Dante Alighieri ha scritto la Divina Commedia in terzine a rima incatenata. E anche Sagramola, perso anche lui in una sua selva oscura, non è stato da meno. C’è infatti una metrica precisa nel modo in cui ha definito le deleghe ai suoi assessori, un ritorno al divide et impera, un neodantismo fondato sulla rima sovrapposta. Gli assessori infatti rimano male tra di loro e si armonizzeranno peggio perché le deleghe dell’uno e dell’altro si sovrappongono e sembrano fatte apposta per scatenare gelosie tra i molti artisti del buongoverno. La situazione mi è stata ben sintetizzata da un’informatissima Gola Profonda che ha spiegato il rischio ricorrendo a un esempio: è come se per fare una strada, a un assessore spettasse il compito di mettere la breccia e a un altro quello di portare la bitumiera per spianare l’asfalto. Alla fine l’opera non sarebbe mai di un solo artefice, scatenando conflitti e gelosie incrociate perchè gli assessori sono innanzitutto primedonne, quindi politici e solo in ultima istanza figure di governo. Ma in questo quadro di conflittualità latente Sagramola può acquisire quel ruolo di mediatore istituzionale che andrebbe ad allargare il suo spazio di manovra e di autonomia. Quindi la contiguità delle competenze, e la facoltà di ciascun assessore di navigare al di fuori delle proprie acque territoriali costeggiando i lidi altrui, costituisce uno degli strumenti potenzialmente più efficaci di potere e di interdizione che Sagramola ha messo a disposizione di se stesso e della propria sopravvivenza politica. In questa configurazione paracula è stato commesso un crimine nei confronti della città e della sua crisi economica e cioè lo spacchettamento della delega alle attività produttive, con il commercio, l’artigianato, l’industria e agricoltura che invece di fare massa critica sotto un’unica direzione politica e di governo ricadono sotto la cappella di più assessori, con evidentissimi problemi di coordinamento e sinergia nelle scelte. Insomma, un caso tipico in cui la realtà dei problemi soccombe all’equilibrio cularo delle forze politiche. Ma c’è anche un dato politico su cui riflettere; un dato che bypassa le deleghe e ritorna dritto dritto al profilo degli assessori. Non si era mai vista, infatti, un’amministrazione a così elevato tasso di Azione Cattolica e non sembra vero che gli educatori parrocchiali di ieri siano i governanti di oggi, silenziosamente migrati dalla Domus Mariae a Palazzo Chiavelli. E sarebbe interessante, in proposito, sapere cosa ne pensano gli storici contendenti ciellini e certi loro autorevolissimi e localissimi ispiratori. C’è quindi un rischio di confessionalizzazione delle scelte che con Sorci non si era mai paventato, anche per la totale laicità del Barbuto I° e II° rispetto alla dimensione del sacro e del profano. In Giunta scarseggiano, quindi, gli anticorpi alla clericalizzazione, con una sinistra di provenienza Ds, o comunque ex comunista, ridotta a ectoplasma politico, come non era successo neanche dopo la caduta del Muro di Berlino. Sembra un paradosso ma in questa amministrazione, bianca come lenzuola lavate col Dash, le ragioni della Fabriano meno oscurantista e laica passano per Paglialunga, socialista e dipietrista che, al cospetto di una Patrizia Rossi o di un Giorgio Saitta, può tranquillamente recitare la parte del Voltaire o del bolscevico nel vagone piombato. E quando l’illuminismo finisce così male vuol dire che la stagione più oscurantista è alle porte. Peccatori, astensionisti e vagabondi politici è giunto il nostro tempo: convertiamoci!
5 giugno 2012
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Paglialunga da assessore all'AMBIENTE diventa assessore per INFORMATICA E SOFTWARE LIBERO – PARTECIPAZIONE – COMMERCIO – POLIZIA LOCALE E POLITICHE INTEGRATE PER LA SICUREZZA ?
RispondiEliminaOra chi si prende la responsabilità di tutto il lavoro schifoso fatto sino ad oggi con inquinamento e rifiuti a Fabrano?
Alianello? Non mi piace nessuno!
MA ringraziamo Iddio che dall'ambiente è passato all'informatica (dove, visto il titolo di studio, avrà sicuramente competenze.......) almeno ci verranno risparmiati un sacco delle idiozie viste negli ultimi 4 anni !!!
EliminaMagari bastasse la conversione......ve ce vole l'esorcista!!!
RispondiEliminaAllora, alzi la mano chi a Fabriano non ha bazzicato la domus mariae o camporege?
RispondiEliminaVediamo un po'... ammazza in quanti lo abbiamo fatto!
Analizziamo la giunta: Detto di Sagramola e Patrizia Rossi ecco che Giovanni Balducci, Tini e Saitta, se non direttamente, tramite i rispetivi figli un piede a camporege ce l'hanno messo. E udite udite, pare che anche Paglialuna ai suoi tempi fosse un adepto, magari solo per frequentazioni amorose, della domus marie.
Nella giunta forse si salvano solo Galli e Alianello quest'ultimo prode lupetto, il primo non lo so.
Ma non vogliamo analizzare l'elenco dei consiglieri? viene fuori che anche Romagnoli era uno di loro, così come Emanuele Rossi e anche D'Innocenzo, seppure fino all'adolescenza. Ma tant'è, il danno è stato fatto.
Adesso che ci penso...mi pare che anche Simonetti un piede in qualche gruppo acr dalle parti di don nicola ce l'abbia messo, magari l'ha tolto subito ma tanto basterebbe per bollare anche lui, novello visitors accierrino
E allora chi ci salverà dall'azione cattolica al potere? Magari se intoniamo il karma di liberazione qualcosa succede:
Solo s... solo s.. solo una sana e consapevole libidine salva "noi" dallo stress e dall'azione cattolica (ripetere ad libitum a mo di litania salvifica)
Credo che generalizzare, talvolta, corrisponda a ghettizzare e non mi piace. A proposito di azione cattolica "gettare la croce" addosso alle persone in anticipo serve solo a far chiacchiere sulla base del nulla. Grazie per l'ospitalità.
EliminaInfatti volevo solo dimostrare che molti fabrianesi hanno avuto una militanza più o meno lunga, più o meno consapevole nell'Azione Cattolica Fabrianese e questo non ha impedito loro di prendere strade differenti, di pensare con la propria testa. Anche l'autore dell'articolo. Se questi sono i frutti dell'Azione Cattolica Fabrianese, allora altro che clericalismo. Perchè è innegabile che una piccola parte della storia di Fabriano degli ultimi 50 anni l'abbia scritta anche l'Azione Cattolica Fabrianese.
Elimina(l'invito ad intonare la litania zuccheriana era solo per stare allo scherzo di Simonetti.)
:) scherzare può fare solo bene!!!
EliminaHo fatto parte di un gruppo giovanile dell'Azione cattolica non dalle parti di Don Nicola ma da quelle di Don Luigi Monti. Educatore Enrico Cimarra. Anzi dico di più....ero un chierichetto accanito....
RispondiEliminaL'azione cattolica di Fabriano è la Comunione e Liberazione dei poveri........
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