19 dicembre 2014

Il referendum su Spacca agita il Natale della politica fabrianese

Ci avviciniamo al Santo Natale. La politica fabrianese ha cessato da tempo di dare segni di vita e si affida, silenziosa, alle virtù rigeneratrici del tortello casereccio e del familismo festivo. Ma è solo una pausa, un rimando al dopo Epifania, perchè sotto la lieta cenere del camino covano braci ardenti che incendieranno il dibattito e costringeranno il sistema politico locale a fare quel che più disdegna: prendere posizione.

Qualche giorno fa abbiamo cercato di delineare il profilo di Marche 2020, neonato Partito regionale direttamente ispirato dal governatore Spacca. Marche 2020 e Partito Democratico sono ormai entità ostili e si presenteranno alle elezioni regionali come avversari dichiarati, contendendosi ogni voto disponibile sul territorio, con quella logica dell'aspirapolvere che trasforma in un patrimonio di inestimabile valore politico qualsiasi supporto e sostegno elettorale.

Fabriano, che piaccia o meno alla sua classe politica, è dentro questo processo. Anzi, più precisamente si trova proprio nell'occhio del ciclone, in quanto retrovia territoriale, elettorale e politica del Governatore

Si tratta di una condizione di sovraesposizione oggettiva che costringerà tutti i protagonisti della politica locale a compiere una scelta drammaticamente duale e manichea, a schierarsi - forse per la prima volta nella loro storia - in un referendum che ha per protagonista il più potente dei fabrianesi, ossia Gian Mario Spacca.

Il Governatore, come è naturale, punta a raccogliere un consenso plebiscitario nella sua città. Un consenso che è, prima di tutto, politico e solo in seconda istanza elettorale perchè la "guerra di posizione" intavolata con la dirigenza regionale del Pd non può prescindere da un'ampio sostegno delle retrovie, in assenza del quale l'azione di Spacca risulterebbe attaccabile da parte di quanti sarebbero ben contenti di affermare che il Governatore non è gradito neanche a casa sua.

Queste esigenze "politico-militari" sono destinate a produrre trasformazioni profonde anche Fabriano, perchè il referendum su Spacca taglierà trasversalmente le forze politiche. E' infatti difficile immaginare che il PD locale possa continuare a tacere, come un pesce di fondale, per salvaguardare la lealtà al partito e il timore reverenziale e impaurito che oggettivamente nutre nei confronti del Governatore.

Anche perchè Sagramola, che si è esposto in più di una circostanza a favore di Spacca, rischia concretamente - assieme al ribaldissimo Sorci - che venga aperta nei suoi confronti una procedura di espulsione dal PD. Un cerchio che si chiuderebbe con una sfiducia espressa dal partito in Consiglio Comunale, fermo restando che di questi tempi, e con la crisi che vive Fabriano, ci vorrebbero petto e pelo per far saltare il cucuzzaro e affrontare il rischio di elezioni comunali anticipate.

Ma un processo dialettico si è, inevitabilmente, aperto anche nell'UDC, con il fabrianese Viventi, antico sodale del Governatore, che ha dichiarato di ardere d'amore per il PD e non più per l'antico compagno di militanza morotea. Sarà quindi da vedere se lo scudocrociato fabrianese seguirà compatto le indicazioni di VIventi o se, a sua volta, sarà invece teatro di conflitti e di scissioni.

Ma se Atene piange Sparta non ride, perchè l'effetto Spacca è atterrato sull'opposizione, anche in ragione delle posizioni di sostegno a Spacca espresse da Francesco Casoli; posizioni che non potranno non incidere nell'atteggiamento e nelle scelte di prospettiva del Nuovo Centrodestra fabrianese.

Un rimescolamento di carte destinato, insomma, a scomporre la scena politica locale e a ricomporla su basi tripolari: un blocco democratico incentrato sui piddini lealisti rispetto alla dirigenza regionale del partito; un raggruppamento trasversale, e senza specifica connotazione, che ruoterà inevitabilmente attorno al Partito delle Marche (di cui sarà interessante analizzare e valutare strutturazione, dirigenza e militanza nei diversi territori) e un'area di opposizione radicale guidata dal Movimento 5 Stelle.

C'è molta carne al fuoco e la pausa natalizia è solo la bonaccia che annuncia la grande tempesta che sta per abbattersi sulla collottola dei fabrianesi. Serviranno calma, gesso e bussola. Quindi piano coi cappelletti, col pandoro e col brodo di cappone.
    

22 commenti:

  1. Se Spacca si mette contro quel disastro del Sindaco ha ottime possibilitá di prendere una valanga di voti a Fabriano, Se Sagramola si mette con Spacca e alleggerisce il PD di questo fardello allora non c'è sperqnza e chi cavolo li vota

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  2. Pesaro, Fano e Senigallia contano insieme 200 mila abitanti, calcolando l'astensionismo massiccio e i voti erosi dal 5 Stelle, Fabriano poco più di 30 mila. La roccaforte di Fabriano quindi ha mura di sabbia e poche truppe cammellate, bollite e male assortite, rispetto agli adriatici renziani.
    Se poi lo scontro sarà con Camilla Fabbri, potrebbe essere un candidato dall'immagine vincente, agli occhi degli artigiani e della piccola impresa marchigiana, che ha bisogno come di ossigeno dal Governo e dall'Europa.
    Speriamo che quella di Spacca sia una tattica per barattare qualcosa con i vincenti.

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    1. Ricordiamoci che se uno come Favia ha lasciato Spacca vuol dire che il fabrianese l'aria è veramente brutta !!!

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    2. Perché di qua non hai messo Ancona e Jesi?

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    3. Perché ai messo Fabrianso da solo e non con Jesi ed Ancona?

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  3. Camilla Fabbri ahahahahahahahah

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  4. Ma l'assessore Mario Paglialunga con chi sta ?

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  5. La vera vergogna sarà vedere Urbano Urbani fare campagna elettorale ( con banchetti di mortadella) per Spacca

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  6. Voglio vedere quei gran capisciotti di Arcioni e Romagnoli come si comporteranno in campagna elettorale

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    1. I 5 stelle mi hanno veramente deluso.

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  7. la lettura del momento è più semplice di quello che sembri,prendiamo sagramuntanoalletto, se non sale sul trinino Spacca, quali altre possibilità avrà in futuro per continuare la sua carriera politica? perchè non credo che punti ad un secondo mandato come sindaco, potrebbe rivelarsi un suicidio , come non penso che abbia intenzione di tornare a fare il messo comunale, allora cosa rimane ? attaccarsi agli zebedei di Spacca e sperare in una poltroncina da consigliere regionale, che poi aprirebbe altri confini verso il senato. a me francamente preoccupa più cosa farà il PD , perchè a pensare male si fa peccato, ma il mio dubbio è che stiano preparando una pugnalata nelle spalle del PD regionale, che la sezione di Fabriano si potrebbe distinguere per l'esecutrice di un avventino in do minore, la cosa certa è che i tempi dei giochini stanno per terminare e che presto ne potremmo vedere delle belle . Muratori Davide

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  8. Una domanda a Simonetti.
    Come mai fra i firmatari del manifesto per le primarie non compare, eccetto il sindaco Sagramola, nessun componente del PD fabrianese? Balducci, Alianello, Pallucca, Giordani, Crocetti, Castriconi, Balducci Quinto, Stroppa si vergognano a dichiararsi?

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    1. perchè al PD fabrianese piace muoversi sotto le ceneri come i lombrichi, poi parliamoci chiaro, ci vogliono gli attributi , o nel caso di Sagramola una notevole e sana incoscienza; per dichiararsi, vedrete il PD fabrianese con Crocettilaqualunque in testa lo metteranno nel deretano al PD regionale all'ultimo momento, da conigli vivono e da conigli colpiranno. M.D.

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  9. Camilla Fabbri è sostenuta da Matteo Ricci, vicepresidente del Partito Democratico, fatevi due conti su chi sarà il prossimo candidato del PD alla Regione.

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  10. Aventino in salsa fabrianese del PD crocettiano pro Spacca? Mah! Crocetti è un giovinotto, ambizioso e in corriera ed è già uno dei cavalieri della tavola rotonda della direzione del PD regionale, quindi mica è fesso a lasciare la nuova greppia renziana per attovagliarsi al tavolo dei pasciuti vegliardi che non hanno più fame perché hanno magnato a quattro palmenti e dove sono rimasti solo ossi e briciole. Semplicemente, ora Crocetti sta giocando a fare il gatto mammone, guarda sornione e se la ride sotto il baffo, in attesa che i piddini della vecchia guardia, sempre più rintronati, finiscano di rottamarsi con le loro mani. In fondo non è questa la strategia che fin dall'inizio sta adottando Renzi a livello nazionale?

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    1. I male peggiore è l'opportunismo politico.

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    2. Hai ragioni, quelli si rottamano da soli

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  11. “Il male del nostro territorio è che alcuni pretendono di essere beati da soli, chiusi nei ristretti circoli di potere a fare i loro interessi, mascherati con bei discorsi e iniziative clamorose. Si fanno troppe chiacchiere e incontri per parlare della crisi economica e del lavoro che non c’è, troppe iniziative episodiche, occorre invece valorizzare le vocazioni che sorgono dal popolo, dai soggetti popolari: sosteniamo chi può creare posti di lavoro nell’artigianato, nell’agricoltura, in opere e cooperative. Desidero che i giovani in particolare, finalmente, possano intraprendere iniziative, ricordando che la realtà è superiore all’idea.” parole di Giacarlo Vecerrica “Esci dall’esclusivo attaccamento agli interessi tuoi e della tua parte politica, per collaborare alla ricerca di ciò che è giusto per l’intera società civile, per creare opere che risolvono finalmente il problema del lavoro.” commenta queste parole Simonetti !

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    1. Il problema del lavoro se lo son creati i fabrianesi stessi, votando ed agevolado i potentati locali che ora, fattisi gli affari loro, hanno lasciato col cerino in mano i fabrianotti.
      La soluzione al problema del lavoro se la devono trovare i fabrianesi stessi. Una volta era terra di immigrazione, ora, se son svegli, ne faranno terra d'emigrazione.

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  12. Più terra d'emigrazione di così! ? I giovani che hanno un minimo di voglia di lavorare se ne stanno andando via in massa, questa città non offre alcuna prospettiva, va fatto un plauso a quei giovani che aprono bar , pizzerie e negozi di vestiti hanno coraggio

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  13. «la rabbia dentro distrugge» Un 54enne originario della Liguria ha deciso di farla finita al culmine di un periodo in cui soffriva di depressione forse anche a causa del problema lavoro, in quanto dopo essere stato a lungo operaio della Ardo-Antonio Merloni nello stabilimento fabrianese di Santa Maria, non è stato riassunto dalla nuova gestione. Sono giorni di festa per alcuni per altri sono solo giorni più o meno amari, pensiamo e pregiamo per chi soffre.

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  14. Anche nell'ultima parata trionfale su Fabriano, chiamata il Sasso e la Carta, si sono ascoltati i soliti paroloni e molto discorrersi addosso su quanto sono bravi e siamo bravi, condito con la solita promessa di osservatori e comitati che tanto non guastano mai.
    Pranzo imbandito con un indigesto penseremo e studieremo, usando il vedremo come digestivo più consolatorio che lenitivo.
    Il solito armiamoci e partite pieno di buone intenzioni che da tante parti ascoltiamo da almeno cinque anni, ma nessun progetto cantierabile e con una visione realmente internazionale, per non parlare dei soldi zero per sostenere la piccola impresa a riqualificarsi e riconvertirsi.

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