Giusto ieri L'Unità, senza troppo menare il can per l'aia e con poca cognizione mnemonica del proprio passato di organo del partito della classe operaia, ha pronunciato un verdetto politicamente impegnativo sulla vertenza Indesit, sostenendo che senza l'intervento diretto del Governo non ci sarà una soluzione positiva per i lavoratori e per l'azienda. Di certo colpisce leggere, proprio sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci, una rinuncia tanto plateale e iconoclasta all'autonomia negoziale delle parti sociali, oltre che la constatazione quasi compiaciuta circa la necessità di statalizzare il conflitto, trasformandolo in una faccenda tutta interna alle dinamiche del potere esecutivo. Ma, di contro, il cinismo dell'Unità rivela e svela un fatto politico non accessorio e cioè che rimarcando la funzione dirimente del Governo, rispetto alla vicenda, si sposta lontano dai luoghi della produzione - ossia da Fabriano - il bandolo di una matassa sicuramente intricata e industrialmente poco attrattiva per quel che resta dei grandi poteri decisionali presenti nel nostro Paese. Qualche settimana fa, forse ingenuamente, non fummo in pochi ad auspicare una "nazionalizzazione" della vertenza, convinti che un trasferimento della sede negoziale a Roma avrebbe comportato anche un'assunzione di responsabilità confederale da parte delle organizzazioni sindacali. Purtroppo - anche a causa dello sdoppiamento del tavolo ministeriale che ha penalizzato e sminuito l'autonomia del sindacato - abbiamo soltanto assistito a uno spostamento "fisico" e non "politico" del negoziato: la mobilitazione confederale annunciata da Raffaele Bonanni - che voleva fare del caso Indesit un momento emblematico di rilancio dell'industria italiana - non ha infatti avuto corso. Così come non hanno prodotto effetti tangibili il solenne impegno gridato da Susanna Camusso in Piazza del Comune e l'empatia manifestata da Luigi Angeletti nei confronti dei lavoratori del presidio di Melano. In questo senso il cinismo dell'Unità - paventando l'esaurirsi di ogni spazio di potere contrattuale delegato alle parti sociali - introduce un elemento di chiarezza che deve essere raccolto, perchè prefigura l'entrata in scena, come un ospite inatteso e controverso, di una questione politica nazionale che impatterà, inevitabilmente, sulla vertenza Indesit e cioè la capacità del Governo di larghe intese di proseguire nel suo mandato costituzionale sopravvivendo alle tensioni politico giudiziarie di queste ultime settimane. Se cadesse il Governo, infatti, il tavolo istituito presso il Ministero delle Attività Produttive si ridurrebbe a un osso di seppia, privato di qualsiasi potere di intervento e di ogni possibilità di prefigurare, suggerire o imporre una qualche ipotesi di soluzione soddisfacente e concertata. A quel punto, venendo meno l'illusione romana e istituzionale, si consumerebbe rapidamente anche la funzione mediatoria e filtrante della Regione Marche, che da sola non è in grado di tirare fuori dal cilindro della crisi Indesit neanche l'ombra di un coniglio capace di correre e di spiazzare un cacciatore spietato e gelido come Milani. Se cadesse il Governo, in sintesi, per il management della Indesit si spalancherebbe non una porta o un portone ma un prateria, un vuoto di potere in cui sguazzare allegramente, accelerando decisioni e processi di delocalizzazione già scopertamente annunciati e rivendicati. Il restringimento del perimetro della vertenza farebbe ricadere per intero sulle strutture territoriali del sindacato il peso di una negoziazione profondamente segnata da una feroce disparità di mezzi, di risorse e di capacità di logoramento della controparte di cui si avvantaggerebbe solo e soltanto l'azienda. Il rischio è quello di ritrovarci immersi in un paradosso tutto fabrianese, vittime di sillogismi di impronta quasi aristotelica: sperare che il Governo resti in sella e quindi - considerando l'effetto delle cause prime - auspicare una qualche forma di salvataggio o di salvacondotto a favore del Cavaliere. Già perchè se cade Berlusconi, è facile che si rompa il grugno pure Letta. E, nel caso, Zanonato tornerebbe a a Padova come Lessie, si smonterebbe il tavolo ministeriale e Milani farebbe romanella, sfregandosi barba e mani sulle rive del lago di Lugano. Se, invece, l'Uomo Nero di Arcore riuscisse a sfangarla, allora uno straccio di trattativa col vertice aziendale della Indesit sarebbe ancora possibile, proprio per le ragioni evocate dall'Unità, ossia un equilibrio in cui alla pari dignità dei vertici del triangolo concertativo azienda, governo e sindacati subentra, per forza di cose, una sorta di indiscutibile comando governativo. E come era prevedibile, in poche settimane, il canovaccio della vertenza Indesit ha costretto tutti ad accettare la migrazione dalle sorti magnifiche e progressive della lotta dura e senza paura alla mesta consapevolezza che molto, o forse tutto, possa dipendere dalla tenuta delle larghe intese. E' l'ironia della sorte: lunga vita a Berlusconi!
27 agosto 2013
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Nooooo!!!! Muoia Sansone e tutti i filistei..poi vedremo....
RispondiEliminaschifosamente vero...!
RispondiEliminaMeno male che Silvio c'é
RispondiEliminaCon stima, M.llo Badoglio
Signori, qua abbiamo un cancro, occorre scegliere tra:
RispondiEliminaa) morire tra 3/4 anni quando lo Stato staccherà la flebo
b) morire a gennaio se lo Stato non attacca la flebo
c) cercare cure alternative
d) abbandonare l'ospedale di lusso con un cancro ed entrare con una bronchite in un altro d'oltralpe
Berlusconi o no, tra a) e b) non vedo grosse differenze
non aggiungo altro hai elencato tutte le opzioni troppo bene
EliminaA Fabriano sento tutti sti catto-comunisti pieni zeppi di soldi che si Gasano come pochi per la decandenza di Berlusconi! che vi frega a voi siete tutti statali! che cazzo ve frega a voi vero? tanto lavorate un terzo di chi sta nel privato e prendere pure di più!che ve frega a voi ve? la città sta sprofondando nella merda e voi ancora a Berlusconi state a Pensa! Me fate pena, spero che il governo cada cosi andra su Grillo! lo stato va pe l'aria! e cosi nella merda ci stiamo tutti non solo la gente normale!
RispondiEliminaMe fai pena tu, che difendi berlusconi.....
EliminaStavolta Simonè non sono d'accordo con la tua visione.La vertenza Indesit si chiuderà comunque con il CDS prima, poi la mobilità e poi tutto sulle spalle di chi lavora senza essere paraculato.
RispondiEliminaMi dispiace ....concordare ( non tutto) ma l'analisi fatta e' condivisibile e reale!!!!
RispondiEliminal'unico problema per la sinistra italiana negli ultimi 20 anni è stato solamente mandare in galera Berlusconi, tutti e dico tutti i politici di quell'area se ne sono fregati altamente dei problemi reali della gente, è stato permesso a tanti industriali "sinistroidi" di fare il bello e il cattivo tempo tanto il problema era Berlusconi, ora siamo quasi nella merda e prevedo che peggio verrà, ancora speriamo in un intervento dello stato per fare cosa aumentare il debito pubblico, di questo passo la bancarotta è molto vicina, la sinistra si facesse un bell'esame di coscienza se ce l'ha.
RispondiEliminaCerto che se esaminiamo le pene per reati gravi (omicidio, rapina, etc.) rifilare ad un signore che paga centinaia di milioni di euro di tasse allo stato italiano 4 anni per (relativamente) pochi soldi lascia molto perplessi . . . insomma una cosa è la condanna morale altra cosa l'applicazione violenta delle norme.
RispondiEliminaLa Cassazione prima condanna Berlusconi e pochi giorni dopo cambia la sentenza a sei pericolosi mafiosi e li rimette in libertà . Di quella sentenza una notiziola detta su un tg una volta sola come se fosse cosa di poco conto rimettere in libertà sei mafiosi .E c'è di più , e mi riferisco a tutti quei morti uccisi in altrettanti incidenti stradali da persone ubriache drogate che guidano senza patente e due giorni dopo i giudici li rimandano a casa per non parlare poi di tutte le donne violentate e stuprate che sono costretta a guardare i loro carnefici liberi e arroganti . È la chiamano .....giustizia
EliminaChe brutta analisi, ma quanto può essere vicina alla realtà.
RispondiEliminaQuesta sera non mi firmo.
Grazie sempre per l'ospitalità..
Scusate tutti, ma berlusconi e soci, a parte i cazzi suoi, cosa ha fatto di buono x l' italia? A me nn viene in mente nulla, dal 1993/94 ha aggiustato le sue aziende che erano sull'orlo del fallimento, questo lo ricordo bene!!!!!!
RispondiEliminaPerchè cosa ha fatto 20 anni di amministrazione di sinistra a
RispondiEliminaFabriano: il 18,5% dei disoccupati!
Che bello litigate su Berlusconi, cosi l'articolo del Buon Simonetti dimostra quello che scrive. Da una parte non vedo l'ora che arrivi la soluzione per capire di che morte morirò se rimarrò per vedere una città fantasma piena di finti poveri oppure se avrò il coraggio di spillare il piu possibile dalla Indesit per potermene andare a lavorare in una miniera australiana per poter dare un futuro ai miei figli morendo poi giovane. Sinistra Destra Grillo Sel.. ma parlate di vita reale va e non delle barzellette che propinano giornali, blog, byoblu, libero oppure la chat del PD !
RispondiEliminaconcordo pienamente con l'anonimo delle 09:19,Tutti affacciati alla finestra ad aspettare il nulla e leccando il culo ai soliti.........
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