10 giugno 2015

Whirlpool, la partita persa

I primi sintomi della "tempesta perfetta" che si è abbattuta su Fabriano con le elezioni regionali si sono subito visti con la vertenza Whirlpool. Come ha ben sintetizzato il Resto del Carlino si tratta su None e Carinaro mentre per Albacina e per gli impiegati della sede centrale fabrianese non c'è speranza.  

Fabriano, insomma, è ai margini della trattativa come mai era accaduto prima. Spacca non c'è più e si sente. Il neo Governatore Luca Ceriscioli è in altre faccende affaccendato e non si accalora di certo per il nostro entroterra che va in vacca.

Al centro della trattativa Whirlpool ci sono due questioni: il Piano Industriale e gli esuberi. Per la multinazionale americana il numero degli esuberi è una conseguenza dei contenuti del Piano. Per i sindacati, invece, è necessario cambiare il Piano per riassorbire gli esuberi. Per il Governo l'operazione meravigliosa è diventata una brutta gatta da pelare e il fatto che il Ministro Guidi parli sempre e soltanto di passi avanti e passi indietro la dice lunga sull'imbarazzo dell'Esecutivo.

Visto e considerato dove sta la lama e dove sta il manico, la vertenza è destinata a focalizzarsi quasi esclusivamente sugli esuberi. Magari con qualche ritocco non sostanziale come si è visto per None e Carinaro.

La carta del maxi incentivo funzionerà perchè somiglia al dilemma del prigioniero nella Teoria dei Giochi. Conviene ritirare l'assegno al volo rassegnando le dimissioni, oppure attendere gli eventi rischiando di perdere buonuscita e posto di lavoro? 

A questa domanda ogni lavoratore finirà per dare una lettura solitaria perchè più è alto l'ammontare dell'incentivo più è bassa la possibilità di una risposta collettiva e solidale.

La questione esuberi, in verità, non si limita alle sole "modalità di uscita" della persona coinvolta e agli ammortizzatori sociali che servono ad attutire il colpo. C'è un'altra questione fondamentale e cioè che ogni esubero corrisponde a un posto di lavoro perso perchè quella figura non sarà comunque rimpiazzata da una nuova assunzione.

Di fatto la partita Whirlpool è persa e viene da pensare, col senno di poi che purtroppo è l'unico possibile, che forse sarebbe andata meglio coi cinesi di Haier che non essendo presenti in Europa e tanto meno in Italia non avrebbero avuto "doppioni" da smaltire e strutture da integrare.

Il 25 febbraio 2014 su questo blog scrivevo: "Se sarà Haier i fabrianesi devono essere consapevoli che la città diventerà un’enclave cinese come lo è diventata, con altre modalità e per altre ragioni, Prato e il suo sistema di produzione tessile, perchè la penetrazione commerciale del Dragone è sempre propedeutica alla penetrazione demografica di cui costituisce un trampolino."

Confermo quelle righe ma con il dubbio fortissimo che forse i cinesi sarebbero stati il male minore. Mai fidarsi degli americani!
    

35 commenti:

  1. Simonetti almeno sai fare autocritica!

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  2. "Spacca non c'è più e si sente"
    Eh si, invece quando ci stava cosa si sentiva?
    Ricordiamoci bene che la colpa della situazione Indesit, così come della Ardo, è anche di Spacca, che quando c'era da trattare se ne andava in giro per Cina e Russia.

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    1. La situazione di Ardo e Indesit è responsabilità diretta di due rami della famiglia Merloni. Accusare Spacca per salvare i Merloni funziona solo con gli smemorati

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    2. Allora perchè Spacca e tanti altri politicanti locali si son messi in testa il capello della vittoria quando Whirpool ha acquisito Indesit ?
      Perchè Spacca e tanti altri politicanti locali hanno messo il naso nella questione Ardo ed Indesit?
      "E' il capitalismo, bellezza" è una frase per tutte le stagioni o viene tirata fuori a convenienza?

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  3. Simonetti, dovresti guardare come è stata risolta la questione Elettrolux, altro che cinesi.
    La vertenza elettrolux è la pietra di paragone su cui misurare chi racconta frottole (Spacca, i cinesi, gli iraniani) e chi fa le cose.

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    1. La questione Electrolux è stata aperta dopo Indesit perchè la prima vertenza Indesit fece scuola a tutti su come funzioan il conflitto sociale in Italia

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    2. La vertenza Elettrolux è stata molto più dura della pantomima Ardo ed Indesit, dove si son promessi (e dati ?) soldi pubblici a fronte di nulla.
      Tanto è vero che Elettrolux adesso prende i soldi dalla BEI.

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  4. In Italia Haier è presente a Milano ed a Varese con la società Haiereurope che si occupa della distribuzione di elettrodomestici (bianco e bruno) mentre a Campodoro in provincia di Padova Haier (Italy) Appliances S.p.A. si occupa della produzione di Frigoriferi. A Revine Lago in provincia di Treviso, Haier A/C (Italy) Trading S.p.A. Unipersonale dal 2002 distribuisce in esclusiva condizionatori nel mercato italiano professionale dell’espansione diretta.

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    1. Prevalentemente distribuzione a parte i frigoriferi. Comunque non certo un doppione di Indesit

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    2. Haier fa prodotti di basso di gamma. Indesit/Whirpool no. Haier non ha proprio intenzione di fare i prodotti del livello di Indesit/Whirpool, altrimenti lo avrebbe fatto da tempo e con finanza propria che certo non gli manca. Altro che doppioni, non inventiamoci teorie.

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  5. Capisco che l'obiettività al giorno d'oggi è merce più unica che rara, ma l'obiettività si basa sui fatti, ed i fatti sono questi:

    12 luglio 2014, fonte Corriere Adriatico: http://www.corriereadriatico.it/ECONOMIA/marche_fabriano_indesit_whirlpool_spacca/notizie/794630.shtml

    FABRIANO - La Regione Marche guarda all'accordo Indesit-Whirlpool con un focus sulle "prospettive strategiche di medio-lungo periodo". "Non basta salvare i posti di lavoro - dice all'Ansa il presidente Gian Mario Spacca, all'indomani della notizia che il colosso Usa ha acquisito il 60,4% del gruppo elettrodomestico fabrianese -, ma è importante capire quale sarà il ruolo di Indesit nel quadro della presenza Whirlpool in Europa, avere garanzie sulla salvaguardia della filiera produttiva dell'indotto, degli investimenti in formazione e ricerca fatti sul territorio, del progetto di piattaforma tecnologica avanzata». Soprattutto, ribadisce, «il quartier generale dell'azienda deve restare nelle Marche». «Whirlpool - sottolinea il governatore - ha riconosciuto fin da subito il ruolo del governo regionale», tanto che il presidente di Whirlpool Corporation per Nord America ed Europa Marc Bitzer ha incontrato per primo proprio Spacca, nell'aprile scorso. «In quell'occasione - ricorda Spacca - ci siamo detti che se l'intesa con Indesit Company fosse andata in porto, ci saremmo rivisti per una valutazione del piano industriale». «Ora che l'accordo fra i due gruppi privati è diventata un fatto formale, l'interlocutore della Regione è Whirlpool». La giunta, ricorda Spacca, «non ha competenza sulle politiche di una grande azienda come Indesit, ma è concentrata sulla tutela di un numero altissimo di imprese micro e piccole dell'indotto, e dunque interessata alle ricadute occupazionali e di reddito sul territorio». L'accordo che Indesit, i sindacati e la Regione Marche avevano sottoscritto a dicembre prevede 83 milioni di euro di investimenti negli stabilimenti italiani, nessun licenziamento fino al 2018 e il ricorso ad un ventaglio di ammortizzatori sociali: «quell'accordo va rispettato anche dalla nuova proprietà - conclude Spacca -, e va integrato con una strategia industriale di medio-lungo periodo».

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    1. Notoriamente Spacca sosteneva Haier. E anche questo è un fatto. Resta che un'azienda viene venduta dai proprietari e proprietaria di Indesit era la famiglia Merloni.

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    2. Ma il piano idustruale dell'Haier tu l'hai visto? L'offerta dell'Haier tu l'hai vista? Esisteva?
      Sennò qua stiamo a parlare del sesso degli angeli.

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    3. Fonte: corriere adriatico 27 agosto 2014
      http://www.corriereadriatico.it/ECONOMIA/marche_fabriano_indesit_incontro_spacca_presidente_whirlpool/notizie/865852.shtml

      FABRIANO - Il presidente di Whirlpool per il Nord America e l'Europa, Marc Bitzer, incontrerà il governatore delle Marche Gian Mario Spacca «verso la fine di settembre o l'inizio di ottobre», per parlare di progetti del gruppo nelle Marche, dopo l'acquisizione del controllo di Indesit Company. Lo rende noto lo stesso Spacca, rispondendo ad un'interrogazione della Federazione della Sinistra. «La Regione - spiega - si è già attivata per conoscere il progetto industriale di Whirlpool per le Marche». Dopo la notizia dell'accordo su Indesit con il colosso americano dell'elettrodomestico, a luglio, ricorda Spacca rispondendo al consigliere Raffaele Bucciarelli «ho nuovamente preso contatto con il presidente Whirlpool Nord America Marc Bitzer per richiedere un incontro, possibilmente entro il mese di settembre. Nel pieno rispetto delle prerogative aziendali ritengo infatti necessario conoscere gli intendimenti del gruppo sulle strategie future legate all'acquisizione di Indesit e sui riflessi che queste potranno avere sulla comunità marchigiana».

      Bitzer, prosegue, «si è detto disponibile all'incontro verso la fine di settembre o l'inizio di ottobre, fermo restando l'espletamento dei passaggi formali per il completamento dell'operazione». «Già in un incontro precedente con il presidente di Whirlpool, lo scorso aprile, la Regione aveva espresso con grande determinazione la propria attenzione alla vicenda Indesit e alle sue ricadute occupazionali e competitive sulle Marche».

      «Indesit Company, infatti - sottolinea il governatore - non è solo la più grande impresa industriale delle Marche, ma anche un valore per l'intera comunità regionale, per l'occupazione diretta e indiretta, la produzione di reddito e lo sviluppo di conoscenze. La Regione non ha competenza, di norma del Governo nazionale, sulle politiche di grandi aziende come Indesit, ma è concentrata sulla tutela di un numero altissimo di imprese micro e piccole dell'indotto, e dunque interessata alle ricadute occupazionali e di reddito sul territorio». «L'accordo per l'acquisizione da parte di Whirlpool della partecipazione di maggioranza in Indesit - conclude Spacca - costituisce una vicenda strategica destinata ad influenzare profondamente la struttura economica e sociale e sulla quale continueremo a tenere alta l'attenzione».

      Che si sono detti Whirpool e Spacca ? Nessuno sa nulla.

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    4. Luglio 2014 è il momento in cui Whirlpool annuncia l'acquisizione di Indesit.
      Nel CDA del 21 Marzo 2014, di cui avevo ampiamente illustrato le probabili motivazioni di un CDA Indesit Fabriano, fatto a Londra, si parlava di scelta dell'Advisor e delle manifestazioni di interesse da parte dei cinesi di Haier, dei turchi di Arcelik, dei tedeschi di Bosch e degli americani di Whirlpool. Quindi bisogna andare indietro di qualche mese per trovare dichiarazioni di Spacca in merito al suo interesse per i cinesi.
      Ne allego uno che purtroppo è sul sito del PD, allora amico di Spaca. E' del 3 marzo 2014 e Spacca, a mio avviso, stava preparando, il "fidanzamento" tra Haier (che in Italia non ha i grandi doppioni come Whirlpool) e Indesit .

      http://www.partitodemocratico.it/doc/265752/spacca-ho-fatto-lintesa-coi-cinesi-per-sostenere-lindustria.htm

      LEGGETE ANCHE QUESTO SU UNA RIVISTA SPECIALIZZATA:

      http://www.apparecchielettrodomestici.it/2014/02/27/haier-la-regione-marche-firma-un-accordo-con-il-colosso-cinese/

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    5. Condivido con Gian Pietro quando scrive che: "la situazione di Ardo e Indesit è responsabilità diretta di due rami della famiglia Merloni. Accusare Spacca per salvare i Merloni funziona solo con gli smemorati".

      Fermo restando che, come ho sempre scritto, le politiche industriali sono di pertinenza del Governo centrale, ed è impensabile che un Governatore o un Sindaco possano trovare soluzioni a decine di migliaia di disoccupati o di disoccupandi.
      Detto questo, trascrivo un post che ho scritto il 28.01.2014:
      Il post iniziava con due frasi del 6.10.2011 di Andrea Merloni: “Fare gli imprenditori non è un diritto ma una responsabilità nei confronti delle persone e del territorio, a cui si devono dare sicurezza e garanzie. Questo è il motivo per cui il cuore pulsante di Indesit Company è Fabriano. Noi abbiamo una missione collettiva e una responsabilità sociale, sapendo che non ci può essere sviluppo economico di un’impresa se non c’è anche crescita nel territorio dove è radicata. E ricordando sempre di essere italiani e prima di tutto marchigiani”;
      e da una frase di Maria Paola Merloni del 17.01.2013: “Il mio pensiero non è quello di vendere. Indesit è una società quotata, fondata da mio padre come Merloni Elettrodomestici a meta degli anni 70, cui tutta la nostra famiglia è molto legata. Intendo continuare a farlo, ben consapevole dell'importanza di Indesit nelle Marche e in tutti i luoghi in cui offre occupazione”.
      Tirate voi le conclusioni.
      I grandi capitani di industria non sono stati in grado di formare i nuovi generali e i sottotenenti hanno disertato.

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    6. Aridaje...ma qualcuno ha visto il contenuto dell'offerta Haier ?
      O parliamo per sentito dire?

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    7. Hai ragione: nessuno ha visto l'offerta Haier come nessuno aveva visto l'offerta della Whirlpool fino all'annuncio dell'accordo con i Merloni. Ma stiamo parlando di offerte di soldi ai padroni (11 euro ad azione pari a 758.164.781 euro) e agli azionisti del flottante per acquisire il 100% della Indesit. Haier sicuramente offriva di meno perchè, la nomina dell'Advisor aveva sicuramente lo scopo di massimizzare il profitto. Ma questo non lo saprà mai nessuno. Sono accordi riservati. La domanda è se qualcuno aveva mai visto il piano industriale di Haier. Quello della Whirlpool è datato ottobre 2014, composto da 160 pagine e il punto interessato è il 5.A.
      Molti hanno fatto finta di non vederlo: c'è scritto tutto quello che sta accadendo tranne nei numeri reali degli esuberi.
      L'ho letto è

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    8. Eco, appunto nessuno ha letto il piano industriale di Haier, quindi come si fa a dire che erano meglio i cinesi?
      Ci si sta arrampicando sugli specchi.

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  6. Io pongo un problema e cioè chi tratta quel che poco che c'è da trattare. Se per i fabrianesi che Spacca non ci sia più è un bene vuol dire che che quel che c'è ora può fare qualcosa. Attendiamo segnali di speranza e non solo. ma quando c'è una vendita la partita la giocano e la stabiliscono venditori e acquirenti. Gli altri fanno da contorno. Ripeto attendo nuovi paladini dell'interesse di Fabriano. DI quelli che si fanno carico della situazione senza usare l'alibi del pregresso. Chiedo troppo?

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  7. Simonetti se continui così dobbiamo rimpiangere Andreotti. Finiamola con i SE, chi ha avuto in passato la possibilità di dimostrare quanto valeva ha avuto tutto il tempo per farlo. Con tutti i mezzi possibili e con tutto il vento in poppa. Ora se l’evoluzione dello scenario internazionale è mutato e non ne rimane nulla evidentemente qualcosa non ha funzionato., quantomeno in termini di lungimiranza e di visione. Se si parla di liberismo lo si faccia sul serio. Ciò significa che finita un’era industriale si guarda oltre, verso nuovi scenari. Finita una aristocrazia ne avanza un’altra. Il resto sono chiacchiere da orticello di casa. Il ritornare sul vecchio non credo che possa essere nè efficace né consolatorio. I posti di lavoro sappiamo benissimo che non si creano dal nulla ma se dovessimo fare un’analisi onesta diciamoci che non c’è più spazio per una occupazione del tipo pre-crisi. Vuoi per una maggiore evoluzione tecnologica, vuoi per un cambio di mentalità del consumatore, vuoi per la globalizzazione. La logica del consumismo è finita nel modo con cui siamo cresciuti. Si aprono nuovi modi e nuove tendenze, cambiano priorità e fabbisogni ma la vita continua non certo continuando a guardarsi indietro e delegando sempre qualcun altro che decida per noi. Gli Americani ? I Cinesi ? I Turchi ? Quanto ognuno di noi scommetterebbe sulla durata di permanenza sul territorio di ognuno di loro. O perlomeno sulla stabilità occupazionale. Best non ci dice nulla ? Benelli neanche ? Allora ? Qualche riflessione in più andava fatta e soprattutto và fatta.

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    1. Ok sono d'accordo con te. Parliamo di nuovi scenari e nuove tendenze.

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    2. Quoto in pieno l'anonimo.
      Le nuove tendenze ed i nuovi scenari?
      A Fabriano è stato mai fatto un incubatore per le start up?
      Invece di regalare i soldi ai padroni del vapore per fare "ricerca" (su cosa poi?) si potevano dare ai chi aveva anche il minimo barlume di idea su un progetto innovativo.
      Se poi invece la prima cosa che si chiede è ri-impiegare i fuorisciti di un industria dove la richiesta a livello europeo si è contratta all'inverosimile, allora si deve cambiare cervello.
      La rivoluzione industriale è incominciata da un pezzo. Si viaggia già su auto elettriche e Fabriano sta ancora lavorando sul trasporto via muli.

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  8. Nuovi scenari e nuove tendenze li scopri se osservi. Diciamo che se ne discutiamo in 4 poco importa molto invece se l'atteggiamento diventasse comune. Andando al nocciolo non voglio assolutamente essere quello che dispensa ricette anche perche' ancora si parla di destra e sinistra quando dal mio punto di vista dovremmo parlare di conservatori e progressisti. Definito questo qualche cosa potrebbe nascere altrimenti .......Steve Jobs in Itala sarebbe morto di fame.

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  9. io mi domando solo una cosa , se Spacca aveva in mano i cinesi e l'offerta da loro fatta era concreta perchè non gli ha proposto gli stabilimenti ex ARDO invece che che mettere in scena la pantomima della finta cessione a Porcarelli?? sai che guerra tra americani e cinesi per produrre sullo stesso territorio?? secondariamente c'è da sempre una domanda che mi assilla , perchè l'amministratore delegato di whirlpool è andato a trattare i dettagli dell'acquisto in regione con Spacca invece che con la proprietà?? poi Simonetti m i scuserai ma il tuo post contiene alcune imprecisioni forse dettate da una spasmodica ricerca di difesa nei confronti di Spacca, magari per lanciarlo fin da oggi per le prossime comunali, che Dio ci scampi... tu parli di chiusure e di esuberi e tralasci di dire che Albacina verrà interamente trasferita a Melano e che gli esuberi in questo caso sono circa 220, ma se andiamo a vedere bene alla fine tra quelli prossimi alla pensione e quelli che accetteranno l'incentivo per trasferirsi in altra sede produttiva del gruppo di fatto non ci saranno esuberi, ma certamente posti di lavoro in meno.. per gli impiegati , a cui offro la mia solidarietà , per quello che vale , mi piacerebbe sapere a quanto ammonta il sovradimensionamento impiegatizio all'interno di quel palazzo, e per ora mi fermo quì... Muratori Davide

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  10. Non sono d'accordo con te Miura.
    La faccenda è una storia di politica internazionale, non di micropolitica regionale.
    Con Spacca rieletto o ora con Ceriscioli a Fabriano sarebbe toccata la stessa povera minestra di lenticchie.
    Nonostante la rivincita pesarese sugli spocchiosi fabrianesi, notoriamente poco amati ad Ancona e Pesaro, nemmeno Ceriscioli si può permettere una Fabriano con il culo per terra, eppure sarà così. E questo benché Ceriscioli, attraverso Ricci, sia più introdotto di Spacca nelle segrete stanze renziane.
    I posti di lavoro persi in Italia fanno parte del gioco, un gioco che puntava a frenare lo sbarco dei cinesi per non dare fastidio non solo agli americani ma ai tedeschi, che hanno la leadership europea del settore. Infatti è meglio intavolare un accordo strategico con la vendita di Indesit, per spartirsi l'Europa tra Americani e Tedeschi, che trovarsi a fare i conti con i cinesi e il loro cavallo di Troia Ardo o Indesit.
    Detto questo la questione Indesit è di competenza del governo e Fabriano può solo leccarsi le ferite.
    Il principale consigliere economico del Ministro Guidi conosce benissimo Fabriano e ha lavorato con la galassia Merloni, direttamente o indirettamente, per decenni. Pensate forse che se avesse potuto far qualcosa di concreto non avrebbe aiutato Fabriano?
    C'é un dato molto interessante, che è sfuggito ai più, uno dei principali manager Indesit che hanno supervisionato il percorso di vendita agli americani, subito dopo la vendita è diventato un grande top manager pubblico italiano ... significherà qualcosa?

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    1. Lettura interessantissima! Specie gli ultimi due capoversi. Se ti va scrivimi in privato: giasim@libero.it

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    2. "C'é un dato molto interessante, che è sfuggito ai più, uno dei principali manager Indesit che hanno supervisionato il percorso di vendita agli americani, subito dopo la vendita è diventato un grande top manager pubblico italiano ... significherà qualcosa?"

      Beh riuscire a piazzare a 11 e passa € azioni che ad oggi (se avessero il trend storico) varrebbero almeno 2-3 € in meno vale già la promozione sul campo, lasciando stare le plusvalenze che hanno ricevuto i detentori delle quote. D'altronde Prodi e C. non ci avranno guadagnato?
      L'operazione Banca Etruria dovrebbe insegnare qualcosa.
      Nulla di nuovo sotto il sole.

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    3. Massimo Rosini è il nuovo direttore generale di Ilva, Rosini viene da Indesit dove ha ricoperto il ruolo di direttore generale operation a livello mondiale. Recentemente ha condotto il processo di vendita della società Indesit alla multinazionale Whirlpool Corporation.

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  11. Mi sembra che la questione Indesit stia più a cuore a quelli che scrivono qua sopra che ai diretti interessati, visto che a Varese alla manifestazione andranno in 100 su 480 esuberi.

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    1. Incentivi all' uscita tra i 50 ed i 100 mila euro, uno di 30/40 anni che vale qualcosa incassa e si mette sul mercato; uno che ha 5/6 anni per andare in pensione incassa e si fa i versamenti fa solo. Ma de che stamo a parla'???

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    2. Inizia il palio!!! Mica se potevano perde l'apertura delle osterie !!!

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  12. ...infatti di che stamo a parla'?!

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  13. Ecco quanto vale l'Italia solo per Bosch, figuriamoci allora quanto le imprese concorrenti tedesche dell'elettrodomestico e dell'energia avrebbero gradito un Indesit asiatica. Nel 2014 Bosch ha conseguito in Italia un fatturato di 1,8 miliardi di euro, con un incremento di circa il 6%.

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  14. Andrea Merloni ha investito con altro soci nel portale di e-commerce vinicolo Vino75, che sta ottenendo molto successo commerciale, a quando investimenti su Fabriano?

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