Giancarlo Sagramola è il nuovo Sindaco di Fabriano, col 55,1% dei voti e stasera potrà, finalmente, buttare una manciata di paprika sul suo meritato piatto di mezzemaniche al sugo. In tempi di sistema stabile, con questo risultato, l’avremmo definito un Sindaco con le Palle di Bronzo. Oggi no, perché già emergono prepotenti i mille varchi di un disegno politico incrinato all’origine. Di certo, in questo momento, agli ex Magazzini Latini si brinda e si festeggia. Ma più per lo scampato pericolo che per un reale sapore di vittoria. Il centrosinistra tira un sospiro di sollievo, ma il suo sistema di consenso è entrato pericolosamente in crisi e forse a Sagramola spetterà pure il compito di chiudere un lungo ciclo politico, inaugurato nel 1998 con l’elezione di Francesco Santini. Ma anche per questo Sagramola gode di uno spazio politico inedito, in cui può osare e battere i pugni sul tavolo: se vuole può essere solo il curatore fallimentare del centrosinistra oppure dare al suo mandato un’impronta politica innovativa. Dipende principalmente da lui, dalla sua volontà di lasciare un segno alla Zorro di Marischio, da quanto sarà consapevole che è stata la riedizione della DC il suo tallone d’Achille e la vera chiave di lettura di un’attrattività mai forte e ribalda. Urbani, dal canto suo, ha perso con onore e senza rompersi le ossa. La sua base di partenza era troppo risicata e la speranza di farcela ridotta al lumicino, ma il 45% significa aver dimezzato il differenziale percentuale del primo turno e non era davvero scontato. Resta il fatto che i fabrianesi non lo hanno visto come l’alternativa, perché la protesta ha bisogno di aculei e non di colline morbide e rotonde come quelle che Urbani ha continuato a proporre anche in questi ultimi giorni di radicalizzazione dello scontro politico. Ma l’elemento davvero nuovo di queste elezioni, che spiega anche la debolezza politica dei due contendenti, riguarda il contesto politico disegnato dai fabrianesi. Vale la pena quantificarlo, perché racchiude il senso profondo di questa tornata elettorale, ossia la vera e propria diserzione di massa rispetto al candidato unico Urbamola: ha votato solo il 53,16% degli aventi diritto e il 6% di chi l’ha fatto ha annullato la scheda o l’ha lasciata bianca. Vuol dire che abbiamo un sindaco e uno sconfitto votati, in solido, dal 47% degli elettori e che il sistema politico tradizionale è affondato come il Titanic, senza neanche l’attenuante di una storia d’amore sul ponte o del gorgheggio ispirato di una Celine Dion. In sintesi la crisi economica è entrata nelle urne. Per ora nell’unico modo possibile, in una città di gente mite, conservatrice e pacifica. Se Sagramola vuole dare una risposta efficace e di sistema a questo collasso incipiente, deve sviluppare, da subito, un’azione politica coraggiosa e creativa. Getti alle ortiche la bava furente dei partiti in astinenza e le loro pretese da campieri del latifondo politico. E faccia un gesto di rottura politica e di investimento istituzionale. Una vera sparigliata da “statista municipale”, capace di mettersi alle spalle veleni e asprezze dell’ultima ora, in nome della malconcia comunità che da oggi rappresenta: metta mano subito allo statuto dei diritti dell’opposizione e proponga Urbani come Candidato alla Presidenza del Consiglio Comunale. Sarebbe un modo astuto, urbamolato e creativo di migliorare il clima politico, di riconoscere il peso specifico dell’opposizione e di sottrarsi alla strizzata permanente di coglioni a cui lo sottoporranno Tini e l’Udc, con il supporto dell’anestesista Pellegrini incaricato di ridurre la sofferenza a colpi di etere e di flebo. Altrimenti la sacrosanta festa di oggi si tramuterà in un incubo e la poltrona vellutata di Sagramola in un baldacchino instabile che balla e traballa…traballa coi lupi.
21 maggio 2012
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ehhhh...non so se al posto suo, festeggerei in modo sereno....
RispondiEliminasolo una svolta coraggiosa, quasi da kamikaze, potrebbe farlo arrivare al 5° panettone...secondo me.
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G.R.
l'intervista di Gattucci al neo-sindaco Urbamola....
RispondiEliminaGiampie', n'è che gnente gnente, sei pure veggente??!?!?!
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G.R.
Caro G.R. non sono veggente....ma ho un naso da cane...
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