26 febbraio 2013

Chi vince e chi perde Atene e Weimar


Ci sono almeno due modi diversi, ma complementari, per leggere il voto di queste elezioni politiche. Modalità che corrispondono a due classici punti di vista geometrici: in orizzontale e in verticale. Il punto di vista verticale ragiona sul voto ai partiti, analizzandoli al netto delle coalizioni e del bipolarismo incardinato nel Porcellum. La valutazione orizzontale, invece, è quella che guarda il sistema, la sua articolazione interna e la dislocazione delle forze che ne contestano natura ed equilibri. Se analizziamo i risultati in verticale il dato appare netto e incontrovertibile: ha stravinto il Movimento 5 Stelle, che prosciuga tutto ciò che è opposizione di sistema, incarnando da solo l'idea di un Terzo Polo alternativo e non centrista, è andato bene Berlusconi e sono caduti in ginocchio Bersani e Monti, Oggi, come è naturale, è il giorno dei grillini: esperienza fondativa e identitaria per chi li ha sostenuti e incubo orwelliano per chi continua a coglierne e ad evidenziarne i tratti autoritari. Ma se passiamo alla lettura orizzontale del voto va rimarcato che le aree politiche tradizionali, contestate dal grillismo come corpi morenti da eliminare, hanno raccolto cumulativamente circa il 70% dei consensi, a dimostrazione che l'Italia dei partiti è profondamente ammalata ma non è morta e continua, anzi, a esercitare una certa attrazione sull'elettorato. Il Pd ha pagato il suo approccio culturale fondamentale e cioè l'incapacità di superare il razzismo antropologico nei confronti dell'elettorato di centrodestra, considerato culturalmente infimo, umanamente penoso e politicamente demenziale. Questo modo di ragionare ha impedito agli elettori del centrodestra di esprimere la propria delusione attivando una mobilità elettorale capace di avvantaggiare il Pd. Cosa che sarebbe in parte accaduta con una leadership Renzi, che proprio sul rispetto degli elettori di centrodestra aveva fondato parte del suo successo alle primarie del PD. Questo "complesso dei migliori" che inceppa tutte le macchine da guerra della sinistra ha convinto gli elettori di centrodestra a restare nel proprio recinto politico, a prescindere dal giudizio critico espresso sul governo Berlusconi. In questo quadro di competizione bipolare tra Pd e Pdl e di brutale effervescenza grillesca a uscirne con le ossa è stato il centro Montiano, percepito dagli elettori come enclave elitaria, padronale e filotedesca, ossia tre qualità devastanti in termini di consenso potenziale e reale. Un giudizio più articolato merita invece il successo del Movimento 5 Stelle, che ottiene un risultato potente e prepotente. Per il Movimento 5 Stelle si profilano cambiamenti di enorme portata. Si chiude la fase dello “stato nascente” - con la sua militanza pionieristica, appassionata e un po' estremista - e si apre quella dell’istituzionalizzazione del movimento, che porrà esigenze nuove di governo e di riorganizzazione del partito - che comincerà a sviluppare anche una inevitabile e vivace dialettica tra moderati ed estremisti - oltre al naturale sviluppo di un ceto politico che, entrando nei grandi meccanismi della cosa pubblica, comincerà a comprenderne e a sperimentarne la complessità pervasiva, le strozzature irrisolvibili e un ginepraio di nodi gordiani in grado di irretire le ricette urlate e semplificate del demiurgo, così come la buona volontà dei riformatori che cominciano a fare timidamente capolino. La sensazione è che se fosse uscita una maggioranza coerente al Senato il boom di Grillo avrebbe un altro sapore e un'altra valenza. ma così è se vi pare. A questo punto trovare la quadra per la formazione del Governo è una missione quasi impossibile. L'unica soluzione è un governo di salvezza nazionale tra PD e Pdl che non rappresenti un' opzione di galleggiamento - oggettivamente propulsiva per una definitiva e letale ondata di grillismo - ma una chance di riscatto per i partiti e per le istituzioni. A partire da una seria politica di abbattimento del debito pubblico, perchè 90 miliardi all'anno di interessi impediscono di finanziare la crescita, il welfare e di riacquisire quel minimo di sovranità nazionale che può consentire di muovere con meno impacci la leva della spesa pubblica. Ma la vera sfida, proprio alla luce del successo di Grillo e della sconfitta dell'ipotesi tecnocratica montiana, è quella di promuovere una grande riforma della politica: sia dal punto di vista della modernizzazione istituzionale che per ciò che riguarda l’esigenza di regolare la vita interna dei partiti e i meccanismi economici che ne consentono il funzionamento. Ne saranno capaci i partiti politici o si rassegneranno ad essere le vittime sacrificali di una nuova stagione di depravazioni e di appetiti tangentari? Si faranno violentare politicamente dal dito puntato dei grillini, replicando alle intimazioni con un’alzata di spalle presuntuosa, o cercheranno di rispondere cambiando pelle e comportamenti? E' tutto da vedere ma di certo siamo di fronte all'ultima chiamata. Il sistema ha reso precari tutti i suoi equilibri e le sue ricette di continuità e di permanenza. Cambiare rotta significa non fare di Roma Atene o, peggio ancora, Weimar che allora aprì la strada alla guerra civile europea. E' un rischio che non possono correre né gli italiani, né i partiti né il Movimento 5 Stelle.
    

13 commenti:

  1. Io non capisco un sacco di cose: 1) perche' chi vota per il Silviotto nazionale si vergogna a dirlo? L'unico che si e' pronunciato fiero della vittoria tra i nostri monti e' stato Silvanello. Maaaaaa; 2) quelli che hanno votato Grillo sono fierissimi di averlo votato: ne riconoscono i difetti, i limiti e tutti i rischi alla governabilita' del paese ma sono fieri del loro voto. Ognuno con motivazioni diverse. Grillo da parte sua continua ad urlare che queste sono solo prove generali e che presto arrivera' lo scrollone finale. Rimaaaaaaa; 3) i perdenti veri, PD e vicini di banco, che dovrebbero alzare i tacchi con la coda tra le gambe visto che sono anni che affossa il PD, sono li' a proporsi per un governo di responsabilita' per la salvezza dell'Italia! Booooooo, io non ho capito!

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  2. Sono felice per i 5 sbarre. Ora però una piccola valutazione: le promesse fatte da Berlusconi non sarano realizzate dato che non governerà lui da solo ( se governa ) le promesse del PD non esistono, le promesse di Grillo non possono essere realizzate perchè non governa nemmeno lui. Evviva la democrazia evviva l'ingovenabilità !
    CS

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  3. analisi alquanto imparziale (stai migliorando :-D )
    come Gigia, non capisco chi non ammette di votare per il pdl...in realtà, non riesco a capire nemmeno il "perchè", ma la storia del recinto spiega molte cose.
    il pd è destinato a implodere nella sua presunzione...del resto, abbiamo già visto dei pezzi staccarsi...ora hanno dimostrato di essersi arroccati come dei vincenti, senza far conto che hanno le "provviste" contate e che dovranno scendere a patti, o sparire definitivamente; anche perchè, l'elettore del centrosx, per quel poco che capisco, non si tura tanto bene il naso...e non lo fa tanto a lungo!
    ____________________
    G.R.

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  4. Domani ci dedichiamo a Fabriano......

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    1. anche perchè, immagino che Ottaviani avrà qualcosa da dire / fare...
      l'udc, mi pare abbia preso una brutta scoppola...sai che mi spiace, per il doc?!?
      ____________________
      G.R.

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    2. Bisogna dire che Ottaviani politicamente non ne chiappa una.

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  5. il parlamento è una roba per borghesi...spero che prima o poi la gente che si dice di sinistra cominci a capirlo!
    il vero boom non è del m5s ma dell'astensione...1 italiano su 4 è la vera maggioranza relativa.

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  6. astensionismo bordighiano?

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    1. l'osservazione era personale e non legata a particolari correnti comunistoidi.
      però se:
      1) la gente di sinistra (e in italia ce n'è, non si è volatilizzata) continua a non premiare i vari tentativi dei politici di sinistra di moderarsi/parlamentarsi/imborghesirsi.
      2) in parlamento attualmente ci sono tutte forze non propriamente espressione di ambiti "proletari" (oggi potremmo dire "precari").
      effettivamente va riconosciuto che bordiga aveva osservato/auspicato cose che si stanno verificando quasi un secolo dopo...aveva visto lungo, lo ammetto.

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  7. il 70% degli italiani non voterà mai gli ex PCI-PDS-DS-PD: una volta preferiscono Berlusconi, l'altra la Lega, poi Di Pietro e ora Grillo. In pratica oltre allo zoccolo duro che vota Berlusconi (inciso: mix di ex socialisti, ex DC, ex pentapartito in pratica nulla di destra e centro-destra...) c'è un altro 25-30% che voterà sempre qualsiasi altra cosa si proponga, l'importante è che non sia centro-sinistra. L'Italia, nonostante tutto, è e sarà sempre di centro-destra con buona pace dei sessantottini...ieri sera in TV Corradino Mineo era fuori di testa, tanto per fare un esempio!
    PD: sarà il caso di dire/fare qualcosa di sinistra? non basta allerasi col primo vendola che passa, anche se in realtà non conviene fare i sinistrorsi, Ingroia in un colpo solo ha fatto fuori 3 partiti (RC, CI e IDV!).
    forse la migliore scelta sarebbe stata PD + UDC (modello marche)?
    MONTI: per 140 voti piazza la senatrice...sarebbe stato meglio rimanere dietro le quinte, oggi si sarebbe potuto nuovamente proporre come "tecnico"!!!!
    ottaviani: no comment!!
    grillo: è la risposta normale a questo schifo di politici di terza linea post mani pulite, dovrebbero dimettersi tutti ed andare a casa, hanno rovinato 2 generazioni.

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  8. Qualche grillino ( dato che siete la maggioranza dei fabrianesi ) mi spiega come mai a fare le Consultazioni con Napolitano ci va grillo ? Non è stato eletto, non ha la fedina penale pulita, forse le nostre senatrici o parlamentari grilline non sono all'altezza ?
    CS

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    1. E' la legge. Le consultazioni le fa il capo politico.
      E' anche obbligatorio segnalare un capo politico quando si consegnano le liste. Capo politico e non premier perchè il capo del governo lo sceglie il presidente della repubblica, anche se gli viene indicato dal capo politico e spesso è lo stesso capo politico.
      Su beppegrillo.it:
      "Il M5S non si allea con nessuno come ha sempre dichiarato, lo dirò a Napolitano quando farà il solito giro di consultazioni. Il candidato presidente della Repubblica del M5S sarà deciso dagli iscritti al M5S attraverso un voto on line. Passo e chiudo. Sta arrivando la primavera. Ripeto: sta arrivando la primavera."

      Ciao William

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    2. Ok percui lui "vi rappresenta" e poi comunque voterete on line.
      Grazie CS

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