15 febbraio 2015

Spacca - Marcolini: la partita vera

Ci sono alcune importanti questioni fabrianesi - sanità, Indesit, Jp, ammortizzatori sociali - che dipendono da fattori extracittadini. Per questa ragione Bicarbonati, a partire da questa settimana, sposterà il focus sul livello regionale, perchè una parte del futuro della nostra comunità dipenderà dagli equilibri che emergeranno a seguito del rinnovo dell'Assemblea Legislativa e in relazione al profilo politico, programmatico e territoriale della nuova Giunta Regionale.

Ciò significa che non daremo alcun peso politico all'inchiesta in corso sulle spese dei consiglieri regionali, perchè crediamo che la tenuta del sistema economico e sociale marchigiano sia l'unica moralità politicamente degna di attenzione e rilievo. Il punto di partenza della nostra analisi è che non si governa senza colpe.  

Di conseguenza trappole, merde di cane, età e numero di mandati sono soltanto legittimi strumenti di lotta politica di forze che hanno come obiettivo principale sostituire una nomenklatura con un'altra a loro più conveniente

L'etica possibile si chiama, invece, crescita del PIL, coesione sociale, occupazione, libertà d'impresa e diminuzione della pressione fiscale. Un punto di vista che fa giustizia di scontrini e stendini e riporta attorno ai contenuti e alle posizioni politiche il baricentro del giudizio e della costruzione del consenso.

Su questo versante ci sono soltanto due figure capaci di interpretare la necessità di una governance concreta: Marcolini e Spacca. Un comunista e un democristiano. Entrambi di lungo corso e di lunga esperienza. A riprova che la produzione di culture politiche si è fermata nel 1989 e nulla di interessante è venuto da urlatori, giustizialisti e rottamatori.

Prenderne atto e farci i conti non è complicità ma soltanto realismo politico. Merce sempre più rara in questo Paese
    

20 commenti:

  1. Cambiooooooooooooooooooooooo

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  2. salvo auspicabile 3 incomodo!!! M.D.

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  3. Io non ho mai letto mai un commento più di parte di questo. Continuiamo a nascondere la merda sotto il tappeto, vedrete che fine!!!!!!!!! Vergogna

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  4. Troppo banale serve un ricambio drastico cari miei

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  5. Bisognerà vedere come Spacca uscirà dal tritacarne in cui si è infilato per trovare una sponda dentro l'UDC, visto che Viventi, Pettinari e il segretario nazionale Cesa, non ne vogliono proprio sapere di abbandonare il PD. Spacca e Solazzi sembrano due pugili suonati che non si rendono ancora conto che il loro tempo è passato.

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  6. Nel suo delirio d'impotenza Solazzi qualche giorno fa ha pure lanciato una fawta al partito democratico, minacciandolo che "l'elettorato tradizionale del centrosinistra lo punirà" per aver estromesso Marche 2020 dalla "colazione". Non ha più il senso del ridicolo.

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  7. ????
    articolo di parte !
    non e' il simonetti di sempre....

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    1. Essendo definitivamente fuori dalla politica attiva mi posso permettere il lusso di valutare le cose senza finzioni di obiettività e senza motivazioni legate al mio culo. Il centrodestra non esiste. Il 5 stelle non mi interessa, Ceriscioli non mi smuove. Per me è una partita a due tra Marcolini e Spacca. Il terzo incomodo è l’astensione. Non dico che sia bello o che mi piaccia. Mi limito a fare una fotografia della realtà con il lusso e la vanità di un giudizio interamente laico e senza indignazioni che non fanno parte della mia natura.

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  8. Il terzo incomodo, nelle Marche, può essere solo il 5 stelle. Il resto è testimonianza.

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    1. Il terzo incomodo è solo l'astensione, ha ragione Simonetti. Il 5 stelle è al canto del cigno. Cosa hanno fatto la parlamentare e la senatrice elette (oltre che accapigliarsi per la rendicontazione e chiedere speigazioni per i manager dell'Indesit mandati in mobilità)? IL NULLA ASSOLUTO

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    2. Miura, concordo la tua risposta...ineccepibile. Però io non percepisco Marcolini e Spacca come contrapposti, li vedo come la stessa cosa. Il problema di fondo è nel PD: hanno scelto di non appoggiare spacca ( scelta abbastanza sbagliata x me vista la mancanza di figure autorevoli in grado di sostituirlo ) in nome del cambiamento Se Marcolini vincesse le primarie sarebbe sconfessata totalmente questa linea. L'errore è stato fatto prima e lo ha fatto quel somaro di Comi che non ha saputo perseguire coerentemente nella strada voluta far intraprendere dal partito non riuscendo a tenerlo unito intorno ad una candidatura unitaria. Inoltre, a mio avviso Spacca e Marche 2020 manderanno la gente in massa a votare Marcolini alle primarie. Del resto la tempistica della discesa in campo di marcolini è a dir poco sospetta.

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  9. Marcolini comunque mi è sempre sembrata una brava persona. Può bastare? Magari no, però è un buon inizio.

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  10. Il post di Simonetti obbliga ad una riflessione con la testa e non con la pancia, una seria riflessione politica che vada al di là del solito e banale "tutti ladri e tutti a casa". Mi pare, leggendo i commenti, che la maggior parte non abbia capito niente leggendo il post. Ora noi elettori dobbiamo decidere se il cambiamento proposto da Ceriscioli sia vero, al di là di tutto il casino che ha fatto quel poveraccio di Comi nel gestire la situazione. Il suo operato avvalora la tesi di Simonetti sul finto nuovismo e sul falso cambiamento. D'altra parte non sfugge che Spacca e Marcolini sono la stessa faccia della medaglia, non per la solita storia del "tutti a casa" ma per la loro gestione autoreferenziale e esclusiva del cosa pubblica.

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    1. Unico post sensato.
      Del resto è inutile pensare ad un terzo incomodo, visto che la destra nelle Marche non è mai esistita e tra i 5 stelle è già in atto la guerra al "io son più puro di te" ed alle poltrone.
      Ho curiosità nel vedere il risultato della Lega che per me si mangerà parte dei voti dei pentastellati e parte di quel che resta di FI-AN

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  11. Ma della fine del Modello Marche non frega niente a nessuno? Se (ed è un "se", a leggere i giornali, ancora presente) UDC e NCD formeranno con Marche 2020 un polo centrista, il PD avrà accantonato sia Spacca sia il modello con cui quest'ultimo ha governato questi cinque anni. A ciò va aggiunto che entrambi i candidati alle primarie democratiche sono di estrazione diessina.

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    1. Sicuramente è entrato in crisi un modello politico e la cosa che colpisce è che l'unica dialettica rilevante è tra le forze del centrosinistra: c'è di che riflettere

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    2. L'obitorio Marche (osannato da tantissimi, basta andarsi a rileggere le dichiarazioni di giubilio alla "vittoria" alla provinciali di Macerata) è morto e sepolto. Rido al solo pensare le facce di chi ci aveva creduto.

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