso le immagini e di fare storia narrando visivamente la trasformazione urbana: Gisleno Compagnucci, Paolo Natali e Mauro Cucco. Sono tre appassionati che invece di nascondere gelosamente storie e memorie hanno deciso di custodirle condividendole, donando all'occhio scettico e sfiorito dei fabrianesi la più nobile e immateriale delle opportunità, quella di guardarsi allo specchio e di riconoscersi come cittadini e come comunità. Al punto che Giampaolo Ballelli ha avuto un'idea di gran pregio: utilizzare questo corposo e forse infinito archivio fotografico, che ormai ogni giorno sorprende e affolla i social network, nella base materiale di una ricostruzione tridimensionale. Per dare sostanza organica e complessiva al "come eravamo", per avere cognizione di quanta inutile distruzione di bellezza sia stata perpetrata da amministratori analfabeti e sbrigativi e di quali interventi sarebbero necessari per restituire a Fabriano quel minimo di lustro che abbiamo dilapidato e di cui è terribile testimonianza lo stacco estetico e materiale che segna il confine tra il cerchio delle antiche mura e i nuovi quartieri di quel che resta della città operaia e funzionale alla produzione fordista del merlonismo. La politica tradizionale è fortunamente altrove e forse è giunto il momento di pensare, di vivere e di agire ignorandola, operando come se non esistesse.
6 aprile 2013
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Ho un CD rom neanche troppo recente che in maniera virtuale permette di girare a prorio piacimento per le strade della Roma antica, entrare nei palazzi, nel colosseo, navigare lungo il Tevere e salire fino sui colli per vedere la città dall'alto. L'idea che sta prendendo piede, ne parlavo proprio ieri sera con Cucco, di realizzare qualcosa del genere per la Fabriano del passato è veramente interessante. Tanto più che in città abbiamo fior di grafici e artisti che potrebbero lavorarci su.
RispondiEliminaun'idea bella e sicuramente impegnativa!
Eliminaio sono uno di quelli che gode di fronte a certi ricordi, agli scorci della mia città.
non finirò mai di ringraziarli abbastanza per la quantità di materiale che hanno messo a disposizione.
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G.R.
quanto sarebbe bello!!!!!!!Dateci sotto
EliminaCaro Giampietro, lasciando da parte le diatribe politiche , condivido quanto da te scritto e ringrazio Gisleno , Mauro e Paolo per le straordinarie immagini storiche della nostra amata città. L'archivio in mio possesso purtroppo è andato ...in fumo nell'incendio della mia mansarda , ma pur nel rammarico di quanto perso mi rallegro che altri amici(con qualcuno ho preso contatto) ne sono in possesso e lo condividono . Spero che se ne faccia qualcosa di interessante( io sono a disposizione) in " ricordo del bel tempo che fù). Quinto B.
EliminaCaro Quinto io spero che se ne faccia qualcosa per progettare il futuro e non solo per una semplice Operazione Nostalgia che sarebbe solo evento commemorativo e non progettazione del domani
EliminaMi sembra una bellissima idea! La pubblicazione delle foto storiche è una cosa davvero stupenda, anche per chi come me, la città così non l'aveva mai vista!! Grazie!
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