19 dicembre 2012

Il caso Ardo e lo strano consenso della FIOM

Ieri mattina, presso la sede della CGIL di Fabriano, si è tenuto un incontro tra i lavoratori ex Ardo rimasti fuori dalle riassunzioni della JP Industries e la Fiom, rappresentata dal responsabile nazionale del settore elettrodomestici Evaristo Agnelli. Sono stati affrontati diversi temi: il prolungamento della cassa integrazione, l'applicazione dell'Accordo di Programma, il ricorso delle banche. Per concludere con un impegnativo giudizio della Fiom su quanto fino ad ora realizzato attraverso l'operazione JP. I giornali di oggi focalizzano tutta la loro attenzione sulla notizia più facile, ossia sul fatto che il pagamento della cassa integrazione avverrà nel giro di pochi giorni, consentendo ai lavoratori di disporre di un minimo di retribuzione con cui affrontare spese e festività natalizie. La notizia di rilievo politico e sindacale è però un'altra e cioè in giudizio che la FIOM nazionale esprime in merito alla JP Industries. Un giudizio positivo, di totale apertura che lascia sinceramente perplessi, anche perchè proviene dalla più combattiva delle federazioni della CGIL. Una FIOM tradizionalmente antagonista, innamorata del conflitto sociale e culturalmente aliena da qualsiasi tentazione compartecipativa e bilaterale. Ma non quando si tratta di Fabriano, dove la durezza landiniana lascia il campo a un consenso morbidissimo che si concretizza in un sostegno depurato di ogni criticità nei confronti dell'operazione JP. Al punto che Agnelli ha sostenuto che JP Industries, in questo primo anno, ha garantito un buon volume di investimenti e di produzione. Si tratta di affermazioni impegnative, di un consenso pesantissimo che non fa i conti con una realtà in cui non si è intravista traccia di continuità produttiva, di cui continuano sfuggire natura, contenuti e orientamento del piano industriale e di cui non sono chiare le modalità con cui si definiscono le giornate lavorative e i programmi di produzione. Che sia la FIOM a glissare su questi temi strategici, che altrove avrebbero scatenato l'ira politica e mediatica di un Landini o di un Cremaschi, lascia intendere che su Fabriano è stata costruita un'operazione condivisa di rimozione, di cui continuano a sfuggire le ragioni e che ha trovato nel sindacato un elemento strategico di stabilizzazione al contrario. L'interrogativo che rimane sospeso in aria è sempre lo stesso ma questo blog continuerà a proporlo fin quando non sarà sciolto il rebus che lo alimenta: perché all'interno del sindacato non si è levata mai una sola voce critica, di dissenso e di contestazione rispetto a quanto accaduto? Perchè la FIOM - che è stata capace di fare barba, baffi e contropelo a Marchionne e alla Fiat - sulla questione Ardo non è riuscita a proporre un approccio critico e una visione del conflitto capace di allargare orizzonti di verità ormai sempre più ristretti e asfittici? Quale ragion di stato ha sollecitato una così lunga e granitica desistenza da parte delle organizzazioni dei lavoratori? Continuare a tacere, a questo punto, non è solo una colpa ma una forma di complicità.
    

20 commenti:

  1. Ho molto rispetto per la JP e credo che anche la FIOM sia cosciente della qaulità del progetto e dell'assenza totale di alternative.

    A meno che non la vogliamo nazionalizzare e metterci Sorci a capo...

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    1. Non credo che l'assenza di alternative possa rendere digeribile tutto....nazionalizzare lavatrici fa ridere solo a pensarlo....

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    2. I GENOVESI NON SONO TIRCHI, FANNO SOLO MOLTO COL POCO CHE HANNO. NOI INVECE SCARTIAMO TUTTO...

      MI RIPETO CHI ALTRO???

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  2. Continuare a discuterne e a proporre dubbi e nodi da sciogliere non credo faccia male a nessuno. La crisi di Fabriano non ha più bisogno di conformismi

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    1. Si,
      ma partiamo dai fatti, non da illazioni...

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    2. Il fatto accertato è che siamo di fronte a un'acquisizione senza prospettive industriali. lavorano 4 gatti ogni due mesi. Non sono illazioni ma dati di fatto

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    3. Apprezzo che tieni sempre vivo l'interesse su questioni importanti, che gli altri dimenticano.

      Ma ti rendi conto di quello che ci vuole per riorgani<zare un'azienda del genere??

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    4. Si mi rendo conto e proprio per la complessità che giustamente sottolinei penso fosse necessaria una operazione di trasparenza molto più vasta e profonda.

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  3. Comunque l'atteggiamento del Sindacato anche a livello di Segreteria Nazionale è abbastanza inspiegabile. Visto che la ARDO come azienda in crisi è seconda solo all' Alitalia riguardo il numero degli addetti coinvolti.

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  4. Mmmmmmmh, pochi commenti. La FIOM è un dogma

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    1. I grillini non dicono niente? in genere pontificano su tutto ma appena si parla di questioni sociali diventano tanto silenziosi.

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    2. Noi abbiamo sempre parlato chiaramente e non mi pare sia proprio il caso di far diventare anche questo problema un mero scontro tra posizioni differenti. Tanto per ribadire: noi crediamo che la mossa JP sia uno degli ennesimi interventi di accanimento terapeutico su un morto in fase di decomposizione avanzata...quindi è facile capire che l'interesse nn è rivolto alla salvezza dell'azienda nè ai lavoratori...

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    3. Per quali motivi pensate ciò?

      Cosa avreste fatto voi?

      Grazie

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    4. La cassa integrazione è stata erogata. Al faVrianese questo basta e avanza. Si ricomincerà a piangere quando ci saranno notizie sulla non erogazione.
      Intanto i cani li portano a pisciare per il corso, perchè sui Monticelli gela.

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    5. mai pensato di fare il politico? a banalizzazioni stai messo bene

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    6. Già fatto

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  5. aspettiamo la detonazione? elettrodomestici di alta gamma da vendere a dubai? o ai nuovi ricchi cinesi? in caso di una colonizzazione su marte serviranno lavatrci forni frigo e piani cottura per i primi insediamenti dei terrestri? potremmo anche proporre di trasformare tutte le piramidi sulla terra in hotel e dotarle di monolocali arredati per le vacanze estive? si potrebbe anche far risalire atlandide dalle profondità dell'oceano e creare un mega villaggio turistico e dotarlo di mini appartamenti arredati con cucine made in fabriano? dobbiamo avere fantasia e essere ottimisti l'ottimismo è il profumo della vita bisogna avere fiducia nei sindacati che tutelano gli interessi dei lavoratori e anche l'imprenditore che è radicato nel territorio ha una responsabilità etico sociale nei confronti della popolazione. Bisogna avere fiducia e speranza e confidare nella benevolenza dei dirigenti. Nessun impenditore abbandonerà mai la propria terra e i suoi operai. Le strategie di delocalizzazione sono volte a mantenere la testa pensante in città. La qualità del made in italy non ha rivali, dobbiamo rivalutare le nostre eccellenze. L'artigianato e la piccola e media industria sono la spina dorsale del paese. Riqualificazione e flessibilità sono le regole del mercato.

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    1. era ironico, questo post?
      ______________
      G.R.

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    2. secondo te? 38°Richter 100km di profondità

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    3. l'ho chiesto per essere sicuro....ormai, ne ho sentite di tutti i colori, non mi stupirei più di niente!
      ______________________
      G.R.

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