Un Fantasma in Giunta |
GIOVANNI BALDUCCI, ASSESSORE INVISIBILE
In più di due anni di blog e circa 750 articoli postati, non sono
riuscito ad occuparmi più di un paio di volte dell’assessore Giovanni Balducci. E ciò nonostante la
mia indole famelica di osservatore senza pace della realtà fabrianese, della quale è assai
improbabile che mi possa sfuggire qualche dettaglio di troppo. Il che può voler
dire un'unica cosa: Balducci è un
politico capace di non farsi vedere, di muoversi furtivamente tra le foglie,
un fantasma in grado di sfuggire all'occhio attento del
più addestrato e scaltro dei ghostbusters.
EVITA LA RIBALTA E SARAI UN FANTASMA DI SUCCESSO
Diversamente da altri suoi colleghi assessori - che rasentano l’orgasmo
ogni volta che, a colpi di minchiate, riescono a conquistare un trafiletto sui quotidiani
- il Fantasma Cotonato di Attiggio mette in pratica una filosofia
opposta all’andazzo corrente e cioè evitare
la ribalta mediatica che, notoriamente, porta tre voti e ne fa perdere sei,
perché se da un lato stimola attenzione e notorietà, dall’altro accende pure
qualche riflettore. E i riflettori illuminano, la luce rischiara e aiuta il
giudizio e, talvolta, rivela pure le “scopertelle”.
L’ANTISAGRAMOLA CARATTERIALE: “TENDENZA ATTIDIUM”
Scegliere di non esserci è, quindi, impegnativo e snervante, anche perché il sistema
spinge alla sovraesposizione e alla reiterazione del cazzeggio politico. Da questo
punto di vista Balducci rappresenta una
sorta di AntiSagramola Caratteriale, la discrezione curiale contrapposta al
bergoglismo in do minore incarnato da Giancarlo La Sanzione. A riprova di
questa sommessa ma incalzante “Tendenza
Attidium” è il caso di ricordare che
a Balducci è toccato gestire, per delega, il Piano di riorganizzazione del
personale comunale, che è come entrare a mani nude e tremanti nelle teche di un
rettilario australiano. L'assessore prima si è mosso con cautela, poi lentamente ha lasciato
che la patata fumante e bollente finisse nelle mani ingenue del Sindaco, che alla fine è diventato il parafulmini di tutti i malumori
interni mentre l’assessore al personale si è defilato rispetto alla rogna più rosicona dell’intero mandato.
UN DEMIURGO AL TURISMO E QUOTA 25.000
In questo modo il Fantasma di
Attiggio si è emancipato, di fatto, dal peso di una delega senza onori,
concentrandosi esclusivamente sul turismo.
Su questo versante Balducci è stato artefice di una sola gaffe epocale, quando ha insistito sui 25
mila turisti giunti in città la scorsa estate; numeri contestati a colpi di ironia social su tutti i media che
orbitano attorno alle cose cittadine. Ma a parte lo scivolone numerico Balducci si è
barcamenato abilmente: prima, facendo ricadere sull’allora Assessore Rossi il
disastro del cartellone estivo 2013; poi approfittando della fresca nomina di
Barbara Pallucca, per impalcarsi a unico regista del ben più corposo cartellone
estivo 2014.
L’UNITA’ PRESUNTA DEL MOLTEPLICE
Il bello e
paraculo di questa sparigliata senza clamore è che Balducci è riuscito a infilarci dentro di
tutto: dalla Mostra su Giotto e Gentile alla comparsata precicchiana dei protagonisti
della fiction Gomorra, passando per gli artisti della carta convenuti giusto
ieri a Fabriano, il Forum Unesco e, per finire, l’ormai soverchiante centralità
di manifestazioni e sagre nelle amene località del circondario. Tutte iniziative nate in
autonomia tra di loro e spesso senza alcuna connessione ma orchestrate dall’assessore come fossero il parto molteplice ma
unitario di una sola mente dispensatrice: la sua.
LA LOTTA PER LE INVESTITURE
Una capacità di riorganizzare la realtà e la sua percezione che si
inserisce nella lotta per l’investitura
del successore di Sagramola, che ad oggi ha la stessa possibilità di sopravvivenza
politica di un gatto in tangenziale. In questo quadro Balducci pare l’unica
carta possibile per il PD, dato che Alianello sembra caduto in disgrazia nel partito renziano e il resto della Giunta ha
tirato da un pezzo i remi in barca: Galli
non canta e non frequenta più il pollaio; Paglialunga
che, per ricordare Trilussa, “era
mejo quanno che ce dava li cattivi esempi”; Tini che pare intenzionato a non ricandidarsi e a chiudere la
carriera giocandosela a bocce a San Donato. Resta, come una cattedrale nel
deserto, il Fantasma di Attiggio.
Sarà lui il successore di Giancarlo La Sanzione? Chissà. Di certo, come Sansone,
non gli difetta la forza che biblicamente origina dalla capigliatura Branduardi Style. E non gli mancano
neanche viatico e benedizione dalle
solenni stanze del dirimpettaio spirituale. Una doppia botta di culo in un
corpo solo.
Sei una socera lamentosa Simonetti e lo Balducci ha fatto tante cose è solo che la città è una merda e i fabrianesi sanno solo sputà sul piatto dove mangiano le giornate di enduro sono state fantastiche e i mondiali nel 2016 saranno bellissimi certo deve fa tanto è un pò assonnato però te Simonetti sai solo sparge merda ma tanta merda te sta sul cazzo sta amministrazione ma te sarebbe stato sul cazzo chiunque quindi, si come na socera lamentosa che gran rottura de coioni.
RispondiEliminaBalducci ha fatto UNA CIPPA DE CAZZO per Fabriano.
Eliminavisto che leggi e commenti vuol dire che la puzza di merda ti piace da morire
RispondiEliminano vuol dire: uno che si identifica e si firma bicarbonati rosica ed è destinato a rosicare all'infinito...e te sta sul cazzo chiunque, giusto.
RispondiEliminaTranquillo mi conosci davvero poco. Non rosico per natura. Ho troppa autostima per rosicare
RispondiEliminaA parte querelare i 5 stelle per il nulla cosmico, fatti un giro per la città e vedi quello che ha fatto per il turismo. " il nulla cosmico appunto "
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