13 marzo 2015

Su Indesit siamo alla Sacher Torte

E' il capitalismo, bellezza! Si potrebbero commentare così le parole di Marc Bitzer, supermanager Whirlpool, in merito alla situazione dei cassintegrati Indesit. Cosa ha detto di così scandaloso il vice chairman della multinazionale americana, da meritare la solita reprimenda indignata e un po' piagnona? Semplicemente che per i 1.700 cassintegrati di Indesit non c'è lavoro, perchè il settore esprime un eccesso di capacità produttiva rispetto alle tendenze del mercato, e che è necessario trovare una soluzione.

E' il capitalismo, bellezza! Un sistema economico e sociale sicuramente in crisi, ma per ora l'unico possibile in questo mondo. E il capitalismo funziona in base alle logiche di mercato: se i consumi impennano la capacità produttiva viene saturata e i costi fissi riassorbiti da un margine di contribuzione che li rende sostenibili; se il mercato frena o stagna il circolo virtuoso si interrompe e nasce il problema degli esuberi.

Dov'è quindi lo scandalo Bitzer se non nel fatto che, da buon americano, ha detto cose semplici e chiare senza ripararsi, come amiamo fare noi italiani, dietro fumisterie e bizantinismi? 

Uno scandalo inesistente perchè gli esuberi Indesit - i famosi 1.425 - non li ha inventati Bitzer ma furono l'essenza del Piano di Salvaguardia sviluppato da Milani nella primavera del 2013, al punto che la situazione degli esuberi venne dettagliata, in termini di profili professionali, livello contrattuale e numero di eccedenze, come allegato della comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo in data 22 novembre 2013.

Con un gioco di prestigio mediatico, necessario per far uscire i sindacati dall'angolo e convincerli a sottoscrivere l'accordo, gli esuberi, come per miracolo, sparirono dalla scena dall'ormai celebre accordo del dicembre 2013. 

Ma fu una sparizione farlocca e teorica, perchè l'esubero è tale rispetto alla struttura, agli obiettivi e alla concretezza del mercato dell'impresa e non si cancella artificiosamente con il magicabula della cassa integrazione, dei contratti di solidarietà e dei prepensionamenti.

La verità è che l'indignazione rispetto alle parole di Bitzer è, come al solito, provinciale, retoricasenza respiro. E allora, per dirla alla Nanni Moretti con la Sacher Torte, "continuiamo così. Facciamoci del male".




    

10 commenti:

  1. accordo trionfalmente accolto dal sindaco Sagramola che in pompa magna e con una manifestazione mediatica da lui stesso voluta, di rimozione del famoso striscione che campeggiava sul balcone dell'edificio comunale in piazza!!! come sempre il sindaco Sagramola ha dato sfoggio della sua lungimiranza e mania di protagonismo. più logico e corretto sarebbe stato lasciarlo al suo posto a monito e ricordo di ciò che è. Muratori Davide

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Rimettiamo lo striscione 1425.
      poi aggiungiamo + 300 + 150 e cosi via fino all' esaurimento dei dipendenti

      Elimina
  2. Simonetti criticava l'approccio provinciale a Indesit. Con Muratori siamo all'approccio comunale!!! Sagramola dappertutto......

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quanto di più provinciale come atteggiamento di un sindaco che pur di cavalcare onde trionfalistiche si lascia andare a spettacoli come quello della rimozione dello striscione? il termine "provinciale" indica un atteggiamento di basso livello e non è riferito alle defunte, o meglio finte defunte, provincie, il termine provinciale indica una persona che più di tanto non sposta e quindi si limita a lamentarsi senza proporre o piagnucola istericamente, ilo termine provinciale si adatta perfettamente a ciò che sta avvenendo nella gestione del " problema" indesit.

      Elimina
  3. Anche per questo ringraziamo SPACCA !!!

    RispondiElimina
  4. E te pareva che non era anche stavolta colpa di Sagramola....I cesitini so pieni è colpa de Sagramola, le fogli cascano è colpa de Sagramola, nevica è colpa de Sagramola... Che ossessione!!! E basta!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La colpa non è solo di Sagramoletta, ma anche dei fabrianotti tordi che lo hanno votato.

      Elimina
    2. Sagramola non è un pivello della politica, quando si è candidato sapeva benissimo che il Sindaco è il solo politico in prima linea ed è il primo a beccarsi tutti gli accidenti della gente, anche se non ha colpe o responsabilità dirette. E non ha scelto di candidarsi in un momento tutto rose e fiori per giunta, quindi la tua invocazione mi sembra fuori luogo. Se ti preoccupi così tanto per la reputazione di Sagramola dovevi consigliargli di non candidarsi nel 2012, perché ora dal recenti sono scappati anche le formiche, non solo i buoi.

      Elimina
  5. Ci manca solo il solito 'anatema della Terzoni con qualche sua interrogazione parlamentare e poi siamo a posto!!!

    RispondiElimina
  6. “Con la riconsegna dei libretti di lavoro che è iniziata lunedì 16 marzo siamo davvero al capolinea della storia – spiega Luciano Recchioni, ex lavoratore Merloni, oggi Jp, e segretario della Fiom Cgil Umbria - e anche psicologicamente questo gesto è molto pesante, perché cancella anche le ultime sottili speranze che i lavoratori naturalmente continuavano a nutrire”.

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone