IL SENTIMENTO DEL CONTRARIO
La cronaca cittadina presenta
spunti di roccioso umorismo. Roba pirandelliana. Senza risate e spatacchi. Solo
simbolismi che aizzano il sentimento del contrario. Da un lato, tanto per dire, è tutto un fiorire di entusiasmi per
il boom di visitatori alla Mostra giottesca. Una buona notizia perché per
quattro mesi avremo valuta in ingresso,
una variazione non solo mortuaria del PIL locale e potenzialità di ritorno sull’investimento,
sempre che i pubblici esercizi rinuncino al chiuso per turno e Giove Pluvio si
decida a sostenere il break even point con qualche sprazzo di calura. Dall’altro,
compenetrato come un monito al trionfo d’arte sacra, c’è la vexata quaestio dei lavoratori Ardo che domani ripartono in
pullman per Roma – destinazione Mise, obiettivo sterile protesta – a riprova
che la vita non è solo un’Annunciazione del Maestro di Campodonico ma anche un
possibile Annuncio di fine corsa decretato
da Giovanni di Cerreto d’Esi, meglio conosciuto come il Maestro del Bianco
Sartoriale.
LA GRANDE BELLEZZA
C’è qualcosa di Paolo Sorrentino in questa Fabriano operaia che
soccombe e stira gli zoccoli mentre la borghesia merloniana - prima adoratrice di lamiere e ora riciclata all'immateriale
artistico - si raduna al Teatro
Gentile per fare di Giotto un’icona della sua dissociazione da se stessa e dai
suoi storici servilismi. Come nella scena iniziale della Grande Bellezza, con l’attico
romano ricolmo di leggiadri e leggere consumati dagli anni e tuttora intenti ad
ancheggiare sulle note di Raffaella Carrà, come se nulla fosse accaduto tra le
feste di venti anni prima e quelle di oggi: a far l’amore comincia tu!
LA NECESSITA' DEL SUPERFLUO: SI BALLA SOTTO LE BOMBE
Ma al di là
di tutto e dei nuovi manierismi il pirandellismo fabrianese sembra giunto a un
vero e proprio punto di frattura. La città è stanca di fischietti e tamburi e
ha voglia di voltare pagina, perché non c’è niente di più necessario che il
superfluo quando il necessario scarseggia e sembra diventato una promessa che
non è possibile mantenere. Fabriano è sfibrata e stanca. Assueffata al
quotidiano bollettino di guerra di imprese che chiudono, di delocalizzazioni a
grappolo e di previsioni fosche sul domani. Gli umani hanno bisogno di ballare
mentre cadono le bombe, di aggrapparsi a un leggiadro spirito di sopravvivenza
quando la situazione sembra ben disposta solo per lacrime e sangue.
LA MOSTRA HA UCCISO JP
La rassegna sgarbiana “Da
Giotto a Gentile” – e mi sia consentito un paradosso volutamente estremo e
sintomatico - ha fatto più danni alla causa dei lavoratori della JP di quanti
ne siano derivati dalla sentenza del Tribunale di Ancona che ha annullato la
vendita al Maestro del Bianco Sartoriale. Essa ha fornito alla
voglia di frivolezza una sponda di alto bordo e un rimbalzo di valore che
inquadra una via di fuga non banale. Del resto è molto più dignitoso e
rassicurante adottare una migrazione giottesca al fru fru che incagliarsi in una
rimozione indifferente nei confronti della fabbrica declinante e del suo popolo
serializzato. Fabriano, probabilmente, non diventerà mai un centro d’attrazione
turistica: per deficit di competenze, di identità e di natura. Ma ha bisogno di
crederlo, di vivere questa illusione che, alla fine, è saggezza e vita.
quando non scrivi di politica guadagni in profondità. Ma chi te lo fa fare di scrivere di Sagramola e la sua Giunta?
RispondiEliminaGiampietro deve scrivere della Giunta, perché siamo amministrati da 4 peracottari analfabeti.
Elimina.....ben venga ballare mentre cadono le bombe ( tanghe'ro) almeno stacchiamo per un attimo il cervello da tutte le problematiche che hai elencato e ci concediamo un po' di bellezza nel visitare la mostra!
RispondiEliminaCredo che il maltempo di questi giorni abbia incentivato la visita alla mostra. I villeggianti della costa, non sapendo cosa fare, hanno messo piede in quel di Fabriano. Non tutto il male vien per nuocere.
RispondiEliminaCaro Simonetti tutta questa valuta in ingresso dove la vedi? Paragonala piuttosto alla valuta che è uscita dalle casse della Fondazione Cassa di Risparmio per pagare questa mostra.
RispondiEliminaPensa agli scontrini non emessi dai pubblici esercizi
Elimina