30 novembre 2014

L'Unione Montana e il Tafazzi in fascia tricolore

La politica fabrianese ha smesso da tempo di essere un'attività presentabile. Per questo motivo seguirla, giorno dopo giorno come una medicina, ripropone sentori che sono un misto di frustrazione e di spatacco; ingredienti che si combinano dando vita a effetti esilaranti, quasi degni, nella loro fantasiosa leggerezza, di un Italo Calvino comandato a narrare le minute gesta di un piccolo e singolarissimo centro d'entroterra.

Lo ammetto: il fallimento dell'Unione Montana mi ha donato qualche ora di divertimento cazzeggiante, letteralmente lucrato alle spalle dei protagonistiun gruppetto di politici convinti che la ricostituzione sotto mentite spoglie di un ente demenziale fosse meritevole di sfrenata passione e di conflitto muscolare tra schieramenti altrimenti anemici.

Nel Dopofestival - ormai stabilmente alloggiato sui social media e degno di gustosa attenzione - sono volate parole grosse: dalle accuse di fascismo a quelle di magheggio, con un abbassamento sostanziale della qualità del linguaggio e dei contenuti politici del confronto.

L'elemento umoristico della vicenda è che mentre a Fabriano volavano stracci, con ben tre Consigli Comunali in tre giorni - e la sessione di sabato sera trasformata in un'alternativa pirotecnica al ristorante o alla serata al cinema - in quel di Genga si era ben lungi dal trasformare l'adesione all'Unione Montana in un cimenti vitale e in una frontiera di sopravvivenza territoriale.

Totalmente indifferenti al surplus consiliare di testosterone fabrianese, i gengarini adottavano con pronunciamento bipartisan la decisione più naturale: votare contro lo Statuto e affondare il progetto. Il tocco di beltà è che l'operazione si è consumata sabato mattina, ossia 12 ore prima che a Palazzo Chiavelli andasse in scena l'ennesima figuraccia targata Sagramola e Pd e accompagnata dal diniego rombante e un tantinello folkloristico della minoranza.

Sagramola, invece di mordersi i gomiti per la propria incapacità di incarnare ed esercitare la leadership territoriale di Fabriano, ha accusato il Sindaco di Genga di aver tradito gli accordi (saremmo curiosi di conoscerne contenuti e natura ma si tratterà sicuramente di poltrone e gettoni), annunciando di volersi rivolgere alla Regione nella speranza che Gianmarione - in tutt'altre faccende affaccendato - gli tolga dalle mani la patata bollente che il Sindaco non è stato in grado di pelare da solo.

In poche settimane Sagramolone Nostro ha bruciato la Presidenza della Provincia, l'Unione Montana e la possibilità di un secondo mandato targato PD. E' sbagliato, quindi, chiederne le dimissioni perchè di fatto il Sindaco - da vero Tafazzi in fascia tricolore - si sta dimettendo un po' alla volta ogni giorno. Evidentemente, come da fiction, Dio non solo c'è ma ha pure deciso di aiutarci.
    

7 commenti:

  1. Sagramolone Napoleone continua a peccare di favrianesità, ancora illuso che la sua amena e piagnente cittadina sia ancora l'ombellico delle Marche.
    Non s'è reso conto come, dalle Grotte in giù, nessuno sopporta i fabrianesi, i loro metodi e la loro spocchiosa puzza sotto il naso, tipicamente favrianese.
    Voleva diventare il leader dell'area montana? Eccolo accontentato.
    Ora è il Sagramolone azzoppato che si ritira dalla campagna di Camponocecchio.
    In confronto a Sagramolone il prode Giuliani, più realista del re, è un genio della politica delle poltrone.

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  2. Fonti ufficiali dicono che atri Comuni premono per entrare a far parte dell'unione. Quale sara l'atteggiamento del Sindaco e C, sconfessato anche dai suoi stessi compagni di partito? Magra figura che richiede riflessione, che fa anche rima con dimissione.

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  3. Urbani oltre a confondersi tra mortadella con e senza pistacchi, si confonde anche tra corso e concorso. E tu volevi fare il sindaco ? Starai all'opposizione fino all'ultimo giorno che starai in politica

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  4. Convegno sulla Macro Regione Adriatico Ionica, convegno sul turismo sostenibile nei parchi, convegno sui borghi rurali, convegno sulle città creative, convegno sui parchi e forse mi sono dimenticato anche qualche altro convegno. Spacca crede che i problemi di Fabriano si risolvano con le magnate organizzate per i convegni?

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    1. pare di si, e ha in Sagramuntantoalletto il suo bancomat, visto che questi eventi costano , e che il comune paga coi soldi della TASI, salvo poi lasciare la città in uno stato di decoro e manutenzione devastante!!! ma il sindaco questi eventi li chiama investimenti e promozione, io li chiamo mangioasbaffoepoiscappo. M.D.

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  5. Firmato il 27 novembre anche dal prode Michele Crocetti: "Permane in tutti noi la preoccupazione per il clandestino attivismo di Spacca e Solazzi contro il PD e la costante ricerca di un dialogo con le forze della destra che in tanti anni ci hanno contrastato. I marchigiani non comprendono le ragioni, dopo tanti anni insieme, di un cambio di fronte così radicale".

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  6. Grz genga..grz medardoni, grz a tutti i consiglieri che all' unanimita' hanno votato contro... dopo questa ennesima toppata..direi a casaaaaaaa.....

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