Ieri stavo pensando al sindacato confederale e mi sono reso conto di non conoscere i nomi dei segretari di Cgil, Cisl e Uil di Fabriano. Poco male, si dirà, anche perchè sono assolutamente convinto che la stragrande maggioranza dei fabrianesi ne ignori, oltre ai nomi, pure la fisionomia e le gesta. Quando una comunità colpita da una crisi economica e produttiva devastante ignora i nomi dei segretari delle organizzazioni sindacali, vuol dire che il sindacato non ha svolto quel ruolo fondamentale che, nei momenti di crisi acuta, spetta ai corpi intermedi . Svolgere un ruolo centrale per le sorti di una comunità non significa rivendicare la bacchetta magica o diventare centro di produzione di soluzioni a buon mercato ma, più concretamente, offrire analisi di scenario, strumenti di conoscenza economica del territorio e, in generale, un approccio legato ai mutamenti reali della società e al ruolo che in essa può ancora svolgere il lavoro. E questo diverso punto di vista, in una fase in cui la politica discute prevalentemente di nodi sovrastrutturali, costituirebbe una risorsa preziosa di conoscenza e di approfondimento per la comunità fabrianese. Ovviamente il sindacato non ha minimamente operato in questa direzione. Basti pensare alle complicità, ai silenzi e alle omissioni che hanno segnato la posizione confederale rispetto alla crisi Ardo. Al punto che qualsiasi tentativo di riflessione sul futuro di Fabriano non si è mai avvalso di un contributo proveniente dalla cultura e dall'esperienza sindacale. La drammatica realtà fabrianese avrebbe, invece, bisogno come l'aria di un sindacato attrezzato culturalmente, capace di parlare con cognizione di causa di riconversione del distretto metalmeccanico e di un nuovo modello di sviluppo dell'economia locale. In una fase come questa - invece che isterilirsi in attività di puro servizio, come il patronato o l'assistenza fiscale - il sindacato potrebbe, ad esempio, alimentare e promuovere attività di mutuo soccorso, riprendendo e modernizzando una sua antica e sempre valida ispirazione. Un mutuo soccorso inteso come rete di protezione fondata sulla reciprocità dello scambio e su relazioni paritarie di solidarietà. Provo a esemplificare: immaginiamo una famiglia di ex operai disoccupati che si trovi in un momento di disagio e difficoltà. Rivolgersi alla Caritas significa ratificare simbolicamente una condizione di marginalità e fruire di un'assistenza che sconfina inevitabilmente nella compassione e nella passività. Immaginate che quella stessa famiglia, invece di ricorrere alla Caritas, trovi sostegno nelle reti di solidarietà di un sindacato capace di dispiegare le proprie iniziative di tutela non solo nel luogo di lavoro ma anche laddove si manifesta concretamente una difficoltà. Il disagio sarebbe esattamente lo stesso ma la sensazione psicologica radicalmente diversa: da un lato un resistere lagrimoso e senza dignità. Dall'altro il mutuo soccorso come risposta solidale alle difficoltà del momento. I primi di novembre del 2012 sono stato ospite presso la scuola Julian Basteiro dell'UGT, uno dei principali sindacati spagnoli e mi hanno raccontato che è proprio questo l'esperimento sociale che si sta cercando di realizzare in quel paese. Fabriano, nel suo piccolo non potrebbe essere a sua volta un luogo di sperimentazione di nuove forme sociali di solidarietà? O siamo condannati a brillare solo per la storica e mai sopita tendenza a ricorrere a strategie di salvezza individuale, tipicamente anacrostiche e rurali?
8 gennaio 2013
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Non ci avevo mai pensato a questa cosa.
RispondiEliminaL'iniziativa Spagnola è lodevole. Ma c'è un problema di fondo che riguarda l'Italia. Funzione sociale non rientra nel vocabolario della classe Dirigente. Meglio contornarsi di Yes Man privi di idee piuttosto che allargare gli orizzonti. Vorrebbe dire troppe incertezze e troppo impegno. Meglio vivacchiare la giornata cercando soluzioni al momento che tamponino la gestione quotidiana. E non vale solo per il Sindacato. L'importante è fare cassa oggi, domani si vedrà.
RispondiEliminama, in pratica...questo mutuo soccorso, in cosa consisterebbe?
RispondiElimina________
G.R.
Ti faccio un esempio concreto. Pensa soltanto se il sindacato con la sua rete di iscritti e la sua capillarità di sedi si mettesse a organizzare gruppi di acquisto per le famiglie. sarebbe una rivoluzione copernicana. I sindacati gestiscono anche associazioni di consumatori. Cazzo se si mettono in moto sai che tagli alle spese!!!
RispondiEliminache io sappia la cisl di ancona già ha un gas
EliminaInfatti creare una rete provinciale di GAS può dare vita a economia di scala a livello di acquisto davvero in grado di colpire il disagio economici. Immaginiamo quel che fa la Cisl esteso anche alle altre sigle confederali. E pensiamo per un istante se a proporre la Banca di Credito Cooperativo fossero state le organizzazioni sindacali e datoriali congiuntamente
EliminaOppure pensa agli enti bilaterali territoriali che il sindacato gestisce assieme alle associazioni datoriali. Vogliamo parlare ad esempio delle attività di orientamento al lavoro oggi totalmente gestite da società private?
RispondiEliminaforse volevi dire "collocamento" e non "orientamento"?...perchè l'orientamento, per quello che so, lo fanno solo i Centri per l'Impiego e non le agenzie, private.
Eliminain effetti, su questi temi, i sindacati, potrebbero fare davvero molto...e più efficacemente delle agenzie.
purtroppo, i CIOF, invece, soffrono dell'inerzia burocratica tipica nostrana, per poter essere efficaci
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G.R.
No no dicevo orientamento. Come fanno la TRade Unions inglesi. G.Simonetti
EliminaConsideriamo che ad esempio la Cisl col prossimo congresso andrà a una ridefinizione della sua struttura che si articolerà su poche macrofederazioni e che sarà fortemente incentrata su un grande sistema di servizi agli associati e ai lavoratori.
RispondiEliminaok...ora è più chiaro!
RispondiElimina__________
G.R.
comunque ognuno ha il sindacato che si merita.. quando qualcuno, raramente, ha provato a fare una piccola azione da Sindacalista e non da sindacalista veniva definito struffolotto, un mezzo matto che chissà che ha in mente.
RispondiEliminatipico a fabriano...ogni devianza dal monopensiero è ritenuta follia
Eliminaverissimo! qui c'era la cultura del sindacato compiacente. Una volta veniva denominato sindacato giallo
RispondiEliminaInvece che di parlare di sigle, conviene parlare di obettivi comuni e progetti costruiti insieme, da tutti gli attori. Penso ad esempio ai supermercati solidali, che sono una risposta dignitosa per salvaguardare i bisognosi di aiuto. Anche a Gubbio, a un tiro di schioppo da fabriano, ne hanno aperto uno.
RispondiEliminaLa rete e le relazioni del sindacato vanno messe al servizio della collettività. Non si tratta di sigle ma di capacità reticolari
RispondiEliminaE' troppo! Ho sempre votato Pd, ma un frequentatore del Club Bildemberg non lo posso votare: Stavolta Voterò M5s: A meno che ci ripensa E se ne va: Parlo del nipote di suo zio.
RispondiEliminaVisto il nick che scegli è grave che tu possa votare i borghesini del 5 stelle
Eliminanon capisco tutte queste critiche verso la Caritas O__o scusa ci possono andare solo gli extracomunitari? per noi italiani è vietato? poco onorevole? svilente?si vede che a fine mese ci arrivi sempre sti problemi non li tieni ;)
RispondiEliminanon mi pare abbia fatto critiche alla caritas...
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