22 marzo 2016

Perchè il centro storico non può rinascere

 Qualche settimana fa il primo cittadino ha sintetizzato in modo plastico e, a dire il vero, un po' comico la situazione del centro storico cittadino: tutto bene, tutto come prima e se non ci sono più persone a bazzicarne le vie è solo perchè stanno tutti rintanati in casa a giocare alla Play Station.

Siccome Sagramola difetta anche dell'eleganza del riccio il quadro d'insieme che ne è emerso è parso inverosimile, ingeneroso e indigeribile. Sarebbe bastato dire che lo svuotamento del centro storico è legato anche al cambiamento delle forme di socialità e il Sindaco avrebbe fatto la parte del buon sociologo di paese.

In realtà i problemi del centro storico sono antichi e diversi ma c'è un elemento comune che tutti li lega e li connette: il costante disprezzo della classe politica locale per un pezzo di città soggetta a vincoli urbanistici e architettonici su cui non era possibile mettere le mani.

Prendiamo spunto da un dato demografico: Fabriano nel 1981 contava circa 29 mila abitanti. A distanza di trentacinque anni gli abitanti sono saliti a circa 31 mila. Una variazione lenta e graduale che poteva essere assorbita senza alterare gli equilibri urbanistici, sviluppando lentamente e a macchia d'olio la città a partire dal centro storico.

L'immagine di Fabriano dall'alto che riportiamo di seguito rappresenta visivamente la follia decisionale della classe politica fabrianese. In rosso è evidenziato il percorso dell'anello che gira attorno al centro storico.


Senza ricorrere a un linguaggio tecnico possiamo serenamente affermare che Fabriano si è sviluppata a cazzo di cane, occupando periodicamente e per strappi aree edificabili sempre collocate a ridosso di capannoni industriali.

Il risultato di questo sviluppo a strappi – negli anni ’80 la zona Aldo Moro, Santa Maria, Maragone; verso la fine degli anni ’90 Cortina San Nicolò e negli ultimi dieci anni in zona Don Minzoni, Santa Croce – è chiaro e visibile: il centro storico non è più il centro della città ma comincia a somigliare a una mezza periferia.
 
L'elemento assurdo è che questa bramosia di creare una "città in lungo" non trova giustificazioni storiche, urbanistiche e di trend demografico ed è spiegabile solo in termini speculativi. 

In  questo contesto la cittadella degli studi e il centro commerciale hanno dato il colpo di grazia al centro storico perché, ormai, si focalizzano in periferia gli elementi fondamentali della quotidianità: supermercati, luoghi di consumo, impianti sportivi e spazi scolastici. 

Giunti a questo punto invertire la tendenza e rilanciare il centro storico significherebbe rovesciare 40 anni di cazzate e di scelte idiote. Il che è umanamente e politicamente impossibile per chiunque. L’unica soluzione sarebbe fare del centro storico una nicchia, uno spazio specializzato nell’intrattenimento di qualità. 

Ma come direbbe il Sindaco, ovviamente senza l’eleganza del riccio, “non c’è i sordi”. In verità il problema è molto più grave: non ci sono le teste. Non ci sono mai state. E quelle che ci sono sono più adatte a essere usate come insulto.
    

13 commenti:

  1. la vista dall'alto è utilissima. Grazie Google!

    RispondiElimina
  2. E' tutto un pò più complesso di così, rimane vera la storia che non c'è mai stata una lettura urbanistica della città e non c'è mai stata una visione su quello che doveva essere. Ma nonostante una città costruita "a cazzo di cane", il centro può ancora essere trattato meglio di così e può ancora vivere.
    Samuele

    RispondiElimina
  3. Ottimo pezzo!
    Diversamente da quanto suggerito dagli iper pubbliccizzati dati aggregati, vorrei precisare Fabriano città cresce, mentre le frazioni più periferiche si stanno spopolando.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cresce? 3.000 abitanti in 35 anni vuol dire che si SPOPOLA !!!

      Elimina
    2. Geograficamente e statisticamente esiste Fabriano Città e Fabriano Comune.
      Analizza i dati demografici in circolazione e vedrai che i trend sono opposti.

      Elimina
  4. Il 2 e 3 aprile la Fondazione ha organizzato al Teatro una manifestazione per raccogliere idee per Fabriano, con tanto di spot radiofonico. Ne uscirà un frittatone cogli asparagi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi porta la mortadella ?

      Elimina
    2. La crisi economica non è terribile terribile personale incompetente comune anche supponente

      Elimina
  5. Io abito in centro e vi posso dire che l'idea del renderlo una nicchia sarebbe più che apprezzata!
    I negozianti ci credono , sono tutte piccole realtà che , storiche o meno, vogliono rilanciare la bellezza di questo angolo di città
    E scusate se pongo l'attenzione anche sullo scempio ed il degrado che porta la presenza dei Kebap proprio lì dove dovrebbe prevalere la qualità tradizionale!Non vuole essere un discorso razzista per carità ma lo sporco e l'unto che viene lasciato non fa buona impressione ad un turista straniero che viene in Italia per vedere le nostre bellezze
    Certi fast food dovrebbero essere proibiti in centro città

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci ha provato il sindaco di Padova e si son rivoltati tutti.
      Poi io vorrei ricordare che la macelleria che vendeva il salame di Fabriano in pieno centro ha chiuso da un pezzo.

      Elimina
  6. ottimo pezzo monsieur!!
    M.D

    RispondiElimina
  7. ...finalmente, qualcuno ha la spinta intellettuale ed il piglio di individuare la causa prima (e, dati i tempi, anche l'ultima) dello sfaldarsi Fabrianese: il Kebab.
    Siete proprio messi bbene.
    DM

    RispondiElimina
  8. Basta vedere la faccenda del Giano, dove dopo quattro anni di parole e proteste ancora non si è cavato un ragno dal buco e non si capisce ancora che Filacciano farà il fiume in centro storico.

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone