Alla fine il primo ricorso è andato a segno: Paoletti entra in Consiglio Comunale ed esce Bonafoni del PD. Il TAR ha dato ragione all'ex assessore ai servizi sociali che era rimasto fuori dal Consiglio per via di una ripartizione dei seggi che, oltre a violare i principi fondamentali della matematica, affermava pure l'idea che per garantire la governabilità fosse necessario dare un'interpretazione estensiva del premio di maggioranza. Anche a scapito della rappresentanza, che costituisce invece il principio fondamentale della democrazia liberale e delle autonomie locali. Se volessimo soffermarci sul versante della teoria politica, potremmo sostenere che la rappresentanza ha battuto la governabilità e la dialettica politica ha messo a segno un punto nei confronti del "concretismo" amministrativo. Ma ragionando in questi termini si rischia di volare troppo alto. Ragion per cui è bene atterrare, affrontando l'effetto politico della promozione di Paoletti. La maggioranza perde un consigliere comunale del gruppo Pd. Il che significa che Sagramola da stasera è un po' più debole, che l'Udc rafforza la Golden Share e diventa sempre più concreta l'ipotesi di una montezemolata all'interno della maggioranza, con la possibile secessione del fantomatico trio M.A.S. Ma l'ingresso di Paoletti rafforza l'opposizione non solo numericamente, perché il neo-consigliere conosce il sistema dall'interno, ha esercitato le funzioni di assessore ed è, quindi, in grado di capire meglio degli altri magheggi e meccanismi di una macchina comunale su cui sarebbe necessario attivare manutenzioni e dismissioni. Guai quindi a leggere l'ingresso di Paoletti come puro riequilibrio numerico tra maggioranza e opposizione. Perché oltre all'effetto politico c'è pure un effetto psicologico che, in momenti come questo, è assolutamente determinante, con una maggioranza tesa, nervosa e preoccupata e un'opposizione rinfrancata e capace di guardare al futuro con un minimo di slancio e senza troppi sbalzi depressivi. "Apoteosi sublimata abbiamo vinto!!!!!! primo passo di una lunga rincorsa". Così recita un sms che ho ricevuto alle 17.45 da un vivace e importante sodale di Paoletti. Un messaggio che contiene il segno di uno zabaione emotivo che, se ben orientato e canalizzato, può diventare il propellente di una nuova spinta propulsiva dell'opposizione. Da ultimo mi piace concludere con una nota di colore che riguarda il consigliere uscente Giancarlo Bonafoni. Si dice che la fortuna sia cieca e che la sfiga ci veda benissimo. E, ovviamente, la sfiga era perfettamente al corrente che se c'era un consigliere che mai sarebbe voluto uscire di scena questo era Giancarlo Bonafoni. Se fosse un formaggio sarebbe un fresco spalmabile light; se fosse un albero sarebbe un salice piangente; se fosse una pietanza sarebbe un risottino in bianco. Per dire di un politico senza troppe pretese, obbediente ma capace di chiedere, con la lacrima sul viso, un ruolo politico e una medaglietta al valore. Adesso Bonafoni deve scendere suo malgrado dalla giostra. Lo attende una locomotiva sbuffante che lo accompagnerà a casa. Ci mancherai vecchio corazziere. TUUUU TUUUUU!!!Ciuf Ciuf Ciuf!!
14 dicembre 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ma quale consigliere di minoranza Paoletti proverà sicuramente a "fare l'occhilino" alla maggioranza, sempre se non si dimette per far subentrare Romani.
RispondiEliminaLo scopriremo presto....ma per adesso non facciamo processi alle intenzioni
RispondiEliminaAdesso vediamo se torna fuori dalla cantina il vecchio ricorso sull'ineleggibilità di Tini....
RispondiEliminaCiao, Gian Pietro, sotto un tuo articolo del 29 NOVEMBRE 2012 dal titolo: "Centristi, centrini e montezemolini", lasciai questo commento: "IL RICORSO AL TAR LO VINCE PAOLETTI".
RispondiEliminaMaurizio Corte.
Era una affermazione, una certezza non una ipotesi.
Maurizio Corte
Bravo adesso dicci 3 numeri al Lotto.
Elimina48 - 66 - 78
EliminaSe vinci facciamo metà ciascuno.
Maurizio Corte
La ruota...
EliminaLe locomotive lasciamole perdere, altrimenti Bonafoni torna alla carica col giocarello del museo della locomotiva, che nel piano triennale della giunta Sorci pesava per trecento mila euro.
RispondiEliminaQualcuno dei consiglieri dell opposizione un giorno mi confidò. Meglio Bonafoni alla Maggioranza che Paoletti all' opposizione......... il che è tutto dire.
RispondiEliminaMa intanto corre, corre, corre la locomotiva
RispondiEliminae sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"
sì, il proletario merloniano...
RispondiEliminaMa come, Bonafoni eliminato!? E' indecente. Per protesta si dovrebbe dimettere Sagramola e tutto il Consiglio.
RispondiEliminapaoletti è un altro uomo della maggioranza, fra un pò partiranno gli accordacci...
RispondiEliminaScommetto 10 cammelli che Paoletti e i suoi amici Romani e Costantini faranno entro primavera un bel patto con la giunta Sagramola, come giustamente ha detto qualcuno il proletariato merloniano.
RispondiEliminaSe fossi in Paoletti mi vergognerei mi dimetterei subito, non tanto per aver vito il ricorso che è una cosa legittima, ma per altri vari motivi. Si voleva candidare come Sindaco con il PD e l'hanno trombato, esce dal PD e crea la sua lista, ottiene il peggior risultato elettorale a Fabriano, per un uomo della sua età e che viene da un mandato da assessore non è che la cosa sia molto gratificante. Certo se si dovesse dimettere in consiglio andrebbe Romani e forse sarebbe anche peggio
RispondiElimina