11 maggio 2015

Renzi e Boschi all'attacco di Spacca che gongola

Gli attacchi di Renzi e del Ministro Boschi sono una medaglia per Spacca perchè certificano e avvalorano l'intuizione referendaria su cui il Governatore sta giocando la sua partita politica. La reazione del PD, da questo punto di vista, è una cartina di tornasole dell'effetto prodotto da un cambio di passo che ha colto di sorpresa il partito renziano. 

Evidentemente la radicalizzazione dello scontro ha rappresentato ciò che gli scacchisti definiscono la mossa del cavallo, uno scarto di lato che ha messo il PD marchigiano sulla difensiva, costrigendolo a chiedere aiuto alle figure più importanti del Governo in carica.

Gli interventi di Renzi e della Boschi, però, sono stati trattamenti di puro rinforzo e si sono accodati alle linee guida della propaganda piddina  - tradimento e attaccamento alla poltrona da parte di Spacca -, perchè sul versante amministrativo c'era poco da eccepire senza inoltrarsi in un atto di accusa che avrebbe coinvolto anche il PD e i suoi assessori regionali.

Il Pd, molto probabilmente, aveva messo in conto un valzer lento, uno Spacca flemmatico, risucchiato dall'indole moderata in una campagna elettorale di puro e prosaico resoconto del decennio trascorso al vertice della Regione Marche. 

Invece Spacca ha lasciato di colpo i toni aulici del "giovane favoloso", trasformando la sua proposta politica in un modello che, in quanto tale, si fa alternativa politica e dialettica referendaria.

L'allievo di Aldo Moro ha fatto di necessità virtù, inserendo nel suo schema cattolico e popolare un elemento pannelliano capace di "parlare" anche a pezzi della società marchigiana che hanno vissuto e conosciuto il travaglio della cultura laica, azionista e del comunismo riformista e socialdemocratico.

Spacca adesso ha un ultimo passaggio da compiere: superare le accuse che lo fanno stare sulla difensiva. Innanzitutto quella di essere un traditore. Spacca ha tradito una cosa sola: la speranza del PD di pensionarlo e di farlo sparire dalla scena attraverso quel processo immorale di eliminazione politica ingentilito, ma non troppo, dal sostantivo rottamazione

L'altra accusa che Spacca deve usare come una mossa di judo, trasformandola in un punto di forza, è quella relativa ai suoi 25 anni in Regione. La sua esperienza pluriennale, in un momento di crisi acuta, ha una grande valenza politica perchè da un lato garantisce una guida solida a una comunità regionale messa a rischio dalle ipotesi di ridefinizione territoriale e dalla caduta del reddito; dall'altro rappresenta un punto di equilibrio tra politica e tecnocrazia regionale che verrebbe meno se fosse eletto un Presidente senza esperienza e senza visione.
    

19 commenti:

  1. Ma degli attuali componenti del consiglio comunale di Fabriano, chi è con Spacca e chi contro ?

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  2. All'incontro di Spacca di venerdì tranne Pallucca e Balducci c'era l'intera Giunta

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  3. Paglialunga va da chi gli garantisce altri 5 anni di stipendio

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    1. Questo è lo spot migliore per chi dice di non votare Spacca.

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  4. La vera pochezza del "progetto" politico di Spacca l'ha sintetizzata lui stesso, quando afferma che la sua ricandidatura è un LABORATORIO.
    Ma laboratorio de che?
    Dopo 10 anni (DIECI !!!) stiamo ancora a parlare di laboratorio ???
    Con personaggi tipo Solazzi, Giorgi e compagnia???
    Ma davvero gli elettori marchigiani son così TONTI?
    In Inghilterra dicono don't forget, don't forgive.
    Qua nel contado basta che se magna, pane e cicoria o è sufficiente anche la sola illusione.

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  5. ELEZIONI REGIONALI MARCHE: 1 candidato su 10 è indagato tra cui Spacca e Acquaroli. [fonte: il Fatto Quotidiano 9 maggio 2015]
    Tra quei 24 candidati ci sono anche due candidati alla presidenza: uno è il presidente uscente Gian Mario Spacca, alla guida della Regione per due legislature con il centrosinistra e oggi ricandidato a un terzo mandato con i centristi e Forza Italia; l’altro è Francesco Acquaroli, che si presenta sostenuto da Lega Nord e Fratelli d’Italia.
    A dover rispondere delle contestazioni più salate, sono gli ex capigruppo: devono giustificare infatti non solo i propri rimborsi, ma anche quelli a favore dei loro colleghi di gruppo. A Spacca tra il 2008 e il 2012 i pm contestano l’autorizzazione al rimborso di circa 62mila euro. I magistrati contestano, oltre a acquisti di occhiali e spese postali, pasti in ristoranti per alcune migliaia di euro. In alcuni casi pranzi o cene da più di 50 euro a persona: in un’occasione, scrivono i pm, si arriva a 182 euro per due coperti tutti messi in conto al suo gruppo consiliare e non adeguatamente giustificati, secondo l’accusa.

    Per Acquaroli, invece, l’accusa è concorso in peculato assieme all’allora capogruppo del Popolo della libertà Francesco Massi Gentiloni Silveri (anche lui ricandidato come consigliere con Marche 2020, che sostiene Spacca): ai due politici la Procura di Ancona contesta spese per 14.750 euro tra il 2010 e il 2012 per l’affidamento di consulenze e per rimborsi che non sarebbero stati sufficientemente documentati.
    Tra gli indagati ricandidati c’è poi Enzo Marangoni, un passato da leghista oggi in lista con Forza Italia. Nel gennaio 2014 fece parlare di sé per un post sulla sua pagina facebook con la faccia di Benito Mussolini al balcone e una scritta: “Gli italiani muoiono di fame e voi non fate altro che pensare agli immigrati! Boldrini e Kyenge andate affa… voi e gli immigrati!”. I pm ora gli contestano tra le altre cose 260 euro per comprare 40 calcolatrici e 9mila euro per l’acquisto di 2.900 copie di un libro poi date in omaggio. Totale contestato a Marangoni, che ricopriva a carica di capogruppo della Lega Nord, circa 18mila euro tra il 2010 e il 2012.
    Maura Malaspina, che corre con Spacca in Marche 2020, deve invece rispondere di circa 22mila euro rimborsati fra il 2010 e il 2012 in conto al gruppo dell’Udc di cui era presidente. Più nel dettaglio, avrebbe autorizzato per sé o per i suoi consiglieri spese per circa 11mila euro per ristorazione senza adeguate giustificazioni. Al suo predecessore come capogruppo Udc tra il 2008 e il 2010, Luigi Viventi (che oggi corre in una lista che appoggia il candidato governatore del Pd, Luca Ceriscioli), i pm contestano 39mila euro. Poi ci sono Fabio Pistarelli (ex An, oggi con Fdi, 55mila euro contestati), Ottavio Brini (ex capogruppo Pdl, ora in Fi, 37mila euro). Moreno Pieroni, ex Psi e candidato in Uniti per le Marche che sostiene Ceriscioli, dovrà spiegare ai pm l’acquisto di 90 portachiavi: 326 euro (ma in totale la cifra su cui si indaga è di 15mila euro).
    Sono indagati poi per concorso in peculato (con i loro capigruppo di allora) anche i ricandidati del Pd Gianluca Busilacchi, Gino Traversini, Enzo Giancarli e Angelo Sciapichetti, di Forza Italia Giacomo Bugaro, Graziella Ciriaci, Elisabetta Foschi e Umberto Trenta, Valeriano Camela e Luca Marconi (Uniti per le Marche, centrosinistra), Mirco Carloni e Paola Giorgi (Marche 2020, centrodestra), Giulio Natali, Roberto Zaffini e Giovanni Zinni (Fratelli d’Italia). Molti di loro, nelle scorse settimane, si sono presentati in Procura o hanno recapitato memorie difensive. Intanto corrono per un altro mandato in consiglio.

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  6. Il Fatto Quotidiano è un giornale che sostiene un'area politica molto precisa. E' come se uno volesse criticare la CGIL utilizzando Libero e il Giornale.

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    1. Mi sembra però che non abbiano riportato inesattezze.

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    2. Il Fatto Quotidiano.non sostiene nessuna area partitica. Non è finanziato da nessun imprenditore votato alla politica. Fanno informazione punto. Poi può essere condivisibile o non ma a me sembra che non risparmino nessuno quando ci sono fatti rilevanti.

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    3. il rapporto tra i fabrianesi e l'informazione non è mai stato semplice...

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  7. Ma Crocettilaqualunque ha gli attributi per non votare Spacca ?

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    1. Non penso. Non ha il coraggio non può darselo.

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    2. Anche se iscritti al PD, tutti coloro che siedono in consiglio comunale, voteranno per Spacca

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  8. Un segnale forte sarà capire se Spacca riuscirà a governare la successione a Papiri al vertice della Fondazione. Un uomo di Spacca al comando darebbe molta più forza anche al suo consenso a Fabriano.

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  9. Proprio qui il punto. Far continuare nei punti strategici la solita cricca. Il consenso ottenuto con le chiavi delle casseforti. Siete sicuri che continuità, esperienza nella gestione tecnocratica e di relazione politica dia un risultato diverso da quello avuto sino ad oggi ? Qualche dubbio sorge spontaneo.

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  10. Napoleone Crocetti scegliendo Santini ha tirato una zappa sui piedi di Sagramola perché nella lotta tra l'ex Sindaco e il figlio politicamente insipido di un ex Sindaco, vada come vada, è sicuro che l'unico a perderci sarà sempre e comunque l'attuale Sindaco.

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  11. Signori basta non votare, ne Spacca, ne il pesarese del PD!!!!

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    1. Infatti io voto M5S. Il resto (come ad esempio Altre Marche) è il nulla.

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    2. Infatti io voto Lega Nord. Il resto (come ad esempio altre Marche ed il M5S) è il nulla.

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