1 gennaio 2016

Il punto nascite che fa rinascere Sagramola

La virtù di un politico è legata anche alla fortuna. Lo ha detto Nicolò Machiavelli, il fondatore della scienza politica moderna, e credo sia sufficiente la fama e la nobiltà del pensatore a farne un postulato. 

Il peso della fortuna aumenta per i politici eletti a cariche amministrative che devono rendere conto alla collettività di scelte e omissioni, ed è tanto più rilevante quanto più la dea bandata si manifesta verso la fine del mandato. Giancarlo Sagramola, da questo punto di vista, è un politico fortunato.

Avete presente l'onda perfetta che i surfisti inseguono come un Sacro Graal indispensabile per dare senso al proprio bagaglio emotivo? Ebbene, al netto di ogni emozione oceanica e di ogni avventura da brivido, anche Sagramola è un surfista perchè coltiva il sogno di un miracolo liquido o cinetico che lo faccia uscire dall'insipienza delle sue azioni e lo sollevi verso l'alto.

L'onda di Sagramola è uno sciame in cui non esiste un leader che indica una direzione ma tante interazioni che producono un comportamento collettivo. Il Sindaco ha rincorso diversi di quesi sciami, sincerandosi sempre che fossero i più rumorosi, i più capaci di produrre una ricaduta mediatica in grado di occultare i deficit di comunicazione del primo cittadino: le incursioni in fascia tricolore durante la vertenza Indesit, il protagonismo barocco attorno al caso Tecnowind, l'ira funesta ma non troppo sulla chiusura del Tribunale e su quella del Deposito Ferroviario, fino alla minaccia di dimissioni - fulmineamente rientrata - buona per veicolare coraggio e noncuranza rispetto al proprio destino personale.

Solitamente Sagramola è uscito male dalla ricerca spasmodica di un'onda da surfare. Emblematica, da questo punto di vista, fu la big wave montata nel dicembre 2013 sul caso Tares quando, in una drammatica mattina di dicembre, Sagramola - immortalato con il viso nascosto tra le mani - venne travolto da una protesta scomposta ma efficace, che ha rappresentato il preludio politico e mediatico di una frattura profonda tra la città e la sua Giunta.

Dallo shock di quel sabato mattina Sagramola non si è mai ripreso, inanellando un errore dopo l'altro fino all'equilibrismo spettacolare e suicida che nella primavera del 2015 lo vide presente, il venerdì sera, alla chiusura della campagna elettorale di Spacca e il sabato mattina al pranzo fabrianese di Ceriscioli.

Come abbiamo detto all'inizio, tra tanta sfiga - cercata, voluta e talvolta subita - alla fine è arrivata l'onda a lungo attesa, lo sciame governabile che ha permesso a Sagramola di esercitarsi come potente aspirapolvere, catturando istanze e battaglie altrui fino a farne il marchio di un proprio, inatteso, ritorno sulla scena.

L'onda è stata la chiusura del punto nascite di Fabriano, una vertenza nata dal movimento Sveglia Fabrianesi e che si è sviluppata attraverso una improvvisa mobilitazione di donne, stimolate anche dall'intervento politico-pastorale della Curia e del Vescovo Vecerrica.

Sagramola ha fatto come i cuculi: si è intestato questa vertenza non sua e ha cominciato a surfarla fino a diventarne l'unico protagonista. Il Sindaco ha costruito a tavolino una vera e propria escalation: prima il no a Ceriscioli; poi l'autosospensione dal partito; quindi la lettera inusuale ma strategica alla Boldrini e la possibilità di una proroga non legata al suo piglio volitivo ma a qualche dettaglio, sfuggito ai più, che Spacca ha seminato nella celebre delibera del 2010, sapendo che i dettagli importanti non si vedono perchè stanno davanti agli occhi di chi guarda ma cerca altrove.

Se Sagramola dovesse strappare una proroga alla chiusura del punto nascite non sarebbe per merito suo ma ne risulterà pubblicamente l'unico artefice. Per una volta il Sindaco è stato capace di intercettare l'onda e di sfruttare la dea bendata.

Quando cinetica e culo girano dalla stessa parte il successo diventa meno improbabile. Sagramola era un politico fottuto dalla sorte, dagli errori e dal malgoverno. L'opposizione urlante delle mamme, delle gestanti, dei comitati e degli indignati, senza volerlo, lo ha rimesso in sella. Si chiama judo: fare leva sull'aggressività degli altri usandola per sviluppare un'autodifesa vincente.

Il 29 dicembre 2013 su questo blog scrissi un post intitolato "Perchè Sagramola comunica male ma non sa il perchè" che concludevo con queste parole: "una cattiva comunicazione non è mai un problema di comunicazione ma un limite di mentalità e di empatia.". E' una tesi che confermo: la mitica "gente" non desidera una classe dirigente ma una politica che sappia inseguirne gli umori nel contesto di uno sciame senza leader

Sagramola ci ha messo parecchio tempo ma alla fine ha capito il meccanismo. Per questo sarei prudente primo di considerarlo un rottame eliminato dalla forza delle cose o un pezzo d'annata da rinchiudere nell'armadio dei cani.
    

9 commenti:

  1. Va bene che il fabriano se è boccalone di natura, ma Sagramoletto ne ha fatte troppe e troppe ne farà ancora e la vedo dura che da somaro si trasformi in destriero. Rottame lo è stato sin dalla sua candidatura a sindaco e non ha fatto nulla per smentirci.

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  2. Mai sottovalutare. Una volta Bossi disse che era riuscito a far crescere la Lega perchè Craxi e Andreotti lo consideravano uno scemo. E così facendo lo hanno sottovalutato e gli hanno consentito di muoversi con una certa libertà

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  3. Rinasce come una venere sulle acque del Giano tombato.

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  4. come ha voluto sottolineare Gian Piero questa volta gli errori di comunicazione non li ha commessi Sagramuntantoalletto ma il coordinamento delle mamme e in buona parte anche il comitato Sveglia fabrianesi poco attenti nel lasciarsi scappare di mano la notizia, in poche parole si è lasciata troppa parola al sindacodisestesso e si è messo in secondo piano il lavoro svolto fino ad oggi da altri, un errore veniale che ha permesso a Sagramola di cavalcare un'onda alta con possibilità di scoglio nascosto, però ne sta traendo immagine e in politica, nella politica moderna, in cui la memoria è lunga quanto un'acaro una fotografia è molto più incisiva di un intero film. M.D.

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    1. Tranquilli alle prossime elezioni ci sarà il nuovo sindaco mangia tortellini che farà risplendere questa città.

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  5. Se davvero con una città che cade a pezzi i fabrianesi ritornano ad avere fiducia di Sagramola perché il punto nascita, per qualche tempo, è salvo, allora oltre ad averlo votato, se lo meritano proprio Sagramola e questa maggioranza.

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  6. francamente di questa cosa del punto nascita non mi frega un cavolo ragazzi non dormiamo cosa ci fai con un punto nascite se tutti se ne vanno da Fabriano? se tutti i giovani se la telano via e tornano solo per Pasqua e natale? preoccupatevi di che cavolo di dine faranno fare alla "JP" non di queste cose che a confronto solo davvero CAZ*ATE

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    1. Alla JP hanno concesso ancora la cassaintegrazione. Che vuoi di più? Te pagano per sta a casa.

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    2. Vergognia!!!!!

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