Nel Consiglio Comunale tenutosi ieri pomeriggio si è discusso alacremente e costruttivamente - come si ama dire adesso - di crisi occupazionale, internazionalizzazione delle imprese, delocalizzazione e affini. Con l'obiettivo di istituire un Consiglio Comunale aperto, con la partecipazione delle imprese del territorio e l'obiettivo di comprendere se e quali investimenti quelle stesse imprese intendano fare sul territorio. Ossia, tradotto dal politichese, per avere aggiornamenti freschi sui progetti di fuga all'estero delle poche realtà industriali rimaste operative in zona. Sappiamo bene che le notizie non sono tra le più confortanti, visto che Radio Piazza e Radio Serva parlano insistentemente di un accordo tra la Indesit e un grande partener straniero. Il che, tradotto, vuol dire non più di due anni di permanenza del cervello aziendale a Fabriano e poi arrivederci e grazie di tutto. Che la politica si interroghi su questa inarrestabile transumanza di imprese, rientra in una sua ragione sociale che non è stata ancora fagocitata del tutto dalla prevalenza delle camarille e dell'interesse individuale. Ma interrogarsi non basta se non lo si fa in un certo modo e con un certo approccio. Mi ha colpito, in questo senso, il disorientamento puerile del consesso innanzi al problema sollevato dalla mozione dei consiglieri Romagnoli e Arcioni, ossia di fronte alla comprensibile pretesa di sapere che cazzo di intenzioni hanno i principali gruppi industriali che dal territorio hanno avuto sostegno materiale, manodopera docile e poco sindacalizzata e un'etica del lavoro assolutamente funzionale all'accumulazione di capitale. Di fronte alle telecamere accese è invece iniziata una corsa pazza alla sterilizzazione della proposta, con frange di opposizione pronte a mettersi sull'attenti di fronte al diritto al silenzio dei gruppi quotati in Borsa piuttosto che a onorare quella responsabilità sociale dell'impresa che deriva direttamente dal dettato costituzionale e dal primato, ormai negato e rinnegato, della politica sull'economia. Alla fine tutti a convergere sulla decisione di tenere un Consiglio Comunale aperto alle imprese dove le imprese parteciperanno dicendo e tacendo tutto quel che vogliono. Un altro, inutile Consiglio Comunale aperto sul lavoro, che fa seguito all'Osservatorio sul Lavoro voluto anni fa dall'attuale Presidente della CNA Mauro Cucco e alle proposte che nel 2007 - in totale solitudine - formulò l'allora candidato Sindaco Enrico Carmenati, che fu il primo, quando ancora aveva un senso, a riflettere sulla necessità di conoscere in anticipo le strategie di delocalizzazione delle imprese locali. Se fossi stato in Consiglio Comunale avrei votato a favore del Consiglio aperto perchè è una di quelle proposte a cui non si può dire di no, ma vista dall'esterno l'idea trasmette la precisa sensazione di un provvedimento subalterno, adottato da una politica che a FaVriano ha subito il tallone dell'economia da cui è stata sempre trattata - non a torto - come ancella povera, un po' demente e sicuramente docile e servile. In questo quadro mi hanno colpito le facce della quasi totalità dei consiglieri: impaurite, biancastre, totalmente inespressive e accompagnate da un linguaggio barocco lontano anni luce non solo da un concetto minimo di verità ma anche dal più tenue barlume di coraggio e di dignità politica. Per fermare la fuga delle imprese forse servono atti radicali e nonviolenti di disobbedienza ghandiana. Sagramola e la sua Giunta, invece di mangiare il cocomero e di giocare a bocce a San Donato, si incatenino avanti agli uffici della Indesit e poi chiamino Sky Tg 24 per una bella e significativa diretta. Scommettiamo che tutta sta riservatezza da quotati in Borsa se ne va a puttane in pochi istanti? Giancarlone faccia una prova. Ci regali un sogno: provi ad osare, una volta tanto!
Domani alle 8.30 su Radio Gold prima puntata della rubrica Il Dito nell'Occhio. Non mancate!
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non ho ancora avuto tempo di dare un'occhio alla registrazione del consiglio comunale (maledetto tempo libero che non c'è)
RispondiEliminaquesto argomento può far tremare le vene dei polsi persino ad un Don Chisciotte; mettersi "contro" l'indesit, non è roba da prendere troppo alla leggera, in questa contea...ma a forza di rispettare questo timore reverenziale, sempre più gente arranca per arrivare a fine mese; questo consiglio aperto, sa molto di "cancello chiuso dopo la fuga delle vacche", però, magari, si riesce a trovare il modo di salvare quel poco che ancora si può.
i "baroni della poltrona", farebbero bene a guardarsi in faccia ed a cercare di capire se hanno mai fatto qualcosa davvero per la città, oltre a tappare quattro buche o sfalciare un'aiuola...qui, si scontano errori madornali fatti in passato per aver colpevolmente ignorato la tendenza devastante alla delocalizzazione in nome della difesa del proprio piccolo "orticello-poltroneggiante"
mi spiace perdere il tuo appuntamento radiofonico...spero che radio gold cominci a mettere dei podcast sul suo sito ;-) ... almeno potrò ascoltarti in pausa-pranzo!
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G.R.
Quoto tutto !!!
EliminaTappare buche e sfalciare aiuole, una volta forse!
EliminaE' il solito timore reverenziale che ha caratterizzato la nostra FaVriano melamezzadra silenziosa. La pagnotta assicurata a fine mese in cambio di silenzio e obbedienza. Senza rompere troppo i cosiddetti. Dimenticando pero' che la pagnotta e' arrivata in cambio di lavoro sudato, obbediente e fedele ricambiato con qualche regalo e con le famose cene di Natale. C'e' chi ha fatto carte false per poter partecipare alle famose cene di Natale senza essere dipendente. E in pochi negli anni hanno avuto il coraggio di criticare questo sistema. E questo assordante silenzio perché' NESSUNO osa chiedere. E i sindacati dove sono?
RispondiEliminaL'impegno di questa amministrazione deve essere a tutto tondo per sapere ADESSO cosa sarà' dei grandi gruppi locali (e attenzione non solo Indesit) e soprattutto cosa sarà' della nostra FaVriano. Questo e' dovuto senza appello.
Più che indesit direi INDESHIT, suona meglio.
RispondiEliminaHo gettato
se non altro la mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle è servita a far uscire i consiglieri dal guscio a farci capire chi è dalla parte deo cittadini e della città e chi dalla parte della classe imprenditoriale. Qualcuno ha anche provato a dire che la politica nn ha la possibilità di incidere sull'economia...ma allora che ci stanno a fare?
RispondiElimina.....e chi pensa solo a metter il culo sulla poltrona, solo per "prestigio" e denaro.
EliminaChe significa star dalla parte dei cittadini? Mah!
RispondiEliminabeh chiaramente qualcuno ha dimenticato il significato di questa frase.
RispondiEliminaDici che un titolo migliore per la trasmissione radiofonca non se poteva trovà? Un dito nell'occhio evoca piú una vigliaccheria che una provocazione.....perdona la franchezza.
RispondiEliminaLibere Opinioni!!
RispondiEliminaSinceramentere anche a me pare di cattivo gusto....sono ben accetti suggerimenti da parte dei lettori del blog? :-)
RispondiEliminaDiciamo che i titoli potevano essere tanti. Questo esprime una vocazione lievemente carogna che progressivamente troverà riscontro nella trasmissione radiofonica. Facciamo una cosa: accetto suggerimenti per il titolo di una nuova trasmissione che magari un giorno farà seguito a quella che parte domani. Però consentimi di dire che tra le mille cose di cattivo gusto che ci sono a FaVriano il titolo della mia trasmissione non credo meriti tanta attenzione! ;)
EliminaMeglio essere cattivi che falsi
Eliminaassolutamente si
RispondiEliminaahahaaaahhhhhaaaaahhhhhh
RispondiEliminaGrido di dolore che ben conosco e riconosco! :))))))))
EliminaA me 'sto titolo a me me piace........ ve lo ricordate il fastidio d'avere qualcosa nell'occhio? Da la sensazione del fastidio e della provocazione.
RispondiEliminaLo sprofondo si è raggiunto quando Sagramola ha invocato la costituzione di una commissione consiliare di studio ... come se non si fosse candidato con un programma e avesse perso la memoria.
RispondiEliminaPoi quando ha detto prendiamoci due mesi di riflessione ... nell'aria si è diffusa una nenia di ninna nanna ... e dormirono tutti beati.
Mi hai fatto venire in mente quel che diceva quella buonanima di Bettino Craxi: quando non si vuole affrontare seriamente un problema si istituisce una commissione. :)))
EliminaBUTTO;BUTTO,BUTTO,BUTTO
EliminaLi guardi, attoniti, storditi, spesso disinteressati, tronfi, annoiati, impegnati coi loro giocarelli elettronici e ti chiedi ...
RispondiEliminaforse anche questa volta l'ho fatta grossa a votarli!
I consiglieri del 5 Stelle sono stati poco incisivi. Devono essere più propositivi e raccontare il dramma che sta vivendo Fabriano nelle reali proporzioni.
Inoltre devono chiedere risposte chiare al Sindaco su quelli che sono i reali programmi di questa giunta.
Con i giocherelli elettronici ho visto trastullarsi anche qualche assessore e molti consiglieri di maggioranza....
EliminaCi fosse uno che abbia dichiarato ... stiamo provando a concorrere a un bando europeo sulle energie, sull'ambiente, sui trasporti, sul gioco della ruzzola ... e con questi fondi inizieremo a creare lavoro e riconversione ... niente di niente ... per alcuni il mondo finisce sotto le gallerie di Fossato di Vico!
RispondiEliminaInoltre dopo tutto il casino fatto con la JP di Porcarelli, che cosa sta succedendo? L'azienda in questione lavora o attende tempi migliori?
Sulla JP ho detto è scritto e adesso voglio vedere se gli fanno l'esenzione dall'IMU per le assunzioni promessa dalla Giunta. per a quel punto c'è da incazzarsi come le bestie perchè non credo proprio che ammonti a poche centinaia di euro
RispondiEliminaSarò ripetitivo ma insisto che al di là dei gran dibattiti e delle commissioni e dei tavoli di lavori, vorrei ascoltare qualcuno che mi proponga e mi faccia vedere un prodotto che può essere generato qui a Fabriano che sia competitivo e la cui vendita generi ricchezza per la città così come funzionava con i milioni di elettrodomestici che venivano prodotti qui e venduti in tutto il mondo. Gradirei se possibile un discorso "tera, tera", quindi portatemi un cavatappi, un accendino, una falciaerba che è possibile produrre qui a costi e qualità competitivi, altrimenti i convegni sullo stato dell'Universo, saranno solo celebrazioni Funebri e come diceva il buon Flaiano la situazione è tragica ma non è seria!!!
RispondiEliminaGiuseppe Gagliano
La Spada dell'Islam
Nessun dorma????
RispondiEliminaA Fabriano non si cambia. Si portano avanti i compitini. Le voci fuori dal coro non vengono prese in considerazione dai media. chiamasi DITTATURA MEDIATICA.
Incatenarsi? Perchè no? E poi? La transumanza è ormai irreversibile se non ci riprendiamo in mano l'Italia, se continuiamo con questa Europa, con queste leggi che non sono altro che la trasposizione di direttive comunitarie ( sono circa l'80%), con questa globalizzazione del menga.
Ma se in Italia non si è capaci neanche di riportare a casa quei 2 soldati in India....cosa vogliamo fare?
Sagramola & C. è la stessa cosa di quello che abbiamo al Governo centrale: scolaretti. Almeno Sagramola & C. non si definiscono "tecnici" o "Bocconiani". Almeno hanno questa umiltà. Io sono a favore degli scolaretti che occupino le scuole e mandino a casa i professori o i proprietari delle scuole e fondino con il sudore una nuova scuola di persone semplici, pulite e lavoratori instancabili.
Gabriele Satolli.