3 novembre 2014

Fabriano-Terni: vicine solo in linea d'aria


Blocco stradale a Pianello di Genga
Blocco stradale a Terni
Fabriano, in linea d'aria, è abbastanza vicina a Terni. In linea di pensiero no, nonostante entrambe siano realtà che hanno conosciuto una forte industrializzazione. Terni è stata l'appendice dell'acciaieria che ne ha segnato - per decenni - il profilo urbano, politico e sociale. 

La classe operaia ternana è storicamente proletaria, elabora nei decenni una sua cultura, un suo dopolavorismo e un'adesione massiccia al comunismo, al punto che nel 1931 - a ridosso della fase del fascismo trionfante - sono circa duecento gli iscritti al PCI nelle acciaierie. 

Questa lunga storia di "classi pericolose" si è sedimentata in una propensione al conflitto sociale che spinge gli operai ternani a concepire la lotta come esperienza border line di sopravvivenza di una comunità di lavoro, di professionalità e di storia. 

Gli operai ternani sono quelli che prendono le botte durante le manifestazioni, che fanno i blocchi stradali sul raccordo con Orte, che sanno raccogliere la solidarietà di un'interà città e di categorie non certo rivoluzionarie come i commercianti. In questo modo su Terni si accende una luce potente e la vertenza diventa, ogni volta, una questione politica nazionale accompagnata da livelli di negoziazione più articolati ed efficaci.

Fabriano, in linea d'aria, è abbastanza vicina a Terni. In linea di pensiero no, perchè la grande industria metalmeccanica fabrianese, adagiandosi tra le colline, non ha radunato dall'esterno un proletariato vigoroso ma si è avvalsa di coltivatori docili: produttivi, remissivi e un tantino spioni. Ragion per cui Fabriano ha conosciuto migliaia di tute blu fedeli al moderatismo e alla Dc ma non una classe operaia consapevole.

Fabriano, in linea d'aria, è abbastanza vicina a Terni. In linea di pensiero no e oggi se ne vede e se ne paga la differenza: la classe operaia ternana blocca l'autostrada e i metalmezzadri fabrianesi la stradina che porta a Genga; la classe operaia ternana prende le manganellate e i metamezzadri sfilano in centro storico e poi lasciano il corteo per comprare il pane; la classe operaia ternana si fa carico del destino di un'intera città e i metalmezzadri fabrianesi si riuniscono a convegno per parlare dell'Accordo di Programma nell'aula magna di una scuola opportunamente ubicata fuori mano.

Questo spiega perchè i rappresentanti del Governo nazionale corrono a Terni mentre da Fabriano occorre bombardare Roma di suppliche e di doglianze nella speranza che faccia un salto almeno un viceministro o un sottosegretario. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
    

11 commenti:

  1. differenze di non poco conto, paragonandoli ad animali, non me ne voglia nessuno, direi che i ternani potrebbero essere un rinoceronte un tantino incazzato e i fabrianesi uno struzzo impaurito, peccato che se lo struzzo protegge la testa infilandola nel terreno, lascia libero accesso al culo !!!! a parte gli scherzi o le metafore, quello che si respira nei 2 territori altro non è che lo specchio di chi li abita, nel primo persone da sempre impegnate in lotte sindacali, protezioni dei livelli occupazionali e del lavoro, nel secondo ex operai che sono più impegnati a mantenersi i privilegi degli ammortizzatori sociali che gli hanno regalato da subito, che a salvaguardare quel poco di dignità di lavoratore che potrebbe portare un domani a una piccola rinascita microindustriale nel comune, al resto delegano altri , non curandosi neppure di valutare le capacità di questi altri, perchè oggi si legge sui giornali " appelli al sindaco Sagramuntantoalletto, per pretendere chiarezza da whirlpool sul futuro degli stabilimenti fabrianesi" quando io a Sagramuntantoalletto non delegherei neppure l'acquisto di un rotolo di carta igienica. Muratori Davide

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  2. noto u forte interesse generale quando si parla di salvaguardia dei posti di lavoro..... anche questo un chiaro esempio di diversità autoctona. M.D.

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  3. molti lettori e pochi commenti...è quasi una regola ultimamente

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    1. Eppure hai riaperto ai commenti anonimi ... mah ...

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    2. Avere 100 commenti dove 90 sono cagate o roba demenziale sputtana il prodotto. Preferisco così. Se riparte la gazzarra chiudo di nuovo.

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  4. C'è più poco da commentare mio caro amico GianPietro, siamo alla frutta, debacle favrianese su tutta la linea.... ma non per la maggior parte dei metalmezzadrimerloniani, loro hanno ettari di terra da coltivare, lo stipendio dei merlons a loro serviva giusto per pagare qualche bolletta, non per vivere..... PURTROPPO..... L'altro giorno al Pianello di Genga c'era anche un bel sole, due paninoi con la salsiccia, un bicchiere di vino novello e passata la giornata...... Che squallore!!!!

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  5. La fame addaveniiiii

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    1. la fame la fara' chi non e' del posto,strano vedere negozi che prima della crisi vendevono merce a 60euro e in piena emergenza piu' del doppio,i conti non tornano...........

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  6. Qui nessuno ha ancora capito cosa sta succedendo. Ancora si aspetta la manna dal cielo. L'unto tanto prima o poi finisce e allora si' che cominceranno le danze.........! Aivoglia poi a fare le mostre......! Whirlpool ci incenerisce tutti e molto più velocemente di quanto si possa pensare. E non credo proprio che questi nostri "salvatori" riusciranno a spuntare altri 12 anni di cassa integrazione.

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    1. Come ho scritto più volte su questo blog, la mostra, qualche borsa di studio, o la stagione della musica da camera non compensano il silenzio della verso i progetti per l'imprenditoria e la riconversione. Calma piatta su tutta la linea. Sarà forse il caso che questa classe dirigente, che spadroneggia da trent'anni, venga mandata in pensione?

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  7. Il Generale Inverno03 novembre, 2014

    A Fabriano il collocamento si è sempre svolto nelle sedi di partito, nella cassa di risparmio/fondazione, nella curia vescovile e parrocchie annesse. Per popolare posti in fabbriche ed uffici vari. Un gran distretto-ministero. Il raccomandato può anche protestare, ma a ragion svenduta.

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