Ottaviani non ha avuto fortuna e ha pagato un dazio salato per la propria scelta di candidarsi con l'Udc. Una scelta misteriosa e criptica, quindi ottavianea, che sin dal primo istante è sembrata poco cartesiana e segnata da un elevato dosaggio di istintività e improvvisazione. Il partito di Casini, anche a Fabriano, ha infatti bevuto un amarissimo calice, conoscendo un salasso elettorale e una dissoluzione difficilmente reversibili. Da oggi la scena cambia radicalmente e l'Udc - attore protagonista di una lunga stagione politica locale - si prepara al nuovo e inatteso ruolo di forza marginale, destinata a sciogliersi nel già di suo malconcio partito montiano. Insomma il 4% raccolto alla Camera risolve definitivamente l'anomalia, tutta fabrianese, di un partito numericamente sovrastimato, tenuto in piedi nei decenni da un mix anacronistico e duro di tradizione e clientele. In questo senso il voto ha seppellito assieme innovatori e conservatori, vecchi ras di frazione e nuovi interpreti di un centrismo riveduto e corretto. Tanto per giocare con gli esempi diventa quindi difficile per Tini ostinarsi in scelte rigoriste e sostanzialmente inique sapendo di avere dietro il pollice verso di 96 fabrianesi su 100. Così come sarà arduo per l'assessore Galli formulare un convincente Piano del Traffico con la consapevolezza di non avere truppe potenziali su cui far leva in termini di massa critica e di potere contrattuale. Ottaviani ha invece deciso di tornare immediatamente in scena, con un'operazione finalizzata a recuperare una quota del civismo perduto, come se il salasso elettorale fosse emendabile con rapido e risolutivo colpo di spugna mediatico. Lo ha fatto sul terreno più scivoloso, proponendo di allineare il gettone di presenza dei consiglieri comunali alla media delle altre realtà regionali. Un punto di vista condivisibile ma rilanciato in un contesto ormai segnato da dosi massicce di demagogia e con una tempistica suicida perché, in questa fase, ogni sospiro in materia rappresenta un propellente aggiuntivo e devastante per l'antipolitica perché quando c'è da compiere una scelta netta e radicale i cittadini prediligono sempre l'originale rispetto alla copia. E, facciamocene una ragione, la battaglia contro i costi della politica è monopolio assoluto dei seguaci del Comico come un tempo la battaglia securitaria era patrimonio intangibile del leghismo. Il centrosinistra ha, ovviamente, respinto la proposta senza uno straccio di motivazione politica convincente, rilanciando l'immagine di una politica autoreferenziale che se la canta e se la suona, e difende a spada tratta i suoi gettoni, le sue canzoni e i suoi juke box. In questo modo, nutrendo l'illusione di mettere in difficoltà una maggioranza che traballa di suo e che sempre più traballerà, Ottaviani ha armato la mano dell'antipolitica che avrà un'altra occasione per sparare sul quartier generale e fare romanella, senza distinguere tra i politici ammantati di civismo e quelli rivestiti di cinismo. Ma la colpa, in questo caso, non è di chi spara ma di chi arma la mano del proprio carnefice.
28 febbraio 2013
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solo per precisazione.
RispondiEliminaIl sottoscritto ha affrontato ogni anno consiliare il problema dei costi della politica presentando sempre una mozione a riguardo. Sempre bocciata. Anche le presente è stata depositata lo scorso anno e solo ora giunta in discussione. Se poi, invece del comico, non si è mai fatta demagogia sui mass media è perché diverse sono le forme di comunicazione.
Verissimo.Tua battaglia storica a partire dal 2007. Ne sei oggettivamente il monopolista monastico culturale ma purtroppo per tutti i cartesiani e gli illuministi questo è tempo di trippe e di scarpe chiodate
RispondiEliminaNon critico Marco, perché amo le scelte fatte con il cuore e l'istinto e senza il pallottoliere del tornaconto. Se non fosse così dovrei auto fustigarmi e stringermi il cilicio per punirmi. Ho sempre scelto strade contrarie al mio tornaconto (anche professionale). Giampietro la tua analisi è impeccabile, tuttavia, credo sia giunto il tempo di costruire una nuova casa dei moderati abbattendo il pregiudizio che ci tratta come "negri" nella Louisiana degli anni '30. Lo debbono capire, però, gli altri perché in fondo - noi - uno zoccolo duro abbiamo dimostrato di averlo.
RispondiEliminaCredo che la sfida debba essere ancora più profonda: una casa dei razionali e degli illuministi. L'essere considerati negri può diventare anche un elemento identitario da cui ripartire. Io sono un abbonato alle sconfitte e quindi capisco fisicamente le scelte disinteressate e lievemente folli.
RispondiEliminaSe pò fa, se pò fa . . .
EliminaPAGELLE CANDIDATI FAVRIANESI POLITICHE 2013:
RispondiEliminaFuksia 7 : paracaduta al Senato col minimo sforzo mai registrato. Non eletta a consigliere comunale per pochissimi voto, ha avuto subito il riscatto dalla Dea benadata. E che riscatto. Quando si chiude una porta, si apre...Montecitorio.
Terzoni 10: è la mia preferita. Lotta dura senza paura.
MPM 6 : media tra la botta di culo avuta per essere eletta (10) e l'impaegno profuso (2) durante la campagna elettorale.
Santarelli 5: Non eletto per pochi voti a consigliere comunale, per altrettanti pochi voti buca l'elezione allo scranno parlamentare. Veramente sfortunato 'sto ragazzo.
Ottaviani 4: Lascia Solari col cerino in mano in Consiglio, ma il petardo delle politche gli scoppia in mano.
Casoli 4: Resta a casa dopo due legislature. Sacrificato al 3° posto da Silvietto, si sveglia troppo tardi.
Paglialunga 1: come il minimo comun divisore dei voti presi (111, uno in meno di quelli presi alle ultime comunali). Ha girato cambiato più partiti lui che Zamparini allenatori. Aspettiamo con curiosità quale sarà la sua prossima casacca.
Alle 2 ragazze 5 stelle, 10 e lode ad entrambe per la ventata di freschezza e ottimismo che hanno portato. Diverse e complementari, Patrizia sportiva, pratica, verace e combattiva, Serena più intellettuale, carismatica, fuori dagli schemi, spontanea, graziosa con tutti, ma diretta e fermissima nelle sue idee. Diamo l'insufficienza a Paglialunga, esemplare diffuso di arrivista pronto a cambiar carro, sospeso il voto per Maria Paola e Casoli perchè fuori categoria, 7 ad Ottaviani, il ragazzo può, ma non si applica, ultimamente ha perso punti. Santatelli il valoroso condottiero, sponsorizzato sempre dalla fuksia non gli posso dare meno di 9 e mi auguro di vederlo in Regione o altrove in prima linea. Roberto L.
EliminaNon serve una poltrona per stare in prima linea, basta anche fare onestamente il proprio lavoro o aiutare il prossimo
EliminaSe è riferito a Santarelli, penso che meriti l'occasione di sedere su uno scranno politico.
EliminaOccupano poltrone persone sicuramente meno capaci di lui.
pd e udc si sono chiusi nella rocca...ma avranno scorte a sufficienza per arrivare a mangiare il panettone???
RispondiEliminama soprattutto...sta gente, ha già pensato ad un hobby per il futuro???...perchè mi sa tanto che con la politica, avranno poco da fare
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G.R.
Più che hobby un lavoro, anche perchè con la riforma Fornero non è che ridono tanti, essendo abbastanza avanti con l'età.
EliminaForse il verbo deve capire che la politica è un gioco di squadra tipo il calcio, invece a lui piace il tennis singolo anzi direi il ping-pong....
RispondiEliminaone for the money, two for the show...
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