Giusto l’altro giorno avevamo
scritto che l’era Spacca si stava
chiudendo e che il segno della resa era rappresentato dal fatto che, sulla
stampa, aveva preso a circolare il nome della senatrice pesarese Camilla Fabbri. Un’operazione chiaramente e totalmente
strumentale perché dare un’indicazione nominale a sei mesi dalle elezioni
regionali significa bruciare il
candidato sull’altare di un disegno politico. Ma il senso di questa mossa
era piuttosto facile da decifrare: suonare un gong definitivo a Spacca,
contrapponendo simbolicamente al Governatore in carica una figura proveniente da un’area territoriale sempre più insofferente
rispetto alla centralità anconetana e fabrianese ed espressione di un ceto produttivo artigiano e di piccola
impresa che vede in Gianmarione il rappresentante degli interessi della
grande impresa e di un merlonismo decaduto ma ancora alla ricerca di un possibile
colpo di coda. Il the end a Spacca è
stato siglato pubblicamente domenica, durante un dibattito alla Festa dell’Unità di Pesaro a cui hanno
partecipato il Segretario Regionale del
PD Comi e l’ex Sindaco di Pesaro
Ceriscioli che hanno trovato un punto di accordo nel superamento di un’esperienza decennale di Governo, nell’archiviazione
del Laboratorio Marche e nell’eventuale
ricorso alle Primarie qualora non fosse possibile individuare una candidatura unitaria all’interno del partito
democratico. Il segretario regionale del PD Comi ha dichiarato: “Il nostro giudizio sui suoi dieci anni di
governo è assolutamente positivo. Spacca ha governato bene. Ora è necessario
aprire una fase politica nuova. Il PD cerca un nuovo candidato alla guida della
Regione. Un candidato che faccia bene e subito, che dialoghi con gli
amministratori e che sia emancipato dalla preponderante invadenza della
tecnocrazia. Sono sicuro che ci sarà una candidatura unica e la troverò
ricercando nel partito l’unità più alta e più ampia possibile”. Un benservito
in pieno stile renziano: efficace, brutale e senza mediazioni che fa strage di ogni illusione del terzo mandato. A
questo punto viene da chiedersi come
reagirà Gianmarione e quali contromisure politiche adotterà per rispondere
allo stoppino ufficialmente ricevuto dal Pd, anche perché pure i deputati
anconetani Carrescia e Lodolini si sono sbrigati a sposare la
linea unitaria emersa a Pesaro, lasciando
il Governatore al suo destino. Spacca può giocare diverse carte: rinunciare alla candidatura
contrattando un qualche incarico di peso a livello europeo o romano; fare una battaglia di testimonianza
ricandidandosi solitario alla guida Marche
VentiVenti con la consapevolezza che l’attuale forza d’urto del Pd ne
ridimensionerebbe l’azione di disturbo; utilizzare Marche VentiVenti come lista personale di supporto in un’operazione
trasformista di candidatura alla guida di una
coalizione di centrodestra. Ad oggi la soluzione personalmente e
politicamente più saggia sembra quella del un passo indietro e di un atterraggio morbido e contrattato. Ciò consentirebbe a Spacca di realizzare, su
stesso, un dignitoso promoveatur ut
amoveatur e di cimentarsi anche con una possibile candidatura a Sindaco di Fabriano. Una scelta da
cimitero degli elefanti se compiuta in tempi di vacche grasse, ma stimolante in
una fase in cui risollevare questa città sembra più una sfida da titani che un normale percorso di governo.
Comunque vada dall’anno prossimo tutto cambia, anche se il tutto che cambia sempre rimanda al gattopardo: si infrange una filiera politica narrata come opportunità,
si dissolve una formula di governo
trasferita finanche tra i pedemontani e decade un sistema locale di fedeltà e cooptazione che ha incentivato il
protagonismo di asini e muli lasciando in stalla quel poco di cavalleria
purosangue che Fabriano era riuscita, con tanti sforzi e moltissime doglie, a generare. Alla faccia nostra e alla
salute loro!
2 settembre 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Un terzo mandato era inopportuno. ..
RispondiEliminaottimo commento e penso azzeccato Staremo a vedere
RispondiEliminae' morto il Re, viva il Re
RispondiEliminaGiustamente dopo la decadenza del merlonismo anche la graduale estinzione della politica fabrianese ad esso legata degli Spacca, dei Sorci dei Sagramola, ve li ricordate tutti a cena per la candidatura di MP con Monti?. Ah ahhaha! E' un processo graduale che riporta Fabriano a contare per quel che vale a livello regionale, ossia poco o niente, nonostante qualche esaltato locale si ostini ancora ad affermare il contrario . Ma va bene così, toglierci di mezzo queste ingombranti e rilassate figure non può farci che bene; anche se il prossimo governatore sarà di Pesaro!
RispondiEliminastaremo ad aspettare i "nuovi" viceré che governeranno!
RispondiEliminachini e in adulazione !
Se non candidano Spacca, a Sorci che glie' famoso fa'?
RispondiEliminaQuello che fa adesso
EliminaSe il prossimo governatore sarà Ceriscioli, Sorci e Crocettilaqualunque li mandiamo a Zanzibar
RispondiElimina3°mandato sicuro per Spacca ancora conferma
RispondiEliminaTe piaceria eh leccaculo
Eliminann vi preoccupate per Sorci... quello ne sa una più de tutti...!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaIntanto, Sagramola va in provincia e ce frega a tutti
RispondiEliminaCosa dovrebbe contrattare Spacca? Un posto in Europa ? Ma non gli bastano tutti i sodi guadagnati finora per aver amministrato una regione che in 15 anni è diventata fra le più deidustrializzate d'Italia? A calci nel sedere, altro che
RispondiElimina....altroché atterraggio morbido e contrattato. E si porti dietro anche i sorci, i sagramola e il resto dei pagnottisti del Pd fabrianese.
RispondiEliminaMa con Crocettilaqualunque dove vogliamo arrivare ?
RispondiEliminaSpacca Sorci e Sagramola vogliono solo campare con la politica alla faccia dei disoccupati fabrianesi . Per non parlare poi del sig.Viventi . Il laboratorio Marche e' diventato l'obitorio Marche ma a loro interessa solo campa' con i soldi pubblici . Sono tutti di Fabriano e guardate come l'hanno ridotta . E loro cosa fanno ? Uno cerca di fare il terzo mandato ,il sorcio gli fa da gregario per un posto da assessore in regione e se non prenderà voti sufficienti reclamerà comunque il posto come ha fatto proprio Viventi mentre il terzo che fa ? Mica torna a fare il dipendente comunale , figuriamoci, vuole il posto di presidente della provincia . Questa e' per loro la loro vera filiera . La filiera dove mettere il proprio culo per continuare a campare con la politica fino alla pensione . Perché statene certi che loro la pensiono la prenderanno e non penso proprio che prenderanno la " minima"
RispondiEliminaSagramola deve tornare a lavorare in comune altro che poltrona in provincia
RispondiEliminaSagramola va in Provincia perchè è un sindaco poi se farà il Presidente è tutto da vedere, comunque lui deve continuare a fare il Sindaco perchè come Presidente della Provincia non prenderebbe un soldo capito capisciotti!!!!
EliminaNon prenderebbe un soldo? Ma che cazzo scrivi???
Eliminaintanto che non prenda un sodo è molto ,ma molto, relativo, perchè se è vero che il presidente di provincia non percepirà alcun gettone di presenza è altrettanto vero che le trasferte di missione gli verranno riconosciute, poi cosa vuole dire che deve continuare a fare il sindaco perchè il presidente di provincia non guadagna? allora dovrebbe continuare a guadagnare sulle spalle dei cittadini Fabrianesi? ma che tornasse a fare il messo comunale a 1050€ al mese , è ora di finirla con questi politiCOTTI che mirano solo al mensile, senza preoccuparsi della qualità del lavoro che svolgono, tanto poi i cittadini pagano....vuole fare il presidente di provincia??? dimostri di meritarselo mettendo sul piatto cosa di buono e concreto ha fatto in 2 anni e mezzo per la città, e partendo da questo presupposto mi sa che neanche il messo comunale potrebbe riprendere a fare!!! M.D.
Elimina