31 marzo 2015

Udc, Area Pop e quel che si pettina per Pettinari


Per chi guarda la politica dall'esterno può apparire singolare la battaglia smisurata che accompagna le scelte dell'UDC nelle Marche. Si tratta infatti di un partito lontano dai vecchi splendori politici ed elettorali; una forza politica che non è dimensionalmente in grado di esprimere quell'utilità marginale che potrebbe decidere le elezioni e rendere, di conseguenza, più comprensibile e spiegabile la contesa attorno al simbolo dello scudo crociato.

Per quale ragione, insomma, il successo dell'operazione Spacca sembra essere intimamente vincolato alle decisioni di Cesa? E per quale strana alchimia politica il segretario regionale del Pd Francesco Comi ha bruciato ogni prudenza pur di annunciare il sostegno dell'UDC a Ceriscioli nonostante l'appoggio provenisse soltanto dalla maggioranza del partito marchigiano?

Il motivo è molto semplice: le Marche, come abbiamo scritto qualche giorno fa, sono una regione moderata e cattolica ed è politicamente difficile prevalere senza una qualche legittimazione centrista

Il PD, ossessionato da una sorta di Reconquista castigliana, ha capito che il partito pigliatutto non funziona e senza l'appoggio dell'UDC è costretto ad ampliare la coalizione dando al centro la forma di un cespuglio inventato a tavolino attraverso il gioco delle liste civetta. Spacca, dal canto suo, ha bisogno come l'aria di presidiare interamente l'area centrista, per evidenti ragioni di posizionamento politico.

Ad oggi, infatti, tre dei cinque raggruppamenti che parteciperanno alle elezioni regionali nelle Marche fanno fatica a parlare con l'elettorato moderato e centrista: Cantiere Sociale, per via della sua ispirazione di sinistra radicale; il Movimento 5 Stelle per brutalità di linguaggio e visione giustizialista; la destra leghista e di Fratelli d'Italia per le sempre più evidenti e dichiarate simpatie lepeniste.

Rappresentando questo scenario in una mappa del posizionamento politico emergerebbe visivamente un dato politico decisivo e cioè che il PD è quello che subisce di più la pressione competitiva delle forze radicali, nello specifico del Cantiere Sociale e del 5 Stelle. Ed è anche per liberarsi da questa morsa, che è anche e soprattutto elettorale, che il segretario Comi ha estremo bisogno di ricevere dal centro dello schieramento politico una qualche apertura di credito.

Spacca, da questo punto di vista, se tiene ancorata l'UDC può ritenere completata la sua operazione politica di egemonia completa sul centro politico, perchè la distanza dal raggruppamento lepenista - filtrata dal sostegno di Forza Italia - rappresenta un valore aggiunto in quanto toglie dall'arco del PD un micidiale argomento di campagna elettorale oltre che un possibile richiamo della foresta capace di drenare voti dal Cantiere Sociale in nome della vecchia ma sempre comoda pregiudiziale antifascista

La Direzione Regionale dell'UDC ha votato un documento di sostegno al PD e al suo candidato a Presidente della Regione. Cesa ha invece dichiarato che in ogni regione - Puglia esclusa per accordi pregressi - sarà presente Area Popolare. Di fatto, se non si verificherà una ribellione filo Pettinari della base dell'UDC, il segretario regionale del Partito e l'assessore Viventi non potranno utilizzare il simbolo dell'UDC. Ed è esattamente quel simbolo che vogliono sia Spacca che Comi. 

Senza quel simbolo è difficile immaginare che il Pd possa sacrificarsi per Pettinari. Il gruppo dirigente del PD può morire per Pesaro e non certo per Danzica.
    

16 commenti:

  1. Ma che è Cantiere Sociale? L'ennesima stalla con dentro Rifondazione, Comunisti Italiani, centri sociali e via discorrendo? Ma chi li vota?

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    1. Forse si riferisce a Coalizione Sociale di Landini

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    2. Si chiedo scusa. Mi riferito a Coalizione Sociale che ho erroneamente denominato Cantiere

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    3. Si chiama Cantiere Altre Marche e è la lista che mette insieme tutti quei partitelli della sinistra radicale (Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e compagnia). La Coalizione Sociale di Landini non penso proprio che parteciperà alle elezioni regionali.

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    4. Anche l'Idv sta nel cantiere? Ah no, sta col pd di Matteo Renzi...

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    5. E fa bene a starci. Tra Ceriscioli e Mentrasti, spiace dirlo, ma Ceriscioli tutta la vita.

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    6. Coerenza IDV, va dove ti porta la poltrona

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    7. Perché Mentrasti cerca il sol dell'avvenire o solo lo sdraio? Siamo seri, via.

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  2. Il candidato presidente di Cantiere Altre Marche è Edoardo Mentrasti

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  3. In centro hai visto che crateri ci sono su Via Gian Battista Miliani?

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  4. Il coordinatore regionale di SEL già ora consigliere regionale, uomo di lungo corso avvezzo alla politica

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  5. Marche 2020: operazione di retroguardia.
    Fino a ora si solo lette solo polemiche da pollaio politico che non fregano niente a nessuno, manifesti con slogan generici e vuoti, nessuna proposta innovativa e degna di lasciare il segno nei cuori.
    Lo stesso nome del partito sembra più un giochino in politichese per addetti ai lavori, perché l'elettore medio che ne capisce del significato di 2020?
    Non parliamo poi di "partito delle Marche", che avrebbe senso se l'intera comunità regionale si riconoscesse culturalmente, socialmente e storicamente entro i confini amministrativi attuali.

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  6. Spacca ha dichiarato che il suo è stato un atto di romanticismo, per i bei tempi andati verrebbe da aggiungere e sicuramente i 400.000 euro che si è intascato all'impronta lo hanno commosso eccome.

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  7. Che popolo bue è il popolo marchigiano se un partito sul territorio nazionale sfiora il 1,2 % e nelle Marche punta ad essere seconda forza...

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    1. Quoto, ma purtroppo è stato sempre così.

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