Ieri in Consiglio Regionale si è brutalmente discusso e votato sui costi della politica, uno degli argomenti più triti e banali di questo nostro tempo senza ideologia e senza visione. In realtà la discussione sugli assessori interni o esterni era soltanto un pretesto per chiudere la partita della ricandidatura di Spacca.
Il segretario Regionale del PD Comi, dopo la ricomposizione della frattura interna, ha messo a segno un punto pesantissimo nel contesto di una strategia fondata su due tempi: per prima cosa eliminare Mario Nostrum e poi trovare la formula più adatta e meno distruttiva per individuare un candidato espresso direttamente dai democratici.
Per riporre nella ghirba questo risultato il PD aveva bisogno di aspirare tutte le possibili linee di dissenso, attribuendo al voto sugli assessori esterni una funzione di discrimine rispetto ai futuri assetti della coalizione di centrosinistra.
Come da antichissima tradizione dantesca è accaduto che "più che l'onor potè il digiuno": le remore ideali, i profondi convincimenti e le convinzioni più radicate sono state spazzate via, in pochi istanti, da un Partito Democratico che non intende fare prigionieri.
Il Nuovo Centro Destra, che sembrava tentato dall'idea di giocare di sponda con Spacca, ha capito al volo che il Governatore sarebbe uscito azzoppato dallo scontro e come Tarzan ha cambiato liana chiudendo col PD e prefigurando - anche nelle Marche - la declinazione territoriale del governo delle larghe intese. Ma defezioni si sono registrate pure in Marche Venti Venti e nell'UDC, a riprova che i numeri contano e alla fine vince sempre il banco, ossia il PD.
Di fatto, nonostante la fiction conventuale, i giovani favolosi, la macroregione titina e i tartufi di Acqualagna, Spacca sembra aver perso la sua partita più importante. Ma in politica l'impulso statico non è mai duraturo e alla fine il dinamismo delle cose ha il suo peso e il suo effetto.
Sarebbe, quindi, semplicistico e fuorviante immaginare un Mario Nostrum che getta la spugna e si fa da parte dietro comando pesarese perchè tre lustri di presenza politica ad alto livello non si cancellano con un diktat o con un voto di Consiglio Regionale. Ragion per cui Spacca terrà botta fino alla fine, perseguendo la linea del maggior danno possibile da infliggere al PD.
In questa fase di convulsione interna a tutti i livelli il Partito Democratico non può permettersi il lusso di far cadere Spacca prima della scadenza naturale del mandato, perchè i cittadini ne percepirebbero, in prevalenza, i caratteri di Congiura di Palazzo. Un limite politico e operativo che consentirà a Gianmarione di utilizzare gli ultimi scampoli di governatorato per muoversi alla bucaniera, rimpastando la Giunta Regionale e avvelenando tutti i pozzi possibili e immaginabili.
Il tempo a disposizione non consente a Spacca di consolidarsi sulla scena nel ruolo cossighiano del Picconatore, ovvero dell'uomo di sistema che esce dal sistema per farlo a pezzi, ma la ricerca di un "popolusmo istituzionale" sembra l'unica via possibile per attivare un nuovo contatto con l'elettorato.
Si tratta di un modello di risposta politica ed elettorale che confligge profondamente con la storia moderata di Spacca e con la componente fortemente tecnocratica della sua personalità politica. Ma è l'unica strada possibile - seppur stretta e tortuosa - per tentare un colpaccio magari destinato alla sconfitta ma che è sempre preferibile a un mesto e malinconico passo indietro.
Il PD, come avrebbe detto Pertini, ha inaugurato la politica del brigante. E a brigante, caro Spacca, brigante e mezzo!
Sarebbe, quindi, semplicistico e fuorviante immaginare un Mario Nostrum che getta la spugna e si fa da parte dietro comando pesarese perchè tre lustri di presenza politica ad alto livello non si cancellano con un diktat o con un voto di Consiglio Regionale. Ragion per cui Spacca terrà botta fino alla fine, perseguendo la linea del maggior danno possibile da infliggere al PD.
In questa fase di convulsione interna a tutti i livelli il Partito Democratico non può permettersi il lusso di far cadere Spacca prima della scadenza naturale del mandato, perchè i cittadini ne percepirebbero, in prevalenza, i caratteri di Congiura di Palazzo. Un limite politico e operativo che consentirà a Gianmarione di utilizzare gli ultimi scampoli di governatorato per muoversi alla bucaniera, rimpastando la Giunta Regionale e avvelenando tutti i pozzi possibili e immaginabili.
Il tempo a disposizione non consente a Spacca di consolidarsi sulla scena nel ruolo cossighiano del Picconatore, ovvero dell'uomo di sistema che esce dal sistema per farlo a pezzi, ma la ricerca di un "popolusmo istituzionale" sembra l'unica via possibile per attivare un nuovo contatto con l'elettorato.
Si tratta di un modello di risposta politica ed elettorale che confligge profondamente con la storia moderata di Spacca e con la componente fortemente tecnocratica della sua personalità politica. Ma è l'unica strada possibile - seppur stretta e tortuosa - per tentare un colpaccio magari destinato alla sconfitta ma che è sempre preferibile a un mesto e malinconico passo indietro.
Il PD, come avrebbe detto Pertini, ha inaugurato la politica del brigante. E a brigante, caro Spacca, brigante e mezzo!
ieri in consiglio regionale si è giocata la stessa partita che si è giocata in consiglio comunale, dove un Pariano disarcionato dal PD locale per non aver fatto mai nulla di ciò che prevede lo statuto del PD stesso, ma per questo Pariano è recidivo visto che calpesta o ignora ripetutamente lo statuto comunale, ieri sera c'era sentore di Sfiducia anche dalla carica di Presidente del consiglio, atto che non si è verificato, io aggiungo per fortuna del PD , perchè avendolo sfiduciato anche in questo caso sarebbe prevalso il senso dell'epurazione a prescindere , rendendo un inconcludente PAriano reietto dal PD in un martire della politica. io ritengo ceh lo stesso Pariano fosse pronto alla contromossa e con la non presentazione della mozione di sfiducia è rimasto col cerino in mano in attesa che la fiammella arrivi lentamente alle dita. la politica è un animale a cui la vendetta piace fredda, un animale che se ben istruito sa attendere il momento giusto per scattare, e questo non lo era , almeno per Fabriano, perchè l'eventuale sfiducia a Pariano sarebbe stato da preludio alla sfiducia per Sagramola , tanto la rotta disegnata dal PD è questa , sarà questione di tempo, ma non troppo, i tempi tecnici per andare eventualmente ad elezioni a maggio sono strettini. ora a Pariano come Spacca non resta che giocare e se Spacca giocherà a Brigante Brigante e mezzo, Pariano giocherà un più modesto 1 2 3 stella .ma in tutto questo giocare mi domando, come si rapporteranno i politici locali rispetto questo nuovo quadro politico che si è delineato? condanneranno Fabriano ad una morte violenta continuando ad appoggiare Spacca a spada tratta o decideranno finalmente di proporsi come alleati ai Pesaresi??? Muratori Davide
RispondiEliminaLa questione Spacca mi sembra un po' più rilevante della questione Pariano
RispondiEliminanel contesto è identica , se la guardi dal punto di vista della strategia che hanno adottato è identica, ordini superiori, poi non è così irrilevante, se consideri che Sagramola si è schierato anima e corpo a favore di Spacca, secondo te il PD regionale ci passa sopra??? vediamo ci sono ancora 34 giorni di tempo..... M.D.
EliminaPariano chi?
RispondiEliminaSpacca in Consiglio Regionale: “non è corretto dire che il modello di collaborazione tra sinistra riformista e centro, il cosiddetto modello Marche, sia fallito. Tutt’altro: oggi, con le diverse posizioni sulla modifica statutaria, assistiamo all’allargamento delle possibilità di rappresentanza di quest’area con l’ingresso di fatto dell’Ncd”.
RispondiEliminaModello Marche? Forse volevi scrivere OBITORIO MARCHE
Eliminaquindi di fatto si è allargata la schiera dei voltagabbana a convenienza!!!!! M.D.
EliminaSpacca per la cronaca ha lanciato il concorso di Idee ''Le Marche che vogliamo'', per raccogliere i suggerimenti dai territori, per mettere a punto un programma a disposizione delle prossime competizioni elettorali. Le proposte possono essere inviate fino al 30 novembre via mail a info@marche2020.it.
RispondiEliminaHo appena mandato un e-mail, ho proposto per il programma un unico punto: SPACCA FUORI DALLE MARCHE !!!
Eliminacerto un ottimo sistema per addossare le colpe di un probabile fallimento addosso ai marchigiani che gli hanno suggerito il programma sbagliato, ma che vada a fare un corso intensivo di Yoga, che aiuta a meditare, soprattutto sul passato, e a trarne le conclusioni.M:D:
EliminaMa Pocognoli deve rompere pure qua sopra?
RispondiEliminapocognoli chi ?
RispondiEliminaA Spacca lo spaccano..oramai puo fare solo il brigante e mezzo, ritengo sia opportuno che Spacca lasci x il giusto cambiamento, ma questo PD mi ha rotto proprio i coglioni iniziando da quello, fabrianese!!!
RispondiEliminaHo portato sempre diversi voti alla sx, come a questo incomentabile Sindaco, ebbbene si, faro' di tutto affinche questo PD vada all'opposizione e la mia scelta non saranno i programmi promessi e mai realizzati, ma la persona che spero sia di alto profiilo, magari di estrazione m5s!!!!!!!!!