I
fabrianesi residenti a Collamato si sono armati di buona volontà e di
scope. Obiettivo: pulire gli spazi pubblici della frazione e compensare la
latitanza del Comune. Si tratta di un'iniziativa che merita, allo stesso tempo,
applausi e critiche.
Partiamo
dagli applausi. I cittadini di Collamato li meritano per almeno due
ragioni: innanzitutto perché le iniziative che nascono dal basso esprimono
un'efficacia d'intervento incomparabilmente superiore a quella istituzionale e
lumacona degli enti preposti; e poi perché attraverso il "fare
condiviso" si alimenta una socialità capace di esprimere anche
un profondo ed esteso valore civico.
La
critica è invece relativa a un rischio potenziale che si profila quando
una lodevole iniziativa nasce sotto la stella dell'"agire invece che
lamentarsi". Una proposta talmente condivisibile da risultare irreale.
E chi mai potrebbe sostenere il contrario, ossia che lamentarsi è meglio che
agire? E già questo ribaltamento impossibile di significati narra di un
approccio destinato a sfociare nella melassa del politicamente corretto.
Gli
amici di Collamato mi perdoneranno
se, diversamente da loro, affermo che lamentarsi
è parte integrante del sistema democratico e che agire al posto di chi è pagato
per farlo rappresenta un pericolosissimo e viziante esperimento di supplenza.
Il
cittadino, attraverso l’elettorato attivo, elegge i suoi rappresentanti nelle
istituzioni e in questo modo diventa l’azionista
dell’eletto che deve agire per soddisfare il mandato ricevuto.
Se l’amministrazione comunale deve quindi
procedere alla manutenzione ordinaria delle frazioni e non la fa, è un
diritto democratico del cittadino “lamentarsi” per il venire meno di tale
dovere istituzionale, perché l’eletto esercita la rappresentanza dell’elettore
e non un’azione sottratta a critiche e controlli.
Quindi
la lamentela non rappresenta il condensato di una critica oziosa ma una
legittima modalità di espressione politica. Basti pensare che la Rivoluzione Francese prese spunto dai
cosiddetti cahiers de doléances,
ossia quaderni in cui venivano
annotate lamentele e critiche espresse dalla popolazione.
Ma il rischio più grande è legato alla supplenza, ossia a cosa accade quando un gruppo di cittadini agisce surrogando
attività che spettano a una pubblica
amministrazione. L’effetto è classico
e prevedibile: quella pubblica amministrazione smobilita rispetto ai suoi
doveri operativi perché l’azione dal basso non modifica l’entità delle entrate
mentre, potenzialmente, allenta la pressione sulle uscite.
E’ quel che è accaduto, in grande, con l’assistenza
domiciliare non infermieristica agli anziani, con lo Stato che ha trasferito,
coscientemente, sulle famiglie il costo dell’assistenza che sarebbe spettato
alla sfera pubblica.
La buona
volontà dei cittadini è meritevole di una medaglia, ma solo in presenza di
una pubblica amministrazione seria e
rigorosa. Diversamente diventa complicità rispetto ai vizi e all’inerzia di
uno Stato furbetto e latitante.
PRENDETE LE FOGLIE RACCOLTE E PORTATELE DAVANTI IL COMUNE!
RispondiEliminaContinuate pure a LAMENTARVI dietro gli schermi dei vostri computer, invece che FAR QUALCOSA di concreto per gli altri, ogni tanto mica sempre, sporcandovi le vostre delicate manine! Certo, lamentarsi non è fatica e viene spontaneo, armarsi di ramazza per vivere un pò meglio, invece, te fà male alla schiena!
EliminaLo capisco, certo, come no!
Noi però non facciamo politica, simonetti, noi vogliamo solo bene alla nostra Città.
E visto che questi sono gli Amministratori che abbiamo, intanto FACCIAMO invece che PARLARE E BASTA!
Ho messo il dito sulla piaga?! Non capisco la rabbia. Ho detto che siete bravi e fate comodo a chi governa. E' un fatto oggettivo. E risentirsi non cambia la scena.
Eliminanulla da eccepire nel concetto, il rischio che alla fine il pensiero delle istituzioni, in questo caso incarnato nell'amministrazione comunale, possa riassumersi in " visto che a forza di non fare fanno da soli? quindi lasciamoli fare", è forte, purtroppo da questa amministrazione fino ad oggi non si è ottenuto un bel niente di concreto, che giustifichi un così assordante silenzio da parte della cittadinanza, sembra che tutto vada bene, che nulla vada storto, poi invece assistiamo a episodi, lodevolissimi, come quello di Collamato, che ci danno un quadro ben più realistico di un'inefficienza cronica ad affrontare i problemi e le necessità dei cittadini azionisti e contribuenti, un'inefficienza che stride in maniera violenta con le , ormai,. decine di vetrinette di cui si circonda e in cui si immerge il Primo cittadino ormai quotidianamente . i Collamatesi stanno dimostrando che il vaso è colmo, che non si può continuare a vivere nell'indifferenza istituzionale, forse gli strumenti che adottano , scope e badili, oltre che per supplire alle inefficienze dovrebbero mostrarli ai responsabili di tale stato delle cose. Muratori Davide
RispondiEliminaNon c'è nessun vaso colmo a Fabriano.
RispondiEliminaA Fabriano centro abbiamo l'esempio di Gianni Sciamanna detto LOTTI, della antichissima Cartolieria Libreria ecc ecc ecc..... Sto poretto, l'ho visto più volte con in mano secchio di cemento e cazzuola a risistemare i sampietrini lungo il corso....... Lavoro encomiabile ma risultato pessimo......... insomma, ce l'avrà messa tutta, ma gli è venuta fuori una schifezza. Si hanno notizie di fondi comunali stanziati per la risistemazione del fondo stradale che va dal collegio gentile fino al bar delle Poste? Quando piove e le macchine sfrecciano, gli schizzi d'acqua arrivano fino ai secondi piani dei palazzi..... E ho sentito smadonnare più di un pedone investito da secchiate di acqua sporca...... Sai le maledizioni contro Giancarlone e company....... GiamPi, ce lo facciamo un bel post?
RispondiEliminapulire un sito pubblico e'penalmente punibile,come sporcarlo,cosa succederebbe poi se qualcuno dovesse farsi male mentre svolge questa attivita' che non gli compete ? Chi ne risponde ?
RispondiEliminapotevate chiude anche le buche sulla strada sebra che v'hanno bombardato
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