Di Alianello mi ero ripromesso di
seguire attentamente le gesta perché – come nel titolo del libro di cui è
autore – se ne parlava come di un Prescelto, uno col pedigree giusto per fare del Pd il partito capace di garantire la
rappresentanza politica di ciò che resta di una borghesia merloniana ancora
dotata di patrimonio ma impossibilitata, causa fine patronage, a prolungare un’antica egemonia politica e sociale. Il progetto di fare dell’ex partito comunista
italiano un club di borghesi e democristiani trovò nell’elezione di Alianello a
segretario, nel 2008, un punto di sintesi e di svolta; un’elezione che, giova
ricordarlo, non nacque da un’indicazione dal basso, proveniente dai militanti e
dagli iscritti al partito, ma dalla dichiarata e pesantissima sponsorizzazione
di Maria Paola Merloni che proprio in quelle settimane veniva eletta in Parlamento nelle liste del Partito Democratico e che nella sezione fabrianese
faceva il bello e il cattivo tempo. Il Prescelto era entrato in politica in
occasione delle elezioni del 2007, quando venne eletto consigliere
comunale nella lista della Margherita, ossia di quella DC riveduta e corretta
che era pronta a fare strage degli ex comunisti “perduti e vinti” dalla Storia. In poco più
di un anno Alianello era, quindi, passato dall’anonimato politico alla guida del principale
partito cittadino, con una rapidità che lo stava trasfigurando nel golden boy
della politica fabrianese, nel Gianni Rivera della continuità democristiana e
merloniana. Un percorso progettato a tavolino che, prima della candidatura a
Sindaco nel 2017, prevedeva una tappa intermedia di rodaggio amministrativo nel
ruolo di assessore. Ma siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, l’operazione
“Alianello futuro Sindaco” conobbe una battuta d’arresto dopo le comunali del
2012, quando ci fu da stabilire la ripartizione degli assessorati in base ai
voti presi al primo turno dai singoli candidati. Il criterio era semplice: il
posto di assessore sarebbe spettato ai più votati e il numero di assessorati a
ciascun partito in base al computo dei voti di lista. Al dunque Sagramola e la
coalizione dovettero fare i conti con un problemone e cioè che Alianello era arrivato
terzo per numero di preferenze, dopo Pariano e Giovanni Balducci, mentre al Pd
spettavano due assessori e la Presidenza del Consiglio Comunale. In base ai
criteri stabiliti prima del voto, ad Alianello sarebbe spettata la poltrona di
Presidente del Consiglio Comunale, ovvero una carica simbolica e certo non
propedeutica, dal punto di vista dell’esperienza di governo, rispetto a una futura
candidatura a Sindaco. Eppure il diritto alla successione del Prescelto venne garantito
per il tramite di una deroga politica che portò Alianello in Giunta e il povero
Pariano in piccionaia. Al Prescelto Ripescato vennero anche attribuite le
deleghe più pesanti dal punto di vista del consenso, ovvero i lavori pubblici e
l’ambiente – delega quest'ultima comprensiva anche della raccolta dei rifiuti – che, senza troppi
complimenti, venne tolta a Paglialunga nonostante si fosse mosso piuttosto bene
durante il periodo del governo sorciano. Insomma niente e nessuno avrebbe
potuto fermare il crescendo rossiniano del Prescelto se le mille alchimie della
politica nazionale non avessero spinto Maria Paola Merloni a sposare Scelta
Civica e il fallimentare progetto politico di Mario Monti. Alianello, da quel
che si racconta, attraversò un momento di grande indecisione, consapevole che
la scelta di MPM lo privava di un supporto decisivo. E per questo decise di restare prudentemente in posizione anfibia e low profile,
comunque partecipando all’Aperitivo di Genga, quando la gran parte del PD
fabrianese rese omaggio a Maria Paola Merloni in un ormai celeberrimo prosecchino
elettorale. Il pessimo risultato di Scelta Civica convinse Alianello a restare
al suo posto ma, lentamente, quella che doveva essere una folgorante carriera
politica si tramutò in una resistibile ascesa e poi in uno stanco trascinamento,
dovuto anche al grave e clamoroso inciampo di non essersi opposto
alla nomina del suo socio nel Consiglio di Amministrazione della Multiservizi.
Una combinazione astrale e politica sempre più negativa che di Alianello ha progressivamente
consumato l’immagine, le prospettive e la spendibilità come futuro candidato a Sindaco fino a farlo letteralmente sparire dalla scena politica fabrianese. Mi ero ripromesso di seguire attentamente le sue gesta perché se ne
parlava come di un Prescelto. Oggi è poco più di un Lost, uno che ha sognato di essere il politico del futuro senza avere le ali per farlo.
24 settembre 2014
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Amen!
RispondiEliminaPerché il PD, nella scalata a Sindaco, non lo sostituisce con Quinto Balducci ?
RispondiEliminaQuinto è grintoso e competente. Avete notato come si batte animatamente su tutti gli argomenti che vengono discussi in consiglio comunale ?
chi per grazia è arrivato per merito se ne và!
RispondiEliminaAu revoir
Allora tutta la giunta se ne dovrebbe andare
EliminaBehh la scelta di Fiori alla Multiservizi è stata clamorosa..!!!!!
RispondiEliminaE' vero che aveva collaborato anche ad attaccare i manifesti del PD durante il periodo elettorale..., ma non per questo la scelta doveva essere quella!!
E' stata una delle mie prime incazzature con Sagramola.. proporre il socio di Alianiello nel consiglio di amministrazione della Multiservizi a 12mila euro l'anno, tanto prendeva la sig.ra Baldoni messa dal Sindaco Sorci "di area Rif.Com....
Spero che qualcuno abbia capito il perché non è stata mai fatta una Legge sul conflitto di interessi per bloccare il Silvio Nazionale.. ebbene sii, il PD ha talmente tanti conflitti fra le sue centinaia di esponenti, che si sarebbero legati da soli.. SVEGLIAAAAAAAAAAA GENTE.
G.F.CAV.
Comanda tutto Giovanni Balducci prossimo candidato Sindaco. Comanda Attiggio perchè Fabriano dipende sempre dalle frazioni. Come ai tempi della DC
RispondiEliminaConcordo in pieno. Nel bilancio comunale quanti soldi sono stati stanziati per Attiggio ?
EliminaMammamiaaaaaaaaaaaa. Se penso che questa città in futuro possa essere governata da tali soggetti mi viene il voltastomaco. Appartengono ad un sistema politico corrotto, perverso, e qualunquista ,in nome dell'IO ,quale status symbol di cui fregiarsi.
RispondiEliminaleggete la definizione di conflitto d'interesse
RispondiEliminaSfigati.
RispondiEliminaIl nuovo Sindaco sarà un giovane tranquilli.................
RispondiEliminaVincenzo Castriconi o Gino Sforza
Eliminasimpatici
RispondiEliminaPurtroppo non è semplice far governare a persone giovani e disinteressate agli inciuci. Concentrate solo al benessere del paese che governano. Basta ricordare la realtà limitrofa. Un comune commissariato senza nessuna motivazione tant'è che ad oggi le potenziali motivazioni di problemi al bilancio ancora non sono emerse, evidentemente non ce ne erano e non ce ne sono. Purtroppo la fiducia nella buona e sana politica sta finendo sotto le scarpe....
RispondiElimina