22 maggio 2015

Whirlpool: è il capitalismo bellezza!

L’imminenza delle elezioni regionali non aiuta a comprendere la questione Whirlpool perché ogni contendente, a modo suo, punta a trarre profitto o a limitare i danni da una questione rovente, che potrebbe incidere anche sull’esito del voto del 31 maggio.

La scure calata sugli impiegati - con il secondo round del Piano industriale - e la quota esuberi ampiamente oltre la soglia delle 2.000 unità, propongono in tutta la loro potenza l’effetto deflagrante generato dalle fusioni per incorporazione
  • eliminazione di doppioni produttivi;
  • decimazione di capitale umano;
  • razionalizzazione feroce degli impianti e delle produzioni
  • recupero di valore attraverso il taglio del personale;
  • recupero di produttività con l’aumento dei carichi di lavoro di chi resta in azienda.
Che piaccia o meno il capitalismo globalizzato è anche questo e non saranno manifestazioni, presidi e scioperi a modificare la ratio di un sistema economico fondato sulla competitività crescente dei grandi player.

Eppure l’impressione è che ci sia anche altro e cioè che Whirlpool abbia giocato la sua partita sfruttando magistralmente le regole emotive che caratterizzano le vertenze industriali e l’equazione del conflitto sociale nel nostro Paese: tanto più brutale è il taglio annunciato, tanto più è facile strappare concessioni in termini di ricorso agli ammortizzatori sociali.

Visto in questi termini l’obiettivo della multinazionale americano appare più chiaro e forse meno draconiano: scaricare sulla collettività i costi della ristrutturazione del gruppo utilizzando come fattore negoziale la spada di Damocle della delocalizzazione e la minaccia del capitale nomade.

Come si dice in questi casi: è il capitalismo bellezza! Invece dalle nostri parti si risponde alle dinamiche dell’economia mondiale con un inflazionatissimo palliativo: ricercare il responsabile politico dell’operazione, nonostante tutti sappiano che è l’economia a dettare l’agenda alla politica e non il contrario.
    

15 commenti:

  1. Ricordo questa tua analisi, praticamente identica, anche oltre un anno fa quando furono annunciati i primi massicci esuberi Indesit, evidentemente i politici e i sindacalisti che leggono questo blog continuano ad essere sordi, a non capire, oppure a far finta di niente nella speranza di tirare a campare.

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  2. C'è anche un'altra possibilità: che io sia riconglionito e ripetitivo!

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  3. Possibile che il segretario del PD di Fabriano (CROCETTILAQUALUNQUE) non spenda una parola per la vicenda Indesit/Whirlpool ? VERGOGNA !

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  4. Come ca ... zo si fa a votare PD con gente al suo interno come CROCETTILAQUALUNQUE

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    1. Lo stesso vale per Marche 2020 con sorce souris topo

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  5. Il responsabile politico regionale c'è, ha un nome ed un cognome. Perché è lo stesso che ha fatto passare l'acquisto di Indesit da parte di Whirpool come una grande vittoria.
    Don't forget and don't forgive.
    Ma a Favrià l'importante è fa spallucce.

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  6. Scusa Simonetti, perché se secondo te è l'economia che governa il tutto, la politica (in particolare Spacca) si fa promotore di vittorie di Pirro, tipo i milioni di euro promessi per l'innovazione tecnologica, che poi non sono mai arrivati?
    Elettrolux ha ottenuto dalla BEI 150 milioni per la ricerca e sviluppo.
    Attendiamo ancora quelli di Spacca.

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  7. Prestito della banca Europea degli Investimenti non della Serracchiani http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-05-20/dalla-bei-finanziamento-150-milioni-electrolux-063719.shtml?uuid=ABlQ2KjD

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  8. poi che la serracchiani ci abbia fatto mettere la mano a renzi ok vista a vicinanza politica.

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    1. La mia non era una rivendicazione sull'operato della Serracchiani o di Renzi, che giudico due asini, ma sul fatto che è un'abitudine dei politici, anche di casa nostra, mettere il cappello sulle cose positive o toglierlo da quello negative.

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  9. E su questo non ti do certo torto!

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  10. Ormai fare il politico è semplicissimo, basta sparare ogni tanto una sentenza, un proclama o una dichiarazione di sostegno su twitter e i 10.000 euro al mese sono giustificati (almeno secondo la loro visione). L'importante è tenere il culo in caldo sulla poltrona, poi chi vivrà vedrà. l dinamico duo umbro marchigiano dei parlamentari PD Giulietti e Lodolini è da due anni che spara parole di opposizione a ogni licenziamento per poi ottenere un pugno di mosche. Quindi tanto valgono un Crocetti o un Santini che stanno nella tana in operoso letargo o i due twittatori al nulla.

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  11. ma cosa volete che facciano Giulietti, Lodolini e company? o Spacca & Sorci? Ciò di cui NON sono capaci? e comunque è una bella impresa opporsi al grande capitale. Perchè Whirlpool dovrebbe tenersi gente che non gli serve? Una cosa: trent'anni fa i Merloni presero per le loro industrie quelli che riteneva i migliori. Abbiamo sempre saputo che quelli non erano raccomandati, erano bravi e li avevano scelti nel mazzo. Avranno certamente acquisito una grande professionalità, dunque di che preoccuparsi? Quelli capaci un lavoro lo trovano sempre, no?

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  12. Mi raccomando dopo l'aspirapolvere Boldrini mandate in Regione Giobbe Covatta.

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  13. Vendola dice che il PD è morto, però in Veneto per raccattare 4 voti che permettano ai suoi portatori d'acqua con le orecchie di avere una seggiola su cui sedersi, si apparenta con il PD.
    La coerenza, questa sconosciuta....

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