La foto che mi ritrae di spalle non è stata scattata nella Striscia della Morte che costeggiava il lato est del Muro di Berlino ma nella libera e occidentale Fabriano. Precisamente nel pieno della Cittadella dello Sport, come è stata grottescamente ribattezzata le vecchia zona degli impianti sportivi, a riprova che giocare coi nomi è un tic irresistibile quando c'è da impacchettare il nulla o quando, invece, è necessario costruire qualche finzione funzionale ad altro.
Cittadella è termine di origine rinascimentale e fa riferimento a fortezze difensive, ad ambienti di cui viene rimarcata la separatezza e l'impenetrabilità. Denominazione correttissima e azzeccata perchè si ha davvero la sensazione di essere in un pezzo di città separata, abbandonata e tendenzialmente moribonda.
La Cittadella dello Sport è un'invenzione
sagramoliana, quindi tendenzialmente triste. Ma è anche la scena di un “delitto
amministrativo”. L’ennesimo che si verifica nel corso di questo anemico mandato di governo cittadino. E come
tutte le scene del delitto va guardata con occhio prospettico, cercando di capire
se ciò che si vede rivela qualcosa che non si vede, che si intravvede o che va scoperta
con metodi e prassi deduttive.
Cosa è accaduto di tanto rilevante da trasformare un’anonima
concentrazione di impianti sportivi in una pomposa Cittadella dello
Sport? E’ successo che il Sindaco – pare con ampio dissenso all’interno
della Giunta – ha deciso di chiudere cento metri di strada. E quei “cento
passi” sono stati sufficienti per un ribattezzo in stile sovietico dell’intera
area. Cento passi inutili ai pedoni ma utilissimi agli automobilisti perché
consentivano il deflusso delle auto su Via Dante dalla zona popolosa di Via
Aldo Moro e l’ingresso da tutta l’area a ridosso di Via Profili.
Sagramola, con tigna degna di miglior causa, ha invece deciso di chiudere
in via permanente quei cento metri di strada e di congestionare il
traffico. Una decisione che si presume assunta per garantire un beneficio
maggiore rispetto al sacrificio di un traffico in tilt. Ed è esattamente in
questo punto che si profila il delitto, perché, come asseriva Pascal,
talvolta ci sono ragioni che la ragione non conosce.
E la ragione si rifiuta di credere che un Sindaco possa
decidere di complicare la vita dei suoi cittadini solo per ribattezzare una
zona Cittadella dello Sport. Anche perché ogni fabrianese
sa che quella era già di suo un’area interamente pedonalizzata, tranne i
cento passi, dove è davvero difficile immaginare l’afflusso festante di masse di cittadini
liberati dal fardello dei motori.
E non regge neanche la tesi di una
chiusura che risolve il problema della pista di pattinaggio, perché dalla
notte dei tempi la zona veniva chiusa in occasione di gare e competizioni
senza che questo generasse polemiche e senza che circa 2.000 concittadini
firmassero una petizione per riaprire il tratto dei “cento passi”.
Ecco allora che la zona degli impianti sportivi si
fa scena e i “cento passi” diventano l’arma del delitto.
Chi ama il colore giallo del poliziesco sa bene che non c’è delitto
senza movente e che il movente è spesso ciò che chiarisce il senso di un’indagine.
Abbiamo detto che la chiusura di quei cento metri
non solo non era necessaria ma anche pretestuosa, in
quanto ininfluente. Se si voleva davvero dare vita a una
Cittadella dello Sport sarebbe stato più logico chiudere il tratto di
strada che dalla pista ciclabile costeggia l’antistadio e conduce
al parcheggio del PalagGuerrieri. Una soluzione che personalmente non
avrei comunque condiviso – per deficit di comprensione rispetto alle isole pedonali
realizzate in periferia - ma che sarebbe risultata di certo più logica
e più cartesiana rispetto al desiderio del ribattezzo.
E allora quale potrebbe essere il movente?
Per provare a immaginarlo o a supporlo dobbiamo seguire l’indicazione di Marcel
Proust: guardare le cose con altri occhi, provare ad attivare un
acino di pensiero laterale.
Chi
proviene da Via Campo Sportivo e procede in direzione Cittadella dello Sport
non trova più nessuno deviazione a destra disponibile per rientrare su Via Dante.
L’unica possibilità è proseguire fino al Palaguerrieri. Ciò significa
che il flusso del traffico si sposta inevitabilmente su via Bruno Buozzi.
E chi conosce le dinamiche del commercio sa bene che l’affollamento delle vie di
prossimità avvantaggia gli esercizi che si affacciano su quelle vie affollate.
La Cittadella dello Sport, dal punto di vista del
movimento delle auto, è un vero toccasana, anzi una vera e propria botta di
culo per alcuni operatori economici che lavorano a ridosso di Via Buozzi, a partire dal supermarket cinese. Del
resto basta farci un salto per capire e magari anche per leggere più lucidamente
sostegni e decisioni. Sarà questa la pista da seguire per risolvere il rebus
di una decisione in apparenza incomprensibile? Lo scopriremo solo vivendo.
prove di pedocinesizzazione :-(
RispondiEliminaCONFERMO TUTTE LE CONSIDERAZIONI DI GIAN PIETRO e aggiungo: quei 100 metri, come ho scritto circa un mese fa, lo fotografo tutti i giorni: un giorno ho visto uno che faceva footing, l'ha attraversata e poi è entrato nella pista ciclabile; sabato ho visto una vecchietta con la spesa e tutti i giorni vedo persone che ci portano il cane a cagare. Prima lo facevano solo sulle aiuole ora anche sull'asfalto.
RispondiEliminaRiporto il consiglio al Sindaco pubblicato il 15 ottobre sul sito dell URP.
"Maurizio Corte - Urp Comune Di Fabriano
15 ottobre ·
Un consiglio al Sindaco.
GLI SVINCOLI STRADALI, arterie principali di Fabriano, punti di snodo e crocevia di smaltimento del traffico per chi viene da SUD e deve andare ad EST passando per il NORD; per chi proviene da OVEST e deve andare ad EST che deve, giocoforza, passare per il SUD o per il NORD in quanto, due transenne sbarrano la strada, DOVREBBERO ESSERE SUBITO RIAPERTI.
Non esiste nessuna cittadella, nell'area transennata non c'è mai un cane che lo attraversa, è buia, è corta, è piena di ostacoli e insidie, paletti conficcati per terra a cui sono stati tolti solo i cartelli stradali, rotatorie di plastica bianca e nera scassate.
Nelle ore di punta, su Via Dante, si formano code, ingorghi, intasamenti al semaforo perchè, tutti coloro che provenendo da sud devono andare a est (stazione, ospedale, Via Campo Sportivo, Viale Stelluti, Borgo ecc.), non possono girare a destra all'altezza della pista di pattinaggio perchè transennata per, ..... non si sa cosa.
Provenendo da Via Tommasi, per andare alla stazione, si è costretti a girare a sinistra e, le auto provenienti da destra, non ti fanno passare restando fermi minuti interminabili quando, era più semplice e veloce girare a destra, centro strada, e imboccare il campo sportivo.
Un consiglio: riapri gli svincoli che sono più utili alla città, al traffico, allo smog.
L'esperimento non è riuscito, le bestemmie, gli insulti e le sentenze infauste, sono all'ordine del giorno.
E' quasi inverno, si avvicinano le nevicate, quella roba lì è un obbrobrio, non è nulla, è solo un esperimento non riuscito.
E' na' schifezz.
Non c'è nessuna cittadella dello sport, è uno svincolo autostradale e non c'è ragazzo o sportivo che fa sport: neanche i cani ci passano.
Riapri gli svincoli e ritenta con l'esperimento in primavera inoltrata.
E' un consiglio, poi, fa' come te pare." .
E questo è stato il primo di una lunga serie i cui link li allego in altre risposte complete di foto.
Hanno ricalcato le cervellotiche scelte in area Borgo fatte per avvantaggiare il Conad e i negozi attigui. Non e' la prima volta che si aprono, chiudono e deviano percorsi per facilitare la vita a qualcuno. Niente di nuovo, tranne la bazzecola dei comitatini e delle loro 2-3000 firme......
RispondiEliminaSamuele
Il mio naso infallibile mi dice che c'è di più
RispondiEliminaCi fanno la famosa centrale a Biomasse del consorzio di Campodonico?
EliminaPer fare una cittadella dello sport, occorrono oltre 100.000 euro e pertanto inserirla nel piano triennale dei lavori pubblici.
RispondiEliminaNel piano triennale 2015-2017 non esiste la cittadella pertanto, è una bufala o sotto c'è qualcos'altro. Mi preoccupa il silenzio/assenso dell'Assessore alla Viabilità.
Questo è un album fotografico del 1 novembre 2014
https://www.facebook.com/maurizio.corte/media_set?set=a.796988883700340.1073741839.100001677074272&type=1
non voglio prendermi la paternità del complotto della strana convergenza delle strade rimaste aperte, stranamente in corrispondenza del market cinese , e neppure di aver evidenziato la " strana " coincidenza dei tempi di realizzazione dell'oscenità chiamata cittadella dello sport, con l'inaugurazione dello stesso market, ma restano singolari come coincidenze, ora non volendo pensare male, si potrebbero ipotizzare , fantascientificamente , interessi personali a partorire detto squallore, oppure ancora fantascientificamente un coinvolgimento diretto da parte di un presidente ceh da sempre sponsorizza "l'invasione gialla " della regione , con particolare predilezione del territorio Fabrianese, fatto sta che ogni qualvolta uno di questi signori fa un viaggio all'estero, " casualmente " ci troviamo di fronte ad un'apertura di qualcosa proveniente dallo stato visitato, è successo con la palestra Vinci , proprietà Russa di lintz, città dove poco prima si era recata una delegazione locale, e ora il market cinese dopo l'ennesimo viaggio in cina del presidente , che magari aveva promesso una industria locale in cambio di partnership , ma che si è dovuto accontentare di facilitare un'incomprensibile apertura di un market di quelle dimensioni in un territorio agonizzante e che di veramente remunerativo ha ben poco da offrire, chissà i viaggi che ognuno di noi in proposito possono essere molteplici, resta l'interrogativo generale ... ma perchè e quale utilità ha una cittadella dello sport partorita con taglio cesareo prematuramente? Muratori Davide
RispondiEliminaSvincolo che chiudi, svincolo che apri. Così mentre venivano chiusi i "cento passi" veniva reso di nuovo fruibile l'uscita secondartia al parcheggione: cui prodest?
RispondiEliminaGancarlo, "svincoli che chiudi", valvola di sfogo che sbarri.
EliminaLo avevo già annunciato e puntuale arriva: cosa succederà se dovessero chiudere Via M. di Marzabotto?
"PARZIALE CHIUSURA DI UN TRATTO DI VIA M.DI MARZABOTTO PER LAVORI DAL 27 NOVEMBRE E CONSEGUENTI MODIFICHE ALLA CIRCOLAZIONE DI VIA PIRANDELLO E VIA QUASIMODO - ORDINANZA N.210/2014.
Attenzione cittadini: la chiusura parte dal 27 e non si sa quando termineranno. Se imboccate Via Martiri di Marzabotto, potete andare solo al campo sportivo e non alla stazione o all'ospedale. Pertanto da Via Dante per andare alla stazione, bisogna fare le code al semaforo della Pisana. Questo si evince dall'ordinanza.
Assessore alla Viabilità Mario Paglialunga, ti rendi conto di cosa state combinando?Dopo la stupida decisione di chiudere lo svincolo della fantomatica cittadella dello sport, ora chiudete anche l'unica valvola di sfogo per la stazione, il borgo, la zona ovest.
Se sapevi che dovevi chiudere via Martiri di Marzabotto, non potevate aspettare a chiudere la cittadella?
La cosa assurda è che L'ordinanza parla di chiusura dal 27 novembre per "diverse settimane". Inoltre, nell'ordinanza c'è scritto che: "Contro la presente Ordinanza, ai sensi dell’art. 37 comma 3 del C.d.S. e art. 74 del Regolamento di Esecuzione, è ammesso ricorso entro 60 gg. al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che decide in merito". Se i lavori iniziano DOMANI, 27 novembre, come posso fare ricorso entro 60 giorni. 60 giorni da cosa? dalla fine dei lavori?
Il sindaco deve spiegare pubblicamente a che cazzo serve. La citta' non e' la sua.
RispondiElimina