CHI VA E CHI RESTA
Diversamente dal Montale della Casa dei Doganieri, abbiamo ben chiaro chi va e chi resta. Se ne va la famiglia Merloni, a riprova che anche le storie di successo hanno un loro ineluttabile ciclo di vita; se ne va con un gruzzolo che garantisce sogni d'oro e può far sorgere, tra i beneficiari, anche la legittima tentazione di un riposizionamento aristocratico, di una vita lieve, tutta barche, champagnini e masserie. Resta, invece, una storia industriale e produttiva, fatta di persone, di macchinari, di stabilimenti, di mercati, tecnologie e prodotti; un'esperienza industriale frutto di un'originale convergenza tra stanzialità del capitale e docilità del lavoro, di cui anche ora non sono scontati nomadismo e declino, anche perchè i nuovi proprietari non sono impalatori del Conte Vlad nè orde barbariche intenzionate a violare il limes della civiltà produttiva, ma una multinazionale non tascabile che potrebbe anche mantenere assetti e insediamenti Indesit.
ABITUDINI E TIC CHE RESTERANNO
Lo smarrimento delle parti sociali, i balbettamenti della politica, le fioche parole dei lavoratori e dei cittadini - ratificati da interviste televisive non sono, quindi, l'effetto razionale di un calcolo o di una valutazione cartesiana, ma il reiterato effetto di un'abitudine, di un tic, di un abito mentale imbastito di subalternità al dominio di una Famiglia che non si è limitata a fare impresa, ma ha preteso di governare socialmente e politicamente una comunità, fino a farne - darwinianamente - un popolo ammaestrato, una fauna circense con villetta vista collina, cervello dimezzato e fetta di cocomero adagiata sul tavolo di vimini come culmine del refrigerio intellettuale. E questa subcultura metal_mezz_, come i mezzi di produzione acquisiti da Whirlpool, a destinata restare, perchè se per un cambio di proprietà è sufficiente qualche settimana, per una svolta di mentalità occorre almeno una generazione.
LA PERMANENZA DEI MERDONI
Se ne sono andati i Merloni ma sono rimasti i Merdoni: gli specialisti della lingua progettata per giungere fino ai check point di Bellaluce; i cerimonieri che riverivano la Sacra Famiglia chiamandone per nome i componenti senza manco averci scambiato un saluto o una parola: il Dott.Vittorio, Maria Paola, Andrea, Aristide, la Signora Franca; i nemici della libertà e del buonsenso che riferivano, non si sa come conoscendone ignoranza e inimicizia con la sintassi, sui livelli di fedeltà e resocontavano sull'adesione del popolo fabrianese, col fare erto di una polizia politica sguinzagliata tra frazioni e parrocchie; i politici che fingevano autonomia ma guardavano il mondo da un oblò altrimenti non facevi nè il Sindaco, nè l'assessore, nè il consigliore di maggioranza; la borghesia in grisaglia che blindava il consenso ricorrendo a tutti i possibili oggetti di status ma di cui si conosceva benissimo culo e camicia. In qualche modo siamo stati tutti un po' Merdoni. E anche chi era fuori dal sistema delle fedeltà e delle promozioni, almeno una volta, ha sognato di esservi cooptato, di ritagliarsi uno spazio di pregio in qualche piega di questo resistente e longevo esperimento di monarchia locale.
CHI SARANNO I "NUOVI" INTERLOCUTORI DI WHIRLPOOL?
Ciò significa che il problema che si andrà inevitabilmente a porre - a latere delle strategie industriali degl gruppo americano - non riguarderà la dipartita dei Merloni ma la permanenza dei Merdoni, con il loro tracimante desiderio di riciclarsi e di proporsi come interlocutori d'elevato conio ai nuovi padroni che subentrano. Fabriano, infatti, non potrà fare a meno di interloquire con Whirlpool, di condividere alcune linee di sviluppo territoriale e urbanistico, di rapportarsi con una multinazionale che probabilmente non immagina per i suoi dirigenti una città dello sconforto che non attira e non trattiene, di ricercare accordi di compensazione che possano anche aprire nuovi versanti di sviluppo economico e occupazionale. Quando cadono i regimi illiberali la classe dirigente del passato - abituata a servire senza alcuna velleità di pensiero e di autonomia - è sempre in prima linea per candidarsi a nuove servitù. Fabriano avrebbe bisogno di un'epurazione di massa dei Merdoni, per evitare che un'opportunità di nuovo sviluppo venga nuovamente digerita e sprecata dal corpaccione molle del familismo amorale. E' questa la sfida che la città ha davanti. Nel frattempo diamoci qualche settimana e vedrete che i Merdoni riprenderanno le penne. Sarà sufficiente annusare l'aria per sincerarsi del loro ritorno perchè l'odore che emanano, notoriamente, non ha bisogno di esegeti e di nasi da profumiere
I merdoni sono una certezza, i merloni lo erano 20 anni fa....ke figura da perocottari.....
RispondiEliminaUna perla al giorno! Grande gps
RispondiEliminaqui nella company town lo spoil system non esiste, ma sarebbe necessario, del resto a ben ricordare non lo abbiamo fatto nemmeno col fascismo, Togliatti ne sapeva qualcosa quando disarmò i partigiani e reintegrò la P.A. del regime nel sistema dell'Italia repubblicana. Cosa dire forse solo la guerra ci potrebbe salvare. Anche la fame da qua è abbastanza lontana, unica cosa è tenere lontana la prole da un disastro antropologico del genere...Alex
RispondiEliminaConfido nell'intelligenza e la managerialita' della multinazionale americana ! Non mi sembrano dei sprovveduti sapranno pur distinguere tra i Merdoni come li chiami tu (tanghe'ro) e quelli competenti e meritevoli!
RispondiEliminaGrande gps! Se riusciamo a liberarci anche dei Merdoni dei loro cavalier serventi allora la città sarà veramente libera e potrà credere veramente sulle sue mille potenzialità e ricostruirsi un futuro.
EliminaNon perdiamo anche questa occasione
Per liberarci dei merdoni abbiamo avuto la possibilità alle ultime elezioni. L'abbiamo sprecata.
EliminaNon so cosa succedera' dal punto di vista organizzativo ed industriale. Difficile anche prevedere la volonta' e le strategie della nuova proprieta',cio' che rimane chiaro e credo parecchio amaro per tutti i dipendenti e' il silenzio continuo che c'e' stato dall'inizio alla fine della questione da parte della famiglia.
RispondiEliminaSecondo me abbiamo una grande occasione per sprovincializzare questo territorio. Merdoni permettendo!
RispondiEliminaQuesto post racconta divinamente i limiti dei fabrianesi che sono la causa dei problemi che viviamo
RispondiEliminaLicenziamenti in massa turni feroci e stipendi ridotti. Altro che rose e fiori cosa dicono gli americani? Gli affari sono affari. Cazzi vostri brutti stronzi di fabrianesi.
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