Ci sono mille racconti sui timorosi che si fanno coraggio e cercano di apparire forti, sui pavidi che dicono tremolanti all'amico "tienimi sennò a quello gli meno". E siccome la politica è scenario e metafora della vita, è abbastanza frequente incontrare alcuni idealtipi, compreso il timoroso che si infonde coraggio.
Il Sindaco Sagramola, ad esempio, non avrà molto di che sorridere in questo weekend di Ognissanti. Non tanto per il Golgota che, come primo cittadino, è costretto a raggiungere ogni giorno quanto, piuttosto, per gli incipienti uragani politici che si preannunciano attorno a quel che fu il microcosmo spacchiano.
Sagramola aveva evitato come la peste qualsiasi pronunciamento sulla questione Spacca. Un po' perchè il Governatore non ha mai cagato il Sindaco di Fabriano preferendo platealmente l'emerito Sorci, ma principalmente perchè esporsi in materia avrebbe generato qualche sicuro contraccolpo interno al partito che Giancarlone non aveva nessuna voglia di affrontare.
A fregarlo fu la candidatura a Presidente della Provincia. Accettando l'unanime designazione dei Sindaci della marca anconetana, Giancarlone sarebbe andato a occupare, a svantaggio di Spacca, l'unica casella che il PD aveva messo a disposizione dei fabrianesi.
Di qui la dichiarazione compensativa del Sindaco a sostegno di quelle primarie di coalizione ardentemente reclamate da Mario Nostrum. Il seguito è noto: Sagramola è stato brutalmente disarcionato dalla Provincia e dopo di lui è stata la volta del Governatore che probabilmente trascinerà a fondo con lui anche i più accesi tra i suoi sostenitori.
Sagramola, se Spacca non dovesse essere rieletto per la terza volta, pagherà dazio al nuovo corso del PD ed è probabile che i renziani che dominano nel partito regionale gli faranno la cresta, rispedendolo a fare il dipendente comunale.
Sagramola, democristiano di petto e pelo, ha capito quel che sta accadendo e per scongiurare la paura ha gonfiato il bicipite sulla questione Ardo: "tienimi forte sennò gli meno".
Il target del Popeye fabrianese è il Viceministro Claudio De Vincenti di cui l'uomo che mangiava spinaci "pretende con forza" la presenza al convegno sull'Accordo di Programma che si terrà la prossima settimana a Fabriano.
In questo momento di grande difficoltà personale Giancarlone si è fatto coraggio, per dimostrare ai concittadini elettori che nulla lo smuove dall'alta febbre del fare e dall'obiettivo della rielezione.
Siamo curiosi di sapere se il Viceministro ha avuto paura, se l'ira di Popeye lo ha spinto a trovare un buco libero nell'agenda o se invece non si è manco accorto della minaccia. Di una cosa siamo certi: se non verrà la vendetta di Popeye sarà durissima e canterina: I'm Popeye the Sailor Man, i'm strong to the finich cause I eats me spinach, i'm Popeye the Sailor Man.