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I candidati fabrianesi del Movimento 5 Stelle |
Oggi pubblichiamo l'intervista "corale" ai candidati del Movimento 5 Stelle. Si tratta di una scelta necessaria perché i fabrianesi candidati nella lista di Beppe Grillo sono tre alla Camera dei Deputati (Patrizia Terzoni, Gabriele Santarelli e Cristiano Pascucci) e una al Senato (la capolista Serena Fucksia).
Qualcuno comincia a ipotizzare un 5 Stelle primo partito. Il che potrebbe significare una maggioranza grillina alla Camera ma senza maggioranza al Senato. A quel punto cerchereste alleati tra altre forze politiche o puntereste a nuove elezioni? (Santarelli)
Sinceramente queste sono considerazioni e calcoli che lasciamo fare agli altri. Il MoVimento 5 Stelle non è facilmente intercettabile dai sondaggisti e in passato ne abbiamo avute diverse dimostrazioni con Pizzarotti dato al 4% poche settimane prima del voto e i ragazzi in Sicilia addirittura ignorati fino a pochi giorni prima delle elezioni. Se dovessimo avere la maggioranza faremo “scouting tra gli eletti degli altri partiti per vedere se sono eterodiretti”. A parte gli scherzi, noi abbiamo un programma dal quale non ci discosteremo per nulla al mondo. A quel punto saranno gli altri a dover venire da noi e vedremo quali saranno le loro scelte. Il programma del MoVimento è fatto dai cittadini e per i cittadini. Gli altri partiti dovranno motivare di fronte a tutti la loro posizione sapendo che se si dovesse tornare a votare sarà veramente finita per tutti loro.
I prossimi saranno anni in cui il debito pubblico condizionerà ancora la crescita. A parte il recupero di risorse dai costi della politica quali saranno le grandi scelte del Movimento 5 Stelle per il rilancio dell’economia italiana? (Fucksia)
Alla base deve esserci una visione programmatica integrata e di sistema che contempli misure di emergenza sociale e strutturale. Anzitutto bisogna razionalizzare le spese in base ai bisogni reali e alle priorità del Paese, cominciare a mettere ordine tra quelle grandi e piccole voci che possono tutte insieme contribuire a far ripartire l’ingranaggio dell’economia. Oltre alla riduzione degli stipendi e delle pensioni d’oro e dei costi della politica, occorre eliminare le spese (come quelle militari, emblematico l’esempio degli F35) e gli enti inutili ad es. le province, accorpare i comuni sotto i 5.000 abitanti, fare subito una legge sul conflitto di interessi e far rispondere anche in prima persona chi ha mal gestito la cosa pubblica con scelte prive del più elementare buon senso. Il futuro dell'Italia non può essere la grande impresa, ma la PMI che va incentivata realizzando tutta una serie di agevolazioni e facilitazioni sul piano fiscale, amministrativo e di accesso al credito. Il problema principale sono le lungaggini burocratiche. Da un lato le autorizzazioni incrociate o sottoposte a vincoli di enti diversi senza tempistiche certe. Dall’altro l’impossibilità di ottenere “giustizia” in tempi coerenti con la velocità con cui si muove il mondo reale. Risolvendo questi problemi occorrono poi incentivi fiscali a sconto delle tasse da pagare per gli investimenti che hanno una concreta ricaduta occupazionale sul territorio, specie per coloro che immettono sul mercato prodotti derivati dalla ricerca applicata (nuove tecnologie di produzione energetica, software ed applicativi, automazioni industriali, riciclo dei materiali, tecnologie ambientali avanzate, ecc..). Analogamente vanno penalizzate le delocalizzazioni e va tutelato il brand made in Italy da attribuire alle sole aziende con tutto il ciclo produttivo sul territorio nazionale. E’ urgente l’accorpamento e la semplificazione degli adempimenti fiscali, l’eliminazione dell’IRAP, il pagamento dell’IVA all’incasso. Inoltre bisogna realizzare una collaborazione continua tra istituti di ricerca, università ed impresa. Alcune leggi, come la Gelmini e Fornero vanno eliminate. Il lavoro a tempo indeterminato deve costare meno di quello a tempo determinato. L’accesso al credito deve essere facilitato anche creando una banca nazionale sul modello francese. Altro motore dell’economia dovrà essere il turismo (culturale, paesaggistico, enogastronomico…), naturalmente inserito all’interno di un network di servizi collegati. Il Museo Metropolitan di New York fattura come tutti i nostri musei messi insieme, è possibile questo in un paese come il nostro? Il rilancio dell’agricoltura deve contemplare una nuova riforma agraria e prevedere incentivi per il consumo a km zero. Di pari passo andranno il miglioramento della logistica e dei trasporti e la riqualificazione edlizia degli edifici finalizzata anche al risparmio energetico.
La bolletta energetica italiana costringe le imprese italiane a sostenere costi del 20% superiori a quelli degli altri concorrenti europei. Visto che le energie alternative hanno un ruolo marginale e risultano costose sareste favorevoli a fare dell’Italia un hub europeo del gas impiantando nuovi rigassificatori? (Terzoni)
Questione di primaria importanza è il PEN, Piano Energetico Nazionale che in Italia risale al 1988. Senza un piano energetico si lascia libero arbitrio alle aziende produttrici di energia di fare ciò che vogliono, dove vogliono, senza una programmazione e una verifica della reale necessità. Sappiamo tutti che la produzione interna di energia elettrica in Italia non solo ricopre il fabbisogno interno ma lo supera e di molto. Allora che senso ha continuare a realizzare nuove centrali? La risposta è molto semplice: speculazione. La produzione di energia elettrica oggi è un grosso business al quale attingono a piene mani i soliti noti. Vi siete mai chiesti come mai a fronte della realizzazione dei nuovi impianti fotovoltaici, eolici, biomasse, biogas, non si assiste alla contemporanea chiusura e smantellamento delle centrali a carbone? La produzione di energia non dovrebbe avere come scopo l’arricchimento ma l’autosufficienza energetica. L’Italia ha la necessità di avere un piano energetico che preveda anche un’attenta analisi delle centrali presenti, del loro utilizzo e della loro manutenzione. Quindi prevedere una loro riqualificazione in modo da massimizzarne l’efficienza (ad esempio la ripulitura dei bacini delle centrali idroelettriche). Ma nel piano energetico deve essere presente anche un’analisi della riduzione di richiesta di energia elettrica a fronte del risparmio energetico (nell’edilizia pubblica e privata esistente e di nuova costruzione) che dovrebbe essere incentivato prima di qualsiasi altra cosa, perché la migliore energia è quella risparmiata. Per quanto riguarda i rigassificatori, il Movimento 5 Stelle è contrario perché comportano dei rischi troppo elevati per la salute e per l’ambiente. Non esiste ad oggi un’attenta analisi dell’effettivo bisogno e tutto ciò che è necessario per avere una chiara idea dei pro e contro sia a livello economico, sociale e ambientale. Non esiste ad oggi uno studio che affermi una riduzione sostanziale del prezzo dell’energia elettrica se l’Italia diventasse un hub europeo, anche perché, come molti sanno, il costo è elevato a causa di una forte tassazione. A fronte di tutto questo non si può dire si.
Il Movimento 5 Stelle sostiene la necessità di un reddito di cittadinanza. Con quali parametri intendete proporlo affinché non diventi una nuova forma di assistenzialismo che fa invecchiare competenze e distrugge lo spirito di iniziativa? (Pascucci)
Il reddito di cittadinanza (RdC) incarna secondo il Movimento 5 Stelle, il bisogno non più rimandabile di riappropriarsi dei propri bisogni primari: la propria vita il proprio tempo e le proprie aspirazioni. In un momento economicamente e socialmente terribile come quello attuale proprio questo deve essere l’obiettivo di uno Stato che voglia definirsi tale. Il RdC è il salvagente da utilizzare da parte di tutti i cittadini che possano trovarsi in difficoltà economiche per aver perso la propria occupazione. Teniamo presente che allo stato attuale, e tu la sai meglio di me, gli ammortizzatori sociali (brutta parola utilizzata dagli addetti ai lavori) lasciano fuori una significativa percentuale della forza lavoro (per esempio dipendenti delle piccole e piccolissime imprese artigiane e/o familiari e molti altri non possono accedere agli ammortizzatori e questo ha creato, lo stiamo vivendo sulla nostra pelle e nel nostro territorio delle grosse disparità di trattamento tra lavoratori, insomma ci sono stati figli e figliastri per dirla semplice). Tale misura è prima di tutto un atto di responsabilizzazione verso colui che ne usufruisce: hai 3 anni di TEMPO per cercarti un lavoro che sia definibile tale, perché e su questo voglio essere chiaro stare 8 ore dentro ad un call center per 5 euro l’ora lorde per 2 settimane si e 2 settimane no; non è lavoro, è sfruttamento delle persone. Allora il RdC ti fornisce una possibilità, una preziosa possibilità; quella di avere il TEMPO di cercarti un lavoro che sia almeno minimamente soddisfacente (poi che siano 36 mesi, 24, 18……vediamo, se ne può parlare) accanto a questo servono delle agenzie per l’impiego efficienti e davvero messe in rete (attualmente le nostre sono solo parzialmente messe in rete a livello regionale ma chi ha detto che io non possa andare anche fuori regione se lo voglio?) e attenzione qui parliamo di agenzie pubbliche sul modello scandinavo che sono quelle che fino ad oggi, alla prova dei fatti, hanno dato maggiore prova di affidabilità di funzionamento. So benissimo che la situazione di quei paesi è profondamente diversa dalla nostra ma qui intendo dire quando parlo di prendere a modello, di prendere gli aspetti procedurali di funzionamento di quelle realtà, al di là delle indubbie differenze che ci sono nei vari ordinamenti del mondo del lavoro, se una cosa funziona, funziona punto. Se rifiuti un massimo di 3 proposte di lavoro, proposte serie ed in linea con le tue aspettative che seguano cioè le indicazioni che tu hai dato all’agenzia alla quale ti sei rivolto, allora perdi il diritto al RdC e questo serve ad evitare l’ assistenzialismo che citavi nella domanda. Se responsabilizziamo le persone, difficilmente si distrugge lo spirito d’iniziativa, anzi siccome sai che devi darti da fare perché comunque il RdC ha i giorni contati, sei proprio incentivato a prendere l’iniziativa, ad aggiornare ed espandere le tue competenze al fine di consumare il meno possibile i giorni di assistenza che ti vengono dati. Una domanda te la faccio io: sarebbero costati meno allo Stato, i 10 o più anni di cassa integrazione che abbiamo e stiamo vivendo drammaticamente in questa città o 3 anni di RdC?
Santarelli tu incarni lo spirito più battagliero e militante del Movimento. A volte dai l’impressione di uno zelo che sconfina nell’intolleranza. E’ l’effetto collaterale dell’entusiasmo o il prodotto naturale di una concezione della politica? (Santarelli)
Non è un impressione. Io sono realmente intollerante verso le mistificazioni, la falsa informazione, l’assenza di oggettività, il negare le evidenze e la manipolazione delle notizie e delle affermazioni che facciamo. Contemporaneamente sono una persona disponibilissima al dialogo che affronto volentieri senza voler per forza di cose convincere i miei interlocutori e portarli dalla mia parte. Anzi, sono fin troppo diplomatico in molte situazioni e mi lascio condizionare quando persone che stimo mettono in dubbio determinate mie convinzioni. Per questo sono sempre alla ricerca di conferme, mi informo e non do mai niente per certo. Spingo sempre molto sull'importanza dell’informazione corretta che ognuno di noi oggi può farsi grazie alla rete. Mi raccomando sempre di informarsi su tutto di verificare tutto anche riguardo alle cose che diciamo noi durante i nostri incontri pubblici. Per me la concezione di politica è questa: innanzitutto dare ai cittadini la possibilità di “attingere” a una informazione giusta e non parziale e di partecipare direttamente in modo tale che poi le scelte siano motivate e basate su presupposti saldi. Purtroppo questo oggi non avviene e il MoVimento 5 Stelle è nato anche per questo.
Recentemente sei stata coinvolta in una polemica molto accesa per via di una tua dichiarazione sulla legge per l’interruzione volontaria della gravidanza. Siccome il Movimento punta alla democrazia diretta firmeresti un referendum per abolire la legge 40 sulla fecondazione assistita? (Fucksia)
Anzitutto riguardo alla polemica sull’aborto diciamo subito che è stata diffusa ai 4 venti e strumentalizzata subdolamente a fini elettorali, da una giornalista-candidata che tra l’altro al momento del mio intervento era già andata via, una frase che io non ho mai detto. Per fortuna alcune persone presenti ed un video dell’incontro testimoniano questa operazione di macchina del fango ad hoc da parte di chi, avendo evidentemente pochi argomenti e poche speranze tenta il tutto per tutto per cercare di aggrapparsi ad una poltrona sempre più incerta. L'aborto è diritto e scelta insindacabile della donna e nessuno mette in discussione la legge 194! Dico però che se una donna è costretta ad abortire, ciò è dovuto al fatto che la società spesso non tutela appieno i suoi diritti di poter essere liberamente madre. Inoltre, nonostante i progressi fatti ed il trend in diminuzione del numero di IVG, non possiamo ancora ritenerci soddisfatti e dobbiamo avere obiettivi ancora più alti, migliorando la prevenzione, perchè l'aborto non è un anticoncezionale, ma una scelta sempre difficile, sofferta e con ripercussioni talora drammatiche.Sui temi di bioetica il M5S indica come via l’autodeterminazione degli individui che devono pertanto rispondere solo alla propria coscienza. Nel 2005 i referendum abrogativi delle Legge 40 sulla procreazione assistita non raggiunsero il quorum, ma di fatto le contraddizioni insite nelle limitazioni della legge, rendono difficile la sua applicabilità pratica per cui una sua revisione è auspicabile. Il tema è delicato e le implicazioni molte, occorre molta prudenza, ma credo sia inaccettabile che centinaia di coppie siano costrette ad emigrare in Francia, Spagna ecc. per esercitare il diritto ad avvalersi di una fecondazione assistita meno oscurantista. L’attuale regolamentazione della fecondazione assistita espone la donna ad un maggior rischio per la salute, aumenta i costi sanitari e si contraddice anche sotto il profilo etico, vietando ad es. la preselezione degli embrioni, ma permettendo di fatto poi eventualmente l’aborto. Aberrazioni che con scienza ed etica non hanno nulla a che vedere.
Grillo ha dichiarato che i sindacati sono fuori dalla storia come i partiti. Voteresti un provvedimento per l’abolizione dei sindacati? Su quali basi giuridiche e associative pensi di ricostruire una nuova rappresentanza dei lavoratori? (Terzoni)
Innanzitutto la critica è stata rivolta alla triplice sindacale: CGL-CISL-UIL. Questo perché nel corso degli anni, la “triplice” ha abbandonato il suo ruolo di tutela dei lavoratori per diventare fiancheggiatrice di partiti e di fatto hanno perso la loro autonomia. Come al solito la nostra critica non è rivolta ai singoli sindacalisti ma al sistema. Non necessariamente serve una provvedimento per abolire i sindacati, ma una “ristrutturazione” degli attuali, in modo che ritornino ad essere una realtà che stia sempre dalla parte dei lavoratori e soprattutto della tutela del lavoro lasciando fuori dalla porta la politica. Il lavoro ed il lavoratore devono ritornare ad essere il loro unico pensiero, e smettere di considerarlo come un tesserato in più da inserire nell'elenco Ricordo velocemente la vicenda del TFR quando convinsero molti lavoratori (nel 2005-2007) a investire il loro TFR in fondi pensione guarda caso gestiti in vario modo dai sindacati stessi. Il vero sindacalista è il lavoratore che entra a far parte della gestione dell’azienda. Ricordo l’articolo 46 della Costituzione che indica la strada e recita “ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”.
Il sistema dei partiti ha garantito, attraverso la Costituzione voluta dai partiti, sessanta anni di sviluppo economico e di democrazia. Quale riforma costituzionale ha in mente il Movimento per marcare una distanza netta tra Repubblica dei Partiti e Repubblica dei cittadini?(Pascucci)
So che sto per dire cose che per te, “uomo di partito senza partito”, sono dolorose. A mio avviso non sono stati i partiti a fare quello che tu affermi, sono state le nostre nonne ed i nostri nonni a garantirci spesso con il sacrificio della vita, la democrazia, avendo sconfitto la dittatura fascista e sono stati i nostri padri e madri con il loro lavoro a creare lo sviluppo economico. Purtroppo quasi da subito siamo passati dalla dittatura del fascismo alla dittatura dei partiti che nei decenni è poi deflagrata in maniera drammatica con lo scollamento totale tra le istanze dei cittadini e le politiche messe in atto dai partiti stessi, nessuno escluso (ecco perché diciamo che PDL e PD-L sono la stessa cosa, perché effettivamente lo sono, questo è innegabile e gli ultimi 20 – 25 anni al di là delle sigle rappresentative scelte di volta in volta lo dimostrano inequivocabilmente). Purtroppo per loro, e con orgoglio dico questo “ loro” intendendo con questo “loro” il sistema dei partiti e non le singole persone all’interno dei partiti ovviamente, non avevano previsto una cosa: lo sviluppo della rete internet e di tutte le sue possibili implicazioni in ambito economico, sociale ed aggiungo decisionale. Adesso, oggi, in questo momento, ci vogliono poche ore per organizzare una piattaforma online per far decidere i cittadini, utilizzando una procedura di votazione, sicura e certificata ed univoca. Potremmo decidere ad esempio se realizzare un inceneritore o un asilo, se costruire 5 pale eoliche per il guadagno di pochi a Campodiegoli o usare gli stessi soldi per finanziare gli abitanti consentendogli di realizzare a prezzi convenienti nelle proprie abitazioni un impianto combinato microeolico+fotovoltaico+geotermico, è solo un esempio ovviamente. Perciò per rispondere alla domanda, per il m5s la riforma cardine della Costituzione è questa: istituire la possibilità di realizzare Referendum sia abrogativi che propositivi ma senza quorum, non stiamo parlando ovviamente di voto online anche se sarebbe bello, è ovvio che magari si potrà arrivare anche a questo ma mettere uno strumento che dica: signori del parlamento noi vogliamo che questa legge venga abrogata oppure che venga approvata (se di nuova istituzione), se non siete d’accordo ve ne farete una ragione. Il discorso del “senza quorum” è essenziale perché il quorum è stato troppo spesso uno strumento in mano ai partiti per opporsi a riforme chieste a gran voce dai cittadini e questo non deve mai più accadere. Quindi senza quorum perché chi partecipa ha ragione, se non partecipi vincono gli altri, semplice e lineare. Poi un’altra riforma importante è quella di istituire l’obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale palese per le leggi di iniziativa popolare. Se 336.144 cittadini ti chiedono con le loro firme di discutere una legge sul parlamento pulito come quella proposta a seguito del primo Vday nel 2007, Tu Parlmento per favore la discuti e Tu Parlamento ti assumi tutta la responsabilità davanti agli elettori di approvarla o non approvarla. Fare una riforma costituzionale in Italia è utopia certo ma anche far entrare in parlamento dei semplici cittadini lo era…..grazie della tua ospitalità.
Il Movimento Cinque Stelle di passare al referendum propositivo. Per farlo serve una riforma costituzionale. Con quali forze intendete accordarvi per avere i numeri sufficienti a realizzare questa riforma? (Terzoni)
Proporremmo questa modifica spiegando in maniera molto chiara la nostra proposta sia in Parlamento, sia al paese, informando i cittadini sui pro e i contro (se ci saranno!) della modifica costituzionale. L’informazione è alla base di tutto ed un popolo informato è più forte e libero di scegliere. A quel punto di fronte alla nostra proposta, le forze politiche non dovranno dare una risposta a noi, ma al popolo informato e motivare la loro scelta davanti tutti loro. Sono sicura che ci penseranno bene prima di dare una risposta negativa.
Ci sono due seggi sicuri per il Senato e tre fabrianesi in lizza. Domanda secca per risposta secca: Serena Fucksia preferirebbe andare al Senato assieme a Casoli o assieme alla Merloni? (Fucksia)
Preferirei andarci in maggioranza con altri 4 candidati a 5 stelle!