L’idea di integrare le funzioni
di polizia dei Vigili Urbani con la distribuzione di guide turistiche della
città ai visitatori, rappresenta l’evoluzione postmoderna anche se un tantino
forzata di qualcosa che è parte integrante della comune percezione di ciò che
rappresenta la polizia municipale: figure che non si limitano soltanto a
sanzionare infrazioni o a fare le scorte alle processioni religiose ma anche
soggetti a cui si chiedono informazioni, a cui ci si rivolge per avere
l’indicazione del ristorante aperto o quale strada percorrere per arrivare
prima al museo che stiamo cercando. In fondo siamo tutti affezionati al vecchio
archetipo di Totò e Peppino che inoltrano domande esilaranti al ghisa milanese:
per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare? Insomma, non c’è nulla di
strano e tanto meno di nuovo nell'immaginare i nostri vigili urbani tutti
sorridenti e presi a dispensare consigli e informazioni e a donare un’utile
guida cartacea a visitatori sorpresi e compiaciuti. A voler essere proprio
stronzi ci sarebbe, magari, da ridire su una Polizia Municipale che, parola di
Comandante, plaude al nuovo compito proprio mentre i giornali sparano in
locandina tre furti in una notte in zona Borgo. Ma stronzi a dicembre non siamo
e ci accontentiamo di Polizia e Carabinieri che vigilano sulle nostre notti
freddamente invernali. Resta il fatto che l’idea del Vigile amico del
forestiero incuriosito da monumenti e vestigia non mi dispiace perché affranca
pure noi favrianesi che, storicamente,
non brilliamo per braccia aperte, sorrisi di accoglienza e spiccata empatia col
forestiero. C’è un solo un anello debole in questo arioso e colorito quadretto
di buone relazioni possibile e cioè che a Fabriano manca la materia prima: non ci sono turisti. A meno che non si cada
nella tentazione di trasformare qualche sparuto e spaurito gruppo che si
aggira, di tanto in tanto, in prossimità della Fontana Sturinalto nella prova
provata di una invasione di massa che non c’è e non ci sarà. E non posso cancellare
l’immagine dei nostri ghisa che si aggirano furtivi e attenti per le
strade cittadine in cerca di qualche traccia di turista, di un passo incerto,
di uno sguardo rivolto candidamente verso un campanile o un vecchio palazzo. E una
volta riconosciuto il target immaginare il vigile svolazzante e lieto che si
precipita a fianco all'innocente cultore di bellezze locali porgendo una guida cittadina
ben rilegata e fresca di stampa: “Non abbia paura signore, non si spaventi. E’ un
dono della nostra città. Lo accetti”. Una scena stile Italo Calvino, alla
Marcovaldo o da Cosmicomiche; una scena che solo a immaginarla dipinge in volto
un sorriso ma lascia impresso pure un filo d’amaro in bocca.
14 dicembre 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il turista a Fabriano è come l'araba Fenice, cosa sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa!!!!!
RispondiEliminaGiuseppe Gagliano
Mi vengono in mente alcune città del nord europa che non hanno bellezze paesaggistiche o architettoniche da offrire eppure riescono a inventarsi musei del niente dove i turisti fanno la fila. Questo perchè solo perchè sanno fare marketing. Fabriano al contrario ha molto da dare al turista, così strategicamente posizionata fra Frasassi e Gubbio, con la sua storia millenaria, con una delle piazze più belle d'Italia, con la carta, gli edifici storici.... ma nessuna capacità di sapersi vendere e nessuna azione di vero marketing turistico mai intrapresa. Non c'è niente da fare...devono cambiare le teste, in primis quelle di chi ci amministra.
RispondiEliminaMa ai Vigili Urbani qualche fettina di salame no? Così fanno anche degustazione.
RispondiEliminaChiedergli di fare + multe, essere + presenti agli incroci dove sono i bar e vige la sosta selvaggia, fare un giro di + sulle logge dove l'alcolismo regna indisturbato dal primo pomeriggio pareva brutto?
RispondiEliminaTanto Favriano tra poco diventerà l'Harrod's del centro Italia !!!
RispondiEliminaOgni volta che ci penso rido !!!